Emergono in questa parte d’Italia tutti i limiti di una cultura di governo legata all’improvvisazione e all’idea che i problemi non esistono se non quando scoppiano in tutta la loro dirompenza. Allora scatta la molla dell’indignazione. Probabilmente una reazione emotiva che viene da secoli di servaggio quando alla Masaniello si scendeva in piazza contro il regnante e il padrone di turno, salvo poi, a rabbia sbollita, ritornare alla cura del proprio interesse personale nella totale indifferenza per la cosa pubblica. È la differenza fra cittadino partecipe del suo destino e chi subisce il riflesso condizionato del suddito.
Questo è quanto emerge dagli studi in materia politico-sociale sul nostro Paese, e non sono le parole di un romantico viaggiatore dell'ottocento, NO! sono le attualissime considerazioni di
Robert D. Putnam contenute nel suo «
La tradizione civica nelle regioni italiane». Edito nel 1993.
A seguire ci sono varie riflessioni (mie) su come media, politica e agenzie di stampa gestiscono le informazioni e scelgono i modi della comunicazione.
Per esempio tutta la procedura meteo; un linguaggio che ricorda molto certi bollettini di guerra, a cominciare dalle BOMBE d'acqua, alle varie allerta gialle e rosse, che comunque consigliano di STARE IN CASA. Il rifugio.
Fa caldo? state a casa e bevete acqua
Ci sarà un temporale? allarme frane e inondazioni, state a casa e salite al primo piano
Fa neve? allarme ghiaccio, strade pericolose, state a casa
C'è vento forte? parchi e giardini pubblici chiusi e state attenti a quello che può cadervi in testa
In questo clima anche la semplice pioggia primaverile è segnalata con la parola ALLERTA, ed ogni fatto viene principalmente individuato come EMERGENZA; siccità, allagamenti, frane, mareggiate, tutto è sempre condito con il lessico dell'eccezionalità e dell'ineluttabilità del fenomeno, del danno, dello stato di calamità. C'è sempre qualcosa di IMPREVEDIBILE e pericoloso.
Poi la questione traffico, ogni anno alle partenze intelligenti corrispondono tutta una serie di colori di preoccupazione crescente, sino ad arrivare al nero, l'apoteosi dell'ingorgo autostradale perfetto, a cui si aggiungono altri fastidi opportunamente distribuiti come sciopero dei treni, degli assistenti di volo, dei doganieri, dei benzinai e di ogni categoria che vuole rivendicare qualcosa e non riesce a farlo se non creando disagio agli altri e danno a se stessa.
E poi pericolo incendi, pericolo truffe, pericolo scippi, pericolo furti negli appartamenti, pericoli ovunque e per ogni categoria di persone, dai minori alle donne sole, agli anziani ed anche in questi casi meglio stare a casa al sicuro. Che gli unici a poter circolare indisturbati sono i maski alfa mentre segnano il territorio pisciando sui lampioni, i ladri, i maniaci e gli spacciatori.
Al contorno di questo c'è tutta una cultura dell'allarme che, percepita o meno che sia, crea tensioni inutili, come certe emergenze/scadenze burocratiche che intasano siti ed uffici e stressano il contribuente e il libero professionista che, pena ammende e more deve soggiacere alle direttive di un sistema disorganizzato che è dalla parte del cittadino-contribuente-suddito solo a parole e/o solo quando deve metterglielo nel culo.
Per cui gli avvisi di pagamento non arrivano per ricordarti la scadenza, ma per dirti che non hai pagato in tempo, istituendo un fastidioso clima sanzionatorio da cui tuttavia è facile svicolare se si è sufficientemente furbi da incappare nei vari condoni.
A questo, che a me pare già abbastanza assurdo, si aggiungono le vere emergenze, sanitarie, ambientali, sociali. Tutte spesso collegate e intrecciate tra loro, e soprattutto autodeterminate dagli stessi enti che devono occuparsene; emergenze molto utili a giustificare spese faraoniche e BATTAGLIE per la messa in sicurezza, per la legalità.
L'italiano medio mediocre è avvezzo a confrontarsi con il peggio e quindi sentirsi migliore del dominicano o dell'ecuadoriano, scelgo due Stati a caso tra i più disagiati; ciò soddisfa e tende a far lasciare tutto com'è, in virtù del: c'è chi sta peggio e mi consolo! Non pensa minimamente a confrontarsi con l'austriaco o con lo svizzero, scelgo due Stati a caso, o un qualsiasi paese evoluto del nord Europa, cosa che costringerebbe a mutare atteggiamento e mentalità in favore di un'organizzazione differente, quindi dover affrontare un
cambiamento che già di per se, come parola crea ALLARME; perché lo sappiamo bene, in Italia appena si cambiano le cose, qualsiasi cosa, anche il cartello che indica l'ingresso del cesso pubblico, è facile precipitare nel peggioramento.