mercoledì 30 marzo 2022

Questa casa sarà un peso per le prossime generazioni, non un'eredità

I ragazzi entrano da un varco nella recinzione, su in cima, dopo la siepe di brugo, dove finisce il muro. Prima c'era la staccionata di legno, ma poi hanno messo la rete, e adesso la ruggine ha fatto il suo e si passa senza scavalcare. Non fanno danni, entrano per curiosare, per provare il brivido del proibito, scrivere sui muri il loro disagio, e rovistare negli annessi, dove mani assai più esperte sono già passate. Ascoltano passi inesistenti, sospettano fantasmi o auspicano spiriti inquieti e ridono mentre salgono le scale verso porte chiuse, assaltando il regno dei ragni. 
La grande casa è disabitata da troppo tempo, ogni tanto Ugo e la Rosetta ci andavano per dare una ripulita, lui al giardino e lei l'interno, prima dell'inizio del caldo, quando la tata sarebbe arrivata per passare l'estate con i bambini; ma dopo la morte della Signora non c'è più andato nessuno. Per alcuni anni venne rovistata, per prendere oggetti utili altrove. Alcuni decenni dopo il robivecchi è passato col furgone a ritirare cose dimenticate, ravatti (*) che gli avrebbero fatto comodo in negozio. Lo specchio della sala da pranzo, i cassettoni delle camere, un tavolino da gioco appartenuto a Lorenzo, qualche soprammobile di Capodimonte, le stampe delle marine che erano nello studio, qualche libro illustrato, gli stampi in rame dei budini e altre cianfrusaglie accumulate con la distrazione degli anni sereni. Poi buio e silenzio.

Consegnata all'oblio della sua storia quasi centenaria, immersa nel verde di un giardino sempre più irriconoscibile, sono lontane nel tempo le voci dei suoi abitanti, le dispute politiche all'ombra dell'uva americana, i compleanni festeggiati sulla terrazza; gli attori che recitavano su quel copione sono scomparsi ed i loro augusti nomi non riecheggiano da troppo tempo nelle sue stanze, il profumo delle conserve di pomodoro ha lasciato il posto a quello stantio della polvere.
Chissà se poi è questo il destino di ogni casa, dopo tanto vissuto trascorrere anni nella penombra, come assopita in attesa di nuovi arrivi!

(*) Ravatto

Simile a miscellanea, anche se con diversa sfaccettatura, con “ravatto” ci si riferisce ad oggetti di scarsa qualità, sono quegli oggetti non categorizzabili che riempiono cantine, box e case di campagna, quegli oggetti che “mettilo li che può sempre servire”.

domenica 27 marzo 2022

Resti amabili

Questa storia inizia nel 1415 in prossimità del porto di Genova, con la costruzione di uno spazio coperto ad uso dei mercanti e dei cambiavalute per le loro contrattazioni. Ma nel 1455 un incendio impone una ricostruzione, così la loggia si ingrandisce ed ingloba vicoli e vecchie costruzioni.
150 anni dopo serve un rinnovamento ed arriva l'ultima versione, siamo nel 1590 ed è l'architetto ufficiale della Superba ad occuparsene, regalandoci un edificio quale è visibile attualmente, grandioso, elegante, splendidamente rinascimentale, insomma perfettamente in linea con l'ego smisurato dell'oligarchia della Repubblica.
Tutto bene sino al 1912, anno in cui le contrattazioni della borsa valori si trasferiscono nella nuova sede, più adatta e comodamente inserita nella città ottocentesca; la loggia è declassata alle sole merci, con l'aggiunta di qualche vetrata per proteggersi dalla tramontana dei freddi inverni liguri.
Nel 1942 arriva il grande cambiamento, a farlo gratis ci pensano gli inglesi con un paio di spezzoni incendiari, così scompaiono il tetto e la volta in legno, affreschi e decorazione, assieme a quasi tutti gli edifici civili circostanti. I muri resistono, ma saranno molti i consolidamenti che dovranno subire quelle fragili colonnette in marmo. Pure la statua di Cavour, il "padre dell'Italia unita" che sorvegliava i mercanti dall'alto della sua sedia, resta compromessa dall'incendio, al punto che risulterà impossibile restaurarla.
Con una pratica che andrà collaudandosi in quasi tutte le città italiane colpite dal conflitto, e che a Genova sarà spesso salvifica, nel 1950 si raccolgono i cocci, si recuperano le vecchie foto e si ricostruisce all'identico, forse anche con l'intento di recuperare l'identità cittadina frantumata dalla guerra. Le finestre e il tetto in legno sono sostituiti col metallo, le decorazioni perdute dall'intonaco bianco.
Nel 2019 dopo diversi dibattiti sul futuro dell'edificio, serve un nuovo cambiamento, le esigenze turistiche hanno sostituito quelle mercantili, ed i moli convertiti alla nautica da diporto impongono scelte coraggiose. Nasce così l'idea del museo della città, per capire l'incredibile stratificazione avvenuta in questa stretta fetta di terra tra i monti e il mare.
Scava scava nel 2022 ecco la sorpresa, sotto al pavimento ricompare la città del xv secolo, ed un pezzo di quella romana, quella coperta per ingrandire la crescita della loggia. Tutto quello che per il medioevo erano detriti e spazzatura, per gli archeologi di oggi sono testimonianze e reperti preziosi, così il grande cantiere aumenta, scopre una città immaginata solo dagli archivi, ma utile per capire e pronta per essere esposta, proprio lì dove si pensava di farlo.
Una storia ancora tutta da scrivere attende il futuro della loggia, Stay tuned...

venerdì 25 marzo 2022

Amabili resti

Oggi è difficile credere che i terreni attorno alla chiesa potessero rifornire i monaci di castagne, olio, fichi, vino e 200 cedri, ma gli archivi non mentono, nel medioevo la zona era certamente a vocazione agreste e gli elenchi dei mercanti sono sempre ben dettagliati. Tuttavia nel 1572 la Repubblica di Genova decide di costruire una nuova chiesa, e poco più avanti una loggia, necessaria per le contrattazioni commerciali. Tutta la faccenda si configura più come una speculazione immobiliare che sfrutterà la fine della peste del 1579 per essere certificata come voto alla Madonna. In ogni caso, entrambi gli edifici sono di proprietà pubblica, e San Pietro in Banchi è la prima e forse l’unica chiesa al mondo costruita con i proventi delle attività commerciali sottostanti. Questo espediente tuttavia non serve per completarne la decorazione esterna, che per economia viene eseguita ad affresco. E così la mostra questa stampa del 1773, dove in una prospettiva esagerata, la chiesa e la loggia (sulla sinistra) appaiono ariose oltre il normale, inserite nel tipico contesto urbano di una città dove lo spazio è poco e si deve sfruttarlo al massimo.
Tutto bene sino al 1942 anno in cui a risistemare la zona, e in particolare chiesa e loggia, interverranno le bombe intelligenti degli "alleati". Le recenti citazioni di Zelensky hanno stimolato la mia curiosità e così eccomi a scorrere le cronache dei Soprintendenti del tempo, veri e propri elenchi di una ditta di demolizioni, così assieme ad altri 11.183 edifici del centro storico, scompare anche una buona fetta della chiesa e della loggia (di cui mi occuperò prossimamente).
Difficile scorgere stucchi ed affreschi rinascimentali in quello sfascio, ma con un attento e paziente lavoro di incollaggio dei cocci e molta fantasia storica, oggi possiamo ancora credere di ammirare la cinquecentesca chiesa di San Pietro in Banchi, e scomodare i nomi dei migliori artisti dell'epoca, di cui sopravvivono splendidi resti perfettamente restaurati.
Nota di cronaca nera: sulla scala di accesso della quale è ancora possibile invocare l'autenticità, nel 1682 venne assassinato, per una vendetta d’amore, Alessandro Stradella. Tuttavia non è dato sapere se anche all'epoca piscio e spazzatura facessero parte dell'ambiente in cui i sicari del Lomellini accoltellarono il musicista mentre cercava di rifugiarsi in chiesa.

N.d.R. Il 15 novembre 1942, durante la seconda guerra mondiale, un bombardamento aereo provocò ampi squarci nella facciata e nella volta e distrusse i due piccoli campanili sopra la facciata. La ricostruzione fu avviata nel dopoguerra, ripristinando l'aspetto precedente sulla base di fotografie e stampe che raffiguravano l'edificio.

Dopo un periodo di affidamento ai missionari della Consolata, la chiesa è stata abbandonata. 

Nel 2014 è nata un'esperienza di vita comunitaria a tempo per giovani. Il Centro animato dalla comunità giovani dà vita negli anni ad ospitalità, eventi, incontri, reti territoriali e iniziative socio-politiche, artistiche, spirituali di vario genere. I volontari, oltre a tenere aperta la chiesa alle visite di turisti e cittadini, sono impegnati nell'ascolto di persone in difficoltà per metterle in contatto con le associazioni e gli operatori più adeguati alle loro necessità.

martedì 22 marzo 2022

«Un inferno che gli uomini si sono fabbricati da soli»

 Dice così, Rober Capa, fotografo di guerra, dopo aver seguito un assalto delle truppe statunitensi in Sicilia. Ed è ancora esattamente così. Tanto per dire quanto gli eventi della cronaca di oggi, possano essere ancora riconducibili a fatti di 80anni fa, che si pensavano superati. Accidenti!

E adesso la notizia di oggi:

"L'invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata"

Il paragone fatto da Zelensky ha scatenato le memorie dei famigli in guerra, loro c'erano e ricordano. Alcuni potrebbero dire esattamente dove e come, l'agonia di una città in ginocchio. Sono cose che non si dimenticano, magari restano assopite nella memoria, ma basta un nulla per riviverle. Poi chiaramente è partita la polemica sulle dichiarazioni di Franceschini. circa la ricostruzione del teatro di Mariupol. Insomma, hanno bombardato un ospedale pediatrico e vari altri ospedali, non saprei quanta altra roba importante oltre le case, e lui pensa al teatro?

A Genova, terminato il conflitto le prime ad essere ricostruite furono le fabbriche, i ponti, le stazioni, il porto, perché la gente doveva mangiare e per farlo serviva un lavoro, poi pensarono alle case e solo alla fine iniziò la ricostruzione delle chiese, dei musei e dei teatri.

Ma dopo quanto? Quando ci fu bisogno di un teatro; che vuol dire nel 1985

Quarant'anni dopo la fine della guerra

Non prima... questo forse a Franceschini bisognerebbe farlo sapere, perché la sua dichiarazione che impegna l'Italia ad una spesa importante, arriva un po' troppo presto, e passato l'entusiasmo del momento, pare proprio una fretta ingenua e fuori luogo, segnale forse di chi non ha assolutamente la più pallida idea di cosa serva davvero ad un popolo al termine di un conflitto. Soprattutto adesso che la situazione è ben lontana dal trovare una fine.

Quindi all' immaginate Genova completamente bruciata... detto da Zelensky! Ebbene... emmo za dæto”. Anche se mi chiedo quanti in Parlamento avranno compreso il paragone, perché già per me è difficile capire esattamente com'era Genova alla fine della guerra, anche se in alcune zone del centro storico le macerie ci sono ancora oggi. Ma l'esatta portata di quella distruzione e la disperazione degli abitanti di allora è comprensibile solo dopo aver scrutato attentamente le foto, aver ascoltato e letto racconti e cronache, ed anche così non è come averla vissuta. Quindi cosa avranno capito oggi in Parlamento?

N.d.R nelle foto le immagini del Teatro Carlo Felice di Genova, prima e dopo il conflitto. Le rovine restarono visibili in centro città sino al 1985, anno in cui furono tolte le macerie, la spazzatura e sfrattati i gatti, per iniziarne la ricostruzione.

domenica 20 marzo 2022

AAA tavolo vintage buone condizioni vendesi


- Ricordo un tempo in cui ogni sedia al tavolo era occupata.
- E' un ricordo o un sogno?
- Ognuno aveva il suo posto e la cena era sempre alle sette e mezza. Guai ad arrivare tardi... 
- E oggi non c'è più nessuno. 
- Ma quando vengono in città passano a trovarmi, non conta quante persone siedono al tavolo, ma che ci sia sempre un posto in cui sedersi.
- Andato via tu, venderò il tavolo...

giovedì 17 marzo 2022

Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?

L'origine del mondo -1866 -
Il corridoio che porta alla sala mensa è una sorta di orecchio di Dionisio, per cui ogni discorso fatto presso le macchinette del caffè si sente anche nelle scale, e così quando il Biondo della portineria scambia i suoi commenti da caserma con il collega, lo si può ascoltare distintamente...

Le sposiamo per averla sempre disponibile, giusto?!

A seguire hanno riso. A me stanno sul cazzo entrambi, per un loro modo di gestire il lavoro che trovo sciatto ed approssimativo, ma questo commento ha solo confermato il mio pre-giudizio. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, certe persone vivono in un'eclissi totale permanente.

Nota Artistica: forse qualche novità in arrivo per il quadro di Courbet.

martedì 15 marzo 2022

Livello di allerta: porca vacca!

I famigli più anziani sono tutti concordi, in tempo di guerra serve fare scorte, perché la speculazione freme. Psicosi internazionale a quanto pare; potevamo noi mancare anche a questo appuntamento?

Dopo le scorte del lock down, ecco la lista dell'essenziale, stilata da chi ha esperienza diretta, ed un giro al supermercato ha confermato ogni peggiore previsione:

Caffè in grani

Farina

Olio

Zucchero

Pasta

Sapone di Marsiglia

Pomodori in lattina

Sale grosso


domenica 13 marzo 2022

Due è compagnia, tre una folla

- Sarà opportuno che suoni Beethoven? E' così tormentata la sua musica per pianoforte, avrà una pessima influenza sul tuo carattere. Ad una giovane ragazza si addicono brani più melodiosi, come quelli di Chopin, Bach, Haydn.

- Zia è il programma ministeriale, e poi a me piace Beethoven, non voglio selezionare...

- Io non sono sicuro che la musica formi il carattere delle persone, è un insieme di fattori. Con questo criterio allora una giovane ragazza dovrebbe leggere soltanto i libri che raccontano storie d'amore?

- La musica contribuisce, ed anche le letture, vorrà dire che le verrà un temperamento beethoveniano (sospiro)

- E come sarebbe il 'temperamento' beethoveniano? 

- Tempestoso ed irruento, incline all'ira... insomma ti verrà un gran brutto carattere mia cara, e resterai zitella.

- Zia tu non suoni Beethoven eppure... sembra di vivere con la Cassian, a cosa lo dobbiamo il tuo carattere?

- Alla vita, tesoro e a due divorzi.

- Tanto vale cominciare da giovani allora, se non altro risparmierà in avvocati.


♫♬♪A seguire l'esecuzione di un pezzo di Franz Schubert, autore noto per sensibilità, socievolezza e seduttività.

martedì 8 marzo 2022

5 idee regalo, o forse no

Fare il regalo giusto è importante, la mimosa ha stancato e soprattutto serve essere creativi, ma spesso mancano le idee, e quindi ecco qualche suggerimento per stupire amici, parenti, colleghi, vicini di casa e perché no, anche nemici, che non oseranno più infastidirvi temendo un vostro regalo alternativo. Quindi... direttamente dal rutilante mondo delle vendite on line, ecco ben cinque idee regalo che lasceranno il festeggiato senza parole.

1) La Fontana Zen: la sua utilità domestica è dubbia, chi vorrebbe mettersi in casa un accidente che gorgoglia giorno e notte, produce umidità e occupa posto utile? Ma la descrizione è accattivante e curiosa:

  • ILLUMINATA: Stabile costruzione in poliresina con look in pietra arenaria | Gioco d'acqua che scorre con effetto rilassante | Illuminazione LED sensibile alla luce (i LED si spengono automaticamente la sera)
  • ANTICA GRECIA: La  Fontana da Giardino Korinth di  Blumfedt porta il mondo dell'antica grecia a casa vostra. Sia all'esterno che all'interno, la fontana su 4 piani colpisce tutti grazie alla sua forma semplice e un look in pietra gialla.


Quindi resta accesa di giorno e si spegne di sera, così è possibile dormire. Otto chili di plastica finta pietra, molto simile ai lavamani anni '30 della stazione di Firenze, quanto all'effetto antica Grecia ... mi appello a 5° emendamento. Forse in giardino per spaventare i piccioni?

2) Occhiali da sole pieghevoli per cani da compagnia: per la modica cifra di 7,16 euro vi recapiteranno gratis a casa vostra direttamente da Shenzhen (città sub-provinciale della Cina) questo interessante articolo. 

Descrizione:

Materiale: ABS Plastic, 6 colori per la selezione, per i cani circa i 6kg (13.2lbs) animali domestici, non per i mini animali domestici
Banda elastica superiore 82mm / 3.20 ", max 170mm / 6.63".
Il collo intorno al 95-190mm / 3.71-7.41 "tra l'animale domestico può essere indossato.
Protezione UV, può proteggere completamente la salute degli occhi del vostro animale domestico
Lente pieghevole e antiurto, protezione contro UV / vento / acqua / detriti

Resta da capire cosa intendano per 'mini animale domestico', ma forse presto arriveranno in commercio occhiali per criceti. Comunque se il vostro cane vi morsica o caga sul tappeto del salotto, ora sapete perché.

3) Profilattici fosforescenti:
love light, nome molto poetico, se vi piace stupire a letto e non avete molta fantasia, ecco la soluzione, in fondo i rapporti protetti sono importanti.
Io ero rimasto al fosforo come sostanza pericolosa, ma forse non è questo il caso. Tuttavia se tra qualche anno il cazzo vi si secca e cade e restate come un bambolotto, conservate gli incarti per fare causa, non si sa mai che tirate su qualche soldo.

Descrizione:
Pasante GLOW è un trasparente (naturale) lattice di gomma naturale preservativo.
Questi preservativi si illuminano al buio per un divertimento fiorente. ESPORRE ALLA LUCE PER 15 SECONDI PRIMA DELL'USO!
Lunghezza 180 mm / 7,1 "pollici; Larghezza 54 mm / 2,1" pollici.
Ogni preservativo è confezionato singolarmente in pacchetti sigillati e ermetici.
Tutti i preservativi sono Kitemarked e Certificato CE, testato elettronicamente e 100% genuino.
Data di scadenza lunga.

Non accettano resi, chissà perché ci tengono a specificarlo; resta da capire cosa intendano per divertimento fiorente. Attenzione anche alla misura massima di 18 cm, per chi usa il buio come alibi sappia che oltre a saperlo usare, la misura è importante.

4) Calzini magnetici:
basta avere ai piedi semplici calzini di spugna o filo di Scozia, oltre a poter camminare sulle pareti se vivete in un sommergibile, non si perderanno in lavatrice. Pare siano anche molto utili per raccogliere le monetine nelle fontane o altri oggetti metallici quando non avete voglia di chinarvi.

Descrizione:

i calzini magnetici in tormalina FIR emettono radiazioni infrarosse lontane e generano calore in tutto il corpo.

I calzini sono realizzati con fili alluminati di alta qualità intrecciati in un tessuto a maglia traspirante e super morbido, con una tecnologia del tessuto conduttivo che utilizza il calore corporeo in modo efficiente e riduce al minimo il sudore e l'umidità in modo che i tuoi piedi rimangano caldi, asciutti e comodi indipendentemente dal condizioni.

Migliora la circolazione sanguigna e riduce il gonfiore delle gambe. Ripristina la forma perfetta delle gambe durante la notte.

Rilascia onde magnetiche dalle terminazioni nervose del piede a tutto il corpo, il che aiuta ad alleviare il dolore e la tensione del piede.

Assorbe tutti i composti che causano odori che causano un odore sgradevole.


5) Prato di Plastica:
mettere questo articolo nella sezione Giardinaggio credo sia come bestemmiare in chiesa, ma sempre più persone lo utilizzano per coprire i loro spazi all'aperto, quindi è di gran moda e ci farete un figurone a regalarlo. La soluzione immediatamente successiva è l'asfalto radioattivo, quindi avete salvato l'ambiente da sfortune peggiori.

Descrizione:
  • Prato sintetico calpestabile di qualità, disponibile in altezze da 20mm 30mm 40mm 50 mm 4 sfumature
  • Affidabile, robusta alternativa all'erba naturale standard Uso interno/esterno, ad esempio ottimo utilizzo per giardini, terrazzi, bordo piscina, palestra
  • Fondo in Polipropilene+rete+bituminosa , mentre i fili sono in Polietilene 17000 cuciture/m Densita' DTEX=6800
  • Drenante, resistente alle intemperie, si monta molto facilmente e si maneggia bene
  • Tutti accessori di posa disponibili

domenica 6 marzo 2022

La terra è un'altra forma di inferno e gli uomini sono i suoi demoni

Dice così Dante, in Dante's Inferno - Un poema animato, un film d'animazione dark fantasy gradevole e forse un po' troppo in libera interpretazione; tuttavia se può servire a stimolare la curiosità dei ragazzi verso la Divina Commedia, perché no?
L'effetto per quanto mi riguarda c'è stato, perché durante la visione abbiamo controllato alcune citazioni sul testo originale, e questo ci ha permesso di riscoprire piacevolmente l'eleganza del volgare dantesco, a cui si sono aggiunte un sacco di ricerche di fatti storici e personaggi.

La frase che riporto nel titolo tuttavia, mi ha catapultato nella realtà, e durante un giro sul web ho scovato questo video, in cui i cittadini di Leopoli riaprono i bunker costruiti nel periodo austro-ungarico per sfuggire ai bombardamenti. Ora ci sarebbero da fare mille considerazioni su come le città riescano a custodire (ed imparare) la storia meglio degli uomini che le abitano, quindi riporto solo una piccola frazione della storia della città di Leopoli e lascio al video il resto...

Nell'agosto 1920 Leopoli fu attaccata dall'Armata Rossa sotto il comando di Aleksandr Egorov e Stalin durante la guerra polacco-sovietica, ma la città respinse l'attacco. Per il coraggio dei suoi abitanti Leopoli ricevette la croce Virtuti Militari da Józef Piłsudski il 22 novembre 1920.

 

giovedì 3 marzo 2022

Quando il tuo nemico comincia a fare errori, non fermarlo

Dunque le regole della guerra perfetta ci sono tutte, come da manuale. Il cattivo con un fosco ma utile passato da agente del KGB, è uno che non sta troppo ad aspettare che le cose accadano, le fa accadere e sempre a suo vantaggio. Un cattivo che può vantare una rapidissima ascesa politica, non si sa bene in virtù di cosa, ma potremmo ragionevolmente pensare non per aver frequentato le migliori scuole di politica ed amministrazione o una qualsiasi università. Tuttavia in tanta cupidigia e spietatezza compare una crepa, da leggersi nella cura con cui anticipa i suoi bersagli strategici agli assediati. 
Come mai tanto disturbo? 
Non lo sappiamo, non certo per salvare vite umane, quello potrebbe essere addirittura un effetto collaterale di una strategia del terrore ben più bastarda. Perché siamo in guerra mica ad una pesca di beneficienza. Quindi tutto è concesso, effetto a sorpresa, colpi bassi, minacce sull'uso di armi nucleari e tutto quello che può dar fastidio, comprese bugie, inganni e provocazioni. Inutile stupirsi della violazione della tregua olimpica, come se questo fatto da solo fosse il vero segnale dell'efferatezza. Patetici anche i giornalisti che spingono l'attenzione su questi dettagli. Quindi qualcosa scappa, come vari razzi poco intelligenti su edifici civili, ospedali pediatrici, chiese, scuole e musei. Ma sono come ben sappiamo, i cosiddetti danni collaterali a cui seguiranno le classiche "dispersioni legate alla situazione generale della città sotto l’effetto delle bombe"; l'effetto lo abbiamo già visto nell'Italia del '45, a Berlino durante l'avanzata dell'armata rossa, in Vietnam, in Iraq. Insomma è guerra, inutile invocare regole di conflitto, non siamo ad un match di boxe.

Poi c'è il paese indifeso che viene attaccato, sino a prova contraria l'Ucraina si faceva i fatti suoi, era solo per via della Crimea che stava nei piedi al Cremlino come un paio di valenki di una taglia più piccola, appetibile non certo per poter passare l'estate in riva al Mar Nero.
Ma chi è Volodymyr Zelens'kyj? il presidente che resiste e chiede disperatamente aiuto alle potenze europee? Mostrando un coraggio strepitoso, qualcosa di cui pochi reggenti del passato sono stati capaci; [penso sempre alla fuga di Pescara e me ne vergogno per loro]. Di professione, prima di fare il presidente dell'Ucraina faceva l'attore, il comico e lo sceneggiatore, ed è così bravo a fare il suo mestiere sulla scena che quando si candida, viene eletto con un quorum considerevole. Insomma quest'uomo mi piace, e l'ho capito meglio leggendo le parole di Antonio Ferrara.

Questa faccenda che un comico possa avere le caratteristiche per fare carriera politica è difficile da comprendere, ma non deve affatto stupire, sono talmente tanti gli esempi in merito che verrebbe da credere all'inutilità dell'ENA, la scuola per politici inaugurata dai francesi nel 1945, ma curiosamente soppressa da Macron lo scorso anno. Sì! proprio quel Macron che ora telefona a Putin ogni giorno.

Comunque tornando a Zelens'kyj, non saprei dire se davvero dopo l'elezione pensasse di recitare a soggetto per un paio di mandati e poi godersi la meritata pensione. D'altra parte nemmeno un attore che fa il presidente dovrebbe stupirci, o magari far storcere il naso, anche Ronald Reagan fu attore e sindacalista, e fece un sacco di cose buone per gli USA, cominciando dal taglio delle tasse. Persino alcuni italiani hanno caldeggiato la salita al Quirinale di un cabarettista, insomma le vie della politica sono infinite ed imprevedibili.

Tuttavia mi stupisco, del coraggio, del sangue freddo, delle parole giuste dette al momento giusto, cosa che forse Putin non si aspettava, non credeva che un presidente con nessuna esperienza, potesse ottenere tanti consensi. Quindi eccolo il popolo ucraino, intento a convertire le bottiglie di birra in molotov, pronto a dar filo da torcere agli indesiderati. Eppure anche così sembra una lotta impari ed impossibile, ma a questo punto cos'altro avrebbero potuto fare?

Ho pensato che siamo fortunati, maledettamente fortunati, ad avere Draghi e Mattarella, ad averli saggi e cauti, o almeno così mi sembra, e siamo fortunati ad avere Scholz e Biden, perché ho come il sospetto che con altri attori sulla scena internazionale le cose sarebbero andate in vacca in un secondo, peggio di come stanno andando adesso, molto, molto peggio.

mercoledì 2 marzo 2022

Neppure l'asino muove la coda per nulla

Saggezza di Paese, ovvero - nessuno fa niente per niente - neanche quelli del call centre che vi cercano per farvi risparmiare sulle bollette. Penso sempre a questa frase ogni volta che qualcuno mi viene a cercare per propormi un affare imperdibile. 

E adesso la storia...

Nelle estati del miracolo economico, appena terminata la scuola, noi, inteso come io, i miei genitori, zii ed una serie imprecisata di cugini, ci trasferivamo nella casa al Paese. Il Paese si raggiungeva in auto, oppure con la corriera, e l'ultimo tratto si faceva a piedi, o sul cassone del furgoncino di Nevio, sino a quota 1035 mt s.l.m.; così recitava la targhetta che il C.A.I. aveva inchiodato sulla facciata della chiesa in cui soggiornava permanentemente la statua della Madonna della Guardia e a lato quella di S. Fermo, a cui la nostra dirimpettaia era particolarmente devota.

Oggi il Paese viene classificato come abbandonato e la cosa mi rattrista, perché non è proprio così, oppure mi sono distratto e l'oblio ha pigiato sull'acceleratore del tempo.

La casa del Paese rimase meta estiva dei famigli per diverse generazioni, a cominciare da quando i nonni vi sfollarono per sfuggire ai bombardamenti, da allora raccoglie nelle sue soffitte ogni genere di ciarpame, e nelle sue stanze ogni sorta di ricordo. Dimora agreste che ricordo enorme, rispetto alle altre case circostanti, costruita in anno imprecisato verso la metà dell'800 da qualche antenato, ed ingrandita disordinatamente per far comodo ad una famiglia numerosa.

Un edificio articolato ed impegnativo da tener pulito, era tuttavia nella sua costituzione semplice, rustico volendo, poco adatto al soggiorno invernale per noi, rammolliti dagli agi cittadini, essenziale invece per gli anziani, che in esso trovavano una pace malinconica e rassicurante in ogni stagione. Corredi necessari una stalla con le galline, un fienile diroccato, un seccatoio convertito a deposito attrezzi, un grande orto, una serie di fasce incolte e il boschivo, utile per far legna, cercar funghi e procurarsi tutta una serie di materiali per ogni necessità e gioco.

La casa per noi piccoli era una sorta di regno di Narnia, con passaggi e botole, stanzini e nicchie in cui trascorrere le giornate di pioggia, inventando i giochi più fantasiosi. Le cugine frugavano nei bauli in cerca di cappellini e vecchi vestiti e noi finivamo nel fienile ad imitare Zio Paperone che si tuffa nelle monete d'oro.

In tutto questo 'i grandi' erano spesso occupati in varie faccende, le zie cucinavano, preparavano conserve di frutta e pomodoro, funghi e verdure sott'olio, seccavano erbe aromatiche, impastavano pani e focacce e cucivano vestiti e biancheria con la macchina a pedale invocando l'arrivo della lavatrice nuova. In contrapposizione altri aiutavano i vecchi nelle faccende agresti, sistemavano staccionate, verniciavano e rappezzavano serramenti oppure pendolavano in città per poi rientrare in tempo dal lavoro per godersi il pomeriggio all'ombra dell'uva americana. In serata c'era il torneo di pinnacola, quello di scopone scientifico e per noi piccoli una briscola o il tresette, oppure qualche chiacchiera nel vicoletto della casa di Sandro, dove c'era il telefono pubblico, il frigo dei gelati e il chinotto della Sanpellegrino. Questo mondo agreste possedeva una saggezza ruvida e concreta, tipica del montanaro ligure, spesso fastidiosa, ma così esatta da risultare indispensabile.

Quando qualcuno della famiglia mi chiede se ho nostalgia di quegli anni, se potrei tornare a viverci, oppure passarci le estati, istintivamente mi verrebbe da dire sì, ma poi a ben pensare... anche no! Sono bei ricordi, aneddoti e infanzia, ma è qualcosa di concluso, non c'è stato proseguimento, e la ripresa avrebbe troppo il gusto di un insano recupero del passato.

Così è molto utile credere che il Paese sia davvero abbandonato, come in realtà è una parte di esso, decimato dagli inverni e dall'incuria, con casali cadenti e ruderi, con gli orti incolti trasformati in roveti.