domenica 14 marzo 2021

Era la stanza in cui erano accadute quasi tutte le cose concrete della sua vita

Qui si discutevano le cose importanti, quando accadeva venivamo mandati fuori a giocare. Ho un vago ricordo su come fosse arredata, una grande credenza occupava la parete accanto alla finestra, al centro un tavolo con il piano di marmo e attorno sedie spagliate e spaiate, per qualche tempo ci fu anche una panca traballante ed alcuni sgabelli. Sopra al lavandino una rastrelliera raccoglieva tegami e coperchi ed una serie di bicchieri da osteria, accanto al potagé per cucinare d'inverno c'era un fornello a gas per l'estate, nell'angolo dietro alla porta la vecchia madia fece posto al frigorifero Fiat, quello che si apriva a scatto con la maniglia. Qui si prendeva il caffè a metà mattina e si ricevevano gli ospiti con un bicchiere di vino, si mangiava la focaccia di Sandro e alla sera i grandi proseguivano il torneo di burraco e le cugine ritagliavano gli attori dai fotoromanzi di Cioè. La porta cigolava, ma nessuno ebbe mai voglia di oliarne i cardini, anche perché era comodo sapere se qualcuno stava entrando.

Come spesso accade qualcosa sopravvive al naufragio, per dimenticanza o semplicemente perché non serve a nessuno. Lo specchio accanto alla finestra parla di barbe fatte nelle mattine d'inverno, quando il bagno del secondo piano era una ghiacciaia. Ed è ancora al suo posto, malinconico testimone in attesa di sguardi assonnati e profumo di caffè.

6 commenti:

  1. Mi chiedo se anche le case che si costruiscono oggi diventeranno così: memorie sedimentate delle famiglie.

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    1. alcune... il tempo raramente è galantuomo con le case moderne

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  2. mi hai fatto ricordare la cucina di casa dei nonni molto simile, ma da anni venduta o vissuta da altri, chissà chi.
    ricordo meglio quella dell'altra di casa dei miei genitori... eppure ero piccolissima e come te ricordo soprattutto le atmosfere, ecco, quelle che appunto son sempre mancate nella famiglia genitoriale.

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    1. Dici bene, le atmosfere, sono quelle che restano oltre gli oggetti, spesso "buone cose di pessimo gusto"... come il lampadario.

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  3. quante storie conservano le nostre case, quanti racconti, volti.

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    1. storie che a volte meritano di essere dimenticate

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