domenica 31 luglio 2022

Il giardino dei gatti assetati - i fiori

 Le fioriture primaverili sono state caute, sempre per via delle mancate piogge. Bene il pero, che è durato poco e per il resto nell'estate torrida e siccitosa chi resiste fa quel che può, potrei dire che se non piove come si deve, la situazione diventerà drammatica, ma ho idea che lo sia già. La mia percezione è che sia la metà di agosto, poi guardo il calendario e mi scappa un sospiro. Quindi:

- L'oleandro bianco - la capacità di crescita di questa pianta è stupefacente, la posizione scelta deve essere stata felice perché il suo compare rosso vivo si è spento quasi immediatamente. C'è anche da dire che sono piante abbastanza rustiche, non a caso le mettono in autostrada per separare le corsie di marcia. I meriti di questa pianta oltre ai bei fiori sono pochini, pare tenga lontani gli insetti e per il resto è velenosa, per questo motivo vegeta in una parte scoscesa del giardino indomito, chiamata il dirupo, zona inesplorata in cui convive con la betoniera rossa del Boccia ed altre entità a noi sconosciute.

- La bouganville - nelle intenzioni doveva dare quel tocco Cote d'Azur adatto alle serate conviviali, dove si possono anche nutrire spavaldamente le zanzare a patto di avere un tasso alcolemico alto. In alternativa coprire il muro di contenimento salvandoci da tale bruttezza. Ma tentenna e forse meglio così, perché oramai la vedo ovunque e mi puzza di quelle pianticelle di moda - status symbol per aspirazionali. Forse lo ha capito anche lei e resta un cespuglietto rado ma grazioso. Invece la dipladenia è scomparsa divorata dai bruchi e pace all'anima sua.

- L'agapanto - ha oramai conquistato una zona davvero ampia del dirupo e bene così, perché la crescita fitta impedisce la comparsa di altre cose più fastidiose da gestire, siccome la zona confina con la strada, cosa ci sia sotto il fogliame a parte gatti e cinghiali non è dato saperlo, ma poco importa. Stagionalmente qualcuno si avventura con un sacco nero per dare una ripulita e per il resto gli attribuiamo la dicitura hic sunt leones. Sembra la pianta che meno di tutte ha patito la siccità, ma qualche secchiata di acqua qui è là è stata distribuita.

- Il rosmarino - pianta spirituale dicono alcuni, cresce e anche lui gode della mia benevolenza e di acqua quando c'è il caso, come la salvia è utile quindi tenuto d'occhio. Ai gatti non pare interessi e per questo si salva da molti danni che le bestiole possono causare alle piante, tipo picchiarcisi dentro. Ne crescono due tipi, il prostrato e questo a cespuglio, qual è il migliore per la cucina? entrambi. Aroma e vitalità non mancano e si possono ricavare interessanti tisane, insaporire soffritti e arrosti e tutte quelle buone cose, comprese le marmellate, in cui l'aroma di questa pianta è richiesto e gradito.

- La bella di notte - poteva mancare una pianta tanto tenace? NO! comunque vadano le cose lei i suoi semini li butta e anno dopo anno scompare e ricompare con una regolarità rassicurante, bei fiori profumati, da cui i gatti si tengono saggiamente a distanza, infatti è velenosetta, un po' come l'oleandro. Finora non ha mai dato problemi, forse per quello sopravvive indisturbata.

- I girasoli nani - sono la novità della stagione, anche se non è chiaro chi abbia messo i semi, e soprattutto se il prossimo anno il fenomeno si ripresenterà. Nessuno pare volersi prendere questa responsabilità. Tuttavia sono graziosi ed inutili. Io che invece vorrei una serie di piante per giocare all'erborista, resto così deluso da queste apparizioni fugaci, preferendo una piccola siepe di origano o maggiorana, oppure il timo-limone che trovo delizioso sul pesce alla piastra.





- Le rose - sono la nota dolente del periodo, lasciate al loro spinoso destino evidentemente non sono adatte ai giardini indomiti, a meno che non siano rose canine e non è questo il caso. A me pare comunque che se la cavino benissimo, ma le zie dicono con insistenza di spostarle altrimenti inselvatichiscono, termine misterioso a cui non saprei bene quali conseguenze attribuire. Ma soprattutto non saprei dove altro metterle. Quindi preferisco che restino dove sono, visto che ci stanno da almeno una quindicina di anni, al più mi impegnerò in una potatura e qualche cura da giardino degna di Miss Marple.
Nel frattempo io e GattaLuna ci dedichiamo alle letture estive, Gran Hotel Europa è un romanzo ambientato tra Genova e Venezia, e come sempre Ilja riesce a definire politica e persone con quel suo taglio da neorealismo sporco che mi piace tanto. Leggerlo sapendolo un romanzo d'invenzione è divertente, ma poi quando sotto alla crosta si scorge la verità, non tanto dei fatti o dei personaggi, quanto certe considerazioni sull'Italia e sui genovesi, ecco un po' di amaro in bocca resta. Ma in fondo la verità, soprattutto quando si parla dell'Europa, appare sempre scomoda.

mercoledì 27 luglio 2022

Come stare in paradiso in un giorno d'estate

 "Sebbene qui non sussista alcun diritto giuridico, esiste però un diritto naturale, umano, il diritto del buon senso e della voce della coscienza, e benché questo nostro diritto non sia prescritto da nessun lurido codice civile, un uomo nobile e onesto, il che equivale a dire un uomo assennato, ha l'obbligo di restare una persona nobile e onesta, anche nei casi non contemplati dai codici.”

Fëdor Dostoevskij (1821-1881)

Dunque inizio così, con questa interessante citazione da L'idiota, quanto mai attuale questo appello all'assennatezza, ma tanto inascoltato. Se Dostoevskij vivesse oggi passerebbe il tempo sui social a scrivere saggezze che raccoglierebbero molti like, ma che poi nessuno seguirebbe, esattamente come accade alla maggior parte degli scrittori odierni. Tutti pronti a pontificare come se ciò bastasse ad invertire la rotta di menti oramai minate dall'imbecillità cronica. Quindi archivio il tutto alla voce: espressione del proprio egocentrismo.

Poi la questione del momento: la sentenza della Corte Suprema Statunitense, che dopo 49 anni rende nuovamente illegale abortire, i singoli Stati decideranno. Fa strano che alcuni, come Texas e Missouri siano già corsi ad adeguarsi, ed altri come la Florida stiano remando contro. Paradossalmente ad ogni cambio, le donne rischiano di divenire sante o puttane secondo bandiera. Ora sono tutte potenziali assassine, sì perché per estensione, pure la donna che perde il feto per un'incidente può essere accusata.
Ma a noi italiani importa qualcosa? 
Forse sì, per via di quella strana forma di emulazione che pare abbiano le controllate statunitensi. Quindi ecco la levata di scudi al grido: l'utero è mio e lo gestisco io.
Utilità? per ora nessuna, salvo la solita piazza valvola di sfogo sociale per disadattati, oppressi da un ipotetico regime non ben individuato, ma certamente complottista e nemico del popolo.
Ai membri della Corte, fregacazzi del presidio di Lecco, e forse anche alle donne statunitensi questa manifestazione di solidarietà della Sinistra darà un po' fastidio, per via che come sempre si è politicizzato un diritto che politico non dovrebbe esserlo.
Qui ci sarebbe da dire qualcosa su come una certa politica (tutta), per raschiare voti e consensi, riesca a far passare anche il diritto di respirare come una conquista del partito. Ma vi lascio alla definizione di demagogia e passo oltre.

Sul web è possibile trovare tante belle bellissime frasi sulla legittimità delle donne a decidere del loro corpo, alcuni hanno perfino scomodato la Fallaci, tanto bistrattata quando scriveva contro gli islamici, ma tanto utile quando rivendica i diritti delle donne. Quindi anche questa battaglia farà il paio con l'ascesa dei Talebani a Kabul, per quanto? un mesetto? forse anche meno. Perché diciamolo queste faccende vanno comode ai pennivendoli, ma poi la gente in Italia si stufa facile, l'italico medio-mediocre vuole leggere e sapere di gossip ed altre cose importanti come il calcio e la fica, la formula 1, la ricetta della pizza e il Motomondiale. Non ci credete?

Proseguo... le manifestazioni e i reggiseni da bruciare in piazza lasciamoli a... a chi? a quelle quattro fiche di legno che ancora frequentano i centri sociali senza drogarsi, si puliscono il bavero parlando di femminismo ed atteggiandosi a lesbiche, ma poi sobbalzano se un uomo gli fischia dietro e latrano contro la violenza di genere, pitturano le panchine di rosso e disseminano le piazze di scarpe usate, ma poi si guardano bene dal verificare se davvero i diritti acquisiti funzionano, ignorando come la donna che presenta una denuncia per stupro venga ridicolizzata. Poi ci sarebbe da ricordare a queste suffragette come il mondo del lavoro tratta le donne, a cominciare dalle dichiarazioni della stilista Elisabetta Franchi. Tanto per dirne una.

Mentre scrivo tutto questo e cerco nel web conferme (o smentite) a certi miei dubbi... mi sovviene un pensiero, ma la Sinistra sarà ancora capace di fare qualcosa per i diritti di qualcuno? Oppure si indigna e basta? Intendo qualcosa per davvero! Me lo chiedo per via di Lecco, ma poi penso anche che ci vorrebbe un'entità laica ed apolitica per certe rivendicazioni. Comunque visto che ci si chiamano dentro, il dubbio è che la Sinistra Italiana sia diventata un'entità immaginaria, fatta di ometti pronti a cavalcare la polemica, ma poi avvezzi a concludere poco, sempre in virtù di quel: - l'importante è parlarne - grande cavallo di battaglia delle Case del Popolo degli anni ruggenti. E la cosa triste è che nemmeno scomodando la demagogia di cui sopra se ne esce.

Nell'Italietta della mediocrità, nessuno mai si sognerebbe di abolire l'aborto, semmai sarà sufficiente fare come si è sempre fatto, ossia trovare la scappatoia media mediocre, tipo i medici obiettori, pagati dallo Stato per non far nulla, oppure impedire ai medici di far carriera se applicano la legge. Insomma modi subdoli se ne trovano in una nazione cattolica apostolica, in cui si viaggia professionalmente solo per caste. Anche ostacolare la prescrizione della pillola del giorno dopo si sta rivelando un silenzioso metodo anti abortivo, ma qualcuno fa presidi in piazza per questo? non mi pare.

Quindi è naturale avere il sospetto che tante conquiste siano solo specchietti per le allodole, e tante rivendicazioni siano solo fumo negli occhi, non solo in Italia certo, ma da noi certe buffonate funzionano meglio, per via di tutta una serie di questioni che hanno molto a che fare con l'intelligenza; ma penso anche ad una discreta dose di menefreghismo tipica dell'italiano medio mediocre, che circoscrive il mondo al suo orticello e si infervora per la società civile in misura proporzionale ad esso ed al beneficio che può trarne.

Quindi oggi le piazze tumultano sull'aborto libero per le donne USA e sulla pace nel mondo, là dove ieri si pugnava contro la dittatura sanitaria e il green pass e l'altro ieri contro i Talebani.
La mia impressione è di stare a teatro, stessi attori, stesso palcoscenico, commedie diverse. Tutte molto molto d'impegno si intende, perché è sempre così, la vera lotta sociale nobilita, poi poco importa se si ottiene davvero qualcosa. L'importante è partecipare, esporre bandiere e striscioni e terminarla in tempo per vedersi nel telegiornale delle 20.

sabato 23 luglio 2022

Preferisco non fare niente ed essere felice, che fare qualcosa che non amo

Una filosofia di vita, che potrebbe essere la prosecuzione del periodo testa vuota. Ma si può passare un intero anno a sbattersene il cazzo di tutto e tutti? Ci sto provando.

Ho incontrato M&M in Via Garibaldi, erano almeno quattro anni che non ci vedevamo ed il "piccolo" che avevano al seguito, è decisamente cresciuto. Siccome non ero di fretta e loro nemmeno ci siamo messi a chiacchierare lì, davanti al meraviglioso palazzo che Tobia Pallavicino si fece costruire nel 1561, schivati da stormi di fastidiosi turisti capitanati da guide petulanti, che pretendono di far scoprire i segreti di una città secolare nel tempo risicato tra un pranzo a bordo e una cena in cabina, con visita compresa nel pacchetto.

M&M hanno subito iniziato con le domande inutili, per coprire i quattro anni di buio, le classiche domande da portinaia, abbastanza fini a se stesse; le ho abilmente eluse tutte, rispondendo vago ed in ben due casi non rispondendo proprio e cambiando argomento. Che senso ha incontrarsi per dirsi: sei fidanzato? dove lavori? cosa fai qui? preferirei mi chiedessero di un viaggio o dell'ultimo libro letto, o film visto. Ma evidentemente alcune persone preferiscono mantenersi sul mediocre, cosa di cui vanno fiere.

Durante quell'esibizione di egocentrismo e pedanteria io guardavo sorridente i passanti, che è un segnale chiarissimo di disinteresse. Così ho concluso che a me di quello che avevano fatto loro in quei quattro anni, non fregava nulla; non mi fregava della loro casa in montagna, del divano nuovo, di lui che va al lavoro a piedi facendosi 8km ogni giorno, di lei che si è stressata per organizzare le ferie, ed altre minchiate del genere. Ma me lo dicevano anche se non facevo domande. 
Insomma fastidio!
Dovendo trovare uno scorno a questi sentimenti ostili, ecco, lei era stata uno dei miei innamoramenti di quando avevo 17 anni, ma poi la madre, fastidiosa docente universitaria di matematica, aveva spinto senza mezze parole, affinché la figlia frequentasse persone del "suo livello" (testuale) e non uno spiantato come me, che di pomeriggio dopo la scuola consegnava i fiori per il chiosco della piazza. A quel punto, storia chiusa perfino per valutare un'amicizia. Così ci eravamo persi di vista, inizialmente ne fui dispiaciuto, ma a quell'età le distrazioni sono tante. Poi c'eravamo rincontrati a singhiozzo, al coro della parrocchia, a qualche incontro di volontariato. Seppi che frequentava distrattamente un violinista, sempre con il veto materno, ma che l'aveva svezzata, salvo poi, pochi anni dopo, sposare un informatico di Torino, che aveva il pregio di esibire un buon pedigree, l'auto ed una casa di proprietà e due genitori insegnanti liceali. Un buon partito insomma, uno regolare ed affidabile. Una testa di Pannocchia.

Quindi rapida conclusione, un "ci vediamo" incoerente e rimasto a mezz'aria che si incastra perfettamente tra le cornici del palazzo di Tobia e resta lì a farsi ammirare dai turisti americani come se fosse stato messo nel 1561, e la richiesta di amicizia su FB di Pannocchia, a cui non darò seguito. Piccole soddisfazioni, che mi confermano una cosa importante, ho smesso di compiacere gli altri solo per educazione. Non è poco!
E grazie anche a Tobia, perché sostare all'ombra del suo palazzo è davvero un'esperienza che consiglio.

martedì 19 luglio 2022

Quando il culo brucia la lingua sparla

La spiaggia portacenere è stata finalmente ripulita!

E l'accanimento di certi haters che hanno imperversato nei commenti alla notizia data sulla pagina facebook ufficiale del Comune di Genova, non si spiegherebbe diversamente, se non con il proverbio del titolo.

Sono molto affezionato a questo tratto di costa, una piccola baia chiusa dalla scogliera e dalle case, a levante c'è anche il depuratore; insomma nonostante tutto è ancora la spiaggia urbana con una certa genuinità. Sino a qualche anno fa era frequentata solo dai residenti. Ed era lì sul moletto che ci incontravamo con Cristina per due chiacchiere tra un tuffo e l'altro, la chiamavamo la spiaggia dei cugini, perché cugino P. che abitava a poca distanza, aveva fatto enclave sulla punta del moletto e qualcuno lo beccavi sempre per sapere le ultime delle zie. Arrivarci mi strappa sempre un sorriso, quando passo davanti all'asilo neogotico dove i genitori di Marina erano custodi, e quando saluto la tabaccaia che da tre generazioni vende sigarette e costumi da bagno.

Ma ora la notizia...


𝗜 𝗧𝗜𝗞𝗧𝗢𝗞𝗘𝗥 𝗣𝗨𝗟𝗜𝗦𝗖𝗢𝗡𝗢 𝗟𝗔 𝗦𝗣𝗜𝗔𝗚𝗚𝗜𝗔 𝗗𝗜 𝗩𝗘𝗥𝗡𝗔𝗭𝗭𝗢𝗟𝗔
Una decina di TikToker provenienti da tutta Italia ha ripulito la spiaggia di Vernazzola dai rifiuti. E' l'iniziativa "in rosa" lanciata da Worldrise Onlus per sensibilizzare la popolazione sul tema della salvaguardia degli oceani di tutto il mondo.
Le ragazze hanno raccolto diversi rifiuti e oltre 500 mozziconi di sigaretta, successivamente smaltiti da Amiu Genova Spa

Apriti cielo! nemmeno avessero scardinato una cassaforte. Mi sono chiesto cosa potesse esserci di così scomodo in questa attività di pulizia, da scatenare tante calunnie e commenti derisori. Ebbene credo che molti, se non tutti coloro che hanno commentato, si siano sentiti chiamati in causa, per due motivi fondamentali; uno per non averci pensato loro a rimuovere la merda che giornalmente viene lasciata sulla spiaggia ed in secondo luogo per essere loro stessi i produttori di quella spazzatura.

La tattica è tipicamente nostrana, l'italiano medio mediocre va al mare, ciuccia caramelle, fuma, beve una birra, mangia la merendina, si lecca un gelato e lascia tutto quel pattume sulla spiaggia, i più evoluti lo seppelliscono sotto la sabbia, accanto all'asciugamano.
In questo modo l'immondezzaio è pronto ad attraversare lo sdegno degli altri, coloro che arrivano dopo e si comportano allo stesso identico modo o al massimo, quando qualcuno li vede, portano via un po' del loro pattume, guardandosi bene dal rimuovere ciò che hanno trovato, che non essendo loro può essere additato al pubblico ludibrio, a dimostrazione che LORO sono degli eroi e raccolgono persino il chewing gum masticato dal figlioletto. 

Quindi tutti si sentono in diritto di berciare come delle lavandaie quando si accorgono che nessuno è passato a pulire dove vogliono posare il culo. Perché LORO pagano fior di tassa sui rifiuti e il COMUNE non fa nulla.  
VERGOGNA
In questa visione distorta AMIU con i suoi addetti, dovrebbe far loro da badante, quando non accade frignano! un po' come quei bimbetti stizzosi che buttano il ciuccio e si aspettano che il genitore premuroso lo raccolga per loro. Quindi si aspettano, anzi pretendono, che stuoli di spazzini servili e solleciti passino dietro a loro per raccogliere la merda che lasciano sulla battigia, distribuita con la stessa noncuranza usata dalle ancelle con i petali di fiori.

Poi invece arrivano delle perfette sconosciute, che lo stereotipo corrente vuole belle, bionde e sceme, e invece di restare nel virtuale a mostrare le tette per conteggiare followers, vanno in spiaggia, la puliscono e si fanno dei selfie in mezzo a tutta la merda che hanno raccolto... e oltraggio! osano perfino postarla sui loro social, rendendola reale. Tutta quella merda che era nascosta così bene sotto la sabbia, o lasciata lì, nel totale disinteresse, pronta a sfidare le maree, adesso compare nel web.

Ma la cosa ancora più fastidiosa è che queste influencer, bionde e smutandate, riescono anche a dare una lezione di educazione civica a tutti coloro che sono transitati su quella spiaggia, ma hanno fatto finta di nulla, hanno calciato la bottiglia e seppellito la carta del ghiacciolo.

Ma poi tutto questo servirà a sensibilizzare gli interessati? Mi sono chiesto!
Manco per nulla, anzi sarà ancora più divertente per loro proseguire a cacciare mozziconi e pattume in giro, così all'AMIU imparano a non mandare spazzini a setacciate la sabbia; e il Comune? lui è il vero responsabile di tutto, reo non solo di non fornire gratuitamente i posacenere cleansand, magari consegnati personalmente dal sindaco ai bagnanti, e non glieli porta nemmeno a domicilio, quel fannullone!!!! però la tassa sui rifiuti la pretende, eh quella sì.

E poi vuoi mettere la soddisfazione di avere le tiktoker belle, bionde, biotte e sceme, che periodicamente vengono a pulirti la spiaggia gratis? 
Meglio che avere la domestica! Meglio che avere la badante che ti cambia il pannolone.

domenica 17 luglio 2022

Erbario o qualcosa del genere

Ho deciso di destinare il balcone alle succulente, principalmente perché sono piante che richiedono poche attenzioni e pochissima acqua; dopo lo sbarazzo causato dai lavori c'era anche bisogno di una sistemazione minimal. Ma soprattutto cercavo piante che non dessero problemi in caso di viaggio. Quindi ho limitato la faccenda ad otto vasi quadrati, sistemati in quattro fioriere identiche, solo sui lati corti del balcone. Le piante che ho usato sono reduci da un'esposizione infelice e alcuni trattamenti inadeguati che hanno complicato la faccenda crescita. Comunque dopo potatura e rinvaso e una ricca pacciamatura, sono sopravvissute. Io in questi casi scalpito sempre per avere dei vasi rigogliosi, ma con le succulente la fretta non è amica dei risultati. Nell'attesa...

1 - Echeveria elegans rose - per riconoscerla ho dovuto aspettare che fiorisse e poi usare l'app di PlantNet. Credo sia l'unica che non ha sofferto troppo il trasloco, e non è nemmeno stata attaccata dai bruchi, così quest'anno l'ho separata ricavandone varie talee che ho regalato in giro. Ha patito un po' i pidocchi neri, che hanno infestato i fiori, ma sono scomparsi grazie al passaggio di provvidenziali coccinelle.

2 - Aptenia cordifolia - arrivata da talea era cresciuta in lunghezza, con pochi rami striscianti, così a primavera l'avevo potata, per ottenere un cespuglietto compatto. La cosa ha funzionato ed ora c'è già qualche fiore, pochi rispetto a quelli che speravo, ma pare fiorisca in proporzione al soleggiamento. Il massimo della fioritura tuttavia credo lo farà il prossimo anno. Non mi da l'idea di una pianta delicata, ma ho preferito metterla in una posizione riparata dalla tramontana.

3 - Delosperma lehmannii - pensavo di averlo perduto, perché era cresciuto in lunghezza e con fusti fragilissimi e filanti, invece tornare in pieno sole lo ha rinvigorito, cosa che lo ha impegnato per tutta la primavera e buona parte dell'estate. Per adesso niente fiori, ma è già una soddisfazione vedere le foglie dal bel colore grigio verde infoltirsi e riempire il vaso.

4 - Sedum palmeri - questa pianta è molto robusta ed anche se la fioritura primaverile è stata scarsa si è ripresa benissimo ed ha sviluppato una chioma folta e robusta. Sono scomparsi anche gli afidi che avevano iniziato ad infestare alcuni ciuffetti.

5 - Crassula Ovata - è cresciuta in altezza e non me lo aspettavo, per il futuro dovrò tenerla controllata perché non voglio che salga troppo, la zona dove c'è il vaso è ventosa e mi spiacerebbe si ribaltasse. Era stata attaccata da una specie di bruco che ne aveva mangiato le foglie, ma dopo una disinfestazione manuale e il trasloco sul balcone si è ripresa bene. Le foglie cresciute all'ombra hanno preso un brutto colore marrone e sono diventate opache, ma cedono lentamente il passo a quelle nuove, di un verde brillante con i bordi rossi.

6 - Piantina misteriosa - non riesco ad identificarla perché se non fiorisce PlantNet non la riconosce e mi segnala cose totalmente diverse. Ha una consistenza gommosa ed un colore tra il verde e il marrone, non è secca ma non cresce, sembra una sorta di stasi invernale che però dura da quando l'ho traslocata. Quindi ho deciso che resta nel vaso sino a nuovi arrivi di talee migliori, o magari si decide a crescere.

7 - Sedum rupestris - anche lui era in stasi, ma dopo il trapianto ha dato evidenti segni di ripresa, infoltendo la chioma e irrobustendo i fusti. Di quattro piantine iniziali ne erano sopravvissute due e il trasloco mi aveva fatto temere il peggio. Ora sembra essersi ambientato bene.

8 - Sedum rubrotinctum - è arrivato da due mesi per piccola talea, per ora sembra sopravvivere, spero nei prossimi mesi di poterlo veder crescere, avendogli destinato il vaso definitivo. Il colore delle foglie è gradevole e la crescita promette un bel cespuglietto che se diventa come la pianta madre, sarà fitto come piace a me. Non pare fiorisca, ma poco importa.

9 - Tillandsia - non hanno mai dato problemi, salvo che nel trasloco è stata schiacciata e si è rotta, così ne sono nate varie versioni di misure differenti. Per ora le ho sistemate tra i vasi appendendole ai portavasi. Alcune fioriscono altre no, io ho deciso che lascio fare, perché se c'è una pianta che non ha bisogno di niente salvo una spruzzata d'acqua ogni tanto è proprio questa.

10 - Capelvenere & Ruine de Rome - l'ho travasati nella ciotola, perché iniziavano a star stretti, tutto bene sino a che non è arrivata l'afa. Benché in ombra il capelvenere ha patito il caldo lasciando seccare alcune fronde, la Cymbalaria muralis invece ha subito gettato rametti e moltissimi minuscoli fiori verso il bordo del balcone creando una cascata tipica delle piante rampicanti prostrate. Io lascio fare anche in questo caso. Unico fastidio è controllarne il terriccio che non deve seccare troppo. Infatti le due piante hanno necessità assai differenti. Una regge bene il secco, mentre l'altra ama un clima da sottobosco. Ho trovato che sistemare un sottovaso in cui ristagna un poco di acqua aiuta l'esigenza di umido del capelvenere.






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Aggiornamento sulla piantina misteriosa: questa è una foto di quando mi è stata regalata, sono circa sei o sette piantine in un vasetto piccolo, da 6 cm di diametro.

Pl@ntNet me la individua come Migliarina Legnosa (polycarpon policarpoides) ma non è la stessa foglia...
Qui è com'è ora con questi steli molli che ciondolano e sembrano di gomma.









giovedì 14 luglio 2022

Come sei bella, più bella, stasera, Mariù

Questa storia inizia nel 2004 quando Giorgio mi regalò il suo libro, sette racconti sulla resistenza, dedicati alla moglie, Mariuccia detta Mariù; il piccolo volume è andato smarrito, ma non l'ho mai rimpianto molto, principalmente perché non è stata una grande perdita editoriale. Tuttavia c'era una bella storia dietro quei racconti partigiani ed in tutti ricorreva una canzone al tempo popolare, che è rimasta nei miei ricordi. Così inizia questa storia!

Era il 1932, quando, nell'Italia ancora ammaliata dal regime, la cinematografia produceva Gli uomini che mascalzoni, con un esordiente e bellissimo Vittorio DeSica, il cui figlio avrebbe imperversato sugli schermi regalandoci i cine panettoni degli anni '90. 

Insomma all'inizio degli anni '30 sembrava davvero che tutto sarebbe andato benissimo, tutte le promesse di pace e prosperità sarebbero state mantenute e finalmente era stata imboccata la strada del benessere. In questa splendida utopia pochi lungimiranti scorgevano i nodi che sarebbero venuti al pettine solo qualche anno dopo. I più, come Nonna Maria si abbandonavano al sogno romantico, ai romanzetti di Liala ed alle lettere del Segretario Galante (l'antenato di Tinder per capirci). Solo quelli smaliziati, in quella maliarda sirena, nell'inganno degli occhi di Mariù, vedevano l'inganno di un regime che avrebbe portato l'Italia al baratro.
Ma volendo restare nel sogno e nella magia, in quegli anni le donne innamorate, compresa Nonna Maria, ballavano al ritmo delle musiche di Togliani.

Il vantaggio di aver avuto dei nonni innamorati è anche questo, perché non appena arrivavamo al Paese, la nonna recuperava il grammofono e proseguiva a consumare i solchi della colonna sonora di questo film.


Ma la magia di certe melodie, lo sappiamo, è difficile da dimenticare e può tranquillamente passare da un 78 giri in bachelite, a un 33 giri in vinile, senza perdere di smalto e fascino. Così arriva lui, suonato trent'anni dopo dalle cugine innamorate, lui un gigante della canzone italiana, lui che appartiene oggi al gotha del cantautorato ligure assieme a Umberto Bindi, Gino Paoli, Bruno Lauzi e Fabrizio De Andrè.
Con lo pseudonimo di Gordon Cliff è Luigi Tenco a farla riscoprire, nel 1960, con le note di Tell Me That You Love Me, utile a far ballare ed innamorare un'altra generazione di Nonne Marie.


E poi a me piace proprio questa canzone, indipendentemente da tutto, mi piace in tutte le sue versioni, anche in quella edulcorata del 2019, quella nella pubblicità di D&G. Mi piace ricordare che forse, le musiche giuste passano le epoche, a cadenza trentennale, libere da etichette e mode, semplicemente perché sono degli evergreen, capaci di far ballare ed innamorare tre o quattro generazioni, con queste parole...

Come sei bella, più bella, stasera, Mariù
Splende un sorriso di stella negli occhi tuoi blu
Anche se avverso il destino domani sarà
Oggi ti sono vicino, perché sospirar?
Non pensar
Parlami d'amore, Mariù
Tutta la mia vita sei tu
Gli occhi tuoi belli brillano
Fiamme di sogno scintillano
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù
So che una bella e maliarda sirena sei tu
So che si perde chi guarda quegli occhi tuoi blu
Ma che m'importa se il mondo si burla di me
Meglio nel gorgo profondo, ma sempre con te, sì, con te
Parlami d'amore, Mariù
Tutta la mia vita sei tu
Gli occhi tuoi belli brillano
Fiamme di sogno scintillano
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, Mariù

lunedì 11 luglio 2022

Le regole del mondo

Ci sono cose che è meglio non sapere, e come dice la mia vicina: a volte è meglio vivere felici nell'inconsapevolezza. Poi ci sono cose che vieni a saperle comunque e che intristiscono, non tanto perché sono ineluttabili, ma sarebbero state evitabili con un po' d'attenzione (ed intelligenza).

LaFigliaDellaDonnaRospo la conosco di passaggio, per averla incrociata nei nostri vai e vieni quotidiani; la DonnaRospo invece la sopporto e le dedico un saluto cagato, spesso aspetto che passi per non vederla, perché non ha mai attirato simpatie. Il marito della DonnaRospo, FrateColla, è un asciugone con la voce da adenoico cronico, uno di quelli che appena gli capiti a tiro ti monopolizza con le sue prediche sul destino del mondo, ma se ha altro da fare nemmeno ti vede. Non mi era particolarmente antipatico, quasi lo ritenevo un soggetto degno di studio, ma poi ho scoperto che andava a raccontare i fatti miei a gente che manco conosceva e quindi ho chiuso i rapporti.

Per farla breve, LaFigliaDellaDonnaRospo ha mostrato, sin dall'adolescenza, segni di un certo disagio, ravvisabili nel suo abbigliamento da maitresse di bordello, nel trucco Halloween Style e nell'ostinazione a tingersi i capelli con colori improbabili.

Tutto ascrivibile nell'evoluzione di una normale adolescente ribelle? Non saprei.

Poi c'erano stati alcuni interventi di chirurgia, per estetica, per somigliare sempre meno a MammaRospo. A condire il tutto tatuaggi, piercing e qualche discussione animata in orario notturno. Sicuramente qualcosa è uscito dal controllo, ma come spesso accade i genitori sono gli ultimi a scoprirlo, o forse ad ammetterlo.
E poi questo.
LaFigliaDellaDonnaRospo ha cercato di suicidarsi, per farlo si è buttata dalla finestra della sua cameretta, un volo di 20 metri che si è concluso sulla cancellata del giardino. In tutto questo delirio io non c'ero, ero altrove e mi sono evitato ambulanze, grida e sangue. Ma il palazzo e l'intero quartiere è rimasto sconvolto.

Un atto che a mio avviso dice molto sul clima familiare, perché non è necessario vivere in una famiglia di narcotrafficanti per subire disagio psicologico, a volte bastano ipocrisie e bastardaggine ben dosate, un veleno silenzioso che passa comunque. E la colpa è della famiglia, perché poi è lì che si deve pescare quando accadono queste cose, mica nei testi dei Black Sabbath o nelle poesie di Baudelaire.

L'infelice epilogo di questa faccenda già di per se triste, è che tanto affanno verso bellezza e sicumera, quel volersi mostrare femme fatale senza di fatto esserlo davvero, quel recitare per essere altro, l'ha condotta al trampolino. Ma è stato un boomerang, la fine non è arrivata, ed è rimasta storpia; quale peggior condanna, non è riuscita a lasciare questa vita, ma anzi l'ha resa più complicata.

Mi sto chiedendo cosa farò il giorno in cui ci incroceremo, non salutare come sempre, o esibire un saluto ipocrita. Difficile far come se nulla fosse accaduto. Penserò alla DonnaRospo a FrateColla, al dolore di questa famiglia, al volo insensato, ed a tutte quelle situazioni che la vita ti mette davanti, cose che nemmeno immaginavi con cui fare i conti ogni giorno.

sabato 9 luglio 2022

Vantaggi di avere la Finlandia nell'UE

Dunque anche la Finlandia entra nell'UE, assieme a lei la Svezia e pare che anche la Georgia ci stia facendo un pensierino, che a star lì schiacciata tra Turchia e Russia non sia mai che parte un'invasione. Per l'Ucraina ci stanno pensando, per adesso è una dichiarazione di intenti, buone parole e pacche sulle spalle. Ed ovviamente casse e cassette di armi e munizioni; finito il tempo in cui le alleanze si suggellavano regalandosi quadri di pittori famosi. Ma pensa quanto ci stanno risicando gli inglesi, andati via loro è iniziata la festa. E gli svizzeri? Loro fanno cassa comunque, sono un po' come quelle cozze che alle feste facevano tappezzeria. Insomma secchioni ma noiosi.

Ma la questione che vorrei sottolineare è l'arrivo nell'UE della finlandissima, biondissima, fighissima  Auri Katariina. Lei, la regina delle pulizie a domicilio. Eccola in azione in questo video.


Qui mostra come pulire una casa; una semplice domestica a ore? No! Auri Katariina ha 29 anni e vive a Tampere in Finlandia, pulisce e riordina le case dei suoi followers, e pare anche che si diverta moltissimo a farlo. Insomma è una vera star di TikTok, e mi dico, meglio lei che quegli influencer impegnati a fare cazzate immense o cose inutili tipo, usare la vodka come collirio.

Per avere i suoi servizi tuttavia occorrono alcuni requisiti, prima di tutto serve una casa sporca marcia, ma proprio da far schifo, dove come direbbe una mia amica introdotta: c'è più merda che aria! se poi c'è roba putrefatta che puzza nel frigo, ancora meglio. Altra caratteristica indispensabile è essere depressi, non ho capito bene quale delle due condizioni arriva per prima, ma per semplificare se vivete in un immondezzaio che avete creato voi stessi, per sciatteria, abitate in Finlandia e siete follower di Aurin Katarina, siete a posto. Pulizia gratuita garantita, della casa e di tutto quello che contiene. Chiaramente ci sarà un sacco di roba da buttare, ma tranquilli, ci pensa lei. E se lasciate qualche euro sul tavolo vi fa anche la spesa, acquistando oggetti che vi aiuteranno a tenere pulita ed in ordine la casa. E pure dei fiori per darvi il bentornato nel caso rientrando pensaste di aver sbagliato porta.

Una cosa interessante in tutto questo è osservare le case finlandesi, la quantità di oggetti e il tipo di spazzatura accumulata, segno dei tempi e della società (?), delle paranoie e dei disturbi psichiatrici dei finlandesi, e non solo. Pare infatti che la Sindrome di Diogene sia in aumento proprio a causa della pandemia e dell'adozione dello smart working, e non solo in Finlandia.
In ogni caso trovo i video di Auri molto motivanti per quelle volte che devo pulire la casa e non ne ho alcuna voglia.

giovedì 7 luglio 2022

Cose che a scuola non te le dicono

Soldati
Bosco di Courton - luglio 1918
 
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

Questa poesia era nel Guglielmino (Guida al Novecento), mi piaceva perché era breve e si imparava facilmente. Non ho mai capito l'utilità di snocciolare poesie a memoria, soprattutto se a scegliertele sono gli altri.
Quindi l'allievo medio, pensa che Giuseppe Ungaretti scrivesse solo poesie dal fronte, mentre era in trincea a schivare le pallottole austro-ungariche. Insomma la vita degli scrittori letta nelle antologie è sempre piuttosto oscura e romanzata. E secondo me è sbagliato, perché qualche notizia biografica servirebbe a capire meglio il personaggio. Al liceo non mi sono mai fatto un'idea precisa del carattere e soprattutto dell'ambiente, del fatto che molti scrittori frequentassero pittori ed altri artisti, magari gli stessi che studiavo l'ora dopo ad educazione artistica. Troppi comparti stagni. Per esempio...

Nei suoi ultimi anni Ungaretti intrecciò una relazione sentimentale con l'italo-brasiliana Bruna Bianco (più giovane di lui di cinquantadue anni), conosciuta casualmente in un hotel di San Paolo, dove si trovava per una conferenza. Della loro appassionata storia d'amore restano, come testimonianza, quattrocento lettere. Di queste lettere d'amore sulle antologie non se ne trova traccia, sarà anche perché sarebbe sconveniente per un professore parlare della relazione di Giuseppe e Bruna?

In questa foto invece Ungaretti (di spalle) affronta in duello lo scrittore surrealista Massimo Bontempelli. La disfida era nata sulle pagine de l'"Italiano" e proseguita su "Il Tevere", culminando in una rissa presso il caffè Aragno che in seguito fu rinviata ad una più decisa sfida con la spada che si svolse i primi di agosto del 1926 nel giardino della casa di Luigi Pirandello.
Anche dell'amicizia tra Ungaretti e Pirandello non si trova traccia sulle antologie. Come fossero entità separate.

Ma c'è da notare come all'epoca un'offesa letteraria si svolgesse con eleganza e senza eccessivi clamori, mica come adesso che gli scrittori i pennivendoli ed i giornalisti si affrontano a male parole su qualche social a caso. All'epoca le cose erano più serie, altro che sberle in diretta TV come delle lavandaie.

Comunque alla fine del tenzone Bontempelli, infilzò l’avversario all’avambraccio destro: la punta dell’arma penetrò per tre centimetri nel braccio di Ungaretti. A fasciatura fatta, i due si riconciliarono.

E noi invece ricordiamolo così...

lunedì 4 luglio 2022

Il giardino dei gatti assetati - la frutta

Anche quest'anno il giardino indomito ha dato poco da fare. Le piante tuttavia avevano bisogno di acqua, ma ahimè Giove Pluvio è stato parsimonioso quando non avaro.
Così sono seccate un sacco di cose, sono seccate le rose, e parte delle erbe spontanee che mi servono per le insalate; anche il confinante pur avendo un bell'orticello tradizionale, in cui zappetta tutti i giorni, ha avuto le sue grane, non con la siccità ma con i cinghiali, che gli hanno devastato il devastabile sia prima che dopo l'apposizione di barriere anti-cinghiale, utili solo a mantenerli in allenamento per il salto.



Quindi la questione frutta: 
il pero ➪ pera
Questo è il primo anno in cui riusciremo a raccogliere qualcosa di interessante, sempre che i corvi ed altri uccelli non decidano diversamente. Dopo un'infestazione di ruggine e poi mal bianco, disperavo di ricavarne qualcosa, ma la faccenda si è sistemata con una buona potatura ed una serie di accortezze poco chimiche. Sembra abbiano funzionato. Per parte mia oltre qualche frutto da destinare alla tavola, prevedo marmellate con pere e zenzero.
il melograno ➪ melograna
Pianticella ornamentale, si narra che fu venduto come bonsai di pianta adulta, poi trapiantato al lato della scaletta che porta in casa. Sia come sia, è gradevole per i fiori, niente profumo od altri benefit. I mini melograni prodotti, amari e asciutti, praticamente inutilizzabili se non per far giocare i gatti. Devo scoprire se serve per qualche preparazione erboristica.
l'uva ➪ fragola
Cresce un po' ovunque, il pergolato, dopo la riparazione del tetto non è più stato ricostruito e così lei si arrangia dove capita. Anche per questa pianta la produzione di grappoli è casuale e lasciata alla golosità dei passeri. Si narra che un tempo i nonni riuscissero a ricavarne un ottimo fragolino frizzante. Ma sono abilità perdute da diversi lustri. A noi oggi già sembra un lusso poterne mettere qualche grappolo sulla tavola.
i limoni ➪ limonano
Forse gli unici a produrre sempre e comunque, anche quest'anno promettono grande raccolta, ottima per tutti gli usi interessanti che si possono fare con questi frutti. Insomma la pellagra anche quest'anno è scongiurata. Quindi marmellate, bucce candite, limoncino, spremute e chissà che altro ci inventeremo pur di non sprecarne nemmeno uno.
L'alternativa che stiamo valutando è lo scambio con un confinante che promette pomodori cuore di bue per eguale peso di limoni. Insomma che tornare al baratto è il futuro.
il fico ➪ eh ma allora!!!
La proprietà di questa pianta non è certa, e viene contesa a comodo. Quando c'è da raccogliere è nostra, quando c'è da potarla è del vicino. Nel dubbio a volte è di entrambi, ma in ogni caso non c'è mai molto raccolto da spartire e davvero poco da lavorarci. Le cronache di un tempo lontano narrano che i suoi frutti venissero usati per la preparazione delle tartellette ai fichi, la cui ricetta compare nel libro di cucina della prozia Elvira. Forse un giorno mi cimenterò in questa golosità d'altri tempi, nel frattempo ci limitiamo ad una blanda raccolta per la tavola della domenica.
il caco ➪ vabbè.
I frutti di questa pianta non piacciono a nessuno, io li trovo buoni ma non ne vado particolarmente ghiotto. Anche impiattati con il marsala come consigliano alcuni buongustai. L'eccedenza resta a disposizione di chi li vuole, principalmente gli uccelli. L'albero lo apprezziamo per l'ombra, e piace molto ai gatti per salire a caccia di tordi. Molti frutti cadono prima di maturare e così li trovano i cinghiali o me li prendo in testa quando sono a leggere in giardino.

la betoniera ➪  betona
Il confinante da nord, soprannominato IlBoccia, invece si ostina a mantenere la betoniera rossa a segnare il confine. Io lo odio per questo fastidioso baluardo alla sciatteria e da tempo ho smesso di tagliare i rovi in quella zona, regalandogli una ricca proliferazione di more, che lo fanno bestemmiare quando si approssima al capanno, ma ottime da mettere a guarnizione sul gelato ai frutti di bosco. La cosa utile è che da quel confine non c'è passaggio per i cinghiali, ne per altre forme di vita intelligenti. Quindi è come avere un tratto invalicabile del muro di Berlino, che in famiglia diventa il muro della belina.
la gatta ➪ gatteggia
Quanto ai gatti dello scorso anno, la stragrande maggioranza si è estinta, non sappiamo se naturalmente o meno, e poco importa. Forse qualcuno è sceso a valle coi cinghiali; resta stoica GattaLuna, e tanto ci basta. Fonti non confermate narrano che abbia affrontato un cinghialetto dandogli una severa zampata sul grugno, ma anche questo evento eroico ha poca importanza per un gatto indomito, è cosa di normale amministrazione. Come spesso accade non mi molla un attimo, quando siamo in giardino assieme vuole stare in braccio. Ma è una compagnia piacevole e ci sopportiamo amabilmente.

venerdì 1 luglio 2022

Non nominarlo invano

Lo ammonisce la seconda delle dieci enunciazioni, in quel decalogo che unisce ebraismo e cristianesimo, e poi è De André nel Testamento di Tito, a parlarne, ma come atto già compiuto.

"Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
Davvero lo nominai invano"

E così...