mercoledì 30 giugno 2021

Gli impiegati non sono mai tanto stupidi quanto chi li assume

Ebbene sì, è questo il grande segreto di cui si parla nell'ex sala mensa, mentre tre piani sopra a una dozzina di persone fischiano le orecchie; solo le segretarie si sentono escluse da questa rivelazione, in virtù dell'appartenenza ad una razza privilegiata, quella delle bionde&procaci, raramente assumibile a progetto, capace di sopravvivere ad intere generazioni di stagisti e CoCoCo.

La quota rosa storica dell'azienda nel frattempo ha preso confidenza con parole nuove come: videocall, smartworking, softskill, upskilling, googledrive, aumentando il mascara volumizzante e nascondendo sorrisetti maliziosi dietro mascherine con lo stemma cittadino; sulla grammatica italiana invece sono ancora alla scuola dell'obbligo, quindi è facile sentirle proferire spericolati dialettismi che a loro parere fanno tanto Kultura e senso di appartenenza.

Il Principe pare sia l'unico immune, e parrebbe preoccupato dei costi per sostituire il personale in malattia più che dalla pandemia stessa, ma è solo una mia impressione; due piani in ascensore e un Buongiorno-Arrivederci non sono sufficienti per un'analisi completa. Ma forse la sua quota di maggioranza è stata limata da qualche accorta cessione azionaria, giunta in tempo per salvare "capra e cavoli" ed immettere liquidità... così dicono quelli che vogliono apparire saputi ed essere eleganti.

In questo andazzo i quadri e tutti coloro che avevano affondato le unghie nell'alcantara delle loro seggioline in sala riunioni, potranno per ora dormire sonni tranquilli e proseguire a sbirciare nelle scollature delle segretarie, mentre opportunamente distanziati, fingono di mescolare il caffè, parlando del GreenPass.

domenica 27 giugno 2021

Signore Iddio, dacci la pioggia, un po' di fortuna e noi faremo il resto!

Sopravvivere. Per un'altra stagione.


Questa era la preghiera di Alfredo alla festa di primavera, almeno quando si ricordava di dirla. Dopo la sua morte i terreni in cui si falciava il fieno per le stalle del paese sono stati convertiti a pascolo. Alla Tana dell'Orso, dove si allevano pecore, produrranno formaggi per pagarne l'affitto, e qualche dozzina di uova contribuirà a mantenere in funzione l'abbeveratoio. L'inconveniente di queste situazioni è sempre lo stesso, mancano braccia, volontà e voglia e soprattutto convenienza economica, così chi eredita pensa solo a togliersi il fastidio di una terra che non ha conosciuto e che non ama.

- Io non ho più tempo e loro non sono ancora pronti - ha esordito la Feudataria prima che qualcuno le chiedesse lumi circa la spartizione in lotti la successione si mangerà i profitti e sarà più conveniente vendere o lasciare tutto allo Stato -

Nell'attesa sono stati demoliti i tetti agli annessi, una tutela scellerata che porterà soltanto degrado. Quante generazioni si rivolteranno nella tomba per queste scelte? Non è dato saperlo, ma era chiaro per tutti che si stava prendendo una decisione epocale, di quelle che meriterebbero di essere tramandate ai posteri quale segno dei tempi infami che stanno incombendo. Tuttavia l'eccezionalità del vivere presente è una consapevolezza che pochi si premureranno di tramandare.
Così siamo passati da: un giorno tutto questo sarà tuo, a: un tempo tutto questo era nostro.

giovedì 24 giugno 2021

Si torna sempre sul luogo del delitto

 La soffitta della Pavoncella è uno di quei luoghi in cui vado volentieri, negli anni sono stati accatastati una grande quantità di oggetti inutili, ed è proprio questo il suo fascino; a volte ci vado per riordinare, altre solo per curiosare tra polvere e ragnatele, difficilmente trovo qualcosa da buttare, più spesso incontro oggetti di cui ho sentito parlare e che sono scomparsi dall'uso di tutti i giorni, o che erano rimasti impigliati nei ricordi dell'infanzia. Questa volta a stuzzicare la mia curiosità è stato il vecchio giradischi della zia Emma.

Ed ecco la colonna sonora delle feste d'estate in giardino; erano gli anni '50 e si ballava a 45 giri, mentre le zie in cerca di marito replicavano le movenze della diva del momento, Silvana Mangano; infatuate per Gassman e Mastroianni, vestite come la Loren e la Lollobrigida.

Così mentre nella capitale impazzava la DolceVita, alla Pavoncella si ballava la samba di Trovajoli, che sarebbe diventata famosa perfino negli Stati Uniti. Decisamente altri tempi ed altri ritmi.

lunedì 21 giugno 2021

Come usare la cartaforno per predire il futuro

Insomma tutto bene, come nelle previsioni di Draghi quando aveva invitato gli stranieri a venire in vacanza in Italia; il Green pass, il piano vaccinale operativo, zona bianca, statistiche dei contagi in diminuzione, decessi e terapie intensive in calo, bla bla bla.
Perché un premier si occupi di promozione turistica rimane tuttavia un mistero, chissà se anche i suoi colleghi europei caldeggiano di avere turisti italiani nei loro paesi; non ho verificato la stampa estera ma ho come il sospetto che non sia così.
Così ci siamo abituati alla mascherina, e pare ce ne libereremo a breve, anche se molti la tengono già a mezz'asta, sui guanti invece la battaglia era già persa diversi mesi fa, e comunque sono fastidiosi in estate, oltre che abbastanza inutili. Abbiamo imparato a lavarci le mani? assolutamente NO. Ho visto cose che voi umani... ma lasciamo perdere.
Nota di merito: il sistema lavabo dei bagni all'Ikea. Fantascienza!

Ma bastano 15 mesi di paranoie per cambiare le abitudini degli imbecilli? NO (risposta scontata).
Insomma l'occasione per svoltare che molti caldeggiavano già dopo un mese di lock down è svanita in fretta, ricerco qualcosa a conferma del contrario e non riesco a trovarla, invece scorgo il desiderio di recuperare il tempo e i soldi perduti, acutizzando atteggiamenti già meschini prima della pandemia.
Finale tragicomico: il paese di Bengodi è pronto per l'estate 2021...


... il video ha il solo scopo di suggerire il futuro.

venerdì 18 giugno 2021

Ma quando distribuivano l'intelligenza...

... io dove cazzo ero?

Me lo stavo chiedendo l'altro giorno mentre con Ema, Gin e Bear abbiamo incontrato il presidente del municipio e l'assessore. Ad organizzare l'incontro è stata la Ema, a gestire l'incontro invece ci ha pensato Gin in quanto anziano, io ho fatto la parte di quello che risponde alle domande scomode in modo educato e convincente, almeno sino ad un certo punto, e Bear ha recitato il ruolo di quello che ha un sacco di cose in comune, tattica empatica la chiama, funziona.

Mi ero preparato, ho preso informazioni sui presenti, deleghe, incarichi, vita professionale. Tutto pareva andare liscio, ma ad un certo punto Gin ha iniziato a parlare di se stesso, dimenticando completamente il motivo dell'incontro, poi è anche uscito fuori che quando era giovane militava in Forza Italia, ed una serie di altre considerazioni sui contrasti politici con la gestione precedente, tutte assolutamente gratuite e soprattutto controproducenti, ed a quel punto l'incontro è andato a puttane. Così mentre il clima raggiungeva temperature prossime all'era glaciale, ho pensato seriamente di chiudere l'incontro con un qualche pretesto, limitare i danni tipo fare un incantesimo di memoria sui presenti, fingere un infarto, dar fuoco alla sala riunioni, poi per fortuna il telefono dell'assessore ha squillato ed ho trovato utile ricordare che il tempo fugge e avevamo esaurito gli argomenti. Con la chiusura del verbale mi sono appuntato mentalmente una nuova regola: mai e dico MAI partecipare ad incontri con politici, eletti, da eleggere o eleggibili. Mai.

martedì 15 giugno 2021

Vivi per essere la meraviglia e l'ammirazione del tuo tempo

Scrive così William Shakespeare, o meglio lo fa dire ad uno dei suoi personaggi in Macbeth, il nobile Macduff, realmente vissuto nella Scozia del XI secolo.

Chissà se il personaggio rappresentato nell'affresco di G. Isola intorno al 1850, è davvero somigliante a Testadimaglio, anzi visti alcuni precedenti, potrebbero essere le fattezze di un patriota genovese inviso ai gendarmi, ma non importa, dall'alto dell'atrio del palazzo, Guglielmo accoglie fiero i visitatori, in una posa elegante degna di un principe reggente.

La sua fama è legata alla città da quasi un millennio, quando nel 1099 portò a Genova una cassetta di ceneri ritenute di Giovanni Battista e un'insalatiera in vetro verde smeraldo che si disse usata da Gesù durante l'ultima cena. 

Era un'epoca di facili entusiasmi ed atroci furberie così ebbe onori e glorie per quei regali, al punto che si decise la sparizione delle torri cittadine; sarà solo la sua infatti a rivaleggiare in altezza con i campanili e la lanterna, ed è così ancora oggi.

giovedì 10 giugno 2021

Non rifaremo gli stessi errori del passato! Ne faremo di nuovi

Un tempo qui era tutto centro storico, c'era la casa natale di Paganini, un paio di chiese medioevali e quell'edilizia popolare di metà '600 che rimaneggiata dalla speculazione ottocentesca aveva prodotto un quartiere molto folcloristico. Gli ultimi a dare il segno dei tempi a quell'intrico di vicoletti erano stati gli inglesi con i bombardamenti del '44. In seguito la politica del boom economico decise che era più conveniente demolire tutto per costruire un centro direzionale futuristico, anche se velocemente degradabile, ma quando si vuole fare in fretta non si può badare a questi dettagli.

Così le ruspe sistemarono le cose, gli unici a masticare aceto furono gli abitanti, abilmente sistemati in collina, nei quartieri dormitorio, proprio gli stessi che la politica di oggi vuol demolire. A rimanere quale monito ai posteri e vendetta dei residenti fu la colonna infame e la leggenda della vecchia di Vico Librai, il cui fantasma vaga a tormentare i tavernieri del XXI secolo.

A noi, oggi restano 3000 metri quadrati di verde pubblico, spesso in balia di drogati, spacciatori, maniaci esibizionisti e scippatori. In Comune dicono che sia difficile gestire un'area verde così grande, troppi alberi, troppi angoli nascosti, insomma manca solo il lupo mannaro e ci siamo. 

Risultato? 

Spazzatura, vandalismo, piccola criminalità disorganizzata, tutto tranne un parco in cui rilassarsi a contatto con la natura.

Mi è venuto da fare il paragone con Central Park, come riusciranno a gestire 341 ettari di parco urbano in una città problematica come New York e noi da 40 anni parliamo di recupero senza mai pervenire ad una soluzione duratura?

Così mi sono dato due risposte:

Complottistica - per la politica è comodo avere aree degradate da recuperare, vuol dire voti e consensi, appalti e bustarelle, quindi fallire va bene, perché gli elettori hanno la memoria corta.

Sociologica - è una questione di cultura, nessun genovese sano di mente andrebbe in quella zona, non c'è nulla, camminare nell'erba vuol dire come minimo piantarsi una siringa nelle scarpe o se va bene calpestare qualcosa che porta fortuna. Quindi sarà sempre così finché non cambia la mentalità dell'italiano medio in fatto di bene comune.

lunedì 7 giugno 2021

A volte è meglio non sapere tutto

 Il tipo in completo grigio con la cartelletta grigia e i capelli sale e pepe che usciva dalla Direzione è un ufficiale giudiziario. Forse era meglio non chiedere alla Saputella della portineria, ma lei lo avrebbe detto ugualmente perché le piace sfoggiare la sua cultura e poi non le sfugge nulla, perché è una svelta, e soprattutto perché origlia e legge la posta. In ogni caso l'UomoGrigio era di fretta, il suo compito sgradito a molti e forse anche a lui stesso, lo porta ad essere pignolo ed attento quando si trova in un ufficio, ma frettoloso e sfuggente quando attraversa corridoi o scale. Penso sia un modo per non dare spiegazioni.

Saputella però lo ha trattenuto, ha una sua tecnica per farlo, allunga i tempi di sosta in portineria e li fa parlare. Solitamente funziona. Per noi è meglio il disimpegno davanti alla macchinetta del caffè, ma ognuno ha i suoi luoghi di caccia; l'UomoGrigio per adesso si è appostato all'attico, zona dirigenza e contabilità di NostraSignoraDelQuintopiano (sempre sia lodata). Il risultato è stato il pignoramento di cose di cui nessuno sapeva l'esistenza. tipo attrezzature e arredi, utili nel caso di debba lavorare, ma superflui per una società che ha un piede nella tagliola del fisco, e l'altro su una saponetta bagnata.

Così anche se non è autunno, si sta come sugli alberi le foglie...

mercoledì 2 giugno 2021

Le ragazze sono troppo intelligenti per cadere dalle carrozzine

Scriveva così J. M. Barrie nel 1904 in Peter Pan; per questo motivo nell'Isola che non c'è si trovano solo i ragazzi smarriti. Drammaturgo e anticonformista, inserisce dentro un racconto per fanciulli un elemento che avrebbe dovuto far riflettere la rigida società vittoriana sulla discriminazione.
Dopo oltre un secolo mi sono chiesto come mai la faccenda sia ancora così attuale, e perché ogni tanto arriva sui media la notizia di uno scivolone che riporta indietro la lancetta; un politico distratto, un dirigente sessista, un giornalista polemico, un prete reazionario, la quantità di stereotipi che vengono scomodati quando si affronta l'argomento ha dell'incredibile. Non appena qualcosa inverte i ruoli assegnati scatta la sorpresa, il sospetto, lo scherno, la critica, la malizia. Chi sperava di aver risolto qualcosa con la frattura del '68 è meglio che si rassegni, anche quei diritti che parevano consolidati, oggi vacillano, quasi come le menti degli interessati.

Resto in Italia e scorro indietro nel tempo in cerca di indizi, e mi fermo alla Legge Casati. Era il 1860 e nell'unificazione ufficiosa del Regno si pensava all'istruzione scolastica dei futuri sudditi, sostanzialmente classista e settoriale. Nasceva in quel periodo l'assegnazione delle competenze in base al sesso; i "lavori donneschi", introdotti da Casati individuavano chiaramente tutta una serie di attività e materie specifiche e settoriali. 

“Le maestre con le ispettrici stabiliranno quali specie di lavori a maglia e ad ago dovranno farsi nelle classi del corso preparatorio e quelle del corso normale. Saranno tralasciati tutti i corsi di fantasia e di lusso e saranno esercitate le alunne nelle varie maniere di maglie e di punti, nei rimendi, nel fare le asole, le lettere e i numeri."

Poco importa se a fine ottocento il metodo Montessori proverà a cambiare le cose, tutte le riforme scolastiche successive proseguono la stessa linea educativa. Occorrerà aspettare il 1962 per sentir parlare di educazione tecnica, ma sempre divisa per genere.

Così mi sono fatto l'idea che il Fascismo abbia fissato in modo indelebile alcuni concetti nelle menti degli italiani, piccoli germi che prosperano ancora oggi, che scivolano immuni da ogni riforma, che vivono sottopelle si fortificano ed ogni tanto riemergono. Basta un ventennio per segnare in modo imperituro l'intera società italiana?

Credo che il caso Pillon non rappresenti l'eccezione, e di esempi se ne scorgono costantemente. Ancora oggi capita di sentire professori universitari consigliare alle loro studentesse di restarsene a casa, trovarsi un marito e fare figli. Ed ecco il punto, ancora una volta emerge il blocco granitico degli stereotipi costruiti in epoca monarchica e consolidati dal Regime. Mai come allora l'Italia era stata compartimentata per caste, per reddito e per attività, qualcosa che definirei stantio, ma che rimane appiccicato alle istituzioni di oggi come colla.

Sospetto che ci sia un'estesa sottocultura che scorge in questo una sorta di privilegio, di valore aggiunto, come se queste certezze preservassero da chissà quale peggior sventura, garantendo solidità morale ed etica. 

Ma non saranno invece lo specchio di una società fragile e disorientata? che cerca disperatamente certezze in rituali atavici, imbalsamando tradizioni replicate a memoria, spesso prive di senso e raziocinio.

Ho trovato un'analisi esatta del fenomeno nel romanzo di Edith Wharton, L'età dell'innocenza; lei scruta nelle pieghe dell'alta borghesia della Gilded Age e scova questa paura dietro la maschera del borghesemente corretto, e da allora la società statunitense è profondamente mutata. 
Ma a quanto pare l'Italietta post Covid è rimasta alla monarchia.