mercoledì 29 novembre 2023
La festa dell'olio nuovo
sabato 25 novembre 2023
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci
Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, quindi se girando nei parchi trovate delle panchine rosse, ecco è il giorno giusto per usarle e riflettere un momento sulla situazione. Per parte mia ne vorrei una a questo incrocio, e c'è un motivo antico per desiderarla lì.
A interrompere il tragitto, c'è un ragazzo, è appoggiato a quella ringhiera, aspetta. Come vede arrivare Elvira le va incontro. Non sappiamo cosa si siano detti, se ci sia stato uno scambio di sguardi. Lui estrae una pistola e le spara un colpo al cuore; Elvira cade al suolo ferita mortalmente.
Colpita da piombo omicida, recita il suo epitaffio. Oggi alcuni si ricordano di lei per la festa delle donne, e non ha molto senso portare della mimosa sulla sua tomba. Io la ricordo spesso, mentre aspetto il verde per andare in stazione, e quando passo davanti alla caffetteria, già penso ad altro. Ma chissà se quel giorno Elvira avesse cambiato strada per un qualsiasi motivo, oggi nessuno saprebbe di lei, e invece proprio la sua morte tragica, un femminicidio di fine ottocento, fu il suo lasciapassare per la memoria futura.
Ciao Elvira, penso attraversando, e mi chiedo se tutto il clamore di questi giorni per Giulia, servirà poi a qualcosa, a qualcuno. Perché sino ad adesso abbiamo fallito, miseramente ed in modo vergognoso, non siamo ancora riusciti a risolvere un problema che si ripropone identico, da 132 anni.
E quest'anno in Italia, la lista è troppo lunga.
lunedì 20 novembre 2023
Il mattino ha Loro in bocca
mercoledì 15 novembre 2023
Dallo scherzo alla tragedia è un attimo
lunedì 13 novembre 2023
Il rito della chiusura dell'acqua
sabato 11 novembre 2023
Da questa mia memoria se vi piace voi che passate pregatemi la pace (*)
Ho ripreso la frequentazione dei cimiteri, mio malgrado, tuttavia la cosa non mi spiace, visto che è un luogo dove prima o poi passerò moltissimo tempo. Nella tradizione familiare tra i trentacinque cimiteri cittadini disponibili, c'è quello di Staglieno, che potrei definire come una sorta di soffitta dei sentimenti e dei ricordi. Nella sua immensità è vissuto come un grande parco urbano, come un museo della scultura genovese e come un luogo di preghiera e commemorazioni ufficiali. Lì sono passare tutte le grandi e piccole tragedie cittadine, ci sono storie di naufragi, guerre, incidenti sul lavoro, ogni evento della città ha un suo riscontro, un monumento, una lapide.
Estinti i suoi discendenti, la sepoltura è oggi proprietà del Comune di Genova, che provvede alla manutenzione. Questo dimostra quanto sia entrata nel cuore e nell'anima dei genovesi la storia di questa donna semplice. I genovesi vanno volentieri a visitare la sua tomba, tributandole un affetto che dura da 142 anni. Caterina questo lo immaginava, lo sperava e il suo epitaffio (*) chiede a chi passa una preghiera.
Morta il 7 luglio 1882, divenne presto famosa, sia per aver posato accanto alla sua tomba in vita che per aver dato fortuna a coloro che giocarono al lotto il giorno della sua morte. La Signora delle noccioline da sempre, è sinonimo di fortune monetarie, ed in una città di mercanti e commercianti il soldo è argomento sensibile.
Da allora molti le portano delle monetine, dei fiori e dei ceri, ed è incredibile come una donna del popolo, si sia garantita il suo posto tra le nobili sepolture di ricchi e facoltosi personaggi, oggi quasi oscurati dalla sua lungimiranza.