domenica 17 marzo 2024

Orombello, signore di Ventimiglia

Beatrice di Tenda apre la stagione teatrale dedicata al medioevo. Qualche vago legame con la Liguria ci voleva in quest'opera del Bellini, altrimenti si poteva pensare ad una trovata bislacca. Ma ecco che pure l'ambientazione medioevale fa gioco a questa trovata pubblicitaria, che pare ritagliata su misura del crocierista medio mediocre in cerca della città dei balocchi.

Quindi ecco confezionata - Genova nel Medioevo 2024 - pronta a dar fuoco alle polveri per stupire ogni visitatore e lasciarlo a bocca aperta. E ci sarebbe quasi da credere che il medioevo sia davvero tenuto in grande considerazione in questa città, che nel tempo prima è riuscita a demolirlo e raccattarne i cocci dentro ai musei, salvo poi rimestare nel pentolone per recuperare quello che era conveniente recuperare, perché a Genova il medioevo è un po' come il menù del ristorante, prendi quello che ti piace e il resto lo lasci o volendo lo butti se avanza. Che il Medioevo va preso a piccole dosi e scava scava ne esce fuori troppo e dappertutto.

Quanto a Beatrice - SPOILERla duchessa si incammina verso il patibolo, sostenuta dalla commossa partecipazione del popolo.

mercoledì 13 marzo 2024

Come un Pollicino sognatore

Questa cosa del guerrilla gardening era cominciata ai tempi della Bionda, ma poi era naufragata subitissimo, principalmente perché i 'guerrilleros' organizzatori si erano rivelati dei nerd morti di figa. Così la Bionda aveva abbandonato e con lei tutti noi per solidarietà. Ora la Bionda vive oltre oceano e non è facile ri-coinvolgerla. Ma meglio così, perché in rete sulla faccenda guerrilla si trova solo il deserto cognitivo e tutti i siti e rimandi che ho trovato nelle mie zone sono di persone che, passato l'entusiasmo del momento, ora postano la foto del balcone di casa con le piante comprate al vivaio.

Insomma ho deciso che faccio da me, quindi scopro subito che anche il gardening è una questione di speculazione spicciola e le tanto pubblicizzate bombe di semi costano 1 euro l'una e contengono si e no una manciata di semini e tanta terra e argilla. E poi buona fortuna, pregate la dea Flora di farli germinare.
Chiaramente una cosa del genere non era accettabile, quindi da buon genovese-massimo-risultato-minima-spesa ho indagato e rimuginato per scoprire che potevo farmi le semine illegali risparmiando. Quindi 150 gr di semi di lino a 1,99 euro e 150 gr a 2,99 euro di semi di papavero, questi presi al supermercato; a seguire 1 kg di semi vari per canarini a 4,60 euro, nel negozio di animali.
Totale un kg e trecento grammi di semi a 9,58 euro. 
Accettabile.
Adesso che la primavera inizia, ed alcuni giorni sono utilmente piovosi, ho cominciato le semine selvagge e l'unico mio cruccio è che i malefici piccioni passino a mangiarsi tutto, un po' come è accaduto al Pollicino della fiaba, e non potendomi dotare di uno spaventapasseri, dovrò solo sperare che qualcosa scappi all'occhio attento e rapace dei volatili cittadini e sorvegliare le fioriture ad inizio estate.

venerdì 8 marzo 2024

La verità è in mano ai bugiardi

Quando leggo queste trovate (Stop all'uso universale del maschile) mi chiedo se sia ancora valida ed invocabile, la questione: l'importante e parlarne ovvero quel modo di affrontare temi sociali di un certo spessore, tipico di una certa ideologia inclusiva che contraddistingue(va) parte della sinistra acculturata degli anni '80 e perdura ancora nonostante alcune evidenze contrarie; una sinistra che si compiace di se stessa e della propria kultura troppo ego referenziata. La stessa che oggi nemmeno percepisce la caduta verticale in cui sono precipitate le sue ideologie. Stantie ed utili come la mummia di Lenin al Cremlino.

Poi mi chiedo come un team di stipendiati pubblici possa investire energie o meglio sottrarre tempo ad altre attività, per dedicarsi alla creazione di qualcosa che esula dalle competenze di una pubblica amministrazione. Una pubblica amministrazione non dovrebbe essere un organo amministrativo incaricato di far funzionare la città? Mica un ente morale di divulgazione culturale, per quello ci sono le scuole pubbliche con personale e docenti opportunamente formati.

A seguire penso a queste operazioni retoriche, adatte ai *palloni gonfiati* (maschile inclusivo) che sarà anche semplicistico definirli cosi, ma appare chiarissimo come dietro a tutto questo si nasconda nemmeno troppo bene, la solita caccia al luogo comune del patriarcato, che ha come effetto quello di certificarlo.

Per esempio: aver chiamato lo spazzino - operatore ecologico - ha cambiato il suo stipendio o migliorato il suo lavoro?
Indicare gli africani come neri invece di - negri - ha migliorato la loro condizione di accoglienza?

Tuttavia la questione del manualetto STOP è stata risolta molto efficacemente da un breve commento di una ragazza che invocava più concretezza di fatti, tipo la parità di salario ed altre faccenduole simili, che volendo essere concreti son proprio quelli i segnali di mutamento culturale, la VERA inversione di pensiero.

Per parte mia posso solo rilevare che ci sono ambiti in cui serve (ironico) la cameriera che riassetta le stanze dell'albergo, la bambinaia per sorvegliare i pupi, la badante che accudisce, l'ostetrica, l'infermiera, la donna delle pulizie, la parrucchiera, questi ed altri mille ruoli in cui desta stupore, quando non fastidio, la presenza di un uomo, un maschio fuori posto che per quel mestiere viene deriso da altri maski alfa preoccupati di vedere in questo mescolamento, qualcosa di sospetto di degenere. Al pari la donna architetto che sorveglia i lavori in un cantiere di sudatissimi manovali. Che ai maski alfa son riservati altri ruoli; il cacciatore, soldato calciatore, muratore, fabbro, falegname, primario, vescovo e papa perfino. Una distribuzione primordiale ma salvifica e rassicurante; e questi pensano che redigere la lista delle parole del gatto sia bastante a stimolare cervelli mediocri a cui basta una parola per risolvere, là dove hanno fallito intere generazioni di psicologi. A far spostare di un millimetro l'asticella di persone travolte dall'analfabetismo funzionale, che leggono al massimo le istruzioni del frullatore e un libro di Vannacci, gente che fatica ad esprimersi in italiano e quando ci riesce vomita una grammatica casuale e zoppicante, piena di regionalismi e calate dialettali. 
Davvero la pubblica amministrazione pensa con questo stratagemma di sostituirsi alle regole dei programmi ministeriali? Davvero possiamo sperare che basti? 
Cosi come sicuramente servono (sono nuovamente ironico) le pietre d'inciampo per far terminare i genocidi e le panchine rosse per ricordare ai fidanzati violenti che quando vengono lasciati non serve sterminare la famiglia dell'ex. 

Ora ..... Con tutto l'entusiasmo e l'ottimismo che posso recuperare, davvero non riesco a scorgere in questi segnali qualche barlume di cambiamento, un'inversione di tendenza, sarà che il basta che se ne parli serve solo a fare come Ponzio Pilato?

Poi riassumo con una canzone, per quelli che preferiscono ascoltare invece di leggere...

domenica 3 marzo 2024

Occasioni di litigio sprecate in modo insensato

Mattinata culturale, con un giro a Palazzo Lomellino per la mostra The library at night, che a detta della ninfetta all'ingresso è tratta da un libro di uno scrittore spagnolo di cui nemmeno ero a conoscenza (*), ma ci siamo fidati dello spoiler fatto da Montanari e dalla Bertolucci. In ogni caso dieci biblioteche degne di nota, vere o leggendarie. Belle belle le ambientazioni e gli effetti 3D, ma alla fine erano dei film da vedere col visore e basta. Ed io che mi ero immaginato qualcosa di interattivo... tipo videogioco. Ma nessuno a cui sparare tranne, forse un paio di bibliotecari.

Il resto della mattinata è filato liscio al botteghino delle Vigne dove abbiamo fatto da scenografia ai turisti in cerca della città verace. Questo posto è uno dei bar degli affetti, in cui passavo il tempo con la  Piccy a discutere dei destini del mondo, di progetti per il nostro futuro da ricchi e famosi e altre delle amenità che è possibile perseguire con convinzione quando si è adolescenti. Ed anche oggi si è discusso di tradimenti, sulla gestione dei fedifraghi, di assessori (in)competenti, di Skymetro, della morte di Michael Jackson, di Raffaella Carrà e di altri miti della musica internazionale, concludendo che dopo Bruce Springsteen sarà solo deserto musicale, perché brava brava Angelina Mango, ma da una che ha vinto Sanremo non ci si possono aspettare grossi successi da consegnare alla storia della musica come: Like a virgin di Madonna o Another brick in the wall, e poi vuoi mettere gli Abba?

Mentre la discussione ci infervorava, una gentile coppia francese ci ha perfino salutato (e credo fotografati), hanno chiesto se il tavolo accanto era libero come fossero nostri ospiti e poi hanno ordinato cappucino&focaccia con l'occhietto vispo di chi sta facendo qualcosa di proibitoChiaramente non avvezzi all'accoglienza genovese.

Rimandato invece il tour al Reale, che nonostante la ghiotta gratuità era fuori tempo massimo per evitare l'allerta meteo previsto – e puntualmente arrivato - nel pomeriggio. Peccato perché ero impaziente di vedere i restauri alla Galleria degli Specchi. Così abbiamo terminato il BreakLunch e ci siamo aggiornati a domenica 7 aprile. Sì lo so, la cosa sta assumendo i connotati di una routine, ma certe faccende vanno snocciolate con regolarità e perseveranza.

Che poi a dirla tutta a me, entrare con le scarpe bagnate dentro questi (ex)palazzi del potere, mi sembra di fare il cane in chiesa. Ma meglio così, ci sarà più tempo per preparare il materiale per il gioco Trova l'intruso, una caccia al kitten che si nasconde nelle decorazioni delle sale. Lo so che detto così potrebbe essere blasfemo, ma chi non sa la questione vedrà solo un gruppetto molto molto interessato ad ogni dettaglio.


(*) installazione immersiva a realtà virtuale, ispirata all’omonimo libro di Alberto Manguel.

sabato 2 marzo 2024

Fior di cipolla

 Venerdì scorso, mentre a Pisa l'esercito affrontava un corteo di pericolosissimi studenti pro Palestina, manganellandoli adeguatamente in ricordo forse delle belle giornate del G8, la stazione ferroviaria di Genova veniva presidiata dai militari; per quale motivo non mi è chiaro, forse oscure ragioni di sicurezza nazionale. 

Tuttavia l'effetto è stato la sparizione della fauna che normalmente gravita in quel che resta dei giardini attorno alla statua di Colombo; che se c'era un modo per dimostrargli quanto possano stare sul cazzo ai genovesi quelli che partono rinnegando la propria patria, eccolo trovato. L'enorme menhir marmoreo, calamita per tossici e bevitori di birra dalla vescica debole si ergeva solitario tra scooter e erbe incolte.

Tolto questo, ero lì che trottavo al binario e mi trovo davanti due armigeri che mi chiedono i documenti, nulla di strano, ma la cosa mi ha dato abbastanza fastidio. Perché mai mi sono chiesto, mentre riuscivo a prendere il solito treno che fortunatamente era in ritardo di 5 minuti, quelli utili a espletare l'esibizione del lasciapassare. E' una pratica a cui non sono abituato, almeno se circolo a piedi, su un veicolo è differente. Mi aspettavo pure una perquisizione, ma evidentemente non ero così sospetto, ero invece sull'incazzo andante, che già mi vedevo perdere il treno, cosa che ho fatto notare non senza disappunto.

Comunque niente arresto, forse finirò in qualche dossier in stile Stasi, con la postilla: persona indisponente dal carattere iracondo, (tende facilmente al turpiloquio), assieme a tutte le informazioni segretissime che la questura raccoglie su ogni cittadino. Ma un pensiero sulla sparizione della fauna ferroviaria l'ho fatto, insomma circola un sacco di gente che cambia strada appena vede una divisa, troppa a mio avviso. Poi ho pensato ad altro, proseguendo a fare guerrilla gardening nel tragitto stazione - ufficio, che è l'unica illegalità che mi concedo in questo periodo. E se mi avessero perquisito lo zaino trovavano un dispenser con semi di cipolla e papavero, e vai a spiegare ai gendarmi a cosa servivano.

lunedì 26 febbraio 2024

Le trappole e gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede

 

La scala della casa al Paese trova una nuova veste, ed io sorveglio che il mutamento non sia troppo radicale, che rimanga un po' di passato, nascosto sotto un garbato strato di calce, qualcosa che parli a chi conosceva e sa leggere indietro.

Tuttavia una sorpresa l'ho avuta da un famiglio che mi dice:
zio sai... questa è come in quella poesia di Montale che abbiamo studiato a scuola, quella sulle scale. Ed io che dopo un po' ho ripescato nella memoria, dico a questa testolina...

Ho sceso dandoti il braccio
almeno un milione di scale ...

ed ora che non ci sei
è il vuoto ad ogni gradino...


L'ultima parte l'ho taciuta, perché quella scala è stata percorsa da un numero considerevole di persone che non ci sono più e ricordarsele tutte era cosa ardua; e poi lo scopriranno da loro. Anche per avere nostalgia ci vuole l'età giusta.

martedì 20 febbraio 2024

Quando l'amore chiama solo gli sciocchi indugiano

 

Difficili da gestire per la pubblica amministrazione, croce e delizia degli abitanti divisi tra militanze ambientaliste e circolo cacciatori urbani, i cinghiali hanno preso possesso delle strade cittadine. Inizialmente si potevano incontrare sulle alture, nel greto del Bisagno ed in altri luoghi poco frequentati di notte. Poi le cose hanno preso una piega differente, e quindi ecco le effusioni amorose di questa coppia, che in pieno centro storico, proprio davanti al duomo, saluta una primavera anticipata dando mostra del proprio ardore. Se tutto è andato bene tra circa 120 giorni avremo una cucciolata di 8 piccoli cinghialetti.
Insomma auguri e piggy maschi, o femmine, vabbè facciamo 4e4.