La città si sta trasformando, in modo troppo repentino per i miei gusti, nel centro storico è un fiorire di targhe e targhette, frecce e cartelli, indicazioni e percorsi colorati in base all'epoca che si vuole scoprire. Chiaramente ai cittadini tutto questo dire e direzionare non serve, ma è utile ai turisti, che non sanno e non conoscono luoghi, date, fatti. Quindi è un po' come quando vai al museo e ti soffermi a leggere i cartellini dei quadri, il palazzo Tal dei Tali, fu costruito nel - da - ci visse - ci nacque - vi soggiornò - lo rimaneggiarono nel Medioevo, poi anche nel Rinascimento. Poi nessuno fece più nulla perché andava bene così.
Penso alle file interminabili di persone per comprare una bottiglietta di acqua a due euro, in coda per il gelato, due palline un euro e cinquanta, per entrare al museo col biglietto cumulativo, all'acquario col biglietto del treno e lo sconto, prendere la metro con il pass giornaliero, l'autobus per l'aeroporto, 6 euro per una tratta urbana di 15 minuti, ma vale un'ora e mezza; come se chi sta per partire avesse del tempo per farsi un giro in pullman prima del check in.
Stiamo diventando un'altra di quelle città che il turismo di massa lo macinano e poi lo sputano come un nocciolo di dattero. Pronti ad entrare in qualche selfie stereotipato. Quindi ecco gli effetti collaterali di un assessorato al turismo che legge i grandi numeri e se ne bea, ma che è intrinsecamente organizzato come la pro loco di Busalla, senza nulla togliere a Busalla, dove al massimo in piazza a farsi i selfie trovi nonna Pina e lo zio Mimmo. Qui nel frattempo attorno alle stazioni ferroviarie, come biglietto da visita per i nuovi turisti abbiamo stormi di tossici in cerca di monetine, rasta alternativissimi che pisciano nelle aiuole e pascolano i cani dove capita, senza tetto che dormono nelle sale d'aspetto.
Ma non credo ci sia molto da stupirsi per questa deriva, fa parte del pacchetto. Quanto poi alla tendenza nazionale, siamo quasi in anticipo sui tempi, perché spendere 9 milioni di euro per una campagna pubblicitaria che lascia perplessi perfino i francesi... a me fa pensare all'ennesimo regalo all'amico dell'amico del ministro che inizia la carriera di promoter pubblicitario, ma fino a ieri aveva un sali&tabacchi in centro.