venerdì 24 luglio 2020

Il fascino (in)discreto della borghesia

Augusto è noioso, terribilmente noioso per un uomo di 35 anni. Nelle pose e nel vestire mi ricorda moltissimo il mio prof di storia dell'arte, dress code Albania anni '50 e di anni ne aveva 75, ma avrebbe potuto tranquillamente uscire da un dagherrotipo di metà ottocento e nessuno avrebbe notato la differenza. Passò alle cronache per un favoloso paio di occhiali in perfetto stile Giovanni Leone.

I discorsi di Augusto sono terribilmente soporiferi, principalmente per il suo intercalare quieto, che va a discapito di qualsiasi argomento. Per esempio l'altra sera ci ha narcotizzato con una discussione su quanto la città abbia sofferto durante l'occupazione napoleonica, ne parlava in dettaglio come ci fosse stato, poi gli ospiti sono intervenuti sull'argomento, ed io ho solo potuto aggiungere che l'assurda statua dell'Imperatore fu posta proprio davanti alla stazione, durò giusto un paio di anni e fu abbattuta e buttata a mare da un popolino in vena di restaurazione, lo stesso che una decina di anni prima aveva demolito il Castelletto invocando la presa della Bastiglia, ed assaltato il palazzo del doge pensando a Versailles, inneggiando ad una libertè improbabile, per poi dar fuoco al trono ed al Libro d'oro della nobiltà. Anche io ho raccontato tutto come se ci fossi stato e speravo di aver pareggiato il conto. Ma Augusto di storia ne conosce decisamente di più, così ha proseguito con i dettagli economici.

L'ho ascoltato con interesse, d'altra parte giocava in casa e non faceva bello cambiare argomento, anche perché mi sono fatto l'idea che quello fosse uno dei suoi pezzi forti, e il Sandeman con ghiaccio è un ottimo deterrente. E poi, ho risolto che nell'ambiente che frequenta abitualmente, deve avere poche possibilità di sfoggiare la sua cultura da facoltà di lettere moderne, così ho anche fatto qualche domanda intelligente proprio per non dare l'impressione di essere un ospite scortese.
A fine serata ero molto soddisfatto del mio impeccabile comportamento sociale, ed anche di aver tirato tardi senza sbadigliare.

E dopo il clima surreale della serata cosa meglio per suggellarne il termine fotografando la vecchia seicento berlina posteggiata nell'androne del palazzo, sapientemente incastrata tra una colonna del '700 ed il muro; e potrei perfino affermare che fu posteggiata lì nel 1955 quando il palazzo ancora non esisteva; con una buona dialettica Augustea chiunque potrebbe crederlo.



2 commenti:

  1. però... l'auto esilio trascorso altrove ha lasciato strascichi di socialità a livelli mai toccati prima:))
    e sto tizio? abita in un autosalone di auto d'epoca?

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    1. impensabile vero? secondo me ha qualcosa a che fare con la teoria dei bonus di Stefano Benni (Elianto)

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