martedì 30 marzo 2021

La vita non è una questione di giusto e sbagliato


Ieri Mizzy mi ha raccontato come sono andate le cose, e come lei e quella del quinto sono diventate nemiche per la pelle. Tutto è iniziato quando per un malore del padre, hanno chiamato il 112.
L'ambulanza arriva, i volontari e un paramedico entrano in casa con tutte le cautele Codiv, e visti i problemi respiratori del paziente, decidono il trasporto in ospedale, tutto questo in un lasso di tempo non particolarmente lungo, ma inevitabilmente concitato.
A questo punto scoppia il casino.
Mentre tutti salgono sull'ambulanza quella del quinto accusa militi e soprattutto Mizzy, di aver volontariamente bloccato l'ingresso al suo garage, impedendole di uscire per andare al lavoro. Siccome erano di fretta l'hanno lasciata a sbraitare in mezzo alla strada, cosa che l'ha fatta incazzare ancora di più. In seguito quella del quinto ha proseguito a lamentarsi ed offendere non appena ha visto Mizzy rientrare.
Il mondo è pieno di gente così! Mi ha detto Mizzy.
Ma la cosa che mi ha maggiormente colpito è stata la naturalezza con cui me lo ha detto, non sembrava stupita e nemmeno arrabbiata, e non era rassegnazione, ma provava pena per quella del quinto, compassione mista a disgusto.
A sua detta è il giusto modo per affrontare gente di questo tipo, averne pena. 
Io invece penso che siano persone meschine che meriterebbero una bella lezione.

venerdì 26 marzo 2021

Forse era meglio andare a catechismo

Invece al sabato pomeriggio marinavo per andare a giocare al parco, in fondo erano quattro lezioni al mese ed una si poteva tranquillamente saltare senza destare sospetti.
Oggi sono contento di averlo fatto, non che all'epoca mi dispiacesse, nessun senso di colpa mi ha mai privato del piacere di andarmene in giro a farmi i fatti miei. Le complicazioni arrivarono quando decidemmo di fare merenda a spese del supermercato e ci beccarono.
Ma la questione non è questa.
Aveva senso restare un'ora ad ascoltare improbabili storielle bibliche credibili quanto la vita di Superman? perché non la Divina Commedia o l'epopea di Gilgames allora! Insomma in quanto a cultura generale la faccenda era la noia globale; per esempio cuginoS. prendeva lezioni di pianoforte al sabato, e quando alle feste improvvisava Maple leaf Rag di Scott Joplin era fighissimo, avrei potuto fare lo stesso raccontando la parabola del buon samaritano? No di certo.
Per parte mia avevo cercato di dire ai miei che potevo fare di meglio, proponendo delle alternative come un corso di equitazione o la scuola di scherma; principalmente perché erano due discipline utili nel caso avessi dovuto prendere i panni di Zorro, cosa che all'epoca mi pareva più probabile di un tipo che camminava sulle acque. Loro avrebbero anche ceduto, ma non riuscii a convincere i nonni preoccupati per la mia anima. Comunque dopo l'episodio alla Standa anche la mia carriera come aiutante di Arsenio Lupin era sfumata e la mia anima compromessa.

martedì 23 marzo 2021

Com'è che era quel detto? chi è senza peccato...

Avevamo dieci anni quando incontrammo per la prima volta Don. Durante una messa nella piccolissima chiesa del paese, restammo stupiti per i suoi modi e da allora credo di aver guardato alla celebrazione con un occhio diverso. Don era un prete di frontiera, il prete dei drogati lo chiamavano quelli che mal sopportavano che avesse portato nella valle quei capelloni. A lui non importava, ed a colpi di versetti del Vangelo rispondeva agli scettici. Molti lo hanno paragonato a Don Gallo, per il suo modo schietto di parlare, per la sua fede ruvida e pratica, per come si occupava degli ultimi.

La sua tomba è semplice, come si usa da queste parti, una croce di legno nel cimitero del paese dove ha vissuto la maggior parte della vita, tra le persone a cui aveva dedicato il suo servizio. Niente ceri, niente fiori, a quelli ci penserà ogni anno la primavera.

sabato 20 marzo 2021

I fantastici quattro

Arc du Carrousel 1809

La loro storia inizia verosimilmente a Costantinopoli circa duemila anni fa, e da allora si può ben dire che di strada ne hanno fatta parecchia, pur essendo di bronzo. Per l'esattezza nove tonnellate di bronzo ciascuno.
Dunque erano lì, nell'ippodromo di Costantinopoli, lucenti come solo il bronzo dorato riesce ad esserlo, quando arrivano i veneziani e assaltano la città, nel piglia piglia che ne seguì i cavalli finirono tutti e quattro su una galea diretta a Venezia; era il 1204, e dopo un giro in piazza San Marco, furono sistemati sulla loggia principale della basilica e vi restarono sino a che non arrivò Napoleone.
Distanza Costantinopoli - Venezia ❧ 1903 km

Così nel 1798 li troviamo in buona compagnia, al centro di Parigi, sull'arco di trionfo davanti al Louvre. Vacanza di breve durata, in quanto nel 1815 la pacchia termina per tutti, Napoleone finisce all'Elba e i cavalli tornano a Venezia, con tante scuse, una stretta di mano ed amici come prima, da parte del risorto regno di Francia.
Distanza Venezia - Parigi e ritorno ❧ 2242 km

Nel 1915 nuovo spostamento, questa volta in direzione della capitale, approdo sicuro per evitare che finiscano tra le mani degli austriaci come bottino di guerra, e dopo Caporetto il rischio c'è stato davvero. Ospiti dei giardini di Palazzo Venezia sino al 1919.
Distanza Venezia - Roma e ritorno 1054 km

Nel 1942 nuova uscita, sino all'abbazia di Praglia vicino Padova, una mossa strategica nel caso qualche bomba alleata finisca sulla basilica. Ma nel 1945 tornano al loro posto, dove restano in balia dei piccioni sino al restauro Olivetti. A cui farà seguito una tournée che li renderà celebri in tutto il mondo.
Distanza Venezia - Praglia e ritorno ❧ 140 km

Tra il 1979 e il 1982 saranno esposti a Londra, New York, Città del Messico, Parigi, Milano, Berlino.
Distanze:
Venezia - Londra ❧ 1138 km
Londra - New York ❧ 5572 km
New York - Citta del Mesico ❧ 3360 km
Città del Messico - Parigi ❧ 9199 km
Parigi - Milano ❧ 640 km
Milano - Berlino ❧ 843 km
Berlino - Venezia ❧ 792 km

Dal 1982 sono esposti permanentemente nel museo della basilica, al sicuro dalle intemperie.

Totale tessera Club Millemiglia ❧ 26883 km

martedì 16 marzo 2021

Non tutti possono essere salvati


Era il 12 maggio del 1806 quando la ghigliottina fece la sua comparsa a Genova, esattamente dentro una delle torri di Porta Soprana, e ad azionarla fu un esperto del settore, il boia Sanson, proveniente direttamente da Parigi, dove evidentemente le sue capacità non erano più richieste.

Durante i giorni della fine del periodo del Terrore (28-31 luglio 1794) quando furono decapitati Robespierre e seguaci, si racconta che il boia Sanson ed i suoi figli, abbiano battuto il record, poco invidiabile, di 12 esecuzioni in 13 minuti. Comunque in tre giorni ci finirono sotto 1306 persone.
Le cronache del tempo narrano che il palco della ghigliottina doveva essere spostato con frequenza sia perché il sangue dei condannati non venendo completamente assorbito dal terreno rendeva scivoloso il passaggio, sia perché anche cospargendo il suolo di segatura, stagnava per giorni mandando un cattivo odore. Si stima che durante tutto il periodo rivoluzionario, dal 1789 al 1799 vi furono due milioni e mezzo di morti, prevalentemente nobili, religiosi e loro simpatizzanti. Il boia Sanson si congedò da Parigi con una media di 685 morti al giorno. Ma Genova non fu accolto con molto entusiasmo, è risaputo che i genovesi siano poco inclini alle confidenze, soprattutto con chi potrebbe decapitarli.
Ma la questione è un'altra.
Era inevitabile che tutte queste morti suscitassero la curiosità dei medici; già dai tempi di Anna Bolena, decapitata a fil di spada nel 1536, qualcuno si era accorto che per qualche istante la regina aveva mosso gli occhi e mostrato di essere parzialmente cosciente.
La domanda fu inevitabilmente: per quanto tempo dopo aver perso la testa un nobile può restare cosciente? A cosa servisse avere una risposta concreta non è dato saperlo.
Le risposte in merito furono le più disparate, tuttavia oggi sappiamo che la mancanza di ossigeno al cervello porta alla perdita di coscienza dopo circa 10 secondi, quindi tutti i riflessi successivi alla decapitazione dovrebbero essere inconsapevoli e casuali.
Ma la vera risposta sarebbe arrivata dalla vicenda del Pollo Mike nel 1945, che sopravvisse alla decapitazione e non finì in pentola.

domenica 14 marzo 2021

Era la stanza in cui erano accadute quasi tutte le cose concrete della sua vita

Qui si discutevano le cose importanti, quando accadeva venivamo mandati fuori a giocare. Ho un vago ricordo su come fosse arredata, una grande credenza occupava la parete accanto alla finestra, al centro un tavolo con il piano di marmo e attorno sedie spagliate e spaiate, per qualche tempo ci fu anche una panca traballante ed alcuni sgabelli. Sopra al lavandino una rastrelliera raccoglieva tegami e coperchi ed una serie di bicchieri da osteria, accanto al potagé per cucinare d'inverno c'era un fornello a gas per l'estate, nell'angolo dietro alla porta la vecchia madia fece posto al frigorifero Fiat, quello che si apriva a scatto con la maniglia. Qui si prendeva il caffè a metà mattina e si ricevevano gli ospiti con un bicchiere di vino, si mangiava la focaccia di Sandro e alla sera i grandi proseguivano il torneo di burraco e le cugine ritagliavano gli attori dai fotoromanzi di Cioè. La porta cigolava, ma nessuno ebbe mai voglia di oliarne i cardini, anche perché era comodo sapere se qualcuno stava entrando.

Come spesso accade qualcosa sopravvive al naufragio, per dimenticanza o semplicemente perché non serve a nessuno. Lo specchio accanto alla finestra parla di barbe fatte nelle mattine d'inverno, quando il bagno del secondo piano era una ghiacciaia. Ed è ancora al suo posto, malinconico testimone in attesa di sguardi assonnati e profumo di caffè.

giovedì 11 marzo 2021

Panes et crustula


Era dai tempi delle Badlands che non facevo questi biscotti, ho provato a modificare la ricetta per poter rendere l'impasto utile per una torta, decisamente più veloce da preparare; quanto alle proprietà degli ingredienti, di questa ricetta l'autrice disse:

“Dissolvono l’amarezza del cuore, lo calmano e lo dischiudono. Ma spalancano pure i cinque sensi, ti rendono gioioso, purificano i tuoi organi sensoriali, riducono gli umori nocivi e danno al tuo sangue una buona composizione. Ti rendono robusto, gioioso ed efficace nel tuo lavoro”.

Una cosa è sicura, Ildegarda di Bingen sapeva il fatto suo, fu una badessa benedettina vissuta mille anni fa; donna coltissima dai molteplici interessi, fu medico, scienziata, teologa, mistica, profetessa, compositrice, drammaturga, cosmologa, fitoterapeuta, linguista. Di lei sono rimaste moltissime testimonianze e ricette, credo principalmente perché conservate nella biblioteca del suo convento.
Ma tornando alla ricetta, ho preso:
150 gr zucchero di canna - sciolto a caldo con mezzo bicchierino di vodka
2 uova intere 
un pizzico di sale 
Mescolato energicamente il tutto sino ad ottenere una crema omogenea, poi ho aggiunto:
300 gr farina di farro
7 gr noce moscata in polvere
7 gr cannella in polvere
1 gr chiodi di garofano macinati
2 cucchiai di olio di semi di girasole
1 bustina di lievito per dolci
Ho lavorato per una decina di minuti, e per renderlo più cremoso ho aggiunto un poco di latte, per poi lasciare riposare l'impasto qualche minuto prima di metterlo in teglia e cuocerlo nel forno per 40 minuti a 180°C. 


Il risultato è stato molto soddisfacente, il sapore speziato è perfetto per una torta da merenda, o da spuntino di mezzanotte. Ma ora le proprietà degli ingredienti:

La noce moscata disintossica il corpo, in particolar modo i reni e il fegato, perché aiuta a smaltire velocemente le tossine; dissolve anche i calcoli renali. Essendo ricca di potassio, la noce moscata riduce la pressione sanguigna e fa bene al sistema cardiovascolare.
La cannella è un potente antiossidante naturale, stimola la circolazione sanguigna e contribuisce a combattere il colesterolo. Ha proprietà antibatteriche, antisettiche, stimolanti e digestive.
I chiodi di garofano hanno proprietà anestetiche e analgesiche, contrastano i radicali liberi che sono la causa di invecchiamento cellulare aiutando il corpo a rimanere giovane.
Il farro ha un buon contenuto proteico, è privo di colesterolo, regala energia e favorisce il buon funzionamento dell'intestino grazie all'alto contenuto di fibre. Contiene vitamine A, C e del gruppo B, sali minerali come fosforo, magnesio, potassio e ferro.
Quanto allo zucchero di canna, essendo ricco di acido glicolico, è in genere un ottimo alleato per la pelle, efoliante e antisettico naturale. Inoltre quello di canna integrale non incide sulla formazione della carie.
Tanta roba per una fetta di torta.

domenica 7 marzo 2021

Chi ben comincia

Gira nel web la visita dei giornalisti al nuovo Ponte San Giorgio, il cui interno ospita un'impressionante quantità di tecnologia, oltre le condotte tecniche ci sono le strumentazioni per il monitoraggio della struttura. Non pensavo che un 'semplice' ponte potesse arrivare ad una simile complessità.

Tutto questo richiede una competenza tecnica ed una manutenzione specialistica, e costosa; ma al di là di questo e delle interessantissime questioni riportate nei vari articoli, una cosa mi ha colpito, la ruggine!

Appena un anno di vita e già compare una tacca di ruggine sulla trave. Come prima foto non è proprio un bel biglietto da visita da mostrare, ho pensato: magari è una macchia, non può essere ruggine soprattutto con le premesse di mancata manutenzione che avevano accompagnato le polemiche sul crollo del vecchio ponte.

giovedì 4 marzo 2021

Let's drink with joyous abandon

CuginoD. aveva ragione, gli Statunitensi comprano ogni cosa che arrivi dalla cara vecchia Europa. Il nostro continente esercita su di loro un fascino misterioso, e l'Italia in particolare. 

Così la collezione di bicchieri in cristallo, opportunamente imballata, è partita per Pittsburgh. Per chi ama il gusto retrò di calici che hanno superato intatti due guerre mondiali. Erano almeno vent'anni che nessuno osava bere in quei calici, troppo fragili per le mani rozze dei ragazzi e per quelle malferme degli anziani. Tintinnii inutili ed anacronistici, altri avranno l'onore di bestemmiare quando se ne romperà uno.

E adesso musica...

mercoledì 3 marzo 2021

Come chiudere le porte dell'inferno

Lo staff di Conte è appena stato sostituito e Draghi firmerà un nuovo decreto anti Covid, chissà che la nuova squadra fresca e riposata, riesca a venire a capo dell'epidemia. Per ora dati in ascesa a poco più di un anno dall'esordio, parlare di ristori fa bene alla salute dei negozianti, ma è un palliativo difficile da propinare ancora per molto. Nuova sfida per il governo e bla bla bla, l'importante è non diffondere il panico nella popolazione, sia mai che l'immunità di gregge possa risentirne.

La variante inglese picchia sui giovani, così dicono alla radio di regime, alla faccia di quelli che si sentivano al sicuro stando lontani dalle RSA; avremo un virus per fasce d'età, delle varianti per singola nazione e chissà cos'altro ci attende sul fronte vaccini, forse un tutorial per farlo in casa usando limone e bicarbonato. Come nei migliori giochi di simulazione sarà una caccia alla multi vaccinazione in grado di far proseguire la razza umana verso l'autodistruzione, ovviamente seduti su comodissimi divani di mascherine riciclate, e beato chi sofà.

Nell'attesa dei saldi per chiusura attività, oggi 343 morti, per un'altalena che oscilla sempre sulle centinaia, sono lontani i numeri a due cifre di agosto, ed anche le speranze di sfangarsela per le feste di natale, Nel frattempo il turismo crolla, l'indotto pure e le camere di commercio guardano con occhio languido i dati della pasqua 2020 che probabilmente rispetto alle proiezioni di quella del 2021 sembreranno pura fantascienza.

Ah, per il titolo... se avete suggerimenti lasciateli nei commenti.