lunedì 31 ottobre 2022

Il Capelvenere e lo sciroppo contro la tosse

Anche quest'anno la crescita del capelvenere ha permesso di provvedere alla preparazione dello sciroppo contro la tosse. Non ho idea se funzioni davvero o sia soltanto un placebo, tuttavia lo prepariamo da talmente tanti anni che è entrato nel ruolino di marcia della cucina, un po' come lo sciroppo di rose o il limoncino, e tutte quelle preparazioni che i famigli producono.

Dopo la siccità e il caldo secco dell'estate avevo temuto di dover rinunciare, perché la pianta ha sofferto parecchio, ma le piogge autunnali e qualche piccola cura aggiuntiva le hanno permesso di riprendersi molto in fretta.

La tradizione vuole che la raccolta delle fronde venga effettuata alla vigilia di ognissanti ed una fronda, messa sotto al cuscino, aiuti a sognare se un caro defunto sia finito all'inferno o in paradiso. Da piccolo ci credevo, poi la prozia Betty, acerrima partigiana e comunista, al prete che le minacciava la scomunica, sentenziò: l'inferno? quando mi tocca di giro non c'è più posto!

Ma passiamo alle cose serie, e cioè alla ricetta.

📌 100ml di acqua bollente.

📌 30 gr di foglioline fresche sminuzzate (+ scorza di limone o zenzero e due baccelli di cardamomo).

Versare l'acqua sulle foglie, la scorza del limone e il cardamomo e lasciare macerare per tre ore coperto, poi filtrare, aggiungere miele o zucchero di canna in ugual peso del liquido e addensare a bagnomaria. Travasare in una bottiglietta sterile e chiudere. Si prende a cucchiaini, due volte al giorno lontano dai pasti.

Funziona? non lo so! a me pare sia lenitivo, soprattutto per la tosse notturna, ma nel caso essendoci il limone è un ottimo digestivo.

sabato 29 ottobre 2022

Camicette nere

Giorgia Meloni, prima donna di destra, si definisce il Premier, il presidente del consiglio dei ministri. Cosa che solleva qualche perplessità tra le giornaliste ed apre riflessioni sull'esistenza di un femminismo di destra. Il femminismo non ha etichette, o almeno non dovrebbe averne, spesso la Sinistra ne rivendica la maternità, ed il diktat è la lotta sociale condivisa, per questo le femministe marciano insieme e condividono le vittorie. Sarà per questo che al patriarcato le femmine in gruppo fanno più paura di una donna sola al comando?

Sarà per questo che in una situazione politica complessa, la triade BeSaMe (Berlusconi - Salvini - Meloni) ha mandato avanti una donna, che ha pensato subito di travestirsi da maschio; una donna che si troverà a sbrogliare una bella rogna, da sola, per via di quel presunto individualismo connotativo del femminismo di destra.

I riferimenti politici esteri ci sono: la baronessa Margaret Thatcher e la deputata Marine Le Pen, due per tutte; donne di destra che si sono 'fatte da sole', altro che vittoria di gruppo come ebbe a commentare Nilde Iotti quando nel '79 fu la prima donna eletta presidente alla Camera dei Deputati, poco importa poi se in passato fu l'amante di Togliatti, cosa che secondo me le facilitò le cose.

mercoledì 26 ottobre 2022

Dentro neri come corvi, fuori bianchi come colombe

"Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il Fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di culture, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli “altri” le cause della sua impotenza o sconfitta. Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale d’altronde non rispetta lui. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. E’ superstizioso, vuole essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri. Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone, il padre."
(Ennio Flaiano, “Don’t Forget”, 1967/72)

Quando leggo i pensieri di coloro che hanno conosciuto ed indagato l'ideologia fascista, mi stupisco di come quella minaccia fosse nota ma sottovalutata.
E quando chiedo ai pochi sopravvissuti a quel periodo scorgo preoccupazione; chi è arrivato dopo rischia di sottostimare il pericolo rappresentato dai fascisti di oggi?
Ma è davvero una deriva pericolosa come allora oppure c'è solo tanta paranoia?
All'epoca fu Sciaboletta(*) a permettere l'ascesa del peggior danno che poteva colpire le istituzioni italiane, e oggi chi sarà a permettere quello che molti temono sia il peggior ricorso storico che l'Italia poteva avere?
Insomma quale è la vera natura di un 'italiano fascista'? la sua cultura, i suoi atteggiamenti oppure come scrive Flaiano è un insieme di comportamenti?
Parallelamente possiamo dire che gli spagnoli siano ancora intimamente franchisti o che i tedeschi abbiano ancora voglia di nazismo? Alcuni forse, ma si perdono nel mucchio degli 'assennati'.
Queste dittature scomparse come male erbe, sono state rimosse e direi superate in civiltà dalle democrazie seguenti. Ma in Italia sembra non essere così. 
Perché?
Flaiano scrive i suoi pensieri solo dopo vent'anni dalla caduta del regime, forse troppo poco, ma ho l'impressione che una sorta di macchina del tempo ideologica sia in azione.
Poi penso alle contaminazioni, insomma possiamo restare immuni a contatto con una parte di società culturalmente/ideologicamente vicina al fascismo?


Questo video sul fascismo è la promo di una trasmissione di France 5 in cui si parlerà dell'ascesa di Mussolini sulla scena politica italiana. Inutile dire che ci saranno inevitabili parallelismi con la situazione attuale, poi mi sono letto alcuni commenti per capire cosa pensano di noi all'estero:

Rodney Lorenzo - New York: Spiega molto perché la maggior parte degli italiani sono fascisti e razzisti. Sono peggio dei tedeschi

Tahsin Koktepe: Sta tornando in Europa

Laurent Campergue: La storia si ripete e ne rivivremo una piccola parte in pochissimo tempo

Allaj Sidibe - Dakar: Bene, vediamo! L'Italia sta di nuovo calciando?

Insomma non sono per nulla felice della piega che stanno prendendo le cose, non sono l'unico, ma pare sia una sorta di destino ineluttabile. Vorrei sbagliare!



(*) Vittorio Emanuele III è un simbolo: non del fascismo o della complicità col nazismo, ma della miseria, della pavidità e dell’opportunismo delle classi dirigenti italiane.

domenica 23 ottobre 2022

Austerity - perché in inglese si soffre meno

Correva l'anno 1935 quando in Italia iniziò l'autarchia.


Correva l'anno 1973 quando in Italia iniziò l'austerity.


Correva l'anno 2022 quando in Italia iniziò la new austerity... come lo ricorderemo questo nuovo corso storico di risparmio energia e fai da te?

E quindi eccoci qua, non saprei dire in quale anno fu costruita questa stufa economica, ma ringrazio i vari famigli che nel tempo l'hanno sempre tenuta in funzione e quando non è più servita, l'hanno sistemata in cantina, per quel detto che avverte: se non puzza non si butta.
Con una risistemata torna come nuova, pronta per cucinare, scaldare e produrre acqua calda, usando scarti di legna, rami secchi, vecchie cassette e cartoni. Così dopo cento anni siamo daccapo!

giovedì 20 ottobre 2022

Fingilo oppure fallo - come fare la raccolta differenziata, oppure fingere

Fingilo oppure fallo ovvero: Fake it till you make it, il motto principe della psicologia cognitivo comportamentale; Fingi fino a quando non lo ottieni.
Nel video a seguire ecco che dopo anni, anzi decenni, di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata siamo finalmente ad un punto di svolta. 

Non è splendido questo? io guardo queste cose e mi beo per la loro perfetta perfezione, un mondo assolutamente ideale dove tutto funziona benissimo, perfino la spazzatura, quasi profuma di violette.

Poi esco di casa e il mondo reale mi da subito un ceffone, di quelli che ti lasciano impietrito a girare su te stesso come una trottola. E mi dico: eccola qui la vera verace indole del genovese medio mediocre, eccolo qui il cittadino che sbraita e pontifica sui doveri della pubblica amministrazione e poi va a buttare la spazzatura, che se il buongiorno si vede dal mattino... così mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa, e di dire solo... non ce la faremo MAI.


sabato 15 ottobre 2022

Cose che accadono veramente

L’altro giorno stavo lavorando al bancone del Libra durante un mezzogiorno, come al solito tanta gente, tutto molto informale, insomma un bell’ambiente per lavorare e fare la pausa pranzo.

Verso fine turno lo vedo entrare e so che sarà un problema. Giacca stazzonata, faccia segnata da una vita sicuramente difficile, lascia l’idea di un uomo che vive in un auto, ha i movimenti rapidi di un predatore spaventato, sul chi vive. Vede che può ordinare senza pagare subito e mi si avvicina. Sorrido.

Gli chiedo se ha bisogno di qualcosa. Ha occhi fermi ma stanchi, si vede che avrebbe bisogno di una doccia e di un buon sonno.
“Panini, quanto?”
Io glielo offrirei volentieri ma ho paura prima di tutto di ferirlo, sono cose delicate che si capiscono solo quando si lavora tanto con le persone, tutti i tipi di persone..
“3 euro” gli dico per andargli incontro “e te lo faccio fare come vuoi”.
Sorrido.
“Sensa maiale” dice in uno slavo italianeggiante.
“un bel tramezzino tonno pomodoro lattuga e salsa, va bene?..3 euro e ci metto anche la Cola, oggi c’è un offerta” mi invento al volo..
Annuisce, non capisce bene cosa succede, forse pensa che voglia fregarlo, continua a guardarsi intorno, cerca probabilmente la presenza di un buttafuori…inizia a rovistarsi nelle tasche.
“Tranquillo, paghi dopo gli dico, siediti pure..”

Si mette su una panca all’esterno da dove può guardarmi.
Mando l’ordine in cucina, spiego la situazione e chiedo che lo facciano bello gozzo quel tramezzino.
Faccio pagare un paio di persone, gli porto la cola giusto mentre arriva il tramezzino. Che non è un tramezzino.
E’ Il Fottuto Tramezzino Di Fine di Mondo. E’ tipo quadruplo e c’è dentro l’equivalente di un pasto-famiglia in tonno e verdure. Mi viene da ridere e ringrazio la fortuna di avere ragazzi simili a lavorare con me..
Occhio Stanco continua a subodorare una fregatura, sembra seduto sui carboni ardenti ma in quattro morsi si divora il Tramezzinosaurus Rex. Visto che sto passandogli vicino mi chiede
“Posso caffè?”
Sorrido.
Annuisco e vado alla vecchia, storica Faema. Metto sotto il beccuccio la tazzina e –riflesso nella macchina- vedo che Giacca Stazzonata si alza e a passo spedito se ne va attraversando la strada. Gli auguro dentro di me buona fortuna, con una punta di dispiacere per non avergli potuto far provare il mio caffè. Vado fiero del mio espresso... nel frattempo un altro cliente, che era fermo al bancone a mangiare un panino e ha visto e seguito tutto, si muove deciso e mi viene incontro. E’ un quarantino brizzolato bene, con una lacoste di un colore che se lo metto io sembro sbirulino e invece su di lui sembra elegante, jeans falso usurati, occhiali fumè e orologio digitale d’ordinanza..
“Eccallà penso. Adesso questo mi attaccherà un pippone sugli zingheri, i latri, la riconoscenza, i nostri nonni mica scappavano senza pagare..” e invece dice solo:
“Piadina, birretta, caffè”
“Sono dieci euro” dico, e sorrido riconoscente del suo silenzio

Lui prende il portafoglio, mi dà un Ticket restaurant da 10 poi esita un attimo e mi dà altri 10 euro
“Pago anche per il signore di prima, dice, credo che sia dovuto andare..”
Sorrido -per la prima volta veramente e non solo con la faccia-
"Grazie ma non posso accettare, era mio ospite”
Lui sembra rimanerci un po’ male, rimette il deca in tasca, fa per girarsi poi invece mi guarda, tira di nuovo fuori i soldi e dice:
“allora glieli lascio, se torna lui o un suo amico mi farebbe piacere che fossero anche i miei ospiti.”

Prendo i soldi e vorrei stringergli la mano, ma lui saluta ed esce. E io mi rendo conto che aveva un accento straniero, forse slavo anche lui. E mi chiedo quale è la sua storia. Figlio di immigrati? Arrivato qua in cerca di fortuna? Avrà avuto anche lui momenti difficili o semplicemente si è sentito solidale con uno straniero in terra straniera? Lo guardo mentre attraversa veloce la strada e penso che in fondo a qualsiasi tunnel, ai tubi catodici, ai titoli dei giornali e dei talkshow ci sono le persone, che sono sempre meglio di come le immaginiamo. E che quel manipolo di poveri stronzi, violenti che seminano paure e odio perché è nella paura e nell’odio che vivono, non hanno scampo.

Un giorno un Tramezzino li seppellirà, tutti.
Maria Cristina Corvo- In te mi rifugio.
Da: La sensibilità dell'anima

mercoledì 12 ottobre 2022

Parco o parcheggio?

Un parcheggio che potrebbe tranquillamente essere come questo, preciso ed ordinato, una distesa compatta di asfalto, cemento e lampioni; il paradiso per qualsiasi automobilista. Immaginatelo pieno di automobili nel mese di agosto, e lasciate perdere il panorama sullo sfondo, tutta quella natura pronta per essere contaminata è quasi un fastidio davanti a tanta geometria.



Poi immaginate lo stesso parcheggio, ma con gli alberi, file ordinate di alberelli e piccole aiuole con cespugli e arbusti, non serve nemmeno sacrificare dei posti auto, il tronco di un albero occupa poco posto. Non tutti sono capaci di progettare una soluzione del genere, non che per farlo serva una particolare intelligenza, ma serve una visione del mondo differente. Ma ci sarà sempre qualcuno pronto a recriminare costi e disagi.
Ma un giorno, quando gli alberi saranno cresciuti e magari non servirà più il parcheggio, si potrà avere qualcosa del genere, una specie di bosco urbano e se qualcuno deciderà che non c'è più bisogno di un posteggio, ci saranno sempre gli alberi, a fare ombra, a portare profumi e fiori, a creare un ambiente meno banale della sterile distesa di asfalto, cemento e lampioni.




Poi ci sono i francesi che sui posteggi dei loro supermercati installano pannelli fotovoltaici.

domenica 9 ottobre 2022

Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno

Era tradizione, fermare gli orologi e coprire gli specchi quando in casa c'era un lutto. Le persiane si chiudevano, la radio veniva accesa a volume bassissimo, si parlava sussurrando, ci si muoveva con cautela, ed in tutta la casa calava il silenzio.

Quegli anni sono lontani, e quasi appare ridicolo oggi rispettare certe usanze, come spedirsi cartoncini di condoglianze, mettere il fiocco nero sul portone, o tener chiusa l'anta per rispetto al morto. Tutto questo non si fa più, perché la morte fa paura ed ogni segnale che la ricorda è stato rimosso. Oggi si muore negli ospedali, nelle case di riposo, si muore altrove e solo per sbaglio in casa, nel proprio letto.

Era fermo da un po', al punto che lo credevo rotto, era fermo dal 2000, l'anno della morte di Augusto, in quell'autunno faticoso rispettammo tutte le regole del lutto che se  non altro tenevano impegnato il cervello ed impedivano certe dolorose derive. Poi lo abbiamo semplicemente dimenticato, d'altra parte non è più molto utile, ed è rimasto al suo posto solo per distrazione, tuttavia c'è stata una frase della decana che lo ha rivalutato, che improvvisamente lo ha fatto nuovamente diventare utile e così è stato rimesso in funzione - Mi fa compagnia mentre ricamo o quando leggo.

E poi alle quattro del pomeriggio, quasi ogni domenica, prendiamo il te, rigorosamente Earl Grey tea al bergamotto, servito in gradevoli tazze di porcellana Rosenthal ed accompagnato dalle pastine di Panarello; chi meglio di lui potrebbe annunciare un tale rito.

venerdì 7 ottobre 2022

Qualunque cosa è in vendita, è solo questione di prezzo

Ritratto di dama, (olio su tela, 150x105cm) - dipinto da Rubens nel 1606, questo quadro fa parte delle collezioni del Faringdon Collection Trust, ed è esposto nella dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire. La nobildonna rimasta sconosciuta per 300 anni, ritorna a Genova, e grazie agli studi in preparazione della mostra dedicata a Rubens inaugurata ieri, ora ha un nome ed un cognome: Violante Maria Spinola Serra.

Come sia finito in una collezione inglese resta per me un mistero.
Tuttavia c'è stato un periodo della storia di Genova in cui tutto era in vendita, dai palazzi alle collezioni di argenteria e gioielli, ma anche mobili, quadri, sculture e perfino porte intagliate e dipinte, caminetti e fontane marmoree. Le ricche famiglie cittadine erano pronte a disfarsi dei loro capolavori per pagare le ingenti tasse imposte da Napoleone a nobili e religiosi, ma anche per colpa di scellerate divisioni ereditarie. In questo piglia-piglia ci finirono in mezzo anche oggetti preziosissimi. Come nel caso dei fratelli Pallavicino che  non esitarono a tagliare un quadro di famiglia pur di avere ognuno il proprio ritratto da fanciullo, commissionato dalla madre a Van Dick, primo pittore di corte in Inghilterra.


Tornando alla dama del dipinto, rappresentata al pari di una regina, oggi sappiamo che apparteneva ad una delle più ricche famiglie genovesi, e quando dico ricche, intendo incredibilmente-immensamente-incommensurabilmente-schifosamente ricche, al punto da avere come pittore di casa, Rubens, che normalmente dipingeva per il re di Spagna, ed a Genova fu chiamato dal doge per dipingere sua moglie, il figlio ed il loro cane da compagnia. Tanto per dire lo sfregio all'opulenza. Sarebbe come chiamare Michelangelo per imbiancare la cantina.

Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607; considerata per l'epoca una città meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d’Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche fucina di talenti artistici e culturali. Visitandola al seguito del Duca di Mantova Vincenzo I, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte, Rubens ebbe modo d'intrattenere rapporti diretti ed in alcuni casi molto stretti, coi più ricchi ed influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
Questo gli permetterà non solo di avere commissioni per ritratti e quadri a soggetto religioso, ma anche di poter accedere alle dimore dei suoi committenti, palazzi innovativi e nuovissimi, fulgidi esempi dell'arte del saper vivere ed abitare. Ad essi dedicherà un libro che diventerà un manuale per costruire palazzi all'italiana.
Quanto a Vincenzo I Gonzaga, s’innamorò delle donne di Genova (tutte), considerate di una bellezza ed eleganza rara, anche se non credo fossero solo le nobildonne ad attirare la sua attenzione, ma data l'età del Duca all'epoca della visita, è ben pensabile che avesse ripiegato sulle più abbordabili spiagge, ville ed ameni giardini affacciati sul mare. Ed è di queste meraviglie che narra alla giovane consorte Eleonora nelle sue lettere.

mercoledì 5 ottobre 2022

In Omnia Pericula Tasta Testicula


Altro terremoto, uno scrollone 3.8 prima della mezzanotte. La serie prosegue la prima scossa del 22 settembre e da allora 13 scosse di assestamento si sono succedute. Meglio tante e piccole che una sola grande, tuttavia un po' di apprensione c'è, pure se non siamo in zona storicamente sismica.

Insomma a quelli che dicevano: 
col Covid siamo arrivati alla frutta,
risponderei tranquillamente che quello era solo l'antipasto.

domenica 2 ottobre 2022

Solo un avaro nasconde ciò che non gli servirà mai

Come era prevedibile la Gea ha trovato pretesti per lamentarsi dell'aumento e quindi per non concederlo, e siccome Ada non è molto brava a discutere questioni di soldi, ha semplicemente lasciato il prezzo invariato, resterà sino alla fine del mese e, questo appare chiarissimo, non tornerà. Ma lo dirà all'ultimo, giusto per creare un po' di disagio.

Io a sentire tutta la questione, cioè entrambe le campane come si dice, l'avevo quasi da subito considerata una mentecatta, la Gea, ricca ma con il braccino corto, quelle borsa di Vuitton in pelle e spesa al discount di prodotti bio per capirci, e tale si è rivelata. Per questo sono stato ad osservarle come fossero due cavie da esperimenti, e nonostante questo per più di una volta ho avuto una sorta di senso di nausea a certe argomentazioni della Gea che avevano davvero i modi e gli argomenti del politico con il culo sporco. Non mi aspettavo grandi cose. Anche se Ada mi ha un po' deluso, e contemporaneamente piacevolmente sorpreso; insomma non è una attaccata ai soldi, ma in questo caso trovo sia un peccato. Invece è un po' come me, quando una persona la delude ha chiuso per sempre e senza possibilità di recupero.

E' la regola del vaso rotto, lo puoi anche incollare perfettamente, ma sempre rotto rimane.

Peccato, ma a quanto pare la gente di merda è in aumento, questo ha concluso Ada non senza sospirare di triste soddisfazione, come avesse aggiunto una voce alla lista. Sarà anche per via della crisi, degli aumenti, della guerra, del covid, dei social che hanno cambiato le persone rendendole più superficiali, e poi che altro? Della scuola che non insegna più l'educazione civica, dei film americani privi di valori morali, del buco nell'ozono e pure qualcosa nell'aria che rende le persone cattive.

Insomma la realtà è che la gente di merda c'è sempre stata, ma fa bello pensare di trovarsi davanti all'eccezione comparsa tutta per noi. Trovare giustificazioni, anche ridicole, a cui credere o far finta di farlo. Qualsiasi cosa piuttosto che dire: me lo dovevo aspettare che quella era un pezzo di merda. Che sarebbe come ammettere di aver sbagliato a valutare o peggio di aver creduto che certi rapporti lavorativi in nero siano basati sull'educazione, sul rispetto e sul merito. Inganno.

Spiace, perché Ada per le prossime volte sarà meno educata e onesta, ed io in tutto questo mi trovo sempre più spesso a pensare che l'onestà non paga e che aveva ragione Armando quando diceva che lo metteva nel culo agli altri prima che lo facessero a lui. A me pareva una logica assurda, e l'ho odiato per quel pensiero; ma avevo 22 anni ed ero talmente ingenuo da fare quasi tenerezza. E lo stesso Ada, troppo credulona per scovare le bitch inside, quelle che anche solo per risparmiare un euro sul compenso della domestica le contano i minuti di ritardo, ma per loro non lesinano e sono pronte a spendere cifre assurde in estetista.

A tutte le Ada del mondo quindi dico: fottetele prima, fottetele subito, fottetele sempre queste troie arricchite, queste parvenu tutte selfie, abbronzatura Lancome e labbra botox a culo di gallina, fottetele ed andateci giù duro, fate la cresta sulla spesa, rubatevi i detersivi e sostituiteli con l'acqua, pulite di meno, non date disponibilità oltre gli orari concordati, fatevi pagare anche il quarto d'ora in più, non fate favori, arrivate in orario, ma andate via in tempo, e se vi dicono che sarete amiche non credeteci, nessun datore di lavoro può essere un buon amico. Siate opportuniste prima che lo siano loro.

E poi siate fiere del vostro lavoro, che senza di voi vivrebbero sommerse di merda, non lasciatevi umiliare, perché non esistono lavori umili, solo lavori sottopagati, come ricorda bene Crozza!