Era tradizione, fermare gli orologi e coprire gli specchi quando in casa c'era un lutto. Le persiane si chiudevano, la radio veniva accesa a volume bassissimo, si parlava sussurrando, ci si muoveva con cautela, ed in tutta la casa calava il silenzio.
Quegli anni sono lontani, e quasi appare ridicolo oggi rispettare certe usanze, come spedirsi cartoncini di condoglianze, mettere il fiocco nero sul portone, o tener chiusa l'anta per rispetto al morto. Tutto questo non si fa più, perché la morte fa paura ed ogni segnale che la ricorda è stato rimosso. Oggi si muore negli ospedali, nelle case di riposo, si muore altrove e solo per sbaglio in casa, nel proprio letto.
Era fermo da un po', al punto che lo credevo rotto, era fermo dal 2000, l'anno della morte di Augusto, in quell'autunno faticoso rispettammo tutte le regole del lutto che se non altro tenevano impegnato il cervello ed impedivano certe dolorose derive. Poi lo abbiamo semplicemente dimenticato, d'altra parte non è più molto utile, ed è rimasto al suo posto solo per distrazione, tuttavia c'è stata una frase della decana che lo ha rivalutato, che improvvisamente lo ha fatto nuovamente diventare utile e così è stato rimesso in funzione - Mi fa compagnia mentre ricamo o quando leggo.
E poi alle quattro del pomeriggio, quasi ogni domenica, prendiamo il te, rigorosamente Earl Grey tea al bergamotto, servito in gradevoli tazze di porcellana Rosenthal ed accompagnato dalle pastine di Panarello; chi meglio di lui potrebbe annunciare un tale rito.
alla faccia do caciocavallo, quello sì ch'è n'orologio
RispondiEliminaPer i miei gusti è troppo rumoroso, ma la decana è mezza sorda, quindi bene così.
EliminaMi hai fatto rivivere momenti della mia infanzia. L' anta del portone chiusa in segno di rispetto e il bottone nero sul bavero. Ieri sono stata al cimitero a trovare le mie radici ed ho constatato che non esiste quasi più il ricordo dei defunti. Le panarelline con il te al bergamotto sono una merenda speciale. Serena giornata.
RispondiEliminada come sento raccontare dagli anziani, il funerale era un momento di omaggio al defunto, un vero e proprio rito, oggi è diventato quasi un impiccio...
EliminaPanarello se la gioca con Tagliafico e un paio di altre pasticcerie...
leggendoti mi hai fatto tornare in mente i racconti di mia nonna
RispondiEliminai miei nonni mi raccontavano un sacco di cose come queste... meglio delle fiabe per me piccolo
EliminaPer il lutto: niente tv, niente radio, niente sorrisi. Si usava così.
RispondiEliminaAdoro il tè al bergamotto.
e vestirsi di nero...
Eliminapreferisco il te verde Matcha senza zucchero, con i canestrelli Panarello ovviamente ✿ ✿ ✿
... e una o due monete nella tasca, per il traghettatore dell'aldilà ...
RispondiEliminaeh già, per Caronte! chissà se lo facevano i vecchi genovesi... chiedo a qualche famiglio
EliminaQuello di via San Vincenzo?
RispondiEliminaDici Panarello (?)... è in via Galata, e poco più avanti c'è anche Tagliafico... quante golosità in un'unica strada; da perderci la testa lavata col balsamo
Eliminanon possiedo orologi. la morte non mi spaventa. compagnia me la faccio da solo. non sono goloso ma mangio spesso cose dolci e golose. ciao e grazie dei profumi immaginati :)
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