giovedì 30 luglio 2020

Tra l'altro ti volevo dire...



Le buone intenzioni, l'essere gentili può incoraggiare le menti pigre e malleabili ad essere indolenti. Più dai loro aiuto e più ne hanno bisogno. Finché la tua gentilezza sarà senza fine, essi non guadagneranno mai disciplina, dignità o stima di se. La tua gentilezza impoverisce la loro umanità.

Dice più o meno così la seconda regola del mago, che in genovese si potrebbe riassumere in una sola semplice parola: desbelinati!

L'arte di arrangiarsi non è da tutti, ma ci sono persone che si approfittano e queste vanno punite con la stronzaggine. Ci pensavo l'altro giorno mentre ero al telefono con Simo. Un'ora di telefonata per ritritare gli stessi argomenti, dubbi e domande che avevamo discusso nemmeno un mese prima. E poi parte con la richiesta di un favore perché lei non ha tempo, e non sa proprio a chi chiedere.

Ci ero cascato la prima volta, per una consegna di materiale, scatole e sacchetti da trasportare sino al secondo piano. Mi pareva di averle fatto un favore, salvo poi avere quella sensazione di 'tutto dovuto' che mi aveva invogliato ad indagare per scoprire che il figlio 23enne avrebbe potuto tranquillamente fare lui, ma non ne aveva voglia. Povero cocco di mamma, mentre noi portavamo gli scatoloni in casa lui stava in ciabatte a giocare alla playstation tre piani sopra.

Così le ho detto che non potevo, che era tardi ed avevo delle cose da fare, evitandomi altre ore di telefonata lamentosa. Mi stavo anche irritando per l'insistenza, soprattutto per il fatto che nemmeno ascoltava ciò che avevo da dire. Così ho messo giù e per un po' la funzione blocca utente sarà attiva sul suo numero; in modo da non impoverire la sua umanità.

Questo fatto è una novità, in passato non lo avrei nemmeno pensato e comunque la cosa avrebbe comportato una serie di sensi di colpa ed altri pensieri. Adesso arriva come una liberazione!
Le cose stanno decisamente migliorando.

venerdì 24 luglio 2020

Il fascino (in)discreto della borghesia

Augusto è noioso, terribilmente noioso per un uomo di 35 anni. Nelle pose e nel vestire mi ricorda moltissimo il mio prof di storia dell'arte, dress code Albania anni '50 e di anni ne aveva 75, ma avrebbe potuto tranquillamente uscire da un dagherrotipo di metà ottocento e nessuno avrebbe notato la differenza. Passò alle cronache per un favoloso paio di occhiali in perfetto stile Giovanni Leone.

I discorsi di Augusto sono terribilmente soporiferi, principalmente per il suo intercalare quieto, che va a discapito di qualsiasi argomento. Per esempio l'altra sera ci ha narcotizzato con una discussione su quanto la città abbia sofferto durante l'occupazione napoleonica, ne parlava in dettaglio come ci fosse stato, poi gli ospiti sono intervenuti sull'argomento, ed io ho solo potuto aggiungere che l'assurda statua dell'Imperatore fu posta proprio davanti alla stazione, durò giusto un paio di anni e fu abbattuta e buttata a mare da un popolino in vena di restaurazione, lo stesso che una decina di anni prima aveva demolito il Castelletto invocando la presa della Bastiglia, ed assaltato il palazzo del doge pensando a Versailles, inneggiando ad una libertè improbabile, per poi dar fuoco al trono ed al Libro d'oro della nobiltà. Anche io ho raccontato tutto come se ci fossi stato e speravo di aver pareggiato il conto. Ma Augusto di storia ne conosce decisamente di più, così ha proseguito con i dettagli economici.

L'ho ascoltato con interesse, d'altra parte giocava in casa e non faceva bello cambiare argomento, anche perché mi sono fatto l'idea che quello fosse uno dei suoi pezzi forti, e il Sandeman con ghiaccio è un ottimo deterrente. E poi, ho risolto che nell'ambiente che frequenta abitualmente, deve avere poche possibilità di sfoggiare la sua cultura da facoltà di lettere moderne, così ho anche fatto qualche domanda intelligente proprio per non dare l'impressione di essere un ospite scortese.
A fine serata ero molto soddisfatto del mio impeccabile comportamento sociale, ed anche di aver tirato tardi senza sbadigliare.

E dopo il clima surreale della serata cosa meglio per suggellarne il termine fotografando la vecchia seicento berlina posteggiata nell'androne del palazzo, sapientemente incastrata tra una colonna del '700 ed il muro; e potrei perfino affermare che fu posteggiata lì nel 1955 quando il palazzo ancora non esisteva; con una buona dialettica Augustea chiunque potrebbe crederlo.



domenica 12 luglio 2020

C'era una volta



Era natale, lo si capisce dall'albero sullo sfondo, ma l'anno resta sconosciuto, nessuno si è preso il disturbo di scriverlo sul retro della fotografia, ed io non ricordavo affatto che l'avessero scattata. E' sfuggita al mio rogo solo perché qualcuno ha pensato di usarla come segnalibro, probabilmente oggetto di regalo proprio in quell'anno. Ed è ancora un libro il protagonista di questo blog, custode di un ricordo.

La casa la riconosco, riesumando una memoria lontanissima mi ritrovo nel salotto di ZiaMaria, a cui piaceva regalare libri, scatole di matite colorate, fotografie incorniciate e sorrisi. Ed è lei la vera protagonista di questo scatto, tutti gli sguardi e le attenzioni sono per lei, con la sua immensa saggezza, lei che era riuscita ad averci attorno come gemme di una corona, figli, nipoti, cugini, cugini di cugini. Se c'è un modo per tramandare la gioia di quel giorno è questo, ed è uno dei pochi casi, rarissimi, in cui una vecchia foto riesce a comunicarmi lietezza e non desiderio di buttarla.


domenica 5 luglio 2020

Giolitti versus Salvini

"Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sulla uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga".

Frédéric Amiel, da Frammenti di diario intimo, 12 giugno 1871.


Sono passati 150 anni quando in un suo scritto, Frédéric Amiel dava una lucida lettura della società del tempo. Considerato dai suoi contemporanei poco più di un mediocre filosofo, oggi le sue parole sono così attuali da provocarmi un doppio sconforto. Per lui, inascoltato, e per noi incapaci di cambiare la nostra sorte nonostante gli avvisi. 
Tuttavia è un fatto, siamo gli spettatori e gli attori di un'incredibile decadenza, che coinvolge e travolge ogni strato della società e della cultura, e non sappiamo come porvi rimedio, da 150 anni almeno annaspiamo in questo fango, incapaci di uscirne.

E per concludere due belle foto di coppia, lascio a voi i commenti, con buona pace di Frédéric Amiel.


Rosa Sobrero e Giovanni Giolitti
Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno 1893


Elisa Isoardi e Matteo Salvini
Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno 2019