venerdì 11 luglio 2025

Ho l'età in cui sono gli altri che devono piacermi

Giovani ninfette dell'est, delicate fanciulle dai modi garbati, in realtà abili e avide predatrici di danarosi polli europei, utili per il loro soggiorno e mantenimento. 
Forse in fuga da un passato mercenario, con i loro vestitini fiorati tanto innocenti quanto ingannatori.

C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo? Se al pollo piace essere spennato. Magari consciamente, consapevolmente e felicemente 'pollo'.

Altro fenomeno da indagare.

sabato 5 luglio 2025

Sia l'orologio da 300 euro che quello da 3000 segnano la stessa ora

Dunque... ho visto in rete l'intervista a una Tipa che vive in campagna, in una casa che si è costruita lei, recuperando cose edili in discarica, usando materiali naturali. Nell'insieme era una bella casetta con attorno alberi e prati.
Si è allestita un piccolo mondo in cui lo spreco viene ridotto al minimo e nel riuso riprende le vecchie tradizioni contadine in cui tutto diventa utile risorsa. I suoi vestiti erano semplici e di fibre naturali, nella casa c'era il necessario, mobili e suppellettili che rifuggono il superfluo, l'ostentazione. Potrei dire una vita francescana laica, ma non di penitenza.
Nell'intervista affermava di riuscire a vivere con 300/400 euro al mese, anche se non era ben chiaro quali fossero le sue reali spese. Non ho capito nemmeno come si guadagnasse da vivere, cioè che lavoro facesse per avere i 300/400 euro al mese che le occorrono; lei non è entrata nel merito, l'intervistatore non glielo ha chiesto, come fosse un dettaglio trascurabile, ma ha tenuto a precisare che non entra in un supermercato da anni, perché li considera trappole per far spendere soldi alle persone. Poi c'era tutto un discorso condivisibile sulla genuinità dei prodotti, sull'industria agroalimentare ed altre faccende.
Sembrava molto serena e soddisfatta della sua vita, compiaciuta di esserci riuscita e di poterlo raccontare. Ecco una cosa che mi ha colpito è che non stava cercando di convincere nessuno, semplicemente spiegava al giornalista il suo punto di vista e le convinzioni che l'avevano portata a quella scelta. Poi gli altri facciano un po' come preferiscono.
In effetti è difficile immaginarsi in una realtà simile per chi vive condizionato dalla vita cittadina, perché se c'è una cosa evidente è che in città le persone sono più suggestionabili, per quella faccenda che chiamano conformismo. Insomma secondo la Tipa i cittadini sono polli da spennare e le città sono delle trappole mangia tempo e soldi per polli.
Così mi sono subito sentito in trappola.

lunedì 30 giugno 2025

Incredibile come vola il tempo quando sta andando tutto a puttane

Sembra ieri che i media parlavano del Tycoon che se la giocava al rimbalzello con la Harris e già oggi è lì che bombarda a tutto spiano esporta l'ideologia democratica statunitense, il famoso destino manifesto di cui si è già parlato in queste paginette; esattamente come tutti i suoi predecessori. Se non capite come funziona la Democrazia statunitense, ve lo spiegano con un paio di bombe. Porto per esempio l'Italia, ma potrei farne molti altri. C'è anche da dire che radere al suolo è parte di un 'vizietto' diffuso. Quindi lascio a voi altre considerazioni intelligenti.

Nel frattempo la nostra premier gli cita detti latini a caso, sarà perchè vivendo a Roma si sente la diretta discendente di qualche matrona imperiale. Poi la trovi a rovistare nei fondi del PNRR per trovare qualche spicciolo per il riarmo; e noi già sappiamo che tagliare fondi alla sanità ed alla scuola è sempre cosa buona e giusta. Perché chi può la salute se la paga nel privato ed avere sudditi ignoranti è assai comodo per un sacco di altre cose.

Per contro delle questioni ucraine non frega più un cazzo a nessuno, tutta quella smania di pace e parliamone, che era intervenuta all'inizio, si è infranta contro l'ostinazione di Putin a volere il Donbas e tutto il resto della torta. Nel frattempo noi da bravi voltagabbana abbiamo cambiato il ministro della cultura ed è certissimo che il giurin giuretto di Franceschini sulla ricostruzione a nostre spese del teatro di Mariupol, (era il 2022) possa restare lettera morta e dimenticata, esattamente come le 600 vittime che ancora giacciono sotto quelle rovine. Evitata così una fastidiosa gatta da pelare per Sangiuliano; sempre per la questione che si vis bellum para culum e quei soldi li useranno per comprare (dagli USA) qualche indispensabile manufatto bellico da tenere in garage.

Ora il vero centro del ciclone si trova in Cisgiordania, tra Israele e Siria, a volte in Palestina, a volte a Gaza, altre ancora in Iran dentro qualche sito nucleare (pare ne abbiano diversi modelli). Sempre luoghi dove Netanyahu prima e il Tycoon dopo, esportano lungimiranza, democrazia e sobrietà nell'arricchimento dell'uranio, anche se la strada l'aveva già aperta Khamenei e gli altri si sono uniti al festino per quella questione della condivisione di intenti e linea politica.

Come andrà a finire? 
Non lo sappiamo, e nemmeno la Vaticano SpA nonostante il recente avvicendamento, riesce a venirne a capo. Di sicuro c'è una questione, per noi sudditi ignoranti di cose di guerra, se la chiusura dei porti ucraini sul Mar Nero aveva fatto schizzare i prezzi del grano e le conseguenti speculazioni su pane, pasta e pastine, ora la minaccia che incombe sullo Stretto di Hormuz già fa luccicare gli occhi agli speculatori del petrolio, che a questo punto possono aumentare ciò che meglio gli conviene.

Insomma vada come vada, la guerra è sempre e solo una questione di soldi. Inutile farsi altre illusioni scomodando diritti umani e ideologie varie. 
Ma intanto parliamone a tavola...

mercoledì 25 giugno 2025

Le persone rovinano le cose belle

E' risaputo, ai genovesi i concittadini celebri stanno sul cazzo, li invidiano. Per esempio a Paganini, uno dei più famosi violinisti del suo tempo, è stata demolita la casa. Quasi lo stesso con Colombo. Poi c'è la questione della reggia del principe Andrea Doria. Qui non si poteva demolire nulla, anche se gli Alleati ci hanno provato in più occasioni. Quindi la soluzione adottata è l'incuria e la decontestualizzazione.
All'interno del porticato un tempo si intrattenevano gli ospiti importanti, che arrivavano via mare. Luogo di eleganti delizie che anticipava i giardini della reggia, ricchi di fontane e statue.
Oggi spazzatura, posteggi, impalcature ed inferriate arrugginite proteggono l'officina meccanica che ha occupato l'imbarcadero.
In questo dipinto di James Holland della metà dell'ottocento, si vede ammiccare il loggiato marmoreo della reggia, in riva al mare. In meno di cento anni sarà trasformato in un ingombro sotto strada contro cui ammassare ogni tipo di immondizia. Dubito sarà possibile tornare indietro.

martedì 17 giugno 2025

Là in mezzo al mar, ci sta un camin che fumano


La nebbiolina che si vede all'orizzonte tutto è tranne che innocuo vapore, ma è lo scarico dei fumi di tre navi da crociera. Quindi se pensate al mare come luogo salutare e salubre, scordatevelo. Nel dettaglio, la chat GPT adeguatamente interrogata fornisce questi elementi, direi preoccupanti:

"Le navi da crociera sono tra i mezzi di trasporto più inquinanti, superando anche le auto in termini di emissioni di inquinanti atmosferici. Un singolo passeggero su una nave da crociera produce mediamente quattro volte più anidride carbonica di un viaggiatore in aereoInoltre, le navi da crociera emettono grandi quantità di polveri sottili, tanto che una nave ne emette quanto un milione di automobili in un giorno".

Nel dettaglio:
Emissioni di gas serra:
Le navi da crociera, che utilizzano principalmente combustibili pesanti, emettono grandi quantità di anidride carbonica, ossidi di azoto e ossidi di zolfo. Queste emissioni contribuiscono al riscaldamento globale e all'acidificazione degli oceani.

Inquinamento atmosferico:
Le navi emettono anche particolato, causando un'elevata concentrazione di inquinanti in aree portuali e costiere. Le emissioni di ossidi di zolfo, in particolare, sono molto elevate.

Inquinamento da rifiuti:
Le navi da crociera producono grandi quantità di rifiuti, tra cui plastica, acque reflue e altre sostanze potenzialmente dannose. Sebbene siano in vigore norme internazionali per la gestione dei rifiuti, molte navi non seguono correttamente le procedure.

Impatto sugli ecosistemi marini:
L'inquinamento da parte delle navi da crociera può avere effetti negativi sugli ecosistemi marini, compromettendo la salute degli organismi viventi e danneggiando l'ambiente. Inoltre, le collisioni con cetacei sono un problema crescente.

Inquinamento acustico:
Le navi da crociera possono causare inquinamento acustico, disturbando la fauna marina e alterando il comportamento degli animali.

Ancora più nel dettaglio:

Nel 2023, il traffico di navi da crociera nel porto di Genova ha visto un aumento significativo, con 340 toccate nave che hanno portato 1.698.639 crocieristi, di cui 624.997 come "home port" (partenza e arrivo della crociera) e 1.073.642 come transiti.

Considerazione finale: forse erano meglio le acciaierie di Cornigliano degli anni '80.



giovedì 12 giugno 2025

Più a lungo rimani sul treno sbagliato, più costoso sarà tornare indietro

Ed eccola qui!


La nuova giunta in gran lustro per il giorno della Repubblica Italiana; tutti in posa come fossero al matrimonio della cugina ricca. Con il neosindaco, fascia tricolore d'ordinanza, il deposto doge sindaco, mestizia e sconforto, divenuto il Presidente di Regione, il precedente Presidente di Regione non c'è, perché è ai lavori socialmente utili, da qualche parte, oppure a patteggiare.


Insomma niente di nuovo sotto il gonfalone, perfino gli scenari ed il fondale della commedia sono gli stessi di molti molti regimi precedenti, che non bastarono i giacobini a dar potere al popolo, se poi il popolo di detto potere se ne fotte. Le stanze del Palazzo tali restano pure oggi, restaurate e rispolverate per le occasioni solenni. E se trecento anni fa l'oligarchia portava un manipolo di prodi a governare il mediterraneo rendendo la Repubblica (di Genova) quella che ben tutti sanno, oggi un manipolo di neo eletti, inerpicato sulla stessa scala, è pronto a disfare quasi ogni passo della giunta precedente, a smentire, a smontare, cose che nemmeno Penelope saprebbe fare. Tutto pur di mutare la direzione a destra intrapresa, e poi "queste sono un'eredità della vecchia giunta", detta di qualsiasi rogna, funziona sempre. Il costo di tutto questo fai e disfa? Non è dato saperlo. Ma è il pensiero che conta.

venerdì 6 giugno 2025

La felicità da fastidio

E' indubbio, la società attuale è attraversata da diversi tipi di paranoie, ansie ed insicurezze. Me lo ripetevo l'altro giorno mettendo insieme una serie di notizie di cronaca.
In Italia, si stima che tra 1 e 2 milioni di persone siano affette da ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). Ma secondo me sono molte di più.
Lo verifico ogni giorno; mi basta uscire di casa prendere la metropolitana ed ascoltare i discorsi della gente, vedere cosa dimentica, ovunque: le chiavi nella macchina, lo zaino sulla panchina, la bicicletta al parco, il cane al supermercato, il figlio in auto o all'asilo.

Cosa abbia amplificato tutto ciò non mi è dato saperlo. Ma dire: è tutta colpa dei furbofoni e dei social, sarebbe facile e demagogico. Anche se in molti suggeriscono che l'uso eccessivo degli smartphone può peggiorare i sintomi dell'ADHD e aumentare il rischio di sviluppare dipendenza. Lo scrolling infinito, ad esempio, può portare a un peggioramento dell'iperattività e della disattenzione, mentre la dipendenza da social media può interferire con la vita quotidiana e la salute mentale.
Ma possibile che uno stupidissimo dispositivo abbia un potere così grande? 
Cosa abbiamo sottovalutato?


Questo preambolo per dire che ultimamente ho notato un eccesso di esposizione della felicità, sui social non c'è profilo in cui non traspaia l'esigenza di mostrare al mondo quanto si stanno divertendo. Una felicità esibita come status, e declinata nei luoghi simbolo: spiagge esclusive, locali vip, yacht e auto di lusso, accessori griffati, selfie a trentadue denti. Tutto condito da super commenti d'invidia degli 'amici'. 
Ed in questo c'è il martellare perenne del mondo del marketing, che serve a far vetrina, utile al commercio per vendere. Quindi sempre più spesso sento gente che rosica quando vede gli altri sereni, facendosi i film su vite che nemmeno conoscono.

Poi penso a Spinoza, che già alla metà del '600, osservava che «per l'invidioso nulla è più gradito dell'infelicità altrui, nulla è più molesto della felicità dell'altro».
Quindi amplifichiamo qualcosa che è nell'animo umano, così invece di crescere in consapevolezza, regrediamo in imbecillità.

venerdì 30 maggio 2025

La verità è un desiderio oscuro

Anche così, con il Reverse Zoo, la faccenda ha del ridicolo, eppure spopola; quindi mi chiedo: ma quella gente non poteva starsene a casa, senza rompere il cazzo a nessuno? Che poi i leoni nemmeno possono mangiarseli a fine visita.

Tuttavia pare che agli esseri umani piaccia cacciarsi in situazioni patetiche. Recentemente alla fiera dell'antiquariato di Maastricht, é riapparso un dipinto di Klimt, intitolato: ritratto di un principe africano. Chi se l'è tenuto in soffitta per 80 anni, ora lo vende al prezzo di 15 milioni di euro.

La storia dietro questo quadro la trovo raccapricciante. Si tratta del ritratto di un principe, William Nii Nortey Dowuona, appartenente ad una tribù dell'odierno Ghana. Il dipinto venne realizzato nel 1897 quando a Vienna si tenne una mostra etnografica che si svolse in un giardino zoologico. 

In questi spazi venivano ospitate alcune popolazioni provenienti dalle colonie, ricreando i loro ambienti di vita. Della tribù Osu, alla quale apparteneva il principe, erano presenti 120 membri che potevano essere osservati dal pubblico in un villaggio tipico ricostruito artificialmente. Trovate poco etico tutto questo? eppure accadeva nella civilissima Europa delle monarchie. E voi accettereste di essere esposti allo zoo per mostrare come vive un italiano del XXI secolo?

venerdì 23 maggio 2025

Gli estremi rimedi ai mali estremi

Ovvero: (imbecilli che fanno cose)

Per far comprendere la questione faccio una precisazione; la Sopraelevata è una strada a 4 corsie, due per senso di marcia, che congiunge il quartiere della Foce (vicino al centro) al casello autostradale di Genova Ovest, lunga 6 km. Quindi è assimilabile ad un raccordo autostradale e per le sue caratteristiche è vietata ai pedoni, alle biciclette, ai ciclomotori, ai veicoli a braccia e a trazione animale ed ai mezzi pesanti.


Faccio questa premessa perché quasi ogni giorno, questa strada, che dovrebbe consentire di attraversare la città velocemente, viene bloccata dall'imbecille di turno, che pensa bene di ignorare i divieti e transitare ugualmente. Quindi  è un continuo di ciclisti, tir e pullman turistici che forzano i varchi, mandando in tilt il traffico cittadino. Tutto questo ha dei costi, anche elevati, di personale ed interventi di ripristino. Come si legge in vari articoli che sollevano il problema e chiedono soluzioni definitive.

«Coprire tutti i varchi, tutto il giorno, ha creato non pochi problemi: 24 agenti  erano destinati a questo servizio, risorse di cui l’amministrazione non dispone sul lungo periodo - ha spiegato Balleari - Abbiamo quindi disposto dei pattugliamenti sulla strada  stessa, che richiedevano però sempre l’ausilio di risorse di un certo tipo, anche se meno. Abbiamo quindi deciso di investire sui dissuasori, e su un progetto a lungo termine».

Ma tutto ciò non basta, l'ultimo genio della serie, un tipo in sedia a rotelle elettrica, ha pensato bene di imboccarla per dirigersi in centro evitando il traffico cittadino, ma di fatto creando un blocco ed un disagio notevolissimo, oltre ad aver messo a repentaglio la propria vita.

Conclusione:
le persone in deficit cognitivo sono in continuo esponenziale aumento, sia per il covid, sia per l'uso dei furbofoni che friggono l'intelletto, o per chissà quali altri oscuri motivi. Il risultato è che sarà comunque un costo ed un impatto che pagheremo tutti.

martedì 20 maggio 2025

Un popolo con la pancia piena non può diventare comunista

Diceva così Nelson Rockefeller e nel 1957 partecipa, affiancando la famiglia Caprotti e altri soci minori, con una quota decisiva all'apertura della prima catena di grande distribuzione aperta in Italia, la Supermarkets Italiani, oggi conosciuta come Esselunga.

Come Coordinatore degli Affari Interamericani, è convinto, (a buon titolo) di poter condizionare un paese politico attraverso l'economia, e chi meglio dell'Italietta democristiana degli anni '50 che aveva ancora le pezze al culo del dopoguerra e si stava affrancando dalla dittatura, per sottomettersi alla gestione USA. Da lì all'Italia del boom economico sarà un attimo.

Chissà se è per questo che in città si continuano ad aprire supermercati grandi marche e quasi contemporaneamente dal retropalco elettorale si sente dire che bisogna aiutare la piccola distribuzione, i negozi di quartiere, le botteghe artigianali che soccombono e chiudono, ma evidentemente sono troppo di sinistra per piacere alla politica economica cittadina.

L'opposizione non pare nemmeno percepire tutto ciò, davanti alle piccolezze di un supermercato c'è ben altro che bolle nel pentolone. Non ha tempo, impegnata com'è a proporre un programma politico di contrasto sul tipo: voi lo volete bianco? e allora NOI lo faremo rosso. 
Quindi inutile aspettarsi soluzioni creative, propositive, intelligenti perfino risolutive. Inutile aspettarsi soluzioni.

A farne le spese sono i cittadini, non tutti, ma sicuramente quella fetta di popolo che sopporterà l'impatto delle grandi opere. Dopo l'annuncio dell'adeguamento dei costi, ecco che l'inizio dei lavori del Ponte sullo Stretto, è prossimo. Quindi anche a Genova si predispongono le bandierine per lo skymetro e la funivia dei forti, la mega diga foranea già presenta difficoltà, ma poco importa, futtitinni. 
Sono super opere, così necessarie per il rilancio della città, da non dover chiedere. 
Talmente utili da non poter dire di NO
Perché son posti di lavoro, son palanche, immagine di una giunta che vuole proseguire dritta e dura nel compito che si è prefissata e che l'elettorato vuole sia.


Se poi nella lungimiranza qualcuno troverà magagne, opere inutili, costi imprevisti, impatti ambientali devastanti, manutenzione insostenibile, pazienza; l'importante è fare, che chi si ferma è perduto.

giovedì 15 maggio 2025

sabato 10 maggio 2025

La vita non è aspettare che passi il temporale, ma ballare sotto la pioggia

Nasceva oggi, Rosanna Benzi. Una leader, attivista e intellettuale, esempio di coraggio e determinazione. Il suo impegno sociale e politico ha lasciato un segno indelebile nella storia cittadina degli anni'80, dimostrando che la disabilità non è un limite alla partecipazione attiva alla vita sociale. Per l'epoca erano concetti inusuali e forse per alcuni pure scomodi. Rosanna ha vissuto 30 anni della sua vita in un polmone d'acciaio, una macchina che la aiutava a respirare.
Da lì ha fatto parlare di se, ed a Genova è diventata famosa, la sua storia ha avuto un grande impatto sull'opinione pubblica, contribuendo a creare una maggiore visibilità e sensibilità nei confronti delle persone fragili.

"Il Rumore del Silenzio" del 1974: è il suo libro più noto. Rosanna racconta la sua vita nel polmone d'acciaio, le difficoltà quotidiane, la lotta contro gli stereotipi da cui emerge la sua straordinaria forza d'animo. Affronta il tema della malattia non come limite, ma come condizione che stimola una profonda riflessione sulla vita, sulla società e sui diritti umani. Il libro non è solo una biografia, ma una potente denuncia delle barriere affrontate ogni giorno, un invito all'empatia e all'inclusione.

Scritto da Rosanna all'età di 26 anni, il libro è oggi considerato un testo fondamentale per comprendere le sfide e le opportunità legate alla disabilità, sottolineando con crudezza ed onestà le condizioni di vita e le difficoltà affrontate ogni giorno. 

Un'eredità che non è andata perduta con la sua morte, ma ha contribuito a creare una sensibilità ed una consapevolezza nell'associazione che ancora oggi prosegue il suo lavoro.

giovedì 1 maggio 2025

Lo Stato dà un posto, l'impresa privata un lavoro

Pare funzioni a questo modo:
sei bravo nel tuo lavoro, e ti danno una promozione, quindi una mansione di maggior responsabilità. 
La svolgi al meglio, ti impegni e quindi hai ancora una promozione; questo fino ad arrivare al culmine, in cui ti danno compiti che non sai fare, ed a quel punto diventi un dirigente incapace.
Ma a nessuno verrà mai in mente di rimuoverti da quell'incarico, al massimo potrai chiedere il trasferimento e proseguire le tue incapacità in qualsiasi altro settore.
Prima o poi, in tutte le cariche pubbliche per come sono strutturate, qualcuno arriverà a un posto di dirigenza senza averne le competenze o le capacità, ma solo per anzianità di servizio o per raccomandazione o perché è bravo a leccare i culi. Poi arriva il pensionamento e si salvano, lasciando il posto al prossimo incapace.
Dicono sia una regola base.

venerdì 25 aprile 2025

La libertà non viene data, si prende



Venerdì - 25 Aprile 2025

Via XX Settembre 6 - Genova











Mercoledì - 25 Aprile 1945

Via XX Settembre 6 - Genova












"Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione".

domenica 20 aprile 2025

La libertà dell'imbecille

Un fenomeno, perverso, della nostra contemporaneità:
 l’illusione di poter finalmente fare a meno dell’Altro, di bastare a se stessi.

giovedì 17 aprile 2025

I fiori finti non crescono, anche se gli dai acqua tutti i giorni


Questo spot con Zingaretti come testimonial lo trovo accattivante, tuttavia ha il sapore di uno spot della Fata Confetto che vive nel Paese della Frutta Candita; insomma non mi convince. Troppo rassicurante, c'è troppo Tavor in certe iperboli grammaticali, che suonano quasi ipocrite, sfacciatamente stereotipate. In questo mondo perfetto gli italiani sono ancora e sempre un popolo di poeti, santi e navigatori.

Ma qualcosa mi dice che non è così. Vogliamo aprire gli occhietti belli?

Cominciamo da Napoli...


Poi proseguiamo con Roma ...


E concludo con Milano...


Insomma in tutta Italia la storia è sempre la stessa, ad una buona parte degli italiani del loro 'glorioso' passato non frega un cazzo, e... ciliegina sulla torta, "la metà dei beni italiani è esposta a frane e alluvioni"Bisognerà dirlo al commissario prima o poi.

lunedì 14 aprile 2025

Vedrai una città regale

Diceva così Petrarca arrivando in nave a Genova, era il 1358.
Alcuni se ne beano ancora di questa descrizione, dimenticandosi dello scempio perpetrato alla collina alpestre negli ultimi 667 anni.
Chiarita questa faccenda, torno al presente.


In città le elezioni incombono e le polemiche non si sprecano, così come le promesse.
Il vicesindaco, che pare il più accreditato al soglio dogale, già viene definito 'reggente' da alcune testate locali. Epiteto che rende bene l'idea delle aspettative del suo partito circa la prosecuzione degli impegni elettorali e non, presi dal suo predecessore.
L'opposizione (?) ... c'è ma non si vede, un po' come certi trucchi di magia.
Personalmente ho sempre più l'impressione che ci sia una rincorsa al "meno peggio" da parte di molti elettori, e forse pure da parte mia, decideremo in situ, con la matitina tra le dita, cosa sia meglio fare o non fare.
Ma in tutto questo, volendo sciorinare una visione personalissima e tragica dell'affaire genuensis vedo una riduzione della politica a supporto al solo mercato. Una politica fragile, senza altra idea che non la permanenza al potere. E in questo predatoria dello spazio pubblico e dei beni comuni. La stessa che non ha ridimensionato il declino della città, ma l’ha solo reso strutturale.

mercoledì 9 aprile 2025

Consigli per gli acquisti



Se non hanno quello che volete,

non ascoltate quello che dicono,

non c'è perdita di tempo più grande.

martedì 1 aprile 2025

Mamma, Tògnu u me tucche; tucchime, Tògnu, tucchime!

Siamo nel 1595 e in una camera da letto, un uomo e una giovane donna fanno il gioco dei ruoli. Lei si presenta di schiena, atteggiandosi a Venere Callipigia, che significa “dalle belle natiche”. Lui, con l’elmo in testa si atteggia a Marte, approcciandosi alle sue grazie con la tattica della mano morta, che molti secoli dopo verrà utilizzata anche in metropolitana.

Il quadro è stato dipinto da Lavinia Fontana, una delle pittrici più celebri dell'Europa rinascimentale. Prima di lei, decine di artisti si erano cimentati nell’immaginare come dar forma esplicita a questo particolare ‘lato B’ della dea, da Giorgione a Tiziano, da Paolo Veronese ad Annibale Carracci, ma nessuno aveva mai osato una trasgressione così sorprendente. Da qui l'abitudine di toccare le cose belle, siano esse quadri, statue o persone, ma con le statue risulta particolarmente facile.


(*) quanto al titolo del post (click)

sabato 29 marzo 2025

Breve storia di una coperta di lana

Al secolo: la coperta de LaGatta.

Un plaid di lana con disegno scozzese, acquistato nel 1998 a Sistiana. Il suo costo contenuto lo destinava a coperta per pic nic e campeggi, quelle cose da tenere nel bagagliaio e usare saltuariamente senza troppo riguardo, e questo fu il suo iniziale utilizzo.

A seguire fu usato per avvolgere una piccola gattina mal in arnese, recuperata per strada; e da lì LaGatta non si separò mai da quella coperta, al punto da eleggerla a sua cuccia. Complicato toglierla per lavarla, iniziava tutta una ricerca e guai a disturbarla mentre la usava.

Non ho mai capito perché LaGatta tenesse così tanto a quella coperta, la cercasse al punto di doverla portare in giro per casa. Ancora oggi, per individuarla la chiamiamo: la coperta de LaGatta (amore mio). Che a volte mi pare perfino di rivederla acciambellata sotto qualche risvolto.

mercoledì 26 marzo 2025

La velocità della luce non si può calcolare col nostro tempo


Erano le 11e30 del 26 marzo 1930 quando Guglielmo Marconi, dal suo yacht-casa-laboratorio ormeggiato nel porto di Genova, accende le luci del Municipio di Sidney dove sono le 20e30. Tutto comodamente in smart working. Da quel giorno sono passati 95 anni, ma è una ricorrenza forse inutile da celebrare. Sarà che Marconi ne ha combinate molte altre e questa è passata in sordina.

Detto ciò mi piacerebbe che qualcuno da Sidney provasse ad accendere le luci a Genova. E forse dovremo attendere 95 anni per rivedere accesi gli storici lampadari di Galleria Mazzini. Costruiti a Berlino nel 1870 e rimossi per il restauro della galleria, ad oggi non si sa che fine abbiano fatto. La questione torna periodicamente all'attenzione della stampa, perché è una notizia evergreen, sempre attuale e mai risolta. Devo ancora capire se per incapacità o per volontà, o chissà ... insomma per adesso di rimetterli dove erano non se ne parla. 
Motivo? 
I soldi per restaurarli sono finiti, eppure il conto totale del restauro dell'intera galleria da 5 è salito a 7 milioni. Troveranno gli altri soldi nel barile del PNRR? Non lo so.
Se li venderanno e tutto finirà a tarallucci e vino?
Per ora la scusa è che il soffitto in ferro della galleria non li regge in peso! 
E mi dico: ma se c'erano prima, dopo il restauro non avranno consolidato, rinforzato, ripristinato?
Pare di no. Non ci hanno pensato!
Non era previsto, non se ne sono accorti? Le domande rasentano il limite del ridicolo e mettono in discussione la professionalità di molte persone.
Per me queste cose restano inconoscibili e travalicano il mio raziocinio. 
Resta che il 'salotto buono' della città votata al turismo (di massa), non espone il suo meglio, lo tiene in soffitta, magari smontato in qualche cassa in attesa di tempi migliori, in attesa di soldi, di teste migliori, di volontà, di uno sponsor, di una promessa elettorale.
E in attesa di qualcosa o qualcuno, vi lascio una foto di com'era sperando che diventi come sarà. Magari con l'utilizzo di una lampada centenaria al posto di quelle led.


E poi, finalmente arriva il primo lampadario. Non vi nascondo una certa emozione...


giovedì 20 marzo 2025

Buttare il bambino con l'acqua sporca

Ogni tanto serve fare una bella pulizia di contatti su tutti i social e sulla rubrica del telefono. Se un tempo rovistavo nei cassetti e nelle scatole delle cartoline, per far posto, gettando lettere e biglietti di gente dimenticabile, oggi scorro FB ed un paio di altre rubriche digitali per scoprire persone di cui mi sono dimenticato semplicemente perché non hanno più risposto ai messaggi.
In queste liste trovo alcuni parenti, avendone molti e sparsi in giro per il mondo è anche facile perderseli, ma la cosa più fastidiosa sono quelli con cui c'è stata una certa interazione, anche interessante, che poi sono passati oltre. Ho pensato: magari gli sto pure sul cazzo e non lo dicono, preferendo defilarsi, salvo poi scoprire invece che mi contattavano per necessità, terminata la quale sono tornato ad essere un parente di vario grado che vive in Italia - al nord - in Liguria - a Genova - in centro - insomma geograficamente utile se parti per la Sardegna o per tutte le logistiche che mi geolocalizzano comodo. Nemmeno la soddisfazione di essere sfanculato per una qualche disfunzionalità familiare. Lo dico perché provate voi a dire la verità a certa gente e poi vedrete come svaporano risentiti.
In passato, si riallacciava, con una lettera, una cartolina, una telefonata. In tempi jurassici perfino un telegramma di condoglianze serviva a ristabilire la connessione.
Oggi lascio perdere e cancello, mi dico: non vale la pena, il tempo, il pensiero a rincorrere le persone, di qualsiasi grado siano. C'era bisogno di spazio ed è stato creato, si è creato, l'ho solo mantenuto libero questo 'spazio'.
Lo spazio serve sempre, anche nei rapporti interpersonali, posso applicare il metodo Fumio Sasaki - che diventa estendibile a quasi tutto e tutti. E passare da far posto nei cassetti, nella rubrica e poi nella vita, è un attimo. Lo consiglio.

sabato 15 marzo 2025

La nostalgia arriva quando il presente non è all'altezza delle aspettative


Ero in giro nel centro quando da una piazzetta fuorimano mi è arrivata alle orecchie la musica di una fisarmonica. Era una musica conosciuta, che non sentivo da moltissimo tempo. 
Così eccola e come d'incanto si sono materializzati nei miei ricordi, La Ninin che ballava con Sandrone, in quella pista da ballo improvvisata nel fienile di Luigiotto, quando c'era la festa del Paese e ci trovavamo tutti nell'aia grande per festeggiare San Fermo e la Madonna della Guardia.

Io li vedevo ogni giorno, La Ninin e il Sandrone, contadini dalle scarpe grosse, con i vestiti da lavoro, girare con la gerla e la zappa e poi eccoli lì, a ballare al suono della fisarmonica, leggeri come due farfalle, i volti rossi di sole e di vino, con i vestiti della festa che avevano l'eleganza semplice e la serenità del dopo guerra, il profumo di fieno, lavanda e polvere. Di legna e salsicce. 

Quale miracolo poteva mai averli trasformati, loro, per una sera, bellissimi. Tornati giovani ed innamorati e quella malinconia che gli brillava negli occhi, come di chi ha visto e sentito e rimpiange cose che altri non conoscono e mai conosceranno. Giusto il tempo di un giro di danza.

lunedì 10 marzo 2025

Anormali fantastici e dove trovarli

Potete avere paura di fare i genitori?
Ma cosa è successo negli ultimi trent’anni?
Non lo so, non capisco.
Siete genitori, una roba bella ma che impone anche avere dei superpoteri. Usateli, tranquilli.
Cercate di non avere paura di questo aspetto della vostra vita. Non dovete avere bisogno dell’approvazione dei vostri figli perché altrimenti, veramente, era meglio dedicarsi ad altro. Che so, un cane, un gatto, qualcosa di questo tipo.

Non è possibile che un genitore non riesca a muoversi in un perimetro di autorevolezza e che abbia bisogno che il figlio approvi le sue scelte: è aberrante. Non potete essere amici dei vostri figli, finitela. L’amicizia è un rapporto simmetrico.
Con voi, i vostri figli, un rapporto simmetrico non lo avranno mai».
Roberta Bruzzone

Queste parole sono tragicamente vere, ma non per una limitata porzione di genitori, per quasi tutti. Io li vedo: per strada, nei negozi, nei supermercati, all'uscita di scuola, al parco, queste madri tenute in ostaggio da bimbetti capricciosi, cresciuti in troppa bambagia e quindi rimbambiti prima del tempo geriatrico necessario. Questi padri che sembra abbiano generato un genio, lo esibiscono come fosse il figliol prodigo, pronti ad assecondare ogni richiesta. Allevano principini supponenti, addestrano principesse sul pisello, infanti esposti e farciti con i peggiori stereotipi, nella totale omologazione, nell' inconsapevolezza delle loro responsabilità. Abbandonati davanti ai furbofoni a sostituzione della babysitter. Sono patetici.

Ma a tutto questo c'è una soluzione...

"Fai di tuo figlio ciò che vuoi; e siccome sei un coglione, è giusto che tuo figlio divenga più coglione di te, un coglione perfezionato, adatto a vivere in un mondo di coglioni quale quello che tu, assieme a tutti noi, hai contribuito a creare. Non vorrai mica allevare un disadattato?"

mercoledì 5 marzo 2025

E vissero infelici e scontenti, perché costava di meno

La questione dei soldi che non fanno la felicità, diciamolo, è una bella favoletta consolatoria. Quindi? Potevo esimermi dal mettere alla prova la chatGPT con questa sconcertante verità?
Oppure è preferibile un finale da favola? dove comunque lei si sposa un principe?

Domanda: affermare che i soldi non fanno la felicità è una bugia, puoi argomentare in merito a questa frase che è solo consolatoria, usando un massimo di 100 parole?

L'affermazione che i soldi non fanno la felicità è una consolazione per chi non ne ha. La verità è che il denaro elimina stress e preoccupazioni basilari, apre porte a esperienze, cura la salute e garantisce sicurezza. Certo, un eccesso non garantisce la gioia, ma un'adeguata disponibilità economica è fondamentale per una vita dignitosa e serena, condizioni che contribuiscono in modo sostanziale al benessere. La felicità non è solo materiale, ma è innegabile che il denaro ne sia un tassello cruciale.

domenica 23 febbraio 2025

Non sono crudele, sono solo pragmatico

 

Ciao chatGPT: a cosa potrebbe pensare questa gatta di nome Nerina, che è rimasta chiusa fuori sul balcone, mentre i suoi compagni gatti stanno mangiando i croccantini?

Certo, ecco alcuni pensieri che potrebbero passare per la testa di Nerina, la gatta chiusa fuori sul balcone mentre gli altri mangiano:

Frustrazione e Immaginazione:

  • "Ma perché a me? Perché sono sempre io quella che rimane fuori?"

  • "Sentono l'odore di croccantini... li sento anche io! Mamma, perché non mi apri?"

  • "Chissà che festino si stanno facendo. Staranno spingendosi per arrivare al centro della ciotola, come al solito..."

  • "Spero che non lascino neanche una briciola per me..."

Tristezza e Solitudine:

  • "Mi sento esclusa... voglio anche io mangiare con loro."

  • "Qui fuori fa freddo, non voglio stare da sola."

  • "Magari mi dimenticano qui... non mi vogliono più bene."

Pianificazione e Speranza:

  • "Se mi metto proprio qui davanti, magari mi vedono e mi aprono."

  • "Forse se miagolo forte, la mamma si accorge che sono qui."

  • "La prossima volta mi nascondo e non mi faccio beccare fuori!"

  • "Speriamo che almeno mi facciano entrare presto."

Osservazione e Invidia:

  • "Vedo le loro codine muoversi felici... loro sì che si stanno divertendo."

  • "Oh, guardali come mangiano veloci! Non hanno proprio modi!"

  • "Almeno avessi io un piccolo croccantino..."

Un po' di Rassegnazione:

  • "Vabbè... aspetterò. Tanto prima o poi mi faranno entrare."

  • "Magari dopo mi offrono un pezzettino di quello che è avanzato."

In sintesi, Nerina è probabilmente un mix di frustrazione, tristezza e un po' di speranza. Vorrebbe tanto essere dentro con i suoi compagni a godersi la cena.