domenica 12 gennaio 2020

Et sedum distributio

Cortona

Essere cittadini del mondo! alcuni lo affermano, penso sia una questione puramente elettiva senza risvolti giuridici, accade quando si sta bene in qualsiasi luogo e non si prova la nostalgia del ritorno, è un vivere qui e ora, senza inutili sentimentalismi. Chi viaggia molto ha questa tendenza, a sentirsi a casa propria ovunque sia, in questo modo nessun posto raccoglie un sufficiente numero di ricordi tale per essere sospirato con malinconia. E poi l'affinità spesso la fanno le persone.

Ultimamente mi sono chiesto quale sia la mia vera patria, ossia la regione che più mi rappresenta, essendo la mia famiglia un misto di origini. Io sono nato e cresciuto prevalentemente in Liguria, ma mio nonno paterno era palermitano, e scorrendo indietro si scoprì che le radici erano da ricercare nell'entroterra siciliano, si trasferì a Torino ai tempi dell'unità d'Italia, e lì conobbe sua moglie, una profuga austriaca, i cui nonni avevano abbandonato una Vienna in piena restaurazione post '48. Fu mio padre a trasferirsi a Genova per il servizio militare in marina.
I miei nonni materni invece erano veneti, da generazioni, trasferiti in Liguria per necessità belliche dopo Caporetto, in attesa d'imbarco per raggiungere dei parenti in Argentina, si fermarono a Genova.
Vi sono così almeno quattro regioni elettive, ma in questo inizio di anno ripercorrerò la quinta, la più importante a ciò che le cronache dei famigli raccontano, quella a cui tutti assegnano le vere origini, là dove tutto ebbe inizio. Nell'Umbria dei guelfi e dei ghibellini.