giovedì 31 dicembre 2020

Questione di punti di vista - Capodanno


Era iniziato bene questo 2020, ma poi si è rovinato nel crescere, quindi cosa mi aspetto dal nuovo anno? Non molto, sto diventando realista. 
Sospetto che arriverà un secondo lockdown, e già parlano di una terza ondata di contagi, spero tanto si sbaglino. Ma anche se non fosse così, il gioco delle zone rosse, arancioni e gialle, sta scatenando un patetico rimbalzello tra chi pensa di fare il cazzo che gli pare, in barba alle più elementari cautele sanitarie, salvo poi recriminare che le autorità annaspano e non combattono efficacemente il contagio.

Una contraddizione in termini, ma è così comodo alzare lo scudo dell'ipocrisia di questi tempi, e sono in così tanti a farlo che quasi non ci si fa più caso. In tutto questo c'è ancora chi crede di poter tornare rapidamente alla normalità, come se oltre 73mila morti e un danno all'economia non valutabile, si possano superare come un semplice raffreddore.

martedì 29 dicembre 2020

Dipendesse da me qui sarebbe Natale sempre

Dicono così Ligabue ed Elisa, in un bel brano che, visto il periodo, strizza l'occhio alla consuetudine di far uscire canzoni a tema nei periodi giusti per vendere.


Ricordo molto bene il primo natale che passai da solo, ronzando in una casa che ancora manteneva una parvenza di normalità; mio padre era morto da un mese e noi eravamo tutti disorientati per quella perdita. La strada dello sbarazzo era stata intrapresa ma non in modo risolutivo, si poteva ancora ragionevolmente illudersi che fosse possibile tornare indietro, rimettere tutto a posto in attesa che mio padre si presentasse a prendere il cappotto lasciato sull'attaccapanni dell'ingresso.
Ma il tempo passava e lui non tornava.
Così arrivò il natale, e non c'era nessuno disposto a recitare la parte della famiglia felice, nessuno aveva cucinato le lasagne, nessuno aveva messo il pandoro sul calorifero, nessuna bottiglia di spumante avrebbe fatto temere per l'integrità del lampadario della sala da pranzo.

In quel deserto rivangai gli scorni del passato e così fu meno doloroso attraversarlo, annusare la polvere che si era posata là dove solo un anno prima c'erano piatti pieni e sorrisi ignari.
Credo che fu in quel momento che mi accorsi di aver sempre recitato una farsa, o almeno da una certa età in poi. Così quel teatro chiudeva i battenti, gli attori erano scomparsi e nessuno si sarebbe mai più presentato per recriminare tra albero e presepe. Finiva un'epoca ma in quei momenti hai sempre la testa altrove per accorgerti dei dettagli.

domenica 20 dicembre 2020

Tutti insieme contaminatamente

Shopping nei vicoli
Ad una settimana dal vax day europeo, forse un po' a sorpresa appare la variante inglese del virus, utile solo ad appannare la vittoria; una versione 2021 più aggressiva e contagiosa, pronta a sbaragliare ogni cautela ed ogni difesa. La seconda ondata non è ancora finita e già si preannuncia la terza, peggiore delle peggiori previsioni.
Gli inglesi hanno lanciato l'allarme, l'immediata risposta è stata isolare l'Inghilterra per contenerne la diffusione. Basterà? A quanto pare no.
Per adesso l'unica certezza è che le consuete raccomandazioni restano l'unico modo per arginare la nuova ondata. E come sempre si fa affidamento sulla responsabilità del singolo.
Insomma una svolta che proprio non ci voleva, una svolta che sposta l'assicella d'uscita dalla pandemia troppo in alto per poterla vedere, troppo lontano per poterne valutare i danni, economici, sociali, culturali e chissà che altro.
In tutto questo mi stavo chiedendo quanti decreti verranno emanati da qui alla fine dei contagi, in questa altalena di divieti e concessioni che mi ricorda molto un gioco ad incastri.

giovedì 17 dicembre 2020

La logica della scorciatoia

Sembra sia questa la sola ed unica tattica comprensibile agli italiani, contro ordinanze trappola che scattano a tradimento ed all'ultimo istante, lockdown estremi anticipati ufficiosamente, chiusure quasi totali non si sa bene valutate su quali ultimissimi sviluppi dei contagi. Misure estreme ma non troppo, in modo da permettere a quelli lesti di ricavarsi un margine di furberia da cui irridere coloro che, ligi alle regole, hanno atteso e si assoggettano alle disposizioni sanitarie, dimostrando una fiducia nelle istituzioni che di questi tempi è cosa rara.

In questa ennesima tirata in corsa del freno a mano, a farne le spese saranno i soliti, ospedali con dentro medici ed infermieri che passeranno le festività allo sbaraglio, ammansiti come eroi, in modo da rendere il loro lavoro malpagato meno ingrato. Pacca sulle spalle anche per coloro che dovranno vigilare e far da badanti ad un popolo abituato ad interpretare ogni regola, aggirarla, ignorarla, usarla per nuocere al prossimo; un popolo che si esibirà nel peggio del peggio dell'arte dello svicolare, in patetici quanto spesso inefficaci tentativi di dimostrare che il genio italico, nonostante tutto, non si smentisce mai. Peccato poi che questa "genialità" sia semplicemente la mala arte delle tre carte.

sabato 12 dicembre 2020

A volte anche facendo la cosa giusta...

...si ottiene il peggiore dei risultati.

Sembra ieri che i complottisti berciavano dietro all'app Immuni rea di tracciare gli spostamenti degli italiani, la libertà prima di tutto era questione di principio! Sia come sia pochissimi la stanno utilizzando, ed a questo punto mi verrebbe da riservarle un R.I.P. - qui giace l'app Immuni con buona pace per chi ci ha speso pure dei soldi (pubblici) per crearla e gestirla.

Tempo un paio di mesi ed ecco una nuova app(licazione), si chiama Io, e serve per farsi rimborsare una percentuale del denaro speso con la carta di credito. A quanto pare i complottisti erano distratti, o forse stavano cercando di capire come farla funzionare correttamente, in ogni caso pochi hanno urlato al Grande Fratello, si vede che è più pericoloso sapere dove si trovano le persone quando si contagiano che non come e dove spendono i loro soldi.

Misteri dell'italiano medio. In ogni caso credo che se avessero fatto un'unica app, comprensiva di entrambe le funzioni, si sarebbero risparmiate molte polemiche.

martedì 8 dicembre 2020

Meno rispondi alle persone negative, più la tua vita sarà tranquilla


Da qualche tempo faccio un sogno ricorrente, mi sveglio di soprassalto e resto agitato senza riuscire a riprendere sonno. Un'amica mi ha detto che per liberarmene devo descriverlo, così ho trovato comodo disegnarlo.
Ho anche tentato di capire da cosa sia causato, e l'unico indizio penso sia la frequentazione di una persona terribilmente fastidiosa, troppo apprensiva, troppo insistente.
Mi sono chiesto se in qualche modo, sopportandola per cortesia, tutto questo si ripercuota sul mio inconscio. Così mi sono riproposto di ignorarla, eliminandola gradualmente.
Ecco una buona tattica da proseguire anche nell'anno nuovo. 
Evitare le persone negative.
Questo consiglio si trova spesso nei manuali di auto aiuto, le librerie ne hanno interi scaffali, titoli che promettono miracoli già nella prima settimana dopo la lettura. Non sarà la formula dell'eterna felicità, ma sono certo che possa risparmiarmi un sacco di scocciature. E magari garantirmi sogni tranquilli.

giovedì 3 dicembre 2020

Lo giuro sulla testa dei miei figli...

...io li ho conosciuti, ti sentirai più libero senza!

Per il suo ottantesimo compleanno, prozia Camilla volle farsi un bel regalo, finestre nuove per tutta la casa. Basta spifferi, freddo e rumore! 
Nipote Frida trovò subito da ridire: ma zia alla tua età che vuoi fartene delle finestre nuove? 
Voci maligne sospettarono che nipote Frida preferisse i soldi sul conto corrente, molto più pratici da portar via per gli eredi. Ma prozia Camilla era una donna testarda, oltre che longeva, e quando si metteva in testa una cosa difficilmente cambiava idea, così il giorno seguente telefonò ad una ditta di serramenti.

Molti anni dopo, quando ci trovammo tutti a festeggiare l'ennesimo compleanno, l'arzilla centenaria si avvicinò alla nipote e le disse con soddisfazione: come vedi in questi ultimi venti anni mi sono goduta le finestre nuove e sai cosa? quest'anno per il mio centesimo compleanno, voglio regalarmi una bella porta blindata, che se davo retta a te avrei passato vent'anni a patire il freddo e gli spifferi.

Questo pose fine ad ogni questione sulla gestione dei soldi della prozia, soprattutto da parte di nipote Frida; e compresi una cosa importante, quanto sia indispensabile nella vita fare ciò che si vuole, ma questa credo sia una saggezza su cui occorre fare molta pratica.

martedì 1 dicembre 2020

La ricerca della verità non è fatta per i deboli


Dunque, ieri mi sono distratto un attimo e sono inciampato sul video di Report dove si racconta la questione Covid vista dalla parte di... già chissà dalla parte di chi.

Comunque pare che l'Italia non avesse aggiornato il piano contro le pandemie, facendo semplicemente un copia e incolla di un piano superato ed inadeguato. Risultato, quando c'è stato bisogno di affrontare l'emergenza non eravamo pronti. A complicare la faccenda arriva anche un rapporto dell'OMS dove si dice che l'Italia non è ancora in grado di affrontare la pandemia, e qualcuno lo sapeva, ma non ha fatto nulla per rimediare, ed anzi ha pensato bene di insabbiare tutto piuttosto di dover dare spiegazioni alla stampa e magari anche a qualche magistrato.

In tutto questo la cosa che mi ha colpito di più è stata la stima dei possibili morti in caso di contagio, il rapporto valutava la possibilità massima di 7mila decessi prima che le autorità sanitarie riescano a controllare l'epidemia, di fatto ad oggi, primo dicembre, in Italia sono 55.576. 
Quindi mi chiedo: ma chi doveva fare e non ha fatto, riuscirà a dormire con 48mila morti sulla coscienza?

venerdì 27 novembre 2020

Propinationem salutem

Ricordo che durante un lungo e rocambolesco viaggio in Cecoslovacchia (all'epoca si chiamava ancora così) ogni sera al rientro il nostro padrone di casa ci offriva vodka russa doc, di una marca rimasta sconosciuta, la versava nei tipici bicchierini a bulbo appena presi dal freezer, accompagnandola allo strudel di mele spolverato con lo zucchero a velo che la moglie immancabilmente ci presentava. Rifiutare voleva dire offenderli, così ci adattammo a quel rituale, anche quando tentavamo di rientrare silenziosamente, c'era sempre qualche scricchiolio della scala a tradirci, e la serata girava immediatamente sull'alcolico. Ho un ricordo bellissimo dell'ospitalità di quella famiglia, a cui spedimmo una nostra guida turistica illustrata per far loro capire com'era l'Italia.

Così l'altro giorno mentre ero al supermercato impegnato in una delle mie avventure da flaneur, mi sono imbattuto in una bottiglia di vodka Molotov, che non è propriamente il massimo del settore, ma ha un costo abbordabile per iniziare una serie di esperimenti. 

1) La prima possibilità è berla, un drink  alla goccia con i bicchieri in freezer in ricordo dei vecchi tempi, quando il muro era ancora IL MURO e non una serie di frammenti da vendere ai turisti. Tuttavia è presto per la cirrosi quindi vi parlerò di usi alternativi, meno impegnativi ma altrettanto divertenti.

2) Un interessante uso alimentare è utilizzarla per sfumare i soffritto. La ricetta delle pennette alla vodka è venuta benissimo ed anche il risotto ha un gusto particolare e delicato. Mi riprometto di proseguire la sperimentazione in attesa di sbarcare alla decima edizione di Masterchef travestito da chef russo.

3) Tolti gli usi gastronomici ho voluto proseguire col fai da te casalingo, quindi sto provando il deodorante:  vodka + cannella + chiodi di garofano + scorza di arancio. I primi giorni è molto forte poi svapora, oppure mi sono assuefatto all'odore. In ogni caso è meglio dei deodoranti chimici.

4) E adesso gli usi disinfettanti, meglio dell'alcool etilico che ultimamente è diventato introvabile, mettendo in una bottiglietta: aceto + vodka + scorza di limone, si ottiene un comodo igienizzante per le mani, o per la passata finale sui piani di lavoro in cucina. Non lascia residui ma un gradevole profumo di agrumi. Anche qui mi riprometto di proseguire la sperimentazione.

5) Usi alternativi (ma illegali) della vodka

Mettendone una discreta quantità in una bottiglietta di vetro e tappandola con uno straccio, la si può usare come deterrente quando il vicino tra le 6,30 e le 6,45 sgasa con il diesel prima di uscire per andare al lavoro. Non ho ancora provato, ma quando lo farò sono certo che lo leggerete direttamente sul giornale e non su questo blog. In ogni caso l'effetto sembra interessante.

6) Usi alternativi (ma impropri) della vodka

Qui si apre un panorama infinito, ho semplicemente cercato nel web alcune delle possibilità, adatte ad un pubblico giovane, smaliziato ed in cerca di avventure che non avrebbero animato nemmeno i miei sogni più vivaci. Negli occhi... o in altri ascosi et audaci luoghi.

domenica 22 novembre 2020

Babushka


La Lalla del 6c ci ha lasciato, da alcuni giorni le persiane del suo appartamento erano chiuse, così ho sospettato. Non è epoca di vacanza, e poi era troppo metodica per dimenticarle chiuse per tutto il giorno. Non ci vedevamo da mesi, la pandemia ha ridotto notevolmente la vita sociale anche nel condominio. Così ho indagato e... tombola!
Era solo una vicina di casa, mi sono detto, buffa, pettegola, a volte geniale, terribilmente brontolona, fastidiosamente curiosa; tuttavia c'è qualcosa che mi intristisce in questa sparizione, anche se non ho ancora capito bene cos'è.

mercoledì 18 novembre 2020

Con la misura con cui misurate, sarete misurati


Riporta così Luca, (6 vers. 36-38) e qualcosa di simile si trova anche scritta da Matteo (7 vers: 1-5).
Una considerazione interessante, che troppo spesso viene disattesa, tuttavia non basta, non giudicate e non sarete giudicati mica sempre funziona. Ma le cose cambiano quando le considerazioni sugli altri uno se le tiene per se. Sto seguendo una serie di incontri on line su Bibbia e Letteratura e queste sono le dirette conseguenze. Ma andiamo oltre...

Avvocato e presidente della... Architetto e docente di... Critico e storico d'arte...

Ecco fatto, un invito ad una conferenza in streaming solo per i soci e pochi intimi, non so perché mi trovo impelagato in questa mailing list, e mi chiedo se sia utile registrarsi ed avere il codice per partecipare all'evento. Il tema della conferenza è interessante, resta il rischio di annoiarsi per una qualche forma di eccessivo egocentrismo dei conferenzieri. Trovarne di brillanti è difficile, ma ci sono, per esempio ricordo un'interessantissima conferenza di Federico Zeri sulla caduta di Roma antica, e non mi sarei stancato di ascoltarlo per ore.

Meno di un anno fa avrei storto il naso a queste trovate da nerd, ma poi le cose sono cambiate, dopo un paio di colloqui on line e una presentazione di lavoro in video chiamata, e una video conferenza, posso dire di aver superato l'imbarazzo della matricola. 

Tuttavia la questione è proprio quella profusione di titoli e doppi cognomi a cui sono diventato intollerante, troppo snob? Forse sì, ma ero impostato per una vita alternativa a modo mio, basta egocentrismi e recite da arrivati a fine carriera, basta frequentare gente che vive saltando da uno stereotipo all'altro, così impegnata a recitare se stessa da non accorgersi degli altri. Questo mi ero detto dopo aver scrutato dietro ai tendaggi di MadamaDorè. Credo valga anche per il web.

martedì 17 novembre 2020

E Dio chi lo perdona?


Sembra che sia più semplice, e forse meno pericoloso, fare l'ambasciatore Statunitense a Baghdad che il commissario alla sanità in Calabria. Probabilmente la nomina di Gino Strada sarebbe perfetta, a detta di alcuni, ma per altri il fondatore di Emergency è troppo comunista e ha criticato troppi governi, sarà per questo che nessun politico si è esposto facendogli una richiesta formale, che potrebbe anche essere rifiutata. Inoltre facendolo si rischierebbe di equiparare la situazione sanitaria calabrese ad un qualsiasi stato dell'Africa Centrale, decisamente troppo compromettente per una nazione che vive immersa negli stereotipi e nel perbenismo.

Così mentre i 731 morti per Covid di oggi, ci fanno ripiombare ai giorni cupi del lockdown, io mi interrogo sulle farneticazioni dichiarazioni del patriarca Filaret, che ritiene il virus la punizione divina per aver concesso l'unione civile agli omosessuali. Sulla stessa linea il pastore Rick Wiles e il rabbino Mei Mazuzsi, a dimostrazione che l'imbecillità non conosce religione, ne stato di appartenenza, ma è un problema universale.
Resta da vedere se anche questi ultimi si troveranno a dover fronteggiare in prima persona il contagio, così magari rivedranno le loro posizioni, o magari confesseranno di essere degli omosessuali certificando una volta per tutte l'esistenza di dio.
E chissà, magari un giorno si troverà perfino un vaccino.

domenica 15 novembre 2020

Solo una lacrima, ma che sia buona!



Sai cosa succederà a noi due?
Ci cercheremo ancora.
Ci cercheremo nelle canzoni, nelle citazioni, nei libri.
Ci cercheremo tra gli sguardi della gente.
Magari la sera, che ci frega sempre.
Avremo voglia di scriverci, ancora.
Magari nei sogni di entrambi.
Nonostante tutte le litigate, nonostante i
"con te ho chiuso, sei fuori dalla mia vita"
Ci penseremo, di nascosto...
...e fingeremo.
Fingeremo il mattino seguente di aver pensato ad altro.
Ci mancheremo...
...eccome.
E questa sarà la nostra punizione.
La punizione di non aver provato a tenerci quando tutto tra noi stava per crollare.
Charles Bukowski

Ero certo, di aver bloccato Emme ed ogni suo contatto, rimosso in modalità damnatio memoriae; ma ecco che questa poesia, buttata in una mail assieme a poche righe, mi colpisce come un fulmine, e così improvvisamente inizio a pensare di essere stato io lo stronzo, quello che non transige. 
Per fortuna ho ancora i diari del dopo Emme, uno scarno carteggio salvatosi dal rogo per pura malinconia ed anche per distrazione, in quell'epoca in cui il mondo stava franando per la malattia di mia madre, non ebbi tempo di raschiare ogni cassetto, poi sopraggiunse una comoda neghittosità.

Bukowski tuttavia è un mio lascito, la lettura de Il maestro e Margherita che avevamo fatto assieme per commentarlo come fossero fatti realmente accaduti, era un gioco che avevo inventato per avere un alibi di conversazione pronto per ogni evenienza, era stata una mia idea, e questa citazione mi rende furioso.

Poi ho pensato che in fondo le cose vanno come devono andare e Bukowski era un alcolizzato che ha passato più di metà della sua vita sbronzo, e qui concludo. In fondo la minestra riscaldata non mi è mai piaciuta.

mercoledì 11 novembre 2020

Non è vera scienza finché qualcosa non va a fuoco

 


La notizia della proposta di Giuseppe Tiani, segretario del sindacato di Polizia, gira nel web da poche ore e spero tanto che nessuno dall'estero abbia visto il video, soprattutto nella parte finale in cui consiglia l'utilizzo di un ciondolo israeliano per neutralizzare il Covid.

Nessun riscontro scientifico, recriminano alcuni, soprattutto quelli che ne richiedono le dimissioni, ma il problema a mio avviso è più profondo e trova radici in antiche superstizioni che evidentemente sono dure a morire. Alle soglie del secondo millennio ci sono ancora imbarazzanti retaggi medioevali che forse sarebbero adatti al bar biliardo di qualche quartiere della periferia degradata dove alcool e droga compromettono le menti degli avventori.

Tuttavia mi chiedo perché nessuno invochi le dimissioni di Salvatore Porro che propone preghiere e voti alla Madonna della Salute, lei che già salvò i cittadini di Trieste da una terribile epidemia di colera nel 1849, perché non dovrebbe farlo oggi con il Covid?

* nell'attesa di stabilire chi o cosa sia più efficace contro il contagio, consiglio di utilizzare la mascherina, lavarsi le mani spesso e rispettare le disposizioni del Ministero della Salute. Lo so che fa molto illuminista razionalista, ma ognuno ha le sue debolezze.

venerdì 6 novembre 2020

Sul tetto che scotta (atto secondo)

Credo che il vicino stia raggiungendo il limite della paranoia, aveva già dato segni notevoli di disagio durante il lockdown, ma adesso ha toccato l'apice. Cosa cazzo sta facendo? mi sono chiesto l'altro giorno mentre aprivo la finestra del salotto. Poi ho scoperto che stava insaponando il tetto dell'annesso, per pulirlo perfettamente.  L'utilità di questa occupazione per adesso resta avvolta nel mistero, tuttavia mi sono chiesto se sia davvero necessario rischiare una caduta, soprattutto in questo periodo in cui gli ospedali hanno ben altro da fare che occuparsi di persone che se la vanno a cercare.
Poi ho risolto che la vista di un tetto perfettamente pulito sia ottima, in fondo dalla mia finestra del salotto non c'è un gran panorama, ed un tetto perfettamente pulito e profumato potrebbe essere un bel diversivo.
Ma la vera questione è: questo tipo dovrò tenerlo d'occhio, per il mio progetto flaneur, promette grandi cose.

giovedì 5 novembre 2020

La gatta (primo atto)

Deve essere arrivato il periodo dei micetti, due amiche mi propongono un'adozione mandandomi le foto dei candidati tramite WhatsApp. 

Siria è una gattina nera, sterilizzata e vaccinata, sguardo vispo e tanta voglia di cambiare casa, una piccola pantera; April invece è un gattino bianco e rosso che promette di diventare un bel micio tutte coccole e fusa. Tuttavia ho deciso, nessuno prenderà il posto de LaGatta, mio unico grande amore. Se mai un giorno dovesse arrivare un nuovo reggente ho fissato delle condizioni irrevocabili: innanzitutto dovrà esserci un giardino, grande, alberi e prati sempre a disposizione, non c'è nulla di peggio di un gatto prigioniero in casa, costretto a ciondolare tra letto e divano. A seguire ci dovranno essere luoghi segreti in cui rifugiarsi nei giorni cupi, tipo una casetta di legno, un capanno degli attrezzi od un fienile, e poi altri gatti con cui far cagnara, prede da cacciare, giochi spericolati da condividere.

Oltre questa dotazione di base il nuovo arrivato dovrà avere uno spiccato senso di indipendenza, essere altamente disubbidiente a qualsiasi imposizione, ordine o consiglio e condurre una vita totalmente selvaggia.


domenica 1 novembre 2020

Per trenta denari d'argento

"Col denaro del tradimento, che Giuda, prima d'uccidersi, gettò nel tempio, i sacerdoti comprarono il campo detto del vasaio, per farne un cimitero per gli stranieri".

 Matteo 27: 6 - 10


Ecco una citazione che forse era più pertinente in quaresima; quanto fosse grande il "campo di sangue" non è dato saperlo, chissà se era un semplice terreno dove accatastare cadaveri oppure un luogo in cui dare degna sepoltura a persone che dopo un lungo viaggio erano morte in terra straniera.

Pensavo a questa faccenda mentre osservavo lo sfascio in cui versa uno dei principali cimiteri cittadini che qualcuno in ricordo dei vecchi fasti si ostina a chiamare monumentale, un degrado arrivato ad un punto di non ritorno. Un tempo c'era un giardiniere per ogni campo, così dicono in portineria e il decoro era garantito, poi le cose sono cambiate, negli assessorati la gestione dei cimiteri è diventata un ruolo scomodo, quasi una punizione, qualcosa di cui occuparsi con scaramanzia.
A questo si affianca il fatto che il cimitero nella sua concezione ottocentesca è passato di moda, l'allontanamento dalla morte iniziato nel secondo dopoguerra oggi ha raggiunto la rimozione completa. E' finito il tempo in cui ai defunti era assegnato il ruolo di testimoni delle epoche passate, non solo per le glorie raggiunte in vita, ma anche per quel messaggio ai posteri che una sepoltura accorta poteva trasmettere, il trapasso era affrontato con serenità, il conforto della fede e la promessa vita eterna sistemava ogni altro addebito. 

Oggi i luoghi di sepoltura sono diventati casellari in cui sbarazzarsi in fretta del pensiero che siamo mortali, posti dove smaltire memorie in cui ci si riconosce con disagio, parlare di tombe è un argomento utile per le notti di halloween, altro business per il produci-consuma-crepa.
 

mercoledì 21 ottobre 2020

Ricoveri fund



Sono preoccupato! 
La situazione contagi sembra nuovamente fuori controllo, almeno a giudicare dalla frequenza dei decreti. Ma serviranno? Se l'Italia è in una fase meno critica rispetto ad altre nazioni forse è per la pronta risposta dei nostri governanti? Non lo so. 
Mi piace pensare che sia così, perché fare affidamento sulle capacità e sul senso di responsabilità dei singoli cittadini non porta molti risultati in fatto di contenimento del virus, perfino quando in campo scendono gli influencer
L'elenco delle regioni a rischio aumenta, negli ospedali alcune terapie intensive sono nuovamente in affanno ed il personale già stremato dal passato lockdown, teme questa seconda ondata che, se tutto va bene, metterà ulteriormente in ginocchio settori già in sofferenza come il comparto ristorazione e quello alberghiero. Tutto il resto promette di finire nel baratro a ruota, per quella faccenda che le camere di commercio chiamano indotto. Gli unici che hanno meno da temere da questa catastrofe sono i dipendenti pubblici, (e le agenzie funebri) che possono accedere a stipendi certi; pochi-maledetti-subito come diceva saggiamente la prozia Giusy. A questo punto ogni tipo di finanziamento, qualsiasi nome possa avere, risulterà una mera elemosina natalizia. 
Le grandi aziende, quelle che ci tengono per le palle, hanno già attivato le loro tutele alla faccia delle raccomandazioni governative, le utenze salgono del 15%, cosa che farà lievitare i costi di tutto ciò che dipende da loro, ed anche se il costo della benzina è in calo la compensazione non mi risulta ancora a favore del cittadino.
Pur pescando in tutto l'ottimismo che riesco a trovare non vedo per l'anno in arrivo un panorama tranquillo, anzi ci sono così tanti punti oscuri e ricadute impreviste che mi verrebbe quasi da pensare in una replica della crisi del '29.

sabato 17 ottobre 2020

Solo prove indiziarie

“Sai qual è il problema che hanno tutti quanti? Che vogliono sentire solo quello di cui sono già convinti. A nessuno interessa mai sentire la verità.”

 (Bojack Horseman)

Ci voleva una discreta dose di cinismo per superare quell'incazzo, era il 1998 e una lettera mi invitava a Londra per un colloquio, avevo spedito la domanda di ammissione assieme a Barbara ed avevano convocato entrambi. Superato l'iniziale entusiasmo avevo realizzato che non mi potevo permettere il viaggio, e men che meno il soggiorno, anche se avremmo diviso una camera in uno studentato prossimo alla sede della scuola. Credo che per la prima volta compresi la frase: l'istruzione è riservata ai ricchi. Ci rimuginai sopra per una settimana, ma alla fine l'unica soluzione che riuscii a prendere fu quella di accompagnare Barbara all'aeroporto e trovare una buona bugia per giustificare la mia assenza senza cadere nel patetico. 

Così finì che lei rimase a Londra per un anno ed al termine del corso si trasferì a York per un lavoro che in soli sei mesi le permise di recuperare le spese, mantenersi, pagare l'affitto e scrivermi per chiedermi di raggiungerla.

Oggi un biglietto aereo per Londra costa 16 euro, al cambio sarebbero state 30.980 lire, peccato che all'epoca i voli low cost non esistevano, le stanze a basso costo nemmeno e figurarsi un corso di perfezionamento per una lingua che non ho mai sopportato.

Ma la migliore verità fu che non avrei mai superato il colloquio d'ammissione e questo per molto tempo ha sistemato ogni altra anglofilia sul mio futuro.

domenica 11 ottobre 2020

Questo è il mondo reale...

...il lieto fine non è per tutti!

Pensavo a questa frase mentre mi aggiravo tra i Palazzi dei Rolli, una serie di residenze nobiliari sparse nel centro storico, che la Repubblica di Genova metteva a disposizione degli ospiti importanti. Il prescelto aveva onere di ospitalità e l'onore di poter concludere affari con ambasciatori e banchieri, sovrani e principi stranieri. Il sistema entra in funzione verso la metà del '500 e contava 114 palazzi suddivisi per fasto e ricchezza dei proprietari, in base alla quale venivano smistati gli ospiti secondo la loro importanza. Oggi l'Unesco ne riconosce 42, rimasti pressoché immutati, spesso ancora proprietà delle stesse famiglie che li avevano costruiti. Degli altri 72 se ne sono perse le tracce nei secoli, alcuni sono diventati edifici scolastici, uffici, fabbriche, depositi di merci oppure sono stati sostituiti da moderni condomini dopo i danni della guerra. 


Accanto a queste dimore dal fasto spropositato si trovavano le abitazioni dei comuni cittadini, i luridi tuguri dei popolani, le bettole dei marinai, i postriboli, le case dei bottegai e dei faccendieri; e per chi conosce il centro storico genovese, quando dico accanto intendo proprio 'gomito a gomito'.

Così mi sono fatto l'idea che la società dell'epoca, pur essendo rigidamente strutturata in caste, fosse molto più tollerante della diversità rispetto ad oggi, forse anche meno ipocrita di quella attuale. Sicuramente, ma questa è un'idea tutta personale, i committenti di questi edifici erano mecenati illuminati, astuti banchieri, abili mercanti, ma con il pallino per la cultura, sapevano produrre arte e bellezza non soltanto per se stessi ma per uso e decoro pubblico. Quanti sono i potenti di oggi impegnati in attività simili, quanti abili governanti consegneranno opere d'arte uniche ed irripetibili ai posteri?

martedì 6 ottobre 2020

Progetti d'autunno: il Flâneur


Ilja ha un modo tutto suo per conoscere una città in cui non è mai stato; il turista solitamente si affida ad una guida, si procura una cartina ed inizia la visita ottimizzando ogni minuto del suo percorso. 
Ilja no! lui ha tempo e ama fare girlsurfing. 
La tattica è semplice, esce dall'albergo e prende un caffè nel primo bar che trova, legge un giornale a caso e si immedesima nella vita di un cittadino qualsiasi a cui è capitata una giornata di ozio. Poi esce da bar si accende una sigaretta e segue la prima bella ragazza che incrocia sulla sua strada. La segue senza badare dove stia andando e sino a quando un'altra ragazza più bella non lo distrae dalla prima, allora inizia a seguire quest'ultima e via così sino all'ora di pranzo. Nel frattempo si guarda attorno, scopre porticati, piazze, monumenti, negozi che non conosceva. In questo modo, a sua detta, si scoprono molte più cose interessanti che consultando qualsiasi guida per turisti. Al termine della faccenda solitamente Ilja si ritrova in un posto sconosciuto, così prende un taxi e si fa riportare in albergo, giusto per l'ora di cena.

L'idea è accattivante ma temo non faccia per me, fare girlsurfing, espone troppo al reato di stalking. Tuttavia l'idea di vagare senza una meta precisa mi intriga, soprattutto ora che si deve circolare mascherati, cosa che rende avventurosa ogni uscita in centro.

Nell'attesa di trovare una tecnica adeguata pensavo invece di esercitarmi come flâneur, ho trovato un articolo accattivante che spiega bene la faccenda e trovo sia un modo molto poetico di affrontare una città, anche se la conosco, inoltre il flâneur ha un raggio di azione più ampio e mi darebbe la possibilità di postare un sacco di racconti interessanti sulle mie avventure cittadine.

Quindi non appena avrò un pomeriggio da dedicare a questo progetto proverò a sperimentare la vita del vero flâneur genovese, cosa sicuramente produttiva anche per i post di questo blog.
Stay tuned!

giovedì 1 ottobre 2020

Si torna sempre nel posto dove siamo stati amati


Finalmente le piogge di fine estate hanno rinverdito il prato, gli alberi aspettano l'autunno e chissà, forse anche un prossimo lockdown per riprendersi spazi normalmente destinati agli umani. 
Qui passavamo i pomeriggi giocando a pallone, a guardie e ladri ed a nascondino, quando c'erano le femmine si giocava a Napoleone dichiara guerra, a UnDueTre Stella e con i gessi rubati a scuola, a Campana. Era molto tempo che non ci tornavo e come spesso accade dei luoghi della memoria, ne avevo ricordi selettivi. 
Così non sono riuscito ad apprezzare i cambiamenti, sarà che avrei preferito saperla abbandonata dopo l'ultima volta che vi ero stato, come se il tempo si fosse fermato. In ogni caso lo stato deprecabile di abbandono in cui si trova l'intero complesso fa disperare sulla possibilità che riesca a superare il prossimo decennio. 

sabato 26 settembre 2020

Il porticato delle vedove

 


Il porticato delle vedove è chiamato così per la presenza di molte tombe in cui la vedova è rappresentata mentre veglia piangente la salma del marito; su una di esse inoltre, è scolpito l'episodio della vedova di Naim, narrato nel vangelo di Luca, e questa cosa ha agevolato il nomignolo di questa parte del cimitero. L'uso di questo nome è antico ed anche al giorno d'oggi per individuare la zona dove si trovano le tombe in cui la concretezza naturalistica e la resa realistica del dettaglio sono stati perseguiti in modo esemplare dagli scultori, si fa riferimento a questo toponimo.

Ho voluto salutare il ritorno del bel tempo con questo giro degli amabili resti, abbastanza inutile dal punto di vista sociale, ma forse è proprio per questo, dopo una lunga assenza torno a sistemare le tombe dei famigli in attesa di un anniversario a cui non parteciperò. Staglieno rappresenta una buona quota di verde ed aria pulita in cui trascorrere un paio di ore lontano dalla confusione cittadina, utile per perdersi nei propri pensieri, più silenzioso di un parco ma altrettanto interessante.

Dunque funziona così; il nostro finto (o vero) vedovo va al cimitero, fingendosi un marito affranto, anche se non ne ha motivo. Alcuni si piazzano sulle panchine davanti ai chioschi dei fioristi, altri passeggiano nei viali dei campi delle nuove inumazioni. Quando il vedovo trova la sua preda, la segue e fa in modo di incrociarla casualmente, solitamente alla fontana dove si riempiono i vasi portafiori. Dopo un paio di incontri la confidenza è stabilita e si può salutare con lo sguardo affranto di chi comprende. La vedova inconsolabile è una preda facile e la solitudine fa paura.

E così vissero tutti felici e contenti, per una notte o forse per il resto della vita...

martedì 15 settembre 2020

MadamaDorè e le regole del mago

« Le persone sono stupide, esse crederanno ad una menzogna perché lo vogliono, o perché hanno paura che possa essere vera. La testa delle persone è piena di fatti, notizie e credenze che nella maggior parte dei casi sono false, tuttavia continuano a crederci.
Le persone sono stupide, raramente riescono a distinguere tra il vero ed il falso, tuttavia hanno tanta fiducia in loro stessi che credono di poterlo fare sempre, ecco perché è così facile ingannarle. »

(da La Spada della Verità, di Terry Goodkind)

Mentre MadamaDorè si pavoneggiava sul divano in crettonne di lino stampato a fiori, in una posa che mi ha ricordato molto la Lilli Gruber dei tempi d'oro, pensavo a questa frase, la prima regola del mago; prima di undici interessanti regole che Goodking pone quale traccia della sua saga.

In un improbabile dopocena di brainstorming, con dialoghi ritagliati su un copione consunto, lei mi parla della sua attività e di come sia in-di-spen-sa-bi-le affrontare assieme alcuni aspetti dei suoi ultimi progetti. La lascio dire pensando che se fossi un vecchio filibustiere potrei quasi recitare un timido corteggiamento, fingendomi un goffo ed intimorito adulatore. Alle donne manager piace avere il controllo della situazione.

Ma il tempo raramente è galantuomo con le belle donne e con MadamaDorè non ha fatto eccezione, ed un estivo prêt à porter di Pescetto non riesce a sostenere il suo seno cadente.
Ma fingere non è nel mio carattere, nemmeno per motivi pseudo letterari, sarà per questo che non ho mai terminato il Corso di Recitazione 1° livello, così declino l'invito al 'Tennis', il club dove, un giorno della prossima settimana, dovremmo ritrovarci per colazione, così MadamaDorè ama chiamare la sua pausa pranzo.

Tuttavia per un istante, uno solo, ho pensato a quanto sarebbe stato divertente farglielo credere. Scrutare la sua pelle vizza, abbronzata al sole del Lido, con occhio languido, fingendomi ammaliato dai modi vezzosi di chi ama recitare la parte della ricca ereditiera capricciosa, lei si che ha finito anche il livello avanzato.
Perché? 
Non per cinica cattiveria, ma per pura e semplice curiosità, un esperimento sociale, tutto qui.
Chissà magari sarei arrivato a farle da segretario, avrei avuto accesso al suo quartierino coi soffitti affrescati dal Piola; quali pruderie avrei scoperto entrando in intimità con un'attempata e malinconica borghese?

C'è anche da aggiungere che gli ambienti della società bene non mi appartengono, ho già assorbito abbastanza ipocrisia quando con i miei colleghi del tempo, assecondavo il capo pranzando allo Yachting Club.
Cosa non fa fare l'ambizione e la competizione.
Che epoca assurda a ripensarci oggi, ci saremmo divertiti di più alla panineria del molo, a guardare i  bacini di carenaggio, anziché fare i cortigiani a quel pallone gonfiato che passava tutto il pranzo a spiegarci quanto fosse difficile scegliere tra un Riva e un Ferretti.
Ma all'epoca le regole del mago mi erano sconosciute e persino il desiderio di collezionare esperimenti sociali era ancora latente.

A cosa è servito tutto questo? mi sono chiesto... semplice, a scoprire i Pink Martini; MadamaDorè li adora! anche se i Gotan Project sono più nelle mie corde, ma questa è un'altra storia.
Nulla meglio di un tango appassionato dopo un paio di calici di Berlucchi Cuvée Imperiale per concludere l'estate 20 20.



L'animale più pericoloso del mondo

Lo trovarono nel 1963 e fu esposto nello zoo del Bronx per qualche tempo. Nella gabbia c'era uno specchio, in cui ogni visitatore poteva vedere il proprio riflesso.

L'omicidio di Caivano mi conferma, se ne avessi ancora bisogno, che l'Italia è un paese ostile, in cui i diritti civili e il libero pensiero sono merce rarissima. Questa faccenda si somma all'uccisione di Colleferro e ad altre notizie di cronaca su cui mi capita di soffermarmi, come le morti misteriose di Mondello o certe affermazioni dei nostri geniali politici estivi.
Vedo una nazione in difficoltà, dove alcuni (troppi) si sentono in diritto di dire agli altri ciò che devono fare, chi devono amare e come devono comportarsi. C'è il terrore di uscire dal quotidiano, di pensare soluzioni innovative, di cambiare. Il diverso per vivere sereno si deve uniformare al pensiero corrente, che significa aderire ad una normalità che non è sinonimo di libera scelta, essere normali è diventato un giudizio.

Tutto questo mi spaventa moltissimo e mi sconforta, perché è chiaro che abbiamo da tempo intrapreso una strada senza ritorno, rispolverando stereotipi e paure degne dei peggiori abissi medioevali. Conclamate o meno, una porzione sempre maggiore di persone vive nella sicurezza della superstizione, a caccia dell'eresia altrui per ricavarsi una quota di autorevolezza sociale. Su questa strada di arroganza e prepotenza le uniche discipline che consentono la sopravvivenza sono l'ignoranza e l'imbecillità.

Ma la cosa che più mi disorienta è che la colpa di tutto questo non può essere data a nessuno in particolare, non c'è famiglia, scuola, istituzione, ente o associazione che tenga, la colpa di questa precipitevole discesa di valori è della società, ossia di tutti noi, dell'accettazione di una cultura al ribasso, dei regionalismi a discapito dell'unita nazionale e di un recupero delle tradizioni che porta lo sguardo ed il pensiero poco oltre il quotidiano.


sabato 12 settembre 2020

Il cinismo non va mai perduto

Ci risiamo... era accaduto qualche mese fa e anche questa volta ci sono riuscito. C'era un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui ero comprensivo, incline ad essere accomodante, gentile e sorridente per educazione ricevuta; se per strada salutavo una persona e questa non rispondeva, pensavo: non avrà sentito, sarà sopra pensiero, ed in questo modo scusavo ogni malagrazia.

Ma i tempi sono cambiati, non ho più l'età per essere partecipe, interessato e riguardoso, ed il cinismo mi regala maggiori soddisfazioni e molte meno noie. Di tutto questo la Berta ne ha fatto le spese; non ricordo una sola volta in cui non si sia profusa in una frigna quando le si dice: ciao come stai?
Ogni volta è una sequenza di disgrazie, mal di testa, mal di schiena, sono fusa, sono stanca, sono stressata; perennemente in ansia per qualcosa, costantemente catapultata in una vita compulsiva ha fatto passare la voglia a chiunque di chiederle come sta. Ma la cosa più fastidiosa di questa frigna è che questi atteggiamenti sembrano tesi a suscitare pena e comprensione in chi ascolta, ed anche a ribaltare sul prossimo ogni tipo di possibile incombenza.

Così mi sono stufato e mi sono trovato ad usare il NO terapeutico. Inutile dire che ho immediatamente provato un grande senso di liberazione. Infatti il NO terapeutico presuppone cinismo, non è uno di quei NO guarda ho da fare, ed a seguire una patetica o credibile scusa.
Il NO terapeutico presuppone un NO guarda non ne ho assolutamente voglia! il NO terapeutico non ammette repliche o ripensamenti, non contempla preghiere o accomodamenti e rinvii.

Almeno una volta nella vita vi consiglio di provarlo, è un'esperienza indimenticabile.



mercoledì 9 settembre 2020

Adiantum capillus-veneris



Altra pianta recuperata in giro da talea e rizoma. Cresce spontanea sul muretto della scuola, in una zona ombreggiata ed evidentemente umida. Ne ho preso un pezzetto che cresceva tra i mattoni con una buona parte di rizomi, senza badare troppo alla stagione ed al periodo di propagazione, che sicuramente non era luglio, ma devo dire che se all'inizio ha stentato a crescere, ad un certo punto le fronde si sono seccate e temevo sarebbe morta, ora invece pare si sia ripresa benissimo.

E'stato sufficiente coprire il terriccio con una buona pacciamatura di foglie e spostare il vaso sul davanzale della finestra del bagno per farla riprendere e vederla crescere rigogliosa.

Le nuove fronde sono delicate e chiare e ricordano davvero la morbidezza dei capelli di una dea, come dice il suo nome, ed hanno un profumo di sottobosco.
La coltivazione è abbastanza semplice, in fondo si tratta di una pianta rustica, ha bisogno di acqua e umidità regolari e l'ambiente del bagno aiuta a fare il resto.

Altra cosa interessante è il suo possibile utilizzo per farci delle tisane, e sono davvero curioso di provarne il gusto non appena ci sarà una quantità di fronde sufficienti.

La ricetta dell'infuso che ho trovato in rete infatti prescrive piccole quantità, ma le fronde sono davvero molto sottili e leggere e penso ne serviranno molte, e per adesso preferisco lasciarla crescere indisturbata.

sabato 5 settembre 2020

Sulla vetta della torre antica

A quanto pare i passeri, che già avevano fama di essere solitari, latitano o si estinguono in favore di altre specie. Così ho necessariamente approfittato dell'assenza per un controllo. Un panorama decisamente spettacolare, quello che si gode dalla prima terrazza della Lanterna, 172 gradini per raggiungerla, ma ne vale la fatica.

Da lassù mi è apparsa una città molto differente da come la vivo ogni giorno, sembrava persino più bella ed armoniosa. Ma il grande protagonista è il mare, ed ogni lato è una scoperta, una sorpresa di un panorama mai visto prima, nel vento e nel sole di un'autunno che porta con se molte incertezze.



mercoledì 2 settembre 2020

L'ultima volta nella stanza blu

Lavorare con Sara è piacevole, siamo in sintonia per molte cose, lei si occupa dei soffitti ed io delle pareti, insieme al cliente scegliamo la tavolozza dei colori o proponiamo delle scelte in base a come sarà l'arredamento, ed a quanto pare il total white anni '70 è passato finalmente di moda. A volte penso che serva uno stile decorativo più contemporaneo, ma certe soluzioni del passato sono ancora così affascinanti che è difficile resistere dal replicarle. E mentre le stanze prendono carattere, noi discutiamo delle cose della vita... e la verità di oggi, nella stanza blu, è stata...

L'ultima volta che fai sesso con una persona, non sai che sarà l'ultima.



domenica 30 agosto 2020

La limpida meraviglia di essere vivi

Max potrebbe rappresentare la mia salvezza, anche se non glielo dirò mai espressamente.
Tuttavia per farmelo capire mi manda una foto di GattOtto, straordinariamente adulto. Dov'è finito il micetto che presidiava la mia casa al mattino?


Ti aspetta, mi dice menzognero, dando voce a un'improbabile malinconia felina. In questo tempo così fluido e pieno di incertezze la sua tenacia non mi è soltanto di esempio; quasi diventa un monito. Ogni volta che lo chiamo mi contagia con il suo entusiasmo, ed il suoi programmi al limite dell'incoscienza mi appaiono chiari e realizzabili. Una fiducia in se stesso che rasenta la supponenza, una fiducia nel domani che ho dimenticato e forse non pensavo nemmeno di poter recuperare. Così ritrovo un po' di speranza, dimentico i mesi che ho riempito di sconforto, e attendo giorni buoni e aria lunga. Non so se siano meritati oppure rubati, non m'importa, basta aver ritrovato la voglia di guardarsi attorno con occhi differenti.

giovedì 27 agosto 2020

Finché morte non vi separi




Tradizione, mai disattesa, dai miei bisnonni fino a mio fratello, nella nostra famiglia la sposa entra in chiesa su queste note; pure altri famigli hanno aderito e così anche Bea ha pensato bene di adeguarsi, e dice con immenso piacere.

La fortuna di questo brano, che Mendelssohn compose nel 1843 all'età di 34 anni, come parte di un'opera più articolata, scritta per una commedia di Shakespeare, inizia nel 1858 quando Federico III lo scelse per salutare l'entrata della sua sposa nella Cappella di St. James's Palace, a Londra.

E da allora la trascrizione per organo ha decisamente spopolato, ed ancora oggi resta nell'immaginario nuziale una delle musiche per eccellenza, assieme a Wagner e Schumann.

E così eccomi là, con lo sguardo benevolo di chi si commuove ma non vuol darlo a vedere, ed un sorriso felicemente malinconico ci ha percorsi un po' tutti, mentre Bea sfrecciava nella navata in stile autovelox, forse sapendo che quelle poche note ricucivano le generazioni. Due soli minuti in cui ogni sentimento si riassume e si completa...

domenica 23 agosto 2020

De toutes les matières, c'est la ouate qu'il préfère


"La mia indipendenza che è la mia forza, implica la solitudine che è la mia debolezza"


Scriveva così, Pasolini, e trovo sia un pensiero molto coraggioso, forse anche scomodo. Riflettevo su queste parole valutando alcuni post di Corrado su FB, e l'ostinazione con cui certe persone rifuggono la solitudine.

Corrado ha sempre avuto un latente comportamento opportunista, per capirci è una persona che fa amicizia solo con quelli da cui può ricavare qualche vantaggio, oppure come succede su FB dove il concetto di amicizia è molto blando, con persone d'immagine.

La sua nuova iniziativa per raggiungere il massimo consentito di amici, è cercare personaggi influenti o famosi, cominciando da una selezione di cognomi importanti: Pescetto, Romanengo, Gavotti, Costa, Ragnoli, Dufour e derivati.
Me lo dice tronfio, come avesse fatto la scoperta del secolo, perché lui rincorre l'élite, sia ben chiaro.

L'ho lasciato dire, non ravvisando l'utilità della faccenda, tuttavia è possibile che mi siano sfuggiti alcuni aspetti secondari di tanto affanno. Ma non saprei dire quali.

Corrado invece sembra molto soddisfatto da quello che potrà ricavare dalla sua collezione; forse inviti o semplicemente informazioni, simpatie e like da esibire nell'immagine sociale virtuale che si è creato.

Ma pensare bene a tutto questo mi ha messo un senso di nausea e tristezza, così l'ho eliminato dalle amicizie di FB e molto probabilmente eviterò anche di proseguire a frequentarlo in altri modi, grazie anche ad una certa recente attitudine alla misantropia social che inizio a considerare come salvifica.
 

giovedì 20 agosto 2020

Il mare sopra le case - II° parte



Via Assarotti - dal web

Se c'è un merito da assegnare agli speculatori dell'ottocento è quello di aver creato loro malgrado scenografie urbane uniche, in cui le delicate decorazioni eclettiche, tanto eleganti quanto eccessive, quasi si sfiorano; magra consolazione per una città dove gli spazi verdi sono piccoli ritagli soffocati nell'asfalto e la densità abitativa è degna di un sobborgo di Calcutta. In questa vertigine costruttiva l'unico a salvarsi è il mare, che da sempre conclude le prospettive più spericolate con il suo quieto movimento.

Questa foto gira spesso nelle pagine web cittadine, ritrae la via dei carri funebri, titolata ad un religioso dell'epoca inventore dell'alfabeto dei segni per i sordomuti, è chiamata così perché quando fu tracciata nel 1848 era la strada carrabile più breve per raggiungere il cimitero monumentale. E questo riferimento chiude il cerchio con la faccenda di Simonetta Vespucci.

lunedì 17 agosto 2020

La ragazza del '99

La prozia Ilda era nata il 18 agosto del 1899; tutte le sue foto da ragazza parlano di una vita serena, almeno sino al 1917, quando gli austriaci sfondano il fronte a Caporetto, costringendola a sfollare a Napoli, dove lavorerà alla manifattura tabacchi, assieme a sua sorella Laura.

Vivranno di sussidio sino all'armistizio del 4 novembre del 1918. Terminava la Grande Guerra, con un bilancio di 1.240.000 morti e tolto l'indennizzo governativo, la sua famiglia dovette rimboccarsi le maniche e ricominciare da zero. Fu a questo punto che la prozia Ilda decise di diventare crocerossina per aiutare i reduci negli ospedali militari.

Poco dopo, nel 1920, apparve l'influenza spagnola, la pandemia mondiale che in Italia ucciderà circa 600.000 persone. Lei nel frattempo aveva terminato la scuola per infermiere e si era fidanzata con un giovane medico inglese.

Si sposeranno nel 1922, anno in cui in Italia inizia il 'ventennio', l'epoca più buia della politica, celebrata con la marcia su Roma. 

Nel 1929 la bancarotta del padre, grazie alla crisi economica iniziata con il crollo della Borsa di New York, pone fine ad ogni sogno di recuperare l'agio borghese in cui era vissuta da ragazza, e mentre inflazione e disoccupazione dilagavano, lei ed il marito sorridevano in posa tra le ortensie del giardino di Grugliasco con i loro due figli.

Nel 1933 i figli erano tre, in Germania Hitler saliva al potere e l'Italia si avvicina pericolosamente al nazismo. La giovane coppia si chiedeva, non senza preoccupazione, quale futuro avrebbero avuto. Così quando nel 1938 vennero promulgate le leggi razziali, la decisione di trasferirsi a vivere in Inghilterra sembrò l'unica via percorribile.

Mentre in una cittadina del West Midlands ricominciano da zero, scoppia la Seconda Guerra Mondiale che terminerà sei anni dopo con un bilancio complessivo di 54 milioni di morti, di cui circa 14 milioni assassinati nei campi di concentramento.

Nel 1946 l'Europa, compresa l'Inghilterra, è un cumulo di macerie e la prozia Ilda prende la cittadinanza inglese, chiudendo definitivamente i suoi rapporti con l'Italia.

La prozia Ilda non si è mai lamentata della sua vita, avendo due certezze, la fede in Dio e l'amore del marito e della sua famiglia. Ed a quanto pare le bastarono per superare tutto questo.

Ci lascerà nel 1997, dopo aver conosciuto nipoti e pronipoti, senza più essere ritornata in Italia.


giovedì 13 agosto 2020

Legge dell'attrazione e ferie d'agosto

Da alcuni giorni sto indagando questa cosa, trovo interessante che qualcuno abbia elucubrato una legge per spiegare fenomeni diversamente inconoscibili.
Per quanto sia scettico in merito devo confessare di esserne molto incuriosito e sto cercando di capire se questa teoria possa rivelarmi qualcosa sul mio passato sociale e magari essermi utile per una sperimentazione sul campo.
Nell'attesa di elementi probatori mi consolo pensando che se davvero esiste una legge dell'attrazione ineluttabile, per contro c'è la possibilità di annullarla con un bel vaffanculo, infatti non è per forza detto che sia una condizione universale di cui dobbiamo subire gli effetti senza reagire.

Rimuginavo tutto questo dopo aver letto un messaggio WhatsApp di Mic; mi chiede se sono in ferie, ed io con una certa pazienza gli scrivo che quest'anno ad agosto non farò ferie, in parte perché il lock down ha già rappresentato una sorta di anteprima, inoltre ci sono stati i mesi di soggiorno into the badlands, che a loro modo sono stati una lunga pausa vacanziera, e poi ho cose da fare, quindi se ne parlerà a settembre. E c'è anche da dire che non sento troppo l'esigenza di fare delle ferie nel mese canonico.
Insomma gli scrivo tutto questo in risposta e la cosa è fastidiosa, perché mi rendo conto di averglielo già detto in almeno un paio di telefonate in cui abbiamo affrontato la questione ferie 2020; a metà luglio e l'altra a fine luglio.

Quindi mi chiedo, possibile che ogni 15 giorni serva un repetita iuvant
et sed continuata secant anche, quindi qual'è la parte che non capisci? 

Non sarà forse che mi chiedi cose a cazzo e manco stai ad ascoltarmi? o hai problemi di comprendonio?
Volevo chiederglielo ma poi sono pigro e non avevo più voglia di scrivere. Certo un vocale, direte voi, ma ero in fase negativo-aggressiva e avrei detto vaffanculo senza giustificare troppo.

Quindi vai a vedere che la legge dell'attrazione è vera. Ma se riesco ad attrarre perfetti idioti con la memoria da pesce rosso, potrò poi liberarmene con un fottiti? per una qualsiasi altra legge. A questo punto è solo questione di impegno giuridico.

Colomba della pace attratta dal tombino con lo stemma di Genova
in Vico Indoratori

mercoledì 12 agosto 2020

Oh My God!

Mentre scrivevo questo messaggio c'è stato un tuono fortissimo, forse è un segno che non dobbiamo andare all'incontro domani.

Ovviamente spettava ad altri disdettare; lei, Carolina, si limita a fare il ruolo della Sibilla, quella che dice agli altri cosa fare anche quando potrebbe farlo lei. 
Infatti sarebbe abbastanza imbarazzante dire: mi scusi, ma domani non posso partecipare all'incontro perché c'è stato un tuono fortissimo mentre pensavo di partire.

Così ho richiamato alla mente la prima regola del mago.

- le persone credono a tutto ciò a cui vogliono credere o a quello che temono di credere.

Carolina collega ogni azione ed ogni avvenimento a segnali che le manda l'Universo, e ovviamente solo lei è capace di interpretarli, con buona pace del pensiero razionale. Persino la scoreggia del cane del vicino di casa potrebbe segnalarle un temporaneo allineamento dei pianeti a lei favorevole per risolvere una questione delicatissima.

Credo si tratti di persone tremendamente insicure, con una mente confusa, che essendo incapaci di prendere autonomamente delle decisioni, ed operare delle scelte, lo fanno in base ad elementi insignificanti, ben sapendo che qualsiasi cosa accada dopo, potranno a loro comodo invocare gli astri per giustificare le scelte sbagliate e le loro perfette capacità taumaturgiche in caso contrario.

C'è anche da fare una considerazione sull'egocentrismo di queste persone, ma credo sia inutile perderci altro tempo... invece vi propongo questo fulmine a ciel sereno o quasi, chissà cosa voleva comunicare l'Universo alla tipa sul balcone, o magari era un messaggio per il gatto che si vede sul finale del video, che probabilmente starà ancora correndo adesso.


domenica 9 agosto 2020

Il mare sopra le case - I° parte


Questo panorama è la regola dalle mie parti, compresa la pessima edilizia in primo piano. Meno consueto è il passaggio di un veliero della Marina Militare. La Vespucci la riconoscerei tra mille, per via delle strisce bianche sulle fiancate. Ricordo che in quinta elementare ci portarono a visitarla ed a noi bimbi sembrò una specie di miracolo. Di quella gita avevo alcune foto che sono finite in cenere nel falò della memoria di cui ho scritto tempo fa. Nei giorni seguenti la maestra ci fece fare una ricerca su Amerigo Vespucci, ma anche il quaderno di quell'anno è finito nel camino, quindi mi limiterò a dire che diede il nome al continente americano anche se lo raggiunse cinque anni dopo il suo amico Cristoforo.

Mi sono chiesto se aver piallato tutti questi ricordi possa essermi di danno, ed ho risolto che NO.
Mi ricordo quello che ha senso ricordare e il resto ha poca, pochissima importanza.

Invece mi sono ricordato di Simonetta Vespucci, una genovese che fu la musa ispiratrice di Botticelli; è suo infatti il volto e forse anche il corpo della celebre Primavera, conservata agli Uffizi di Firenze. La Belen del rinascimento, morì di peste a soli 23 anni, ma alcuni sostengono che sia stata avvelenata per certe simpatie verso casa Medici. Così quando vedo la Vespucci navigare al largo della costa ligure, mi ricordo di Botticelli. 
Strane e complesse sinestesie estive.