domenica 12 luglio 2020

C'era una volta



Era natale, lo si capisce dall'albero sullo sfondo, ma l'anno resta sconosciuto, nessuno si è preso il disturbo di scriverlo sul retro della fotografia, ed io non ricordavo affatto che l'avessero scattata. E' sfuggita al mio rogo solo perché qualcuno ha pensato di usarla come segnalibro, probabilmente oggetto di regalo proprio in quell'anno. Ed è ancora un libro il protagonista di questo blog, custode di un ricordo.

La casa la riconosco, riesumando una memoria lontanissima mi ritrovo nel salotto di ZiaMaria, a cui piaceva regalare libri, scatole di matite colorate, fotografie incorniciate e sorrisi. Ed è lei la vera protagonista di questo scatto, tutti gli sguardi e le attenzioni sono per lei, con la sua immensa saggezza, lei che era riuscita ad averci attorno come gemme di una corona, figli, nipoti, cugini, cugini di cugini. Se c'è un modo per tramandare la gioia di quel giorno è questo, ed è uno dei pochi casi, rarissimi, in cui una vecchia foto riesce a comunicarmi lietezza e non desiderio di buttarla.


5 commenti:

  1. Risposte
    1. chissà, forse nascosto dietro l'albero di natale

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  2. Hai ragione, è una foto che comunica lietezza. Almeno questa salvala XD

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    1. la lascio nel libro... sono diventato allergico agli album

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  3. La zia Maria era contornata da una baraccata di figlioli.
    Era tipico di quegli anni.
    La lietezza o spensieratezza era anche quello.

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