lunedì 30 maggio 2022

A spasso con Cosimo e la magia dei gatti rossi

I gatti ti scelgono, solo in questo modo è possibile andare d'accordo con loro e stabilire una complicità che ha dello straordinario; con LaGatta aveva funzionato così; me l'ero trovata nel cortile un pomeriggio di pioggia, giocava con un tappo di birra e si infilò dietro al capanno degli attrezzi appena sentì scattare la porta finestra. 
Il giorno dopo era di nuovo lì, a fissare la finestra, quasi avesse un appuntamento. Seguirono 18 anni di convivenza e mille avventure. 
Fine della storia.
Oggi io e Cosimo eravamo affacciati a controllare i tetti di Genova, quando ha deciso di uscire per conto suo, dando dimostrazione di una maturità e di una sicurezza che speravo davvero arrivassero.


Io l'ho lasciato fare, come un complice discreto, felice che si sia finalmente avventurato sui tetti. Pregustando le sue scoperte, le emozioni e la felicità che gli scorgo negli occhi ogni volta che rientra in casa con una novità.


Così mentre lui ispezionava per la prima volta il tetto, mi sono ricordato del libro autobiografico "A streetcat named Bob" di James Bowen. Il protagonista del racconto è un gatto rosso, razza che a quanto pare possiede delle peculiari caratteristiche.
In breve: siamo a Londra ed è il 2007 quando il giovane James Bowen, un senzatetto e tossicodipendente in via di guarigione, incontra un gatto abbandonato. Decide di prendersi cura di quell’animale che col passare del tempo diventa la ragione che spinge il ragazzo a svegliarsi e alzarsi ogni mattina. I due condividono la loro vita per le strade della Capitale inglese e diventano l’uno il sostegno dell’altro (qui la storia completa). Così Bowen decide di scrivere la sua storia con il gatto Bob, ed il libro avrà un'inaspettata fortuna editoriale al punto che ne sarà tratto un film.

venerdì 27 maggio 2022

La tua bellezza è potente, ci puoi fare cose belle, anche fottere la gente

Dice così Jovanotti nella sua ultima canzone, I love you baby. Ma non parla della bellezza di una pistola e nemmeno della bella Merica. Si tratta della bellezza che una donna usa per fottere le persone. Un titolo in inglese per una canzone tutta italiana. Ma passiamo oltre, e restiamo sul fottere la gente. ♬♫♪

In questa foto vediamo uno statunitense, felicemente in posa nella sua squallida casa, circondato dalle armi che ha regolarmente comprato e che ci mostra con orgoglio. Impossibile non notare la desolazione del salotto, in cui l'unico elemento oltre al divano, è il televisore mangia cervello. Ma potrei risultare troppo giudicante e classista!?! Insomma una stanza essenziale, d'altra parte se spendi tutti i soldi in fucili e pistole, non resta molto per i mobili o per libri ed altre amenità d'arredo. O forse ha appena traslocato e stava facendo l'inventario. Va a sapere gli usi di questa gente dal grilletto facile.

In quest'altra foto invece una famigliola mostra al fotografo la sua dotazione di armi e non siamo in Ucraina, ma sempre in USA. Non sappiamo nulla sulla salute mentale di queste persone e nemmeno della loro stabilità caratteriale. Forse un giorno la piccoletta, potrebbe prendere merenda e pistola per recarsi a scuola per mostrare alle sue compagne di classe, quanto sia migliorata la mira con gli occhiali nuovi. Insomma prima o poi a qualcuno verrà la curiosità di provare il funzionamento di tutta quella roba? Uno non compra la bicicletta se non ha voglia di pedalare. 

Cosa c'è di sbagliato o preoccupante in queste foto? per noi occidentali, molto, ma per un qualsiasi Mericano Testosteronico Egoparanoico: NULLA.

Ma passiamo alla questione del post di oggi, ovvero: perché gli Statunitensi comprano le armi e poi le usano per ammazzarsi a vicenda? e lo Stato non sembra riuscire a far nulla per impedirlo?

Quesito parallelo (e tutto nostrano): perché i mafiosi di clan rivali si ammazzano usando armi illegali, coinvolgendo cittadini innocenti? e lo Stato non sembra riuscire a far nulla per impedirlo?

Notizie di entrambe le faccende si trovano in rete, quindi è inutile che vi posto i relativi link, basta googlare: "sparatorie di mafia" per scoprire che la più recente è del marzo 2022 a Nettuno.

Sarà che gli Mericani hanno nostalgia del vecchio far west ed andare al saloon per bere whiskey non basta? anche perché gli alcolici sono vietati ai minori di 21 anni, mentre invece per le armi la cosa è più semplice. Ma battute a parte, non è forse lo stesso nel sud Italia, dove la mafia spara in strada ogni tre per due e chi c'è c'è?

E gli italiani cosa? hanno nostalgia del brigantaggio o forse delle belle faide familiari del rinascimento? che avvelenarsi non è più di moda e quindi meglio una bella sparatoria e na tazzulella 'e cafe?

Ma per restare sui problemi delle armi negli USA, anche se tendenzialmente fregacazzi se risolvono; ho come il sospetto che per i nostri media, sia sufficiente parlarne per dimostrarsi empatici, poi poco importa se ne esce qualcosa di utile anche per noi. Qui in Europa le armi in questo momento servono per fare la guerra ai Russi, ops no, le armi servono per difendersi dai Russi invasori e quindi le armi servono per la PACE. Che scritto così stona, ma vuoi mettere la splendida ipocrisia di un'affermazione del genere!!! Mandiamo soldi ed armi a persone che le useranno per ammazzarsi, poi non importa come e quando e quanto, se c'è del traffico illegale... ect ect. Insomma noi gas e grano li vogliamo, chi se ne frega delle conseguenze.

Insomma... dicevo, le armi ai ragazzetti sono un problema, ma un problema per chi? 
Ricapitolo: dunque c'è un diciottenne che esce di casa, compra un fucile e delle munizioni; evidentemente aveva i soldi e il diritto legale per farlo. Tutto regolare sino qui.
Poi si reca in una scuola elementare e spara a 21 persone. non si sa bene per quale motivo, ma è chiaro che c'è del disagio sociale e personale. Per tutta risposta il padre intervistato dopo il fatto, si dice dispiaciuto e afferma che il figlio avrebbe dovuto uccidere lui e non 21 innocenti. 
E 'sti cazzi! dico io!!!
Che dichiarazione inutile e cogliona è mai questa?? mi chiedo. Ha allevato uno squilibrato e se ne accorge solo adesso? Ma la cosa comoda è che raggiunta la maggiore età, i genitori non hanno più alcuna responsabilità sulle azioni del figlio e quindi bene così, lo mandano al gabbio e buttano la chiave. Peccato però, ancora tre anni e poteva comprare legalmente alcolici e magari ammazzare e/o ammazzarsi guidando ubriaco. Vedi a volte la fretta di farsi arrestare.

Questo può essere visto come una sconfitta dell'istruzione pubblica? o come una debacle dei valori della famiglia o forse è colpa della società e dei servizi sociali che non hanno saputo valutare il ragazzo? Insomma a chi possiamo dare la colpa di tutto questo casino? Non lo sappiamo!
Lo stesso posso chiedermelo per le stragi di mafia, togliendo la parte sui valori della famiglia però.

Non lo sapremo mai ed a questo punto mi verrebbe da dire un bel: chi cazzo se ne frega!

Certo spiace per quei 21 sventurati a me sconosciuti, ma per falsa empatia posso comunque dolermene, così come mi dolgo di molte cose che non mi tangono nemmeno di striscio, ma fa bello mostrare certi sentimenti soprattutto sui social. E spiace anche per quelle famiglie (sane) che non passano il tempo a comprare armi e munizioni, ma si trovano coinvolte nelle psicopatologie altrui loro malgrado.
Tuttavia per amplificare il pensiero da far west che affligge i Mericani, uno direbbe: ma se quei bambini avessero avuto pure loro una pistola, avrebbero potuto difendersi, in fondo i vietnamiti addestravano soldati bambini, che ci sarebbe di male se una famiglia media Mericana, con tutte quelle pistole a disposizione, invece di mandare i figlioletti ad inutili campi estivi nella natura, li spedisse al poligono di tiro. E poi questa faccenda di vietare la vendita delle armi, non è una bella e buona limitazione della libertà del singolo? Nonché un mancato guadagno per la fiorente lobby dei produttori?

E adesso torno per un momento in Italia; immaginate di trovarvi al bar del vostro paesello, ed improvvisamente un clan mafioso qualsiasi, inizia a sparare al tipo che beve il caffè accanto a voi, e ci siete in mezzo, senza poter far nulla. Non è forse un vostro diritto di cittadino potersi difendere?

E non è forse meglio dolersi o sprecare righe e righe sulle nostrane questioni irrisolte anziché ficcare il naso e la penna sulle leggi e sulle etiche altrui, senza per altro cavarne un ragno dal buco?

mercoledì 25 maggio 2022

La guerra dei Nandi

I patti erano chiari. Al primogenito Fernando, sposatosi in fretta, il padre aveva concesso una ricca dote, permettendogli di sistemarsi con la sua sposa nella proprietà confinante, un rustico da ristrutturare con tanto terreno quanto bastava alle coltivazioni in serra. Al secondogenito Armando, restio al matrimonio, navigante e perennemente scapolo con un'occupazione intermittente, aveva promesso la sicurezza della casa paterna, nella convinzione che nessuno avrebbe patito ingiustizie.

L'equilibrio aveva resistito sino alla sua morte, quando, aperto il testamento, si era scoperto che la casa era davvero del "piccolo" ma con l'usufrutto alla madre, e nulla invece al "grande" che aveva già avuto il suo con una serie di lasciti-premio per la nascita dei nipoti. A gettare benzina sul fuoco poi ci aveva pensato la vedova, unica vera danneggiata da quella ripartizione ingrata. Avida di proprietà si era intestardita nel possesso totale, maledicendo il consorte reo di averla truffata. A complicare la situazione poi era arrivato l'amore, il "piccolo" si era inaspettatamente promesso ad una poco gradita ma intraprendente cameriera, ed in breve la famiglia era cresciuta, mettendo fine alle speranze che un single potesse rinunciare all'eredità in favore della madre. 

Così scoppiò la scintilla che avrebbe impegnato i Nandi in una guerra senza esclusione di colpi, impugnazioni e denunce non si erano fatte attendere, un tutti contro tutti che aveva portato soltanto acredine e malanimo, travolgendo nella battaglia nuore, figli e consuoceri, tutti preparati per affondare le unghie su un patrimonio che in realtà era inalienabilmente definito dal patriarca.
Così i Nandi proseguono la loro battaglia, una faida ventennale che ha arricchito solo gli avvocati, ma quanto orgoglio ed arroganza sono stati scomodati per questa farsa.

Il peccato è un punto di vista

Il vicinato cambia, ed io ne sono felice, questa è stata la novella per buona parte dell'assemblea. Inutile occuparsi di cose noiose come il controllo delle voci a bilancio, o dell'elezione dei consiglieri. Quindi aggiorniamo il libro dei verbali alla voce: varie ed eventuali - cazzi degli altri ed altre amenità.

La famiglia disfunzionale del 17C finalmente si toglie dai coglioni, lei e il cagnetto isterico, o forse il cane e la moglie isterica, ed i due figli che hanno allevato in questi ultimi anni, che strepitano quasi più della madre. Quanto al coniuge cartolaio novax, lieto di non dover più sentire le sue farneticazioni.

Anche al 6C c'è stato il cambio, la Lalla dopo aver spiazzato tutti, morendo d'infarto seduta sul cesso, ha lasciato il posto alla figlia, che inizialmente aveva perorato la vendita, salvo poi ricordarsi che rivoltando la casa come un calzino, poteva tranquillamente dimenticarne i trascorsi e farne il covo per la divorziata perfetta, ancora gnocca per un paio di botte prima della menopausa. Per capirci, una bella Milf in arrivo.

Al 23B invece Neanderthal ha traslocato, lui e la poveraccia che usava come sfogo per le sue psicopatologie. Ora lei potrà prendere schiaffoni altrove, e se non altro alla notte si riuscirà a dormire. Spiace che non abbia telefonato al centro antiviolenza, ma era troppo succube anche solo per pensare di farlo, poi un giorno le botte saranno insopportabili e magari si deciderà a denunciarlo.

All'interno 3A invece, dopo il volo d'angelo della depressa, che si è schiantata su un auto in sosta durante il lock down, le altre coinquiline hanno deciso di restare, stoiche, a presidiare il bel terrazzino dove possono esporre la loro biottudine nei giorni di sole.

Quella del 15B invece ha pensato bene di spedire la figlia in comunità, d'altra parte stava diventando ingestibile, soprattutto nei periodi di astinenza. E' giovane e se la caverà, insomma prima dei fatidici 27 anni, epoca in cui il metabolismo cambia e schiattare per overdose diventa quasi una certezza se non una liberazione. Ne sanno qualcosa quelli del club 27.

Invece buonissime notizie dal 10C dov'è nato Bryan o come accidenti si scrive, sul fiocchetto azzurro sulla porta c'era scritto Braian, ed io spero in un errore dovuto all'emozione. Avendo un cognome marcatamente del sud Italia sarà divertente sentirlo appellare a scuola, che se lo avessero chiamato Carmelo o Gennarino magari gli facevano pure un favore. Ma se poi è vera la statistica che un figlio da 0 a 18 anni costa circa 175.000 euro, allora stanno a posto per un bel po' e il nome del cazzo diventa marginale.

Nella fila dei garage, ricavati dove un tempo c'erano fiorenti negozi ed attività artigianali, spazzate via dalla GDO, nessuna variazione, se non il tipo del primo varco che ha soppalcato con l'intenzione di ricavare spazio per sistemare tutte le cianfrusaglie che ha in casa. Chiaramente può farlo, ma l'idea che abbia guadagnato superficie non piace ad alcuni che vorrebbero aumentargli le spese. Lui ha risposto in modo magistrale, chiedendone la messa a verbale, testuale: quello che faccio in casa mia sono cazzi miei. Guadagnando la stima di alcuni, tra cui la mia.

Per quanto riguarda l'ascensore invece nulla di fatto, maggioranza non qualificata per deliberare, meglio così. Anche se la faccenda non mi interessa, l'argomento è ricorrente e noioso al pari delle diatribe sul riscaldamento centralizzato, luogo di lotte per orari, temperature e millesimi di utilizzo. Purtroppo nessun ferito si lamenta a questo primo incontro oltre covid, ma confidiamo nel virus delle scimmie per ulteriori sviluppi. E dalla portineria per ora è tutto - a voi la linea.

lunedì 23 maggio 2022

In certi casi ci vuole una pistola

La notizia mi era sfuggita, ma forse meglio così, perché quando l'ho letta mi è subito salito il crimine, sapete quelle cose per cui una persona apparentemente tranquilla brama l'omicidio? ecco così.
Come dice bene qualcuno, a volte anche basta essere pazienti e comprensivi, principalmente perché con la pazienza e la comprensione degli altri ci sono gli arroganti che ci marciano. Quindi tolleranza zero.

Dunque siamo a Roma, in una tranquilla mattinata di fine maggio e questo imbecille con il cervello completamente ottenebrato dall'alcol pensa bene di farsi una scalata. Siamo in uno di quei casi in cui l'ubriachezza diventa la giustificazione  per qualsiasi puttanata. E non lo dico per licenza poetica, il fatto che il reo fosse ubriaco è diventata una sorta di scusante per violenze e danneggiamenti. Come se l'assunzione di alcolici ed i relativi effetti non fossero un atto consapevole.

Sia come sia, questo coglione cosa fa? Siccome è uno scalatore provetto, e si trova nel cuore storico della Capitale, pensa bene di salire sulla cupola del Pantheon; come fosse una montagnola delle sue e non un monumento millenario, l'unico giunto a noi praticamente intatto. Insomma cose che nemmeno durante il sacco di Roma si erano viste.

Il pensiero immediatamente seguente è stato: ma hai idea se ogni persona inizia, in una sorta di follia collettiva, a far cose del genere? Possiamo trovare delle attenuanti per il fatto che la persona non è nel pieno delle sue facoltà mentali? Poi poco importa cosa abbia causato questa condizione, o se addirittura sia uno stato permanente. Ci sono stuoli di avvocaticchi pronti a difendere i responsabili di uno stupro o di un omicidio, invocando l'attenuante della semi infermità mentale causata all'uso di stupefacenti o da altre sostanze assunte a caso, persino una pseudo genetica che indurrebbe al compimento di certi crimini. Così, come se l'essere umano non godesse del libero arbitrio.

Nonostante tutte le rassicurazioni del caso io rimango allarmato dall'aumento di episodi del genere, quelli in cui lo stato alterato auto indotto diventa alibi, ed anche quelli in cui il bene pubblico e maggiormente il comune raziocinio viene a mancare.

Meglio odiati nella verità o amati nella menzogna?

Dunque c'è che oramai sono attenzionato, su cosa? su questa corrente letteraria che si chiama realismo sporco, nata negli anni '70, potrebbe essere una sorta di evoluzione del verismo verghiano, ma sempre e solo di letteratura sto parlando. Insomma qualcosa che prima di arrivare al lettore passa per le maglie dell'editoria. Un blog non ha questi ostacoli, un blog è tutta un'altra faccenda.

Ora la domanda seguente è stata: ma che stile dovrebbe avere un blog? lo stile di un blog è una cosa a cui spesso non si bada, spesso si va a braccio ed a sentimento, c'è chi scrive cose "a cazzo" ed ha comunque nugoli di lettori-commentatori degni di nota. Ma un blog non è come scrivere un romanzo in cui per tutto il tempo devi supportare una linea narrativa coerente. Tuttavia anche scrivere cose "a cazzo" è una sorta di linea editoriale. Quindi se all'inizio l'ispirazione poteva essere un qualsiasi filone della narrativa contemporanea, oggi questa potrebbe risultare una scelta limitante.

Così ecco! figlio, o forse nipote, sicuramente pecora nera del realismo sporcoecco il neo realismo sporco. Uno stile un po' eclettico, tutto mio, che prende spunto da ciò che leggo, da conversazioni quiete, da altre non propriamente adatte ad un salottino letterario, dal sentito dire nel bar sotto l'ufficio, letto nel web, ascoltato in radio, e poi non avete idea di quanto materiale si possa trovare in un paio di fermate di metropolitana. Il tutto condito con parolacce e cinismo q.b. I contributi più disparati sommariamente mischiati, fusi ed essiccati, formano un cretto, scabroso e imprevedibile come solo un cretto riesce ad essere. Questa è l'intenzione. Una sperimentazione scellerata...

venerdì 20 maggio 2022

Se la tentazione fosse tradimento, i matrimoni finirebbero al primo anno

Lei, con addosso un leggero vestitino estivo in raso di seta color cipria e un paio di sabot in tinta, si era avventurata tra le vie del centro storico di Genova con l'aria svagata di una turista americana.
Lui, in jeans e camicia bianca di lino ad esaltare l'abbronzatura stava uscendo dal caffè degli specchi per accendersi una sigaretta. Lo scontro era stato inevitabile, le braccia forti di lui l'avevano salvata da una pericolosa caduta; si erano guardati negli occhi per un istante che ad entrambi parve lunghissimo. E poi l'aveva baciata, d'istinto, inaspettatamente, ma lei non si era sottratta, aveva ricambiato quel bacio appassionato, respirando il suo dopobarba e il sapore del caffè. I loro corpi così vicini e ancora così estranei si erano modellati in quell'abbraccio. Era nata una relazione intensa, impaziente, che aveva bruciato le tappe, ma le anime gemelle queste cose le sanno bene, ripeteva lei con convinzione.
Tre mesi dopo lui era sparito, così come era comparso, non si era presentato all'appuntamento, senza dare spiegazioni, senza rispondere al telefono. Cosa poteva essere accaduto?

martedì 17 maggio 2022

Una morte umiliante può offuscare una vita ragguardevole?

Questa era la vera domanda da porsi in quell'occasione.

Quando la Rossa gli chiese di accompagnarla a trovare il Nonno, Ruggine storse il naso; stava con lei da meno di un mese e quell'invito gli parve fuori luogo, era un po' come se lo avesse invitato a cena per presentarlo ai genitori. Decisamente troppo presto. Tuttavia accettò, in parte perché non aveva di meglio da fare, ed in parte per curiosità, e poi era sicuro che dopo quella visita sarebbe stato più facile portarsela a letto.

Il Nonno della Rossa viveva in una casa per anziani, una RSA, un modo subdolo per non dire ospizio. L'ambiente in cui entrarono era semi ospedaliero, o almeno l'odore di disinfettante era molto simile, ed anche il tipico odore di vecchio che aleggiava per i corridoi e che nessun deodorante avrebbe mai eliminato. Il personale in divisa bianca, portava gli zoccoletti sanitari come gli infermieri, una targhetta sul taschino e spingeva carrelli in cui tintinnavano flaconi di medicinali. Erano tutti molto calmi e gentili, soprattutto durante l'orario di visita dei parenti.

Il Nonno della Rossa non si ricordava di aver conosciuto Ruggine, all'epoca lui portava i pantaloncini corti ed aveva i brufoli, era appena arrivato nel quartiere dopo la separazione dei suoi genitori e da allora era molto cambiato. Bene così si disse, meno persone si ricordano la mia adolescenza meglio è. Tuttavia era anche prevedibile, vivere in un ospizio senza poter uscire, è come stare sotto stupefacenti, si perde la cognizione del tempo e l'interesse per ogni cosa; già era tanto se si ricordava cosa aveva mangiato a pranzo: minestrina con brodo di pollo e pastina, poi purea di patate con carne trita, e mele cotte. La dieta personalizzata era in bella vista sulla cartelletta appesa ai piedi del letto. Nelle RSA pare diano spesso mele cotte, perché facilitano, pensò Ruggine con un certo divertimento.

Anche gli altri vecchi del reparto in cui si trova il Nonno della Rossa sembravano affetti da una qualche forma di smemoratezza selettiva, un po' per noia o forse per vero disinteresse. Circolavano in tuta e ciabatte e si trascinavano nei corridoi, ingannando il tempo muovendosi lentamente, come detenuti nell'ora d'aria. Ruggine pensò subito al lock down ed agli arresti domiciliari della Zokky, una sua cugina dalla vita complicata. Il loro abbigliamento era simile. Ma anche moltissimi liceali circolavano in città in tuta e scarpe da ginnastica senza calzini, in ogni stagione e in estate si vedevano persone in ciabatte in plastica da piscina e calzini bianchi di spugna. Un tempo l'avrebbe chiamata Moda Down, oggi non sapeva bene come classificarla.

Quindi anche loro sono delle fashion victims senza saperlo? Ruggine non sapeva se preoccuparsi o esserne compiaciuto. Lui comunque preferiva indossare jeans, o quei pantaloni in pelle da motociclista che aveva comprato allo sbarazzo. Nel caso dei liceali invece, era quasi certo fosse una forma di demenza giovanile stimolata dai social, che avrebbe dato i suoi frutti nel tempo. Insomma ne avrebbe viste delle belle se davvero l'abito fa il monaco come dicono gli antichi.

Il grande protagonista del salottino del reparto del Nonno della Rossa era il televisore, a canale fisso. Non serviva nemmeno controllare quale fosse perché tanto emanava un borbottio incomprensibile persino a Ruggine, che sentiva la sirena della pula a tre isolati di distanza, e senza l'apparecchio acustico; tuttavia in moltissimi lo guardavano lo stesso, con quell'occhio tipico della mucca che guarda il treno. Ruggine confrontò quel momento con il ricordo di quei genitori che al mattino per colazione piazzano i figli davanti ai cartoni animati e scorse una rassicurante continuità, che abbinata al dress code di cui sopra, segnava un fil rouge produci-consuma-crepa di inestimabile coerenza.

Tra tutti i responsabili di reparto, Carlos era quello più simpatico, forse perché era l'unico in servizio che non aveva urgenze a cui badare, sorrideva e forse ci stava provando con la Rossa, o magari era quello più sveglio e quello onesto perché non raccattava mance sottobanco per fare il suo dovere contrattuale. Brasiliano di 28 anni, Carlos chiama tutti i vecchi per nome e tutti lo salutano con un sorriso sdentato, anche quelli che non ricordavano chi fosse, lo facevano per gentilezza. 

- Il compito di Carlos è tener puliti tutti i vecchi del reparto - precisò la Rossa - inizia al mattino a cambiare i pannoloni, le lenzuola e si prende cura dell'igiene personale degli ospiti, anche del Nonno.

A Ruggine, Carlos non era particolarmente simpatico, principalmente perché pur non capendo una sola parola di italiano, rispondeva sempre Sì Sì, a tutti. Lo trovava un atteggiamento scostante tipico dei latino americani.
- Insomma Carlos lava i cazzi di tutti questi vecchi - sputò fuori dai denti Ruggine.

- Esatto - gli replicò la Rossa con un certo entusiasmo - sopra sotto dentro e fuori.
Non era un bel lavorare, magari ai vecchi fa piacere che Carlos li insaponi, ma forse anche no. Insomma con tutti i trans brasiliani che lavorano sull'Aurelia, proprio Carlos gli doveva capitare? Ma essendo una RSA di stampo cattolico apostolico, andava bene così. 
- Inoltre Carlos il suo lavoro lo deve fare bene perché, la responsabile di reparto passa a sorpresa per fare dei controlli, e se qualcosa non quadra son dolori. 
- Cioè?! C'è una che passa a guardare se il cazzo di tuo nonno è stato lavato? - Ruggine non sapeva se esserne divertito o sconcertato. 
- Esatto - ripeté la Rossa con lo stesso tono di prima.
Restava da capire come venissero effettuati i controlli, cioè su base volontaria oppure ad estrazione? non importa... a detta della Rossa in modo rigoroso. Forse a qualche vecchio ex erotomane piace mostrare le sue palle alla responsabile affinché ne verifichi la pulizia. Ma questo è un mistero che resterà tale, non tutto ciò che accade nelle RSA infatti, diventa di pubblico dominio.

Inevitabilmente Ruggine fece la conta, la statistica è una sua passione; nel reparto c'erano due letti per camera, per un totale di 15 stanze. Ecco c'è un gran da fare al mattino, e pure la responsabile ha una bella scelta in caso di controlli.

Per tranquillizzarsi Ruggine pensò che da un certo punto del ricovero in poi l'uso di psicofarmaci, sonniferi e morfina diventava una terapia, quindi non è molto imbarazzante se uno sconosciuto, almeno le prime volte, passa tutte le mattine a lavarti il cazzo e cambiarti il pannolone. Poi si entra in confidenza e magari si scambiano pure due chiacchiere durante l'ardimento, giusto per sdrammatizzare un po'.

Uscendo per andare nel giardino passarono dal corridoio delle camere ardenti, immancabili in tutte le RSA. Sistemato in un angolo si scorgeva un sacco nero appeso ad asciugare, era messo in un disimpegno, un po' defilato, ma Ruggine lo riconobbe ugualmente, perché seguire le serie di CSI porta una certa cultura di genere. Un memento mori in versione cinematografica. 
Ruggine immaginò il giorno in cui il Nonno della Rossa sarebbe uscito dall'ospizio dentro quel sacco, C'era qualcosa di ineluttabile e poetico in quel pensiero. Una verità che tutti sanno ma che per comodità o vigliaccheria non si dicono. In fondo sarebbe stato l'ultimo abito indossato prima della cremazione.

Quando sarò vecchio, pensò Ruggine stringendo la mano della Rossa, non so se avrò molta voglia che un Carlos qualsiasi mi insaponi il cazzo tutte le mattine dopo avermi cambiato il pannolone. Insomma meglio uno spinello e un paio di birre, poi ci sarà la morfina a sistemare le cose.
Questo pensiero lo rassicurò, poi si allontanarono in scooter, dimenticando nel rombo della marmitta sflangiata quella strana visita.

venerdì 13 maggio 2022

Franca Valeri versus Drusilla Foer


Dopo un paio di video di Drusilla, scoperta dopo le polemiche di SanRemo, mi sono chiesto dove avevo già visto questa tattica della telefonata immaginaria e un paio di famigli mi sono venuti in aiuto. La Valeri, forse non avrà inventato il genere, ma lo ha degnamente rappresentato, pare fosse in voga nei cabaret degli anni '60 per un sacco di buoni motivi. Insomma l'idea funziona, il problema a mio avviso è il testo, pur assegnando alla Valeri la fama di inarrivabile e graffiante caratterista, Drusilla mi appare troppo sull'egocentrico per far passare un qualsiasi messaggio interessante, sia pure di giocosa comicità. Insomma vacuo ed insipido, sarà che ho anche recuperato qualche passaggio di un suo alter ego, Platinette, trovandolo decisamente più incisivo; conclusione: mi ha deluso.

lunedì 9 maggio 2022

Dio in quel momento non c'era

Secondo le credenze buddhiste quella in cui viviamo attualmente è l'era del buddha Shaka, il fondatore del buddhismo.
Quando il buddhismo si indebolirà a tal punto da essere dimenticato, un nuovo buddha discenderà sulla Terra per succedere a Shaka e salvare gli esseri umani portandoli di nuovo sulla via dell'illuminazione.
<= Questa statuetta in bronzo risale a circa 2000 anni fa e ritrae Miroku, il successore, seduto nel suo paradiso, mentre medita su come salvare gli esseri umani. Il volto è sereno e il futuro buddha non sembra per nulla preoccupato dall'importante compito che lo aspetta, e non pare nemmeno abbia molta fretta di scendere sulla Terra, considerato che è lì da almeno 2000 anni.

E se Miroku ci ripensasse, abbiamo un piano B? Secondo alcune stime, al mondo esisterebbero oltre 10.000 diversi tipi di religioni, compresi i grandi credi mondiali, le fedi indigene e tutte le recenti confessioni new age. Quindi c'è ampia possibilità di scelta per trovare l'illuminazione. Insomma qualcuno (di immaginario) ci penserà a salvare il pianeta al posto nostro.

Ps - Aggiungerei al numero anche i vari super eroi della Marwell. Si accettano suggerimenti.

sabato 7 maggio 2022

Sono le piccole bugie che ci raccontiamo che rendono la vita così divertente

Subito dopo la scoperta della radioattività, molte persone la promuovevano per i suoi presunti benefici per la salute. Un esempio è Radithor, che era radio diluito in acqua, si diceva che curasse l'impotenza, e molte altre cose.

Negli anni '30 la polvere di amianto veniva commercializzata in scatole di cartone per essere utilizzata come neve artificiale per il presepe, prodotto assolutamente sicuro in quanto non infiammabile.









Dalle vacanze alla caccia: il legame tra il leader di Forza Italia e il presidente russo sembrava di ferro. “Lo avevo conosciuto vent’anni fa. Mi era sempre parso un uomo di grande buonsenso, di democrazia, di pace".
Eppure...

giovedì 5 maggio 2022

Non c'è due senza tre 💕 wedding is coming

Dopo l'ottocentesco Mendelssohn, suonato magistralmente al matrimonio della Bea e un'insipida marcetta militare del seicento, ascoltata al matrimonio della Bionda, fagocitato dalle restrizioni, eccomi alle prove del matrimonio del Piccolo. L'ultimo rampollo, last but not least, abbandona il nido al suono del rondò di J. Clarke, scritto per il principe di Danimarca nel 1699; e saranno le lacrime di sollievo e malinconia dei genitori ad accompagnarlo all'altare. I famigli crescono e il mio desiderio di partecipazione rimane al minimo storico.

Questa volta a fare la regia c'è la futura moglie suocera del Piccolo e va bene così. La parola d'ordine pare essere: opulenza! tremo al solo pensiero di cosa accadrà al banchetto, previsto in una location esclusiva, ancora segreta. Quindi lasciamo alla sposa la scelta della chiesa, e tutto il resto ha il sapore di una delega in bianco. Personalmente salterò molto volentieri il pranzo, ma voci di corridoio vorrebbero incastrarmi come testimone del Piccolo. Orrore! non ho ancora fatto un elenco di scuse possibili per declinare, ma ci sto lavorando. Tuttavia le prove si stanno rivelando abbastanza divertenti e come sempre le chiese cattoliche riservano sorprese e scenografie suggestive. Quanto ai novelli pare che rinunceranno all'inutile fila di pentole e vasellame vario in virtù di un lungo viaggio in USA coast to coast. Circa 6000 km per dirsi: I love you.

martedì 3 maggio 2022

Solo i bugiardi continuano a sorridere

Questa storia inizia nel 2017, quando il quotidiano USA Today pubblica un report che evidenzia la morte o la scomparsa di 38 russi di alto profilo in un arco temporale di circa tre anni, una media di 12 all'anno. Non è inusuale, che gli oppositori o gli scettici che scelgono di contestare il presidente Vladimir Putin vengano imprigionati, assassinati oppure fatti sparire; ma a questa conclusione non si può che far spallucce.
Diciamolo, a noi italiani ci frega qualcosa se gli oppositori del regime russo vengono ammazzati?

Quindi torniamo ai giorni nostri:

1) 30 gennaio 2022, Leonid Shulman, dirigente di Gazprom indagato per frode, perde la vita nel quartiere Lenisky, abitualmente usato come rifugio dai dirigenti russi. Il suo corpo viene trovato nel bagno del cottage in cui viveva insieme a una presunta nota di suicidio in cui si lamentava del dolore alla gamba, scaturito da un incidente avvenuto durante le vacanze di Capodanno.

E siamo a circa un mese prima che il Cremlino ordini l’invasione dell’Ucraina.

2) 25 febbraio, Alexander Tyulyakov, vicedirettore generale del dipartimento di tesoreria di Gazprom viene trovato impiccato nel garage di un cottage di Lenisky, in Russia. Aveva 61 anni e lavorava da circa un decennio per Gazprom. Inoltre, aveva supervisionato la sicurezza aziendale e si era occupato delle risorse umane.

3) 28 febbraio, Mikhail Watford, muore nel garage della sua casa nel Surrey, nel Regno Unito. Le autorità britanniche ipotizzano che il magnate del petrolio e del gas divenuto miliardario dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica si sia suicidato, come riporta la BBC.

4) Marzo 2022, Vasily Melnikov, e la sua famiglia vengono trovati morti nel loro appartamento di lusso situato a Nizhny Novgorod. Il miliardario ha riportato ferite da taglio secondo il giornale russo Kommersant ed è deceduto con la moglie e i due figli piccoli. I coltelli usati per compiere gli omicidi erano presenti sulla scena del crimine. L’uomo lavorava per la società di attrezzature mediche Medstom che era prossima al collasso a causa delle sanzioni imposte alla Russia dall’Occidente.

5) 19 aprile 2022Vladislav Avayev, ex vicepresidente di Gazprombank, viene trovato senza vita, ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco, insieme alla moglie Yelena di 47 anni, e alla figlia di 13 anni, nell’appartamento al 14esimo piano di un grattacielo di Mosca. Secondo quanto riportato alcuni media britannici, che citano la Tass, è stata la figlia maggiore Anastasia, 26 anni, a trovare i corpi.

6) 27 aprile 2022, Sergey Protosenya, vicepresidente del colosso del gas Novatek, viene trovato morto insieme alla moglie Natalya e alla figlia Maria, appena diciottenne. Erano nella villa di famiglia a Lloret de Mar, in Spagna. L’allarme è stato dato dal figlio maggiore che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori. Natalya e Maria sono state uccise a coltellate, mentre Protosenya è stato trovato impiccato, accanto a un coltello insanguinato e ad un’ascia. Ma sul suo corpo non ci sono tracce di sangue.

In appena quattro mesi siamo già a sei morti, secondo me questa volta la media annuale sarà superata.

domenica 1 maggio 2022

Fine del sogno americano della casa in legno

Dunque la faccenda è iniziata con questa casa, pino bianco delle foreste della Virginia e tanta maestria artigiana. 
Cosa c'è di meglio per iniziare un romanzo?
Ecco la dimora dei sogni, questa apparteneva ad una delle più ricche famiglie di Baltimora. Perfetta per viverci ed aprire un B&B, sul cui nome mi lascerei ispirare da qualche suggestione orror-noir stile famiglia Addams. Potrei pure paventare la presenza di qualche fantasma, che in alcune notti compare a salutare i residenti. Cupa quanto basta per invogliare anche il turista più indeciso a fare una prenotazione, è la location ideale per un set cinematografico. Interni in stile vittoriano, con arredo d'epoca, che tuttavia non rinuncia alle più moderne comodità. Circondata da un ampio giardino per piacevoli passeggiate. Gestione complessa ma non impossibile.




Per rimanere nell'ambito delle case maledettamente intriganti eccone una speciale, fuori dalla confusione cittadina, circondata da un giardino indomito, è la casa perfetta per tenere lontano gli scocciatori e perfino i vicini; tuttavia un paio di pitbull terrier aiuterebbero. Già mi ci vedo, intento a scrivere il mio ultimo romanzo di successo, affacciato alla finestra del primo piano mentre imbracciando un Winchester 1873 caricato a sale grosso, urlo: andate via o sarà peggio per voi.


Volendo invece restare sul classico ecco un'alternativa in white style, solare ed accogliente, prossima alla strada principale e ottima per ricevere il giornale tutte le mattine, lanciato direttamente nel patio da cui saluterei i ragazzi mentre vanno a scuola in bici, chiedendogli se hanno preso la merenda dal bancone della cucina.




Poi ho visto questo video e mi è subito venuto un dubbio, e se invece dell'albero avesse centrato in pieno una delle case che si vedono sullo sfondo? Magari proprio la mia white house preferita, pensa che fastidio, sono in veranda che mi faccio gli affari miei e mi arriva dentro il suv di un coglione che ha deciso di ammazzarsi andando a tutto gas per sfuggire alla polizia. Così io crepo per colpa sua, e se per caso sopravvivo mi ritrovo la casa completamente distrutta, sì perché è risaputo che le case americane sono delle scatole di cartone incollate con lo sputo e basta una scoreggia per tirarle giù, figurarsi un'auto di 2000 kg lanciata a 150 km all'ora.


Quindi basta, ora i miei sogni proibiti riguarderanno esclusivamente solidissime abitazioni in pietra e mattoni, robusti manieri scozzesi o castelli bretoni, case forgiate nella roccia, fatte per durare secoli e attraversare le generazioni. 
Quindi ecco alcuni sogni in svendita:

In quieto quartiere residenziale, proponiamo elegante casa bifamiliare, ottima come investimento; l'immobile si sviluppa su due livelli completamente ristrutturati con finiture di pregio per un totale di 200 mq a cui si aggiunge una luminosa mansarda trasformabile in studio o camera degli ospiti. Completa la proprietà un ampio e ben curato giardino dotato di posteggio privato. Prezzo da vero affare.



Prossima alle principali fermate dei mezzi pubblici, ma in strada poco trafficata, proponiamo solo per veri intenditori, abitazione unifamiliare in nuova costruzione, sviluppata su tre livelli, di 45 mq calpestabili ciascuno. Al piano seminterrato troviamo la lavanderia, e un ampio magazzino. Al piano terreno spazioso living e zona cottura, secondo piano con due camere matrimoniali e doppi servizi. Si aggiunge all'offerta un retrostante giardino di 150 mq. Prezzo di realizzo astenersi perditempo.