lunedì 29 agosto 2022

Cosa mi sono perso?

Il 29 agosto è la festa della Madonna della Guardia, la sua celebrazione è il vero giro di boa che segna la fine della villeggiatura. Il giorno prima è estate-vacanza-relax, il giorno dopo è preparativi-borsoni-chiusure-promesse-torniamo nei weekend. Ma nel giorno di inter regno resiste quell'aria di pigrizia tipica dei giorni di festa, quei giorni dove puoi rimandare qualsiasi cosa al giorno dopo.

 

domenica 28 agosto 2022

Folgorite, ovvero quando Zeus ci mette lo zampino

In questi ultimi giorni sono arrivati i tanto attesi temporali di fine estate, e un po' a sorpresa le notizie di persone colpite da fulmini mentre facevano un'escursione in montagna. Il primo caso in Piemonte e l'altro in Abruzzo.

E quindi in rete si è aperta l'ennesima querelle sui pericoli dell'alta quota, al pari di quelle che compaiono quando sciatori della domenica restano vittime di valanghe o improvvisati fuoripista. Su un sito di trekking le guide raccomandano di annullare l'escursione se c'è minaccia di temporale, NON... uscire con cautela o fare un altro percorso, annullare!

Perché è davvero molto rischioso avventurarsi in quota con un temporale in arrivo. Eppure le persone vanno ugualmente, si lamentano perché vogliono partire nei tempi previsti, fare quello che avevano concordato, senza capire il rischio, perché oramai sono lì e non rinunciano. LORO vogliono divertirsi.

E questo mi ha fatto pensare ad altre faccende più personali, ed ovviamente al fastidio dei temporali montani che costringono a poco graditi cambiamenti di programma. 

Per esempio mi sono ricordato che quando passavamo l'estate al Paese, che si trova a 1035 m.s.l.d.m. e quindi può considerarsi un paese di montagna, i vecchi contadini quando minacciava temporale se ne restavano in casa, non salivano ai piani a far fieno, rientravano dall'alpeggio con le mucche, nemmeno giravano per gli orti. Le raccomandazioni in questi casi erano diverse, per esempio non si usava l'acqua, ne delle fontane, ne in casa, si tenevano le finestre chiuse per non creare corrente, e soprattutto si spegneva il contatore della luce. Erano forse cautele eccessive, ma ragionevoli in quella situazione e pace se la ZiaPina non vedeva la sua puntata di Beautiful, e passava il pomeriggio a leggere Grand Hotel o a giocare a burraco con la sorella. Noi rileggevamo Le avventure di Topolino, o ci mettevamo in pari con i compiti delle vacanze.

Questo voler fare una cosa ad ogni costo, anche se la guida alpina la sconsiglia, pare dia fastidio; l'avvertimento viene assunto come un dispetto, e per reazione arrivano le insistenze di alcuni per partire ugualmente. Chiaramente le guide conoscono bene i pericoli e non si sognerebbero mai di mettere a repentaglio la propria vita e quelle del proprio gruppo. Ma le discussioni restano, a dimostrazione che tutti possono improvvisarsi degli esperti in qualsiasi materia e dar consigli a cazzo.

Dalle notizie riportate non si capisce se le vittime degli incidenti siano state o meno avvisate del pericolo, nel primo caso pare abbiano cambiato il percorso proprio per via del temporale. Quindi è possibile invocare l'imprudenza? Forse, ma qualche riflessione si potrebbe aggiungere a quella smania di fare qualcosa sempre e comunque, perché oramai lo hanno deciso. Ha un po' il sapore del capriccio delle star, pago-pretendo! E adesso...

Nota pseudo artistica: del fulmine di Zeus si fece un dio a sé, Efesto, il figlio di Zeus, che il padre, in un impeto d'ira, aveva scagliato sulla terra; oggi quell'ira la chiamiamo folgorite, ed è quello che si forma quando un fulmine colpisce la sabbia, il meccanismo di formazione è semplice, e il materiale che se ne ricava rappresenta una curiosità ed anche una relativa rarità.



La temperatura più elevata misurata nel canale del fulmine per un milionesimo di secondo è di 30.000° C. È il quadruplo della temperatura del sole. Normalmente, il fulmine ha un diametro visibile di alcuni centimetri.

venerdì 26 agosto 2022

Ti ricordi Ricordi?

Caspita se mi ricordo Ricordi.

Ricordi era una casa musicale, si trovava in Via Porta degli Archi a Genova e vendeva spartiti, libri e dischi. Ricordi era anche un negozio di strumenti musicali di qualità e fu lì che andai, indirizzato dalla mia maestra di solfeggio, per comprare il mio primo libro, il Bona; quanto ho detestato quel libro voi non potete saperlo. All'epoca gli studenti del conservatorio si divertivano a provare i pianoforti esposti e spesso nascevano delle piccole gare di abilità che attiravano la curiosità dei clienti ed ovviamente la mia che a quell'epoca avrei voluto suonare come loro.


L'antica Porta degli Archi a cui la strada è intitolata, oggi non esiste più, spazzata via dall'urbanizzazione di fine ottocento, avida di spazio e irrispettosa del passato. E pure Ricordi non esiste più, spazzato via dalla Fnac e da altre faccende che fagocitarono quasi tutte le case musicali cittadine. Si potrebbe perfino credere che tutto questo non sia mai effettivamente esistito, che sia un miraggio, come in una delle città invisibili narrate da Polo a Kublai.

Io tuttavia ricordo che fu lì, in quel negozio inesistente di una via titolata ad una porta inesistente, che ascoltai per la prima volta un brano di Albéniz, e quando mi succede di sentirne anche solo pochi accenni, ecco che tutto ricompare, la vetrina con le chitarre, le copertine dei vinili, i pianoforti in fila ordinata all'intero, pronti per essere suonati, i commessi dietro al banco a cui chiedere consigli, e poi la scala che saliva al reparto degli spartiti. E' tutto ancora lì, da qualche parte... assieme alla Porta degli Archi, assieme alla Piazza del Ponticello, che nemmeno lei esiste più, ma ha lasciato i suoi guardiani a sorvegliare la città. Un cambio della guardia ragguardevole, sulle note dell' Asturias.

mercoledì 24 agosto 2022

Se le minchiate fossero un treno, qui sarebbe una stazione

Quelli del 22C sono rientrati, tremila valige e borse per dieci giorni di ferie. Lei, FacciaDaRospo sembra sempre un rospo, ma abbronzato e più gonfio. Deve aver mangiato tante mosche sul lago dove hanno prenotato con sei mesi di anticipo. Lui, FrateColla, essendo pensionato è perennemente sul terrazzo invece era già abbronzato prima di partire. La figlia, LaDonnaVolante invece è rimasta una mozzarella, con lo stesso grugno da incazzo perenne. Non sempre le vacanze migliorano l'umore, soprattutto se passate con le stesse persone.

Al 5A invece la vecchia Raperonzola che sta sempre seduta sul balcone a guardare tutti quelli che passano, si è risentita perché i nuovi del 6B la guardano a loro volta, e lui che deve essere un  buontempone, le ha detto di rimando al poco cordiale: che hai da guardarmi? Aspetto che mi butti le trecce! Raperonzola che conosce gli orari di rientro di tutti, meglio perfino di AdaLaPortinaia, ha deciso che quando rientrano quelli nuovi del 6B va in cucina a farsi un caffè, così diventa ancora più nervosa e la sua insonnia peggiora.

La FamigliaDisfunzionale del 17C è andata via, lo hanno fatto sapere a pochi eletti, ma siccome tra loro c'era AdaLaPortinaia, lo abbiamo saputo quasi subito tutti. -Vanno via perché qui non ci piace stare! ha sentenziato AdaLaPortinaia mentre lustrava il pomo di ottone del portone. Loro invece dicevano che la casa è piccola, ora che i figli sono cresciuti e la grande non può più stare in camera con il fratellino, che son liti a tutte le ore. E poi il cagnetto, già isterico, peggiora se non ha un giardinetto in cui sfogarsi. Quindi problema risolto, due piccioni con una fava; due rompicoglioni con un trasloco.

La SignoraDueSettimane del 15C invece non farà più vai&vieni con Aosta, che la figlia s'è mollata col moroso ed è tornata da mammà. Questo ha fatto capire ad entrambe quanto possono essere stronzi i montanari; ma a mio avviso non è questione di altitudine, gli stronzi sono ovunque, l'abilità sta nel riconoscerli in tempo. Lei non era molto convinta, ma poco importa, da tempo ho smesso di preoccuparmi di far cambiare opinione alle persone.

Ostregheta del 18B mi ha dato bei consigli su come pulire il sellino dello scooter, mostrandomi il suo, perfettamente lindo. Ho promesso che appena le piogge lo permetteranno pulirò tutto con dovizia, compresi i fanali e gli specchietti. Lui quando passa nella piazzetta controlla se ho svolto il compito.

Al 10C stanno traslocando, quelli vecchi sono stati poco, talmente poco che non ho fatto in tempo ad assegnar loro un soprannome. I nuovi invece hanno subito attirato il mio interesse, lei sbraita come un'arpia e chiama tutti due volte per nome, quindi Nathan-Nathan quando vuole il figlio, Chantal-Chantal quando sgrida il cane e Scemo-Scemo quando litiga col marito. Lui dice solo Basta-Basta a tutti, poi sbatte la porta e va a chattare in strada seduto sul muretto dietro ai bidoni della spazzatura oppure accanto al mio scooter col sellino sporco e gli specchietti opachi.

domenica 21 agosto 2022

Non date cibo ai piccioni

 "《Non esce mai di casa?》

«Mai, da parecchi anni… Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull’umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale, su Moravia… Le pare che valga la pena?»
«No, effettivamente no».
«E poi, in casa ci sto benissimo: e specialmente qui dentro» levando le mani ad indicare ed accogliere tutti i libri d'intorno."
Da: "A ciascuno il suo" di Leonardo Sciascia

Verrebbe da aggiungere che all'epoca in cui Sciascia scriveva questo, non avevano ancora inventato i social. Poi... l'altro giorno ero al bar con amici e mi sono ritrovato a pensare a questa frase che avevo letto tempo fa. Ci pensavo perché mentre stavamo tranquilli a goderci il fresco, il panorama ed un paio di salutari asinelli, seduti nella brezza della sera, quel lieve venticello che solo in certe piazzette affacciate sul mare si può apprezzare, ebbene siamo stati interrotti con-ti-nua-men-te da ambulanti che cercavano di venderci qualsiasi cosa; le rose, dei braccialetti di corda portafortuna, un elefantino, un portachiavi luminoso, delle palline antistress di plastica colorata, degli accendini, poi un mezzo tossico che voleva una sigaretta, un altro che vendeva fazzoletti di carta, uno con dei ventagli cinesi.
Insomma ogni dieci minuti circa (ho cronometrato) c'era una rottura di coglioni. Ora se sei lì che ti godi la serata, ti rilassi e sei preso a conversare su cose interessanti, essere interrotto mi infastidisce moltissimo. Tuttavia se li mandi via in malo modo, si incazzano, e ti prendi del razzista, se gli dici No grazie! con gentilezza, allora insistono, se li ignori forse hai la chance che se ne vadano e si possa proseguire il discorso, comunque interrotto. 
Ma intanto ti devi preparare per il prossimo assalto.
A me personalmente da molto fastidio tutto questo, perché poi devi anche tener d'occhio la borsa, il portafoglio, il cellulare posato sul tavolo e qualsiasi cosa possa essere rubata. Lo dico perché ad un'amica è sparita la borsa dopo il passaggio dei venditori di rose. Quindi trovare un posto tranquillo dove non ci siano rotture di palle sta diventando un problema. 

Il fatto che sei in strada, sembra autorizzare chiunque ad avvicinarti per chiederti soldi, una sigaretta, o rifilarti qualcosa che non ti serve. Questa gente la trovi ovunque, fuori dal supermercato, dalla chiesa, all'angolo della piazza, nei posteggi dei centri commerciali, all'uscita della biglietteria della stazione, della posta, circola in strada in cerca dell'occasione; non c'è tregua. Ma spesso per una sorta di buonismo tollerante alcuni si lasciano commuovere e cedono, comprano, donano, assecondano. Sia mai che qualcuno passi per razzista o peggio per stronzo. Anzi con queste "azioni" molti si sentono pure meritevoli, filantropi quasi.
Io invece credo sia peggio, PEGGIO! Che è come dar da mangiare ai piccioni, ne richiami altri ed in poco tempo ti ritrovi pieno di merda da pulire.

venerdì 19 agosto 2022

Le cose belle durano solo se te ne prendi cura

Tra il 19 e il 25 agosto del 1944 Parigi viene liberata dall'occupazione nazista, la guerra è ben lontano dal terminare, ma i soldati alleati possono permettersi di scoprire alcune delle tante specialità francesi: le prostitute di Pigalle, lo champagne del Moulin Rouge e la Reggia di Versailles, o almeno quello che ne restava. L'edificio assai imponente, stiamo parlando 64.110 mq per un totale di 3000 vani e 2068 finestre, non se la passava benissimo, ma poco importa, lo stupore è dato dalla grandiosità degli ambienti. 
Ma ora la sintesi: ghigliottinato l'ultimo proprietario nel 1793, i francesi si rendono presto conto che la rivoluzione costa e per fare cassa decidono di vendersi la qualsiasi, così tutto ciò che può essere spostato viene venduto; mobili, soprammobili, specchi, quadri e statue, lampadari, vetrate istoriate e perfino i tubi in piombo delle fontane. Già saccheggiata dalle donne del Terzo Stato al tempo della rivoluzione, la Reggia non aveva mai ripreso totalmente il vecchio lustro, nemmeno con i capricci imperiali di Napoleone ed un paio di suoi successori. Danneggiata dalla IGM e scampata alle bombe alleate ed alle predazioni tedesche, principalmente perché non c'era più niente da prendere, nel 1944 la Reggia di Versailles era poco più che un guscio vuoto. Un bel guscio certo, ma prossimo alla fase terminale.
Risultato? i conservatori in occasione dei temporali autunnali posizionavano sui parquet in quercia, stracci e catinelle per raccogliere l'acqua piovana che filtrava dai tetti. La situazione resta critica sino al 1954, quando finalmente arrivano i soldi, a cacciarli sono i Rockefeller Brothersche in continuità con i loro predecessori finanziano la rinascita del castello. Un atto di mecenatismo, ma anche l'avvio di un'enorme macchina per far soldi, che oggi sostenta le enormi spese gestionali e circa 1089 operai, di cui 814 a tempo indeterminato, 15 conservatori del patrimonio, 60 giardinieri, 500 sorveglianti, senza contare l'indotto. Numeri impressionanti.

Con un fatturato di circa 150 milioni di euro all'anno e 8 milioni di visitatori, l'ex Reggia del Re Sole si conferma la maggior attrazione turistica francese in competizione con i 15 milioni di visite di Disneyland Paris e i 7 milioni della Tour Eiffel.
E adeso una curiosità:

Nel 1684 il doge di Genova, Francesco Maria Imperiale Lercari fu costretto a recarsi personalmente a Versailles per fare atto di resa e sottomissione davanti al Re Sole. Arrivato in carrozza dopo un lungo viaggio, uno dei dignitari della corte francese gli chiese cosa lo stupisse maggiormente della Reggia e della sua magnificenza. Rispose in genovese con due parole: “Mi chi” (Io qui). 
I francesi rimasero molto contrariati.

(QUI la storia completa)

giovedì 18 agosto 2022

Amici, amici intanto...

Ti ricordi quel bel micione rosso così simpatico, che passava a trovare la gatta?

Ecco...

lunedì 15 agosto 2022

Della Negritudine e dei Musei

La negritudine oltre ad essere stato per brevissimo tempo un movimento letterario, è un termine inventato dal padre della Ginzburg per indicare...

"....Oltre ai «sempi» c’erano i «negri». «Un negro» era, per mio padre, chi aveva modi goffi, impacciati e timidi, chi si vestiva in modo inappropriato, chi non sapeva andare in montagna, chi non sapeva le lingue straniere. Ogni atto o gesto nostro che stimava inappropriato, veniva definito da lui «una negrigura». Non siate dei negri! Non fate delle negriture! - ci gridava continuamente. La gamma delle negriture era grande. Chiamava «una negrigura» portare, nelle gite in montagna, scarpette da città; attaccar discorso, in treno o per strada, con un compagno di viaggio o con un passante; conversare dalla finestra con i vicini di casa; levarsi le scarpe in salotto, e scaldarsi i piedi alla bocca del calorifero; lamentarsi, nelle gite in montagna, per sete, stanchezza o sbucciature ai piedi; portare, nelle gite, pietanze cotte e unte, e tovaglioli per pulirsi le dita..."

Quindi l'altro giorno passando davanti ai Palazzi della Duchessa di Galliera e mi è capitato di guardare i visitatori che entravano al museo. Un vago senso di fastidio mi ha colto quando, nella comitiva di turisti in fila, ne ho scorti almeno un paio in ciabatte. 

Un senso di fastidio che mi sarebbe piaciuto poter sfogare, come fanno quei pazzi che circolano per le strade parlando ad alta voce a personaggi immaginari, e poi si concentrano su un passante qualsiasi, destinandogli le peggio invettive.
Non è detto che un giorno non accada veramente!

Avrei detto ad alta voce additando il convenuto: «sempio» che non sei altro! entri in un palazzo rinascimentale patrimonio Unesco, entri nella più grande pinacoteca civica e vai a vedere i dipinti di Rubens, Caravaggio e VanDyck, sempre che tu sappia chi sono i maggiori esponenti dell'epoca barocca, vedrai quadri famosi e preziosi, il violino di Paganini... e tu? Tu ci vai calzando la stessa ciabatta di plastica da piscina che usi quando esci dalla doccia, e ci abbini il pedalino di spugna bianco, lercio e puzzolente, pensando che la tua tenuta sia cosa? comoda e adatta o degna al luogo in cui ti trovi?

Tu nella città in cui vivi ti conci a questo modo ridicolo? e ci vai al lavoro con le ciabatte da pezzente comprate al supermercato per due euro? e adesso pretendi di entrare in un palazzo che era una residenza nobiliare in cui sono transitati principi e dogi, banchieri e abili imprenditori, personaggi che col loro sapere ed ingegno hanno contribuito alla ricchezza di questa città per secoli e tu ti presenti in canotta sudata e bermuda hawaiano?
E non conscio della tua negritudine esibisci quella faccia da ebete soddisfatto, con la mente svagata di chi sta per entrare nella turca del campeggio per cagare.

Io ti esorcizzo abominio in ciabatte puzzolenti, che tu sia condannato alla maledizione di Montezuma per tutta la prossima settimana.

sabato 13 agosto 2022

Dov'è finito il figliol prodigo?

Figliol prodigo = personaggio immaginario che appare in un'opera di narrativa o di intrattenimento.

E poi la notizia di oggi:

Bambini dai 3 ai 9 anni che aggrediscono i genitori quando non fanno ciò che desiderano, quando sono arrabbiati, quando si crea un cortocircuito fra i loro desideri e la resistenza degli adulti.
Sono situazioni imbarazzanti che ribaltano la tradizionale relazione genitori-figli. Storicamente, erano i genitori a picchiare i figli, oggi sono questi ultimi che con pugni, calci, sputi, morsi e lancio di oggetti si 'danno un gran da fare' e ne soffrono moltissimo.
Un fenomeno nuovo, per nulla indagato, che rilevo empiricamente dal mio lavoro con i genitori negli studi pedagogici.

Queste le parole del pedagogista Daniele Novara, in un articolo pubblicato su Avvenire. Una nuova tendenza a quanto pare, che temo sarà difficile da correggere anche se la fascia d'età di riferimento è molto bassa, ma di questo se ne possono occupare gli psicologi o le maestre, a volte entrambi.

Ma passiamo oltre, per la fascia d'età superiore, quella degli adolescenti, ci sono altri disagi in essere e conseguenti manifestazioni, di queste se ne occupa la scuola o la polizia, a volte entrambi. Ma a farne un'analisi precisa è il sociologo Sebastiano Benasso, commentando i fatti di cronaca locale. Tutti portano ad una sola conclusione/effetto, la Movida violenta; un fenomeno in ascesa non solo a Genova.

Il quadro a me pare già abbastanza preoccupante, un'intera generazione di disadattati che ha prodotto un'altra generazione di disadattati, perfino peggiore della precedente, anzi forse più di una (penso sempre alla faccenda biblica delle sette generazioni); nel mio conteggio siamo già ad almeno tre e il cuneo non pare affatto restringersi, anzi, per tutta una serie di motivi contingenti e sovrapposti sembra che nel futuro saranno moltissimi i ragazzi problematici, pronti a diventare un esercito di disturbati, incontrollabili al limite dell'autolesionismo. Ma il problema non è tanto la repressione quanto l'autocontrollo.

Quale contributo potranno dare all'evoluzione della società civile elementi del genere?

Intanto nell'immediato l'impatto che tutto questo sta avendo sulla città e sulla società a quanto pare serve solo ai giornalisti, la politica pare molto più interessata alle speculazioni immobiliari, mentre gli accademici si appassionano al fenomeno quasi si apprestassero a studiare una nuova specie. Come sempre le famiglie se ne chiamano fuori, ma d'altra parte chi mai potrebbe far affidamento su genitori totalmente incapaci di gestire l'educazione dei propri figli?

Quindi cosa avremo? uomini che davanti al rifiuto di una donna alzeranno le mani con facilità, donnette isteriche che alla prima difficoltà con un bambino si comporteranno come delle viziate principessine, attivando comportamenti insensati e violenti, altre scocciature varie ed eventuali. Mi viene naturale pensare che per tutte queste persone scatteranno interessanti dipendenze: alcool, tabacco, psicofarmaci, sonniferi, calmanti ed ogni altra sostanza in grado di far sballare per staccare il cervello da una realtà scomoda. E poi disturbi alimentari, comportamentali, dell'attenzione, insomma ci sarà solo l'imbarazzo della scelta.

Paradossalmente in una società che si dice attenzionata sulla violenza, che promuove l'inclusione, la coesione sociale e... mettiamoci dentro tutte le puttanate empatiche che il buonismo televisivo e social riesce a trovare; ecco pronti interi eserciti di teste di cazzo, e qui hai voglia a fare corsi ed attività scolastiche, extrascolastiche, laboratori, seminari... insomma puoi fare tutto quello che ti pare ma il danno è fatto.

mercoledì 10 agosto 2022

Ti penso pure quando sto alle poste, spedisco lettere ai tuoi occhi blu

Improvvisamente uno stuolo di sconosciuti ha deciso di spedirmi dei pacchi postali, una cosa che manco BabboNatale riuscirebbe a concepire.
Nell'arco di una settimana ho ricevuto una fraccata di e-mail in cui presunti vettori di consegna, mi comunicavano...

Il tuo pacco Nº 6Q028676 è in attesa di consegna. Conferma il pagamento delle spese di spedizione (4.00EUR) per l'invio del pacco a casa... oppure: C'è un pacco in giacenza per lei, etc etc, o anche: Non siamo stati in grado di consegnare il pacco!

Ho aperto la prima per controllare cosa succedesse e poi le altre le ho destinate alla spam, casella che nell'arco di una settimana ha raccolto +99 mail di presunti corrieri preoccupati di consegnarmi spedizioni arretrate di cui nemmeno sapevo l'esistenza.
Un fake, il classico tentativo di phishing, ma evidentemente funziona se lo praticano con questo entusiasmo. Per parte mia da tempo ho destinato tutti gli acquisti on line ai punti di consegna sotto casa, comodi e soprattutto decido io quando e quanto disturbarmi per ritirarli. Penso anche che per un corriere sia molto più veloce e semplice consegnare nei box senza girare in città, provocare traffico, rumore, inquinamento e isterie varie.

Può essere questa l'evoluzione di una vecchia vecchissima truffa del pacco postale? ma certo, quando ero piccolo, la nonna mi aveva avvisato con tono perentorio: se viene qualcuno a consegnare un pacco non aprire, e se apri mandalo via e non dargli soldi.
La parola d'ordine era comunque valida per tutti: se non conosci chi è non aprire. Consiglio che seguo ancora oggi e che mi evita un sacco di scocciature.

All'epoca succedeva questo: un tipo, vestito in modo opportuno, si presentava alla porta con un bel pacchetto, ben confezionato con timbri ed indirizzi.
- Buongiorno Signora, ho questa spedizione in contrassegno per la sua vicina, che però non è in casa, può ritirarla lei così mi fa un favore e non devo ripassare?

Tutta la questione si risolveva con la capacità di convincimento del finto corriere. Ritirato il pacco e pagata la cifra, solitamente modesta, la Signora era convinta di aver fatto un favore alla vicina, recuperandole quel prezioso set di lenzuoli di fiandra tanto atteso.

La realtà era che dentro al pacco trovavi un vecchio elenco del telefono e addio 30mila lire.

domenica 7 agosto 2022

Molto rumore per nulla

 «Chi ha paura di se stesso ricerca compagnie chiassose e rumori strepitosi, per scacciare i demoni. (I primitivi si servono a questo scopo di urla, musica, tamburi, fuochi d’artificio, scampanii ecc.) Il rumore infonde un senso di sicurezza, come la folla; per questo lo si ama e si ha timore di contrastarlo, perché istintivamente si percepisce la magia apotropaica che ne emana. Il rumore ci protegge da penose riflessioni, distrugge i sogni inquietanti, ci assicura che siamo tutti quanti insieme e facciamo un tale chiasso che nessuno oserà aggredirci. Il rumore è così immediato, così prepotentemente reale che tutto il resto diventa pallido fantasma. Esso ci risparmia la fatica di dire o fare qualsiasi cosa perché persino l’aria vibra della potenza della nostra indomabile vitalità.

L’altra faccia della medaglia è la seguente: non avremmo il rumore se, sotto sotto, non lo volessimo. Non è soltanto inopportuno o addirittura nocivo, ma è un mezzo inconfessato e incompreso, volto allo scopo, una compensazione cioè dell’ansia che invece è motivata fin troppo bene. Nel silenzio infatti l’angoscia porterebbe gli uomini a riflettere e non si può prevedere che cosa allora potrebbe affiorare alla coscienza.

La maggior parte degli uomini teme il silenzio, per cui quando cessa il brusio costante, per esempio di un ricevimento, bisogna sempre fare, dire, fischiare, cantare, tossire o mormorare qualcosa. Il bisogno di rumore è quasi insaziabile, anche se talvolta il rumore diventa insopportabile. E’ comunque pur sempre meglio di niente. Quello che si definisce, significativamente, “silenzio di tomba”, rende terribilmente inquieti. Perché? Vi si aggirano forse i fantasmi? Non credo; in realtà si teme ciò che potrebbe venire fuori dal proprio intimo e quello cioè che abbiamo tenuto alla larga con il rumore.»
Carl Gustav Jung, Esperienza e mistero (pag. 137)


E' indubbio, nelle nostre città c'è troppo rumore, spesso inutile ed evitabile. Ma a farmi riflettere sulla questione, oltre le parole di Jung è l'ordinanza del Comune di Ischia; sarà che nel mio stereotipato immaginario delle città del sud, vedo tarantelle e caciare di comari. Ma la cosa pare estendersi un po' ovunque, da Ibiza a Ischia e in tutti i luoghi dove 'ci si diverte'. Così, ad un certo punto la misura è colma, quindi ben vengano le ordinanze restrittive, che restrittive poi non sono, ma che a quanto pare scatenano le scompensazioni di molti, perché la regola è: tutto quello che non è vietato per legge è concesso, e fanculo l'assennatezza, l'educazione ed il senso civico.

Anche Genova sconta quella che viene chiamata Movida Notturna, da alcuni Movida Violenta, che vuol dire: pisciate ovunque che manco li cani, vetri e spazzatura ad ogni angolo, scritte sui muri e su ogni oggetto raggiungibile da una bomboletta, vandalismo, urla, bestemmie, coltellate; io che sono una persona semplice la chiamo rottura di coglioni. E quello che più mi fa incazzare è che il Comune sia costretto a stanziare sette milioni di euro per porre rimedio a questi comportamenti incivili.

Le parole ricorrenti in quasi tutti gli articoli pro e contro il 'divertimento' sono:
assistenti sociali, polizia locale, servizio steward di supporto per la sicurezza, disagio giovanile, divertimento garantito, alcol, droghe, urla, musica, violenza, vandalismo.

venerdì 5 agosto 2022

Non tutta l'anidride carbonica viene per nuocere

Non saprei dire se per educazione ricevuta o altro, ma in casa mia certe mollezze da cittadini non sono mai approdate, una su tutte l'acqua frizzante e più in generale l'acquisto di acqua in bottiglia.

L'uso dell'ottima acqua del rubinetto ci ha sempre trattenuto dallo spendere soldi e fatiche nell'acquisto e trasporto di bottiglioni di acqua dal supermercato a casa. Ed è un impegno non da poco, se poi si pensa allo smaltimento delle bottiglie e tutto il casino conseguente, evitabile semplicemente aprendo il rubinetto del lavello. E per chi voleva l'acqua frizzante c'erano le bustine di Idrolitina.

Detto questo, l'altro giorno incappo in una discussione sul web circa il nuovo (presunto) disagio, effetto combinato della guerra e della pandemia. Tutto parte da un comunicato che lascia poco spazio alle repliche...

L’amministratore delegato di acqua Sant’Anna ha lanciato lo stop della produzione dei prodotti gassati a causa della mancanza di CO2.

TaDan!

Vi lascio solo immaginare i commenti a questa ferale notizia... una deriva mentale con una tipa che vaneggiava un: meritiamo l'estinzione! in risposta ad una querelle tra haters. Per parte mia spesso mi viene da correggere: meritate l'estinzione, ma poi mi pare troppo egocentrico.

Ma tranquilli, per tutti coloro che temono la caduta del proprio stile di vita bengodi, è già in atto una mezza smentita, sia mai che il consumatore, che per comodità chiamerò produci-consuma-crepa, si scompensi per la mancanza di qualcosa che garantisce al business delle minerali in bottiglia di plastica, una fetta di mercato considerevole. Quindi guadagni assicurati e aumenti giustificati.

Comprate Comprate Comprate

mercoledì 3 agosto 2022

GattaLuna e l'albero

GattaLuna ha scoperto l'albero, non che prima non sapesse dov'era, ma a quanto pare aveva bisogno di un incentivo per appropriarsene; io ero già impostato sul taglio delle unghie, ma poi con la questione dei cinghiali ho preferito rimandare, sempre che poi esista una stagione in cui spariranno. Forse in inverno? Per ora meglio si tenga allenata...

martedì 2 agosto 2022

Unum castigabis, centum emendabis

"Questo tipo di commenti piovono di continuo e il web è l’impero di questa merda. Una fogna a cielo aperto. Ha cambiato l’uomo? Io non credo. Ha semplicemente reso - con prove e tracce - visibile il suo essere. Questi messaggi mostrano una strana alleanza tra il mondo criminale e il banale odio qualunquista. Il filo che li collega altro non è che traccia umana, un modo di stare al mondo che ci condanna come specie."

Questa amara considerazione è di Roberto Saviano, in risposta a qualche commento poco gradito lasciato sulla sua pagina fb, a fare il paio con le sue parole ci sarebbero anche le considerazioni di Liliana Segre e di altri personaggi della politica e dello spettacolo che si sono trovati bersagliati da commenti inutilmente aggressivi. Non ho idea di cosa passi nella testa di queste persone, ma spesso sollevano inutili acredini, tutte gratuite in quanto il web difficilmente serve a sviluppare la consapevolezza delle persone. Recentemente sulla pagina fb del mio comune un tizio augurava al sindaco che qualcuno lo prendesse a bastonate, solo perché avevano ridimensionato un parcheggio per eseguire dei lavori stradali.

Ma come dice bene Saviano, non è tanto il web che ha cambiato l'essere umano: Ha semplicemente reso - con prove e tracce - visibile il suo essere. Questo non giustifica ciò che accade e nemmeno serve per accettarlo o peggio per giustificarlo, ma è utile per capire che è arrivato il momento di punire! Sì, punire, perché è chiaro che fino a quando questi poverelli non patiscono le pene per le loro cazzate non impareranno, non la smetteranno e proseguiranno a sputare inutile veleno Quindi: Unum castigabis, centum emendabis dicevano saggiamente i latini, castigarne uno per educarne cento, e trovo che sia un motto da applicare senza indugio.

Da poco tempo il Giappone, che pare brilli per senso civico ed empatia, ha istituito il reato di cyberbullismo, punibile con multe e carcere. Evidentemente per i legislatori nipponici la misura era colma, e dopo il suicidio di Hana Kimura hanno deciso di porre un freno alle derive di questi psicopatici che imperversano nel web, perché di veri e propri psicopatici si tratta.

In ogni caso la parte preoccupante che ravviso è che debba essere la legge a rimediare-redimere-reprimere ciò che invece dovrebbe essere il buon senso, o un bravo psicologo, a fare. Perché se da un lato nella società sono sempre più presenti persone fragili, frutto di varie disfunzionalità caratteriali, dall'altro ci sono sempre più persone arroganti, in crisi con se stesse e col mondo che li circonda. Questi squilibri sociali hanno diverse valvole di sfogo e differenti abitudini comportamentali, e trovano facilità d'espressione nel web, che quindi diventa una sorta di cartina tornasole. 

Ma basta una legge? mi chiedo sempre perché debba servire la paura per far si che gli esseri umani vivano pacificamente tra loro. Ma anche questa sembra essere una domanda ingenua. Allora mettiamola così, il mondo è pieno di feccia, di merda come la chiama Saviano, e la società civile deve difendersi dai danni che questa merda può fare. Danni a se stessa (e poco importerebbe) ma anche e soprattutto danni a chi invece vive per far progredire la razza umana senza rompere il cazzo a nessuno. Quindi ecco leggi e leggine, norme e regolamenti, e più aumentano queste tutele più si alza il livello di allerta della società. Diventa infatti discrezione del legislatore stabilire reato e pena sul campo minato della libera espressione.

Quindi sarà una legge a far mutare la rotta? oppure è l'ennesima ipocrisia di una società oramai alla deriva? La paura della pena redimerà tastiere e coscienze? Servirebbe invece un percorso di riabilitazione.

Quindi la merda resta merda, anche se ci metti sopra delle violette. I coglioni continueranno a commentare a sproposito, e una legge non estirperà il fenomeno rendendo le persone più intelligenti, e poi vogliamo condannare una persona solo perché ha dei pensieri meschini e li esprime sul web?