mercoledì 28 giugno 2023

Madagascar - due facce della stessa medaglia

La versione per attirare i turisti è decisamente allettante, e nella formula c'è proprio tutto quello che ci hanno detto serva per una vacanza perfetta: natura lussureggiante, distese selvagge, popolazione locale dedita ad attività pastorizie ed artigianali, proprio come piace al ricco europeo annoiato dalla quotidianità. Degno testimone di quel Destino Manifesto, di cui forse vi racconterò in qualche prossimo post.


Poi c'è anche questa versione della faccenda, meno edulcorata della precedente, posti di cui i turisti non vogliono sapere, luoghi che descrivono una realtà nemmeno troppo parallela, dove si riciclano a costo zero i rifiuti del ricco occidente, luoghi in cui i computer diventano utilissimi barbecue. Insomma che poi sia questa la decrescita felice, o la svolta green di cui tanto si parla?

domenica 25 giugno 2023

Genova orgogliosa e impettita non si svela facilmente

La stagione dei viaggi è all'inizio... ma voi, turisti e viaggiatori, toglietevi pure dai coglioni prima di averla scoperta. In buona sostanza i turisti hanno (già) rotto le palle. Le incursioni dei croceristi americani se inizialmente avevano il sapore divertente di comitive in visita allo zoo, oggi decuplicate in numero, rappresentano soltanto un fastidioso ingorgo pedonale nel già ristretto labirinto del centro storico, che sarà anche il più grande d'Europa, come vogliono farci credere certi depliant, ma ha alcune strade obbligate in cui tutto si affolla generando intasamenti degni di quelli del GRA.

Un turismo che dovrebbe essere accettabile economicamente, se non fosse che questa orda contenga anche emerite teste di cazzo che approfittano delle trasferte e della testa vuota tipica dei villeggianti per far casino e danno, con conseguente sporcizia e disagio per i residenti. Fenomeni che già si sommano ad una situazione resa delicata dalle teste di cazzo locali e delinquenza varia di molteplici etnie.

Sono in molti a lanciare l'allarme, uno tra tutti Tobias Jones, giornalista e scrittore inglese residente a Parma, dalle colonne del Guardian scrive: oggi il turismo di massa a base di selfie e post su Instagram sta rovinando le città italiane e, spesso, anche il soggiorno di chi ci arriva. ed eccole le degenerazioni dell'overtourism. «In passato viaggiavamo per ampliare ed educare la mente (…), per assorbire la vastità del mondo, per sentirci piccoli, forse vulnerabili, e per apprendere altre culture», scrive. «Ora sembra che tutto ciò sia al rovescio: il pericolo o il rischio di viaggiare sono minimi e il nostro enorme ego si impone su un piccolo mondo. I luoghi da visitare non sono altro che lo sfondo per i nostri selfie, perché andiamo nei posti non per imparare da essi, ma solo per postare, e poterci vantare con gli altri di esserci stati».

Tuttavia oltre frontiera nasce una nuova tendenza, quella del turismo responsabile, che detto così pare il nuovo ossimoro. Gli olandesi ci sono arrivati, in Italia invece passeranno ancora un paio di decenni prima di poter anche solo pensare delle soluzioni efficaci.

martedì 20 giugno 2023

L'occasione fa l'uomo ladro, ma anche la donna non scherza

I tempi sono austeri e le persone si organizzano, spesso a spese altrui, è il caso di questo video in cui una telecamera nascosta mostra i clienti di un hotel intenti a svuotare la loro camera; insomma sono finiti i tempi in cui in albergo si rubava l'accappatoio. La nuova tendenza e prendere tutto, tavolino, lampade, sedie e perfino il televisore. Questo facilita moltissimo il lavoro delle cameriere che puliscono le stanze. Inoltre la cosa fatta sistematicamente garantisce un bottino di 7000 euro a camera. In alternativa si può rubare nei ristoranti, una ragazza americana si è praticamente allestita la cucina con le stoviglie sottratte nei locali che ha frequentato. Altri meno scaltri si limitano a rubarsi le saponette in bagno, un piccolo danno che il proprietario del locale quantifica in 2000 euro all'anno. Inutile dire che li recupererà alzando i prezzi delle pietanze.
Il furto nei locali pubblici è diventato un fenomeno in vertiginoso aumento che preoccupa albergatori e ristoratori.
Soluzione?
Quella del barista che usa i portaceneri rubati come potenziale pubblicità mi pare interessante...
E voi ditemi cosa avete rubato ultimamente?

sabato 17 giugno 2023

Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me

Tormentoni estivi a parte, una cosa che ho notato in quasi tutte le interviste ai cittadini delle zone alluvionate è stato l'uso di una serie di frasi pronte, che quasi veniva da chiedersi se non si fossero fatti un corso preventivo per essere poi intervistati. E così:

- In tanti anni che vivo qui non ho mai visto una cosa del genere!

E quindi? Verrebbe da rispondere, e vedrai adesso quante volte riaccadrà. Almeno stando alle stime di chi di ambiente se ne capisce. Questo dovrebbe certificare l'eccezionalità del fenomeno e di conseguenza la sua non ripetitività nel breve tempo? Sarebbe come se dopo l'eruzione del Vesuvio qualcuno dicesse la stessa cosa, dimenticandosi magari che l'ultima eruzione è avvenuta nel 1944. Come se i tempi della natura si dovessero paragonare o confrontarsi a quelli umani. Tuttavia questo non autorizza a costruire sulle pendici del vulcano, e nemmeno in aree inondabili, verrebbe da aggiungere, ma qualcuno ha deciso che si può farlo, in aree a basso rischio, che vuol dire: in tanti anni che vivo qui, non ho mai... etc. etc. e magari ci scappano pochi morti e danni, perchè sono aree a basso rischio, così la cosa diventa accettabile, in cambio son soldi per gli speculatori ed i politici.

La ricerca della causa unica ed irripetibile e pure imprevedibile, cosa che fa molto molto comodo sottolineare a tutti gli amministratori dei territori, pare essere diventata la nuova frontiera di certa stampa di regime; testate pseudo giornalistiche che grondano qualunquismo e facili risposte, incolpando il primo che capita a tiro, i Verdi, le Nutrie, le bombe d'acqua, il cambiamento climatico. 

Lo stesso stereotipato qualunquismo traspariva da alcune interviste circa la sparizione della bimba di Firenze, dove si calcava la telecamera sulla lacrima, dimenticando (volutamente) il contesto sociale di malaffare in cui tutta la faccenda gravita, a cominciare dall'occupazione abusiva dell'immobile per proseguire con i taglieggiatori che subaffittano locali non loro a 1000 euro al mese. E le istituzioni in tutto questo dove erano? Sono intervenute per la denuncia della madre della piccola, ma dove erano prima, mentre l'albergo veniva occupato? 54 persone con 19 minori, acqua e luce allacciate abusivamente, e nessuno ha detto mai nulla? 54 persone non passano certo inosservate. Insomma c'è tutta una retroguardia che fa capire come lo Stato, se ne fotte allegramente di gestire situazioni che sono tante piccole pentole a pressione a cui basta poco per far saltare il coperchio.

E lo stesso con l'ambiente, tornando all'Emilia la cosa interessante oltre la troppa informazione guidata per calcare l'indice su faccende poco risolvibili giuridicamente e materialmente, ma tanto adatte a sollevare l'indignazione verso qualcosa di intangibile ed effimero, al punto che questa nuova-ennesima-non ultima catastrofe produrrà lo stesso effetto di tutte le precedenti, qualche assembramento nelle aule giudiziarie, un po' di rimborsi-elemosina elargiti a cazzo di cane e poi si volta pagina.

Dubbi in merito? - toglieteveli qui -

venerdì 16 giugno 2023

La poetica del tombino

Quest'idea nella sua semplicità la trovo geniale, la mia città è piena di tombini d'epoca, alcuni molto gradevoli da vedere. Spesso la storia passa anche per questi elementi di fonderia, destinati ad essere calpestati. Quindi cosa di meglio per farci delle magliette, magari per venderle a turisti in cerca di insoliti souvenir.
 

Ma quanto costa un tombino? a sentire le cifre del prossimo video dai 300 ai 450 euro, e sono pezzi unici per misure e disegno. Figurarsi poi quelli antichi con lo stemma cittadino del compianto acquedotto marino. Tanta preziosità poteva passare inosservata? certo che no!
Così ecco la nuova frontiera della ruberia: griglie e tombini di ghisa, che per peso e materiale rappresentano una consistente fonte di guadagno per spregiudicati morti di fame. Poco importa poi se qualcuno ci cade dentro, magari mentre spippola sullo smartphone.

lunedì 12 giugno 2023

Il popolo lo adulò da morto con la stessa viltà con cui lo aveva oltraggiato da vivo

Ovvero: post coccodrillo

Questo parafrasando quanto Tacito scrisse a proposito dell'uccisione di Vitellio, imperatore di Roma per soli 248 giorni. Il popolo lo oltraggiò da morto con la stessa viltà con cui lo aveva adulato da vivo. Chiaramente i tempi sono cambiati e il politicamente corretto vuole che ogni defunto diventi immediatamente un santo non appena l'anima lo abbandona, sempre che i politici l'anima la abbiano ancora o non se la siano venduta.

E tutti i grandi, quali che siano i motivi ed i meriti o demeriti della loro fama, scontano questo destino. Una politica del rammendo, con la sua classe di adepti tanto qualunquisti quanto effimeri, celebra uno dei suoi esponenti di spicco; contrita e piangente pronta a forse dimenticarlo in fretta così come accadde a molti altri suoi predecessori.

mercoledì 7 giugno 2023

Non tutte le vite hanno lo stesso valore

Quando a Diogene, filosofo greco, venne chiesto quale fosse la sua provenienza, lui rispose: «sono cittadino del mondo intero». Diogene di Sinope fu la prima persona di cui si ha memoria ad aver utilizzato il termine cosmopolita.

Platone, ne La Repubblica, si spinse ad affermare che «l’uomo appartiene per natura a una stessa stirpe, a una stessa famiglia, a uno stesso Stato», superando la semplice uguaglianza naturalistico-biologica degli esseri umani.

Poi le cose presero un'altra direzione...

sabato 3 giugno 2023

Quando pensi al peggio, ma la realtà va oltre

L'idea, tutta occidentale, che la nostra beneficienza possa salvare il terzo mondo è tendenzialmente una delle tante minchiate ipocrisie a cui ci stanno stiamo abituando. Non è questione di spocchia, ma penso proprio un'altra di quelle trovate pseudo produci-consuma-crepa che tanto piacciono e servono al commercio. E' risaputo che il 'solidale' sia diventato un fattore di marketing, e di notevoli truffe
Ma vengo all'argomento specifico, spia e segnale di ciò che sta accadendo: gli armadi ingolfati dallo shopping compulsivo si svuotano con regolarità stagionale negli staccapanni,  iniziativa che nel lungo periodo ha dimostrato la sua inefficacia, al punto che oggi la raccolta degli indumenti è fatta dall'azienda che gestisce i rifiuti urbani, insomma anche la promessa di donare una nuova vita a quel golfino tanto carino ed a buon mercato, tutto poliestere e spandex, si è rivelato un fallimento. 
Ma cosa farne di tutti questi indumenti? 
Semplice, quello che la ricca Europa fa con tutti i suoi rifiuti, li porta in regalo al Terzo Mondo e poi qualcuno ci penserà, salvata la coscienza e intascati i benefit, il problema non ci riguarda più. L'importante è che non siano visibili nelle zone in cui i bianchi capricciosi e supponenti si recano a scoprire il mal d'Africa.