domenica 28 novembre 2021

Vita segreta di una tata

"Non c'è niente di nuovo sotto il sole. Niente dura per sempre. La vita è una ruota che gira: devi salire per poter scendere alla fine, poi sarà il turno di un altro nel fare il giro. Il senso del mio viaggio sulla ruota della vita è stato scattare fotografie"
(Vivian Maier)

La foto di questo post è stata scattata da Vivian Maier una donna solitaria, bambinaia per necessità e fotografa per passione, vissuta nell'America degli anni '60. La sua vita è avvolta nel mistero, di lei si conosce pochissimo e le sue fotografie sono state scoperte per caso solo dopo la sua morte ed hanno rischiato di andare perdute. La sua attività di fotografa dilettante dimostra che per essere dei grandi artisti non basta solo la tecnica.
Trovo le sue foto in bianco e nero incredibilmente poetiche; è difficile che mi accada per delle fotografie, ma c'è qualcosa nei suoi scatti che mi comunica emozioni vere. Mi sono sempre chiesto se fosse possibile per una semplice immagine creare una tale magia, ebbene ora ne sono certo; Vivian Maier c'è riuscita. Anche il film che ricostruisce la sua vita schiva e riservata, promette buone cose.

giovedì 25 novembre 2021

Non si può perdere una cosa che non si è mai avuta

Tipo: l'intelligenza.

1) Mia Khalifa ha trovato un modo alternativo per raccogliere la cacca del suo cane ed anche come riciclare la mascherina, deve solo capire le tempistiche esatte. Credo che questa porno-attrice-cantante in futuro ci darà un sacco di soddisfazioni.
2) Il rabbino Daniel Asor ha scoperto il vero pericolo dei vaccini anti Covid. Quindi no-vax ma solo tamponi. Per questo gli auguro un lungo viaggio episcopale in Cina (vedasi punto 4).


3) Gwyneth Paltrow sostiene che non è il carro di buoi quello che tira di più, e su questo ci ha messo su un business. Tuttavia può succedere che quando tira troppo si incendia.

4) Avviso ai no vax - se non avete il green pass non andate in Cina, perché fare troppi controlli potrebbe nuocere alla salute. In ogni caso mettersi in fila per fare il tampone sarà sempre più complicato, soprattutto in inverno.

5)
E per chiudere l'ennesima cinquina ecco un finale alla Gigi Marzullo: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi fuori dai coglioni.





P.S. prossimamente un approfondimento sull'effetto Flynn capovolto.

domenica 21 novembre 2021

Chi la fa, l'aspetti - breve storia del marketing aggressivo

  1. Messaggio pubblicitario non richiesto, inviato a un numero molto elevato di utenti di Internet tramite posta elettronica; anche, l'invio di tali messaggi.

Questo si dice della spam, a seguire ci sono le telefonate dei call center, quelli che vi fermano per la strada per proporvi di fare una donazione, i venditori porta a porta, i questuanti davanti alla chiesa e la pubblicità in cassetta, un tempo alla domenica mattina citofonavano anche i testimoni di Geova, ma per fortuna pare siano estinti.

Qual è la categoria più fastidiosa? tutte direi, ma i più irritanti a mio avviso sono quelli dei call centre, perché spesso una telefonata (inutile) interrompe la tranquillità lavorativa o ci distoglie da altre faccende. Così rispondere, anche per pochi secondi prima di interrompere la chiamata, diventa un fastidio e una perdita di tempo. Chi ha inventato il sistema certamente non si è posto minimamente il problema di rispettare la privacy altrui.

Ma andiamo con ordine perché tutto questo ha un nome e pure un cognome, infatti il padre dello spam si chiama Alan Ralsky, (+ 2021 r.i.p.) quest'uomo possiede, anzi possedeva 190 server che inviano 65000 e mail ogni ora a 250 milioni di indirizzi e-mail validi, tra cui probabilmente c'è anche il vostro. Avete idea della capacità di rompere il cazzo di questo personaggio? 
Poteva tanta sfrontatezza passare impunita? Ovviamente no.
Nel 2002 rilasciò incautamente un'intervista ad un giornale di Detroit che mise in rete l'articolo con l'indirizzo della sua nuova abitazione. Fu così che molti vendicativi lettori lo iscrissero ad ogni tipo di mailing list pubblicitarie e cataloghi gratuiti e lo fecero inondare di pubblicità, al punto che Alan si lamentò: "Mi hanno iscritto a tutte le campagne pubblicitarie e alle mailing list che ci sono. Queste persone sono fuori di testa. Stanno molestando me."

E adesso ecco la mia lista di molestatori, questi numeri mi hanno chiamato per propormi offerte di gestori energia, per tentare di vendermi qualcosa di cui non avevo bisogno o semplicemente per chiedermi informazioni personali che ovviamente non ho fornito. Quindi di seguito ecco i numeri di quella che viene classificata come pubblicità aggressiva, mentre io l'ho archiviata e bloccata alla voce: rompicoglioni.

380 436 4660
339 655 7359
334 659 6280
347 685 2188
342 987 2147
0835 167 0850
340 911 0017
339 317 3070
333 900 5195
335 350 9352
439 000 3409
339 677 8140
349 358 2121
334 275 8573

mercoledì 17 novembre 2021

Quando i genovesi picchiarono Dante

Chi era Gemma Donati? a scuola non si studia, era la figlia di una delle più influenti famiglie fiorentine, che faceva il bello e il cattivo tempo in città. Per questo Dante Alighieri la sposò, o gliela fecero sposare. Non si sa nulla della loro vita matrimoniale, e forse meglio così; erano unioni combinate in cui dopo aver messo al mondo gli eredi, ci si poteva tranquillamente ignorare.
Era gelosa di Beatrice? non lo sappiamo, probabilmente era abituata ai giochi letterari del marito e in quanto alle corna, poetiche o meno che fossero, le donne erano istruite a sopportarle.
Di certo quando nel 1301 il marito finì in esilio ["condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estorsive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5.000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia) e se lo si prende, al rogo, così che muoia”] si guardò bene dal seguirlo, perché era chiaro, aveva sposato un attaccabrighe, uno che si metteva nei guai facilmente e lei se ne tenne a distanza.
Altro esempio? Alcuni versi della sua commedia...

Ahi Genovesi, uomini diversi
D'ogni costume e pien d'ogni magagna,
Perchè non siete voi del mondo spersi?

Non sono belle parole da dedicare ad un popolo fiero ed irascibile. Ma Dante fece pure di peggio, nel XXXIII canto dell'Inferno, inserì Branca Doria nel nono cerchio, reo di aver ucciso il suocero per il possesso della Sardegna. Tuttavia l'interessato all'epoca era ancora in vita, fu l'anima di Doria a precipitare all'inferno, mentre il corpo, posseduto da un demone, proseguì la vita terrena.

Si poteva dimenticare un oltraggio del genere? Certamente no.
Così quando il poeta, passa da Genova nel 1311, Doria non si fa scappare l'occasione per dargli il benvenuto con una bella ramata di botte, facendolo picchiare dai suoi servi. Non è noto il punto esatto in cui il fatto accadde, ma sono certo che un buon accademico troverebbe la strada, la piazza, il vicoletto, insomma l'angolo in cui avvenne l'agguato. Questo posto meriterebbe di essere celebrato con una statua, al pari del sasso su cui era solito sedersi quando viveva a Firenze. A questa aggiungerei una targa con su scritto:

"preso Dante in bel pubblico, gli diedero una grande battitura"

Ma la storia non finisce qui, stanca delle corbellerie del marito, Gemma ad un certo punto intentò una causa legale contro il comune di Firenze per riavere i soldi della sua dote, confiscati assieme ai beni dell'Alighieri, chiarendo che il marito era stato condannato, mica lei. E la spuntò, perché era una donna battagliera. Insomma si può anche avere un marito sommo poeta, ma l’indipendenza economica la meritava, e lui che andasse dove meglio credeva "a riveder le stelle".

sabato 13 novembre 2021

La cultura del possesso

1) Lui è Agustin Sullivan, attore argentino che compare in una serie tv ispirata a Caccia al ladro, il celebre film di Hitchcock; serie passabile piena di colpi di scena e belle trovate. Ma la cosa interessante di questa foto è il modo in cui abbraccia la fidanzata, se il linguaggio del corpo non mente, è un abbraccio che somiglia molto ad una presa di wrestling. Probabilmente è un movimento abituale ed inconscio, inoltre il pugno chiuso comunica rabbia, ma lei sembra felice.

2) Altro abbraccio abbastanza simile al precedente, questi sono due sconosciuti in una foto trovata in rete, ma non ha importanza chi siano, c'è la stessa tecnica, lei sorride beata ma la presa al collo resta, simile alla precedente.
Atteggiamenti di questo tipo sono molto frequenti e sono per la maggior parte inconsapevoli; possono nascondere un affetto ossessivo? me lo stavo chiedendo con la stessa curiosità con cui un artificiere osserva un ordigno della 1°GM ritrovato in un ghiacciaio. Potrà esplodere oppure è inoffensivo?
3) Completo la triade con la foto di altri due sconosciuti, dove lui la blocca con entrambe le braccia. Qui si aggiunge la mano di lui che le afferra il polso, per trattenere, ma lei sembra compiaciuta, perché anche questo è un riflesso di questa cultura, se la donna non appartiene ad un uomo, non esiste. Sarà anche ancestrale, per chi ci tiene a riesumare vecchie abitudini, ma davvero davvero vogliamo proseguire su questa strada? evidentemente sì, considerando che per un giovane su 4 la violenza sulle donne è giustificata dal troppo amore, oppure dal livello di esasperazione al quale gli uomini sarebbero condotti da determinati atteggiamenti delle donne. Una società culturalmente impantanata in miti oramai riconosciuti distorti da chi è riuscito a guardare oltre.

4) Qui invece c'è un dettaglio del Ratto di Proserpina (1622), bellissima dea di cui si invaghì Plutone, per poterla avere la rapì...  "in due falcate le fu addosso e l'abbracciò voracemente e via col dolce peso" racconta il poeta  Claudiano. Tutt'altro che una fuga d'amore tra dei su cui costruire un mito, oggi solleverebbe qualche sospetto. L'idea è quella della donna take away a cui fa spesso da contraltare una svenevole donnetta in attesa del salvatore, spose rimaste bambine indifese e goffe, che frignano ad ogni piè sospinto. Le ritroviamo in molti romanzi, in tv e nei film.

5) Per chiudere la cinquina ci voleva una buona notizia, parzialmente buona tuttavia. Questa statua fu scolpita nel 1190 a.c. e si trova al museo egizio di Torino, ritrae l'artigiano Pendua con la moglie Nefertari; si avverte chiaramente come la donna egizia avesse la stessa posizione dell'uomo, sia nella sfera privata che in quella pubblica. A tutti gli effetti, la moglie, signora della casa, organizzava la vita quotidiana e amministrava i beni comuni.
Questa postura non è un caso isolato e si riscontra anche nelle statue dei faraoni. Un equilibrio che evidentemente si è perduto nel tempo.




A seguire una statistica dei casi di violenza sulle donne negli Stati dell'Unione Europea.

martedì 9 novembre 2021

Il passato ti ferisce solo se glielo consenti

Potevano essere tre incredibili scheletri nell'armadio della storia francese, uno eliminato con l'arsenico, una mandata al rogo e l'ultima ghigliottinata, ma con una buona dose di revisionismo, sono diventati tre personaggi utili per rinverdire l'orgoglio nazionale. Un po' di grandeur post 1815 e qualche chilo d'oro hanno fatto il resto.

Ne hanno usati esattamente 12 kg, tanti sono serviti per rivestire d'oro il Dôme des Invalides, la cupola sotto cui riposano le spoglie di Napoleone e dei suoi figli. Con le mogli è stato più complicato vista la facilità con cui le cambiava.
Spericolato conquistatore, la sua stella decadde al punto da  relegarlo su un'isola sperduta nel Pacifico. Oggi è celebrato come l'orgoglio di Francia, sepolto con gli onori di un reduce, al centro dell'ospedale militare più famoso ed antico d'Europa.


Quanto oro è servito per la statua di Giovanna d'Arco che si trova in Place des Pyramides, a Parigi? Non lo so, da come brilla credo molto. Eretta nel 1874 sul punto in cui fu ferita mentre tentava di entrare in città, la statua rende onore ad un altro dei ripensamenti post mortem dei francesi. La pulzella d'Orléans divenne scomoda al punto da lasciarla agli inglesi che la condannarono per eresia. Fu utile ripescarla dalle pieghe della storia quando la Francia, dopo Sedan doveva rialzare la testa contro i prussiani.

Per lei l'oro era finito, ma quando nel 1816 rimisero assieme i cocci della necropoli reale parve naturale destinarle un monumento. Prima regina e poi personificazione della stravaganza e del conflitto di classe, Maria Antonietta oggi è la principale protagonista del mito rivoluzionario, visto dalla parte degli sconfitti.
La sua triste vicenda colpisce l'immaginario collettivo contemporaneo, su di lei storie ed aneddoti si sprecano. I francesi si sono accorti che oltre ad intessere trame con l'Austria e dilapidare le fortune del Regno sui tavoli da gioco, aveva anche buon gusto e commissionò mirabili opere d'arte; ecco così creato il mito della regina martire, che mangiava le brioches quando finiva il pane. Le sue stanze sono una delle principali attrattive turistiche di Versailles assieme al Petit Trianon ed alla sua camera da bagno.






P.S: questa statua ha rischiato di finire nella cinquina del post precedente, per via dei monarchici attirati dalla scollatura della regina; i motivi sono anche in questo caso misteriosi, ma si potrebbe far circolare la voce che chi la tocca, finirà ghigliottinato.

giovedì 4 novembre 2021

E' molto meglio essere vivi che morti

Tuttavia se vi capitasse di morire, pensateci bene prima di farvi fare una statua a imperitura memoria, insomma i soldi godeteveli prima, magari per un bel viaggio come ha fatto la cara vecchia Miss Norma (r.i.p.) che prima di morire si è fatta il giro dell'America in camper. Ancora non siete convinti? Ecco cosa potrebbe accadere...

1) Emanuela Arcuri
- lei non è morta ma la sua statua l'hanno inaugurata nel 2002 a Porto Cesareo, ed è già stata rimossa per essere restaurata; il culo marmoreo infatti si era consumato, ma non per colpa del materiale scadente, a consumarlo sono state le ruvide mani dei pescatori, che lo toccavano per avere buona fortuna in mare. E si sa quanto siano superstiziosi i marinai.
2) Pietro apostolo
- la statua risale al XIII secolo, e si trova nella Basilica di S. Pietro a Roma. La venerazione è quindi antica, ma tra preghiere, baci e toccatine i piedi si sono particolarmente consumati. Tuttavia non pare che la cosa preoccupi molto, ne i proprietari e men che meno i fedeli, anzi la loro usura è il segnale della verace devozione dei cattolici e dei papi verso il fondatore dell'azienda.
3) Giulietta Capuleti
- nata nel 1284 a Verona, la sua statua si trova nel cortile della casa natia dal 1972. Diventata l'idolo delle innamorate ha tollerato le attenzioni dei fans, che a furia di manate hanno provocato un piccolo foro sul seno. Così nel 2014, la statua è stata sostituita con una copia e si potrà continuare a toccarla, con buona pace delle femministe.
4) Victor Noir
- il giornalista francese morì all'età di 22 anni, ucciso in circostanze sospette dal cugino di Napoleone III. La sua statua, molto realistica, fu realizzata nel 1870 ed ha attirato l'interesse del pubblico per via della dotazione generosa che madre natura aveva concesso al defunto. Oggi a preoccupare gli storici, ed i restauratori, sono alcune parti della statua, compromesse dall'entusiasmo delle visitatrici del cimitero, al punto che si stanno deteriorando.
5) La spigolatrice di Sapri
- personaggio immaginario, di lei ci sono due versioni, la prima sta tranquillamente sdraiata su uno scoglio a guardare il mare, l'altra invece, inaugurata nel 2021 è più malandrina e stando a quello che succede alle statue precedenti presto si consumerà in alcune zone, resta da capire quali saranno; in alternativa verrà tolta dalla circolazione da qualche ordinanza comunale. Nell'attesa pare che le previsioni sulla presenza di turisti a Sapri siano ottimistiche.