Le fioriture primaverili sono state caute, sempre per via delle mancate piogge. Bene il pero, che è durato poco e per il resto nell'estate torrida e siccitosa chi resiste fa quel che può, potrei dire che se non piove come si deve, la situazione diventerà drammatica, ma ho idea che lo sia già. La mia percezione è che sia la metà di agosto, poi guardo il calendario e mi scappa un sospiro. Quindi:
- L'oleandro bianco - la capacità di crescita di questa pianta è stupefacente, la posizione scelta deve essere stata felice perché il suo compare rosso vivo si è spento quasi immediatamente. C'è anche da dire che sono piante abbastanza rustiche, non a caso le mettono in autostrada per separare le corsie di marcia. I meriti di questa pianta oltre ai bei fiori sono pochini, pare tenga lontani gli insetti e per il resto è velenosa, per questo motivo vegeta in una parte scoscesa del giardino indomito, chiamata il dirupo, zona inesplorata in cui convive con la betoniera rossa del Boccia ed altre entità a noi sconosciute.
- La bouganville - nelle intenzioni doveva dare quel tocco Cote d'Azur adatto alle serate conviviali, dove si possono anche nutrire spavaldamente le zanzare a patto di avere un tasso alcolemico alto. In alternativa coprire il muro di contenimento salvandoci da tale bruttezza. Ma tentenna e forse meglio così, perché oramai la vedo ovunque e mi puzza di quelle pianticelle di moda - status symbol per aspirazionali. Forse lo ha capito anche lei e resta un cespuglietto rado ma grazioso. Invece la dipladenia è scomparsa divorata dai bruchi e pace all'anima sua.
- L'agapanto - ha oramai conquistato una zona davvero ampia del dirupo e bene così, perché la crescita fitta impedisce la comparsa di altre cose più fastidiose da gestire, siccome la zona confina con la strada, cosa ci sia sotto il fogliame a parte gatti e cinghiali non è dato saperlo, ma poco importa. Stagionalmente qualcuno si avventura con un sacco nero per dare una ripulita e per il resto gli attribuiamo la dicitura hic sunt leones. Sembra la pianta che meno di tutte ha patito la siccità, ma qualche secchiata di acqua qui è là è stata distribuita.
- Il rosmarino - pianta spirituale dicono alcuni, cresce e anche lui gode della mia benevolenza e di acqua quando c'è il caso, come la salvia è utile quindi tenuto d'occhio. Ai gatti non pare interessi e per questo si salva da molti danni che le bestiole possono causare alle piante, tipo picchiarcisi dentro. Ne crescono due tipi, il prostrato e questo a cespuglio, qual è il migliore per la cucina? entrambi. Aroma e vitalità non mancano e si possono ricavare interessanti tisane, insaporire soffritti e arrosti e tutte quelle buone cose, comprese le marmellate, in cui l'aroma di questa pianta è richiesto e gradito.
- La bella di notte - poteva mancare una pianta tanto tenace? NO! comunque vadano le cose lei i suoi semini li butta e anno dopo anno scompare e ricompare con una regolarità rassicurante, bei fiori profumati, da cui i gatti si tengono saggiamente a distanza, infatti è velenosetta, un po' come l'oleandro. Finora non ha mai dato problemi, forse per quello sopravvive indisturbata.
- I girasoli nani - sono la novità della stagione, anche se non è chiaro chi abbia messo i semi, e soprattutto se il prossimo anno il fenomeno si ripresenterà. Nessuno pare volersi prendere questa responsabilità. Tuttavia sono graziosi ed inutili. Io che invece vorrei una serie di piante per giocare all'erborista, resto così deluso da queste apparizioni fugaci, preferendo una piccola siepe di origano o maggiorana, oppure il timo-limone che trovo delizioso sul pesce alla piastra.
- Le rose - sono la nota dolente del periodo, lasciate al loro spinoso destino evidentemente non sono adatte ai giardini indomiti, a meno che non siano rose canine e non è questo il caso. A me pare comunque che se la cavino benissimo, ma le zie dicono con insistenza di spostarle altrimenti inselvatichiscono, termine misterioso a cui non saprei bene quali conseguenze attribuire. Ma soprattutto non saprei dove altro metterle. Quindi preferisco che restino dove sono, visto che ci stanno da almeno una quindicina di anni, al più mi impegnerò in una potatura e qualche cura da giardino degna di Miss Marple.
Nel frattempo io e GattaLuna ci dedichiamo alle letture estive, Gran Hotel Europa è un romanzo ambientato tra Genova e Venezia, e come sempre Ilja riesce a definire politica e persone con quel suo taglio da neorealismo sporco che mi piace tanto. Leggerlo sapendolo un romanzo d'invenzione è divertente, ma poi quando sotto alla crosta si scorge la verità, non tanto dei fatti o dei personaggi, quanto certe considerazioni sull'Italia e sui genovesi, ecco un po' di amaro in bocca resta. Ma in fondo la verità, soprattutto quando si parla dell'Europa, appare sempre scomoda.
Hai le piante giuste per superare questa stagione difficile, io aggiungerei anche la canna indica, secondo me cresce anche su Marte.
RispondiEliminaFarei arrampicare un caprifoglio.
in compenso saremo sommersi dagli insetti, mai come quest'anno formiche, zanzare e pidocchietti neri si son dati tanto da fare
EliminaSiccità orribile. Sempre peggio.
RispondiEliminaDue anni di orribile tempo sereno, caldo, ventoso. :(
a fine agosto sarà tutto secco
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