giovedì 28 aprile 2022

La normalità è un'invenzione di chi è privo di fantasia

Oggi ero al supermercato in un orario in cui normalmente faccio altro, volevo iniziare il gioco del carrello, ma poi ho pensato di dedicarmi solo alla spesa, e mentre ero in giro per gli scaffali non ho potuto fare a meno di classificare un po' di personaggi.
Quindi in rapida sequenza:

✔ Marito al cellulare che si fa leggere dalla moglie la lista della spesa, e lei, anziché divorziare, gliela spiega e resta al telefono per assisterlo dall'ingresso sino alla cassa e forse anche dopo nel posteggio.

✔ Signora agé che rallenta la fila perché non trova il portafoglio nella borsa, poi non ricorda dove ha messo il bancomat, poi decide di pagare in contanti e deve cercarli con cura e lentezza, poi mette le cose nella borsa e lascia il carrello davanti al cassiere, poi torna indietro perché ha dimenticato il portafoglio sul banco, poi vuole un sacchetto... mentre tutti la infamano ed io penso che dovrebbe cambiare il dosaggio di qualsiasi cosa stia prendendo.

✔ Cicciona con il cane dentro al carrello che viene invitata dalla cassiera a lasciarlo fuori ma lei fa finta di non sentire ed entra lo stesso.

✔ Uno che chiede di entrare senza mascherina perché l'ha persa, ma tanto deve solo prendere un litro di latte e se c'è anche il pane, quindi chiede alla cassiera se c'è ancora del pane.

✔ Madre con bimbo che urla perché vuole delle caramelle che non pare siano in vendita tra quelle disponibili, ma lui insiste e tira giù dallo scaffale delle confezioni a caso e lei non lo sgrida lasciando le cose a terra.

✔ Tipa che ha preso solo un barattolo di cetriolini sott'aceto e quindi DEVONO farla passare perché ha fretta e le chiude la farmacia.

✔ Coppia che torna indietro perché ha dimenticato di comprare alcune cose, ma non sanno come organizzarsi per non rientrare con i prodotti già pagati, e vogliono rientrare entrambi e forse si aspettano che qualcuno dei presenti li tolga dall'imbarazzo.

✔ Io che controllo questa umanità sconnessa e mi chiedo a quale asteroide siano dovute tutte queste cose, e penso preoccupato: esiste un'incredibile quantità di persone che sembrano in trance, camminano totalmente sconnesse dalla realtà che li circonda, si aggirano tra gli scaffali come fossero appena arrivati dal neolitico, completamente persi, e non parlo di quelli che già camminano con gli occhi incollati al cellulare, no! anche senza iphone hanno sempre l'aria del nescio.

venerdì 22 aprile 2022

"Chi vuole dei comodi se li procuri a sue spese"

E così fu costruita la Basilica di Carignano, per una ripicca tra donne.

Era il 1478 quando la moglie di Bandinello Sauli, avendo chiesto ad una nobildonna della famiglia Fieschi di attenderla, ritardando di qualche minuto l'inizio della messa, si sarebbe sentita rispondere proprio così.

Oltraggio e dispetto! Al punto che l'interessata decise di costruirsi una chiesa tutta sua. Ma mica una chiesetta, lei voleva una basilica, a sfregio di quella sfrontata della Fieschi, e per farlo chiamò il miglior architetto sulla piazza. Le cose tuttavia andarono per le lunghe e bisognerà aspettare il 1564 per assistere alla celebrazione della prima messa, non sappiamo se con un orario comodo per i Sauli, i cui discendenti proseguiranno nel completamento della chiesa durante i secoli.

Secondo una leggenda, quando nel 1737 Domenico Sauli fece realizzare le campane, gettò nel crogiolo, durante la fusione, alcuni sacchi di monete d'argento per rendere il suono più armonioso. 

Ed oggi, a distanza di 543 anni da quell'offesa e 284 anni dopo la fusione delle campane, è ancora possibile ascoltare il tintinnio melodioso delle monete d'argento...

mercoledì 20 aprile 2022

Che dote di merda l'intuito

- Ehi ma sei tu? allora sei arrivato?!!

- Eh sì... sono qui... a quanto pare. (perplesso). Ciao, come stai?

- Chi io?

✠ Silenzio imbarazzato ✠

- Oh guarda, è arrivato il tuo autobus!

domenica 17 aprile 2022

C'era una volta...

La piazza porta il nome di un'antica e nobile famiglia oramai estinta, che diede lustro e un doge alla Repubblica. Di essa oggi nessuno ha memoria, perfino il loro austero palazzo pare essersene dimenticato, solitario domina uno spazio rimasto segreto, ritagliato tra angoli frantumati dai secoli e sbiadite architetture.

Il tempo si è fermato in questa piazzetta frequentata da pochi residenti, esclusa dai percorsi turistici e dal vociare dei ristorantini alla moda.

La mattinata scorre lenta, nella pigrizia che si insinua tra le case nei giorni di festa; ma a ricordare la messa della domenica è il campanile che ammicca curioso dai tetti, invitando i fedeli ad entrare in cattedrale, per altri invece annuncia il momento di preparare il pranzo, mentre sorprende i turisti facendogli alzare lo sguardo dal grigio dei basoli all'azzurro del cielo capriccioso d'aprile. Buona Pasqua!



venerdì 15 aprile 2022

Un fortunato incidente

Cristoforo Colombo con l'America è un fortunato incidente!
Con buona pace dei nativi.

 Alexander Fleming con la penicillina è un fortunato incidente!
Con buona pace dei NoVax.

L'incendio di Notre Dame a Parigi è un fortunato incidente?

Me lo stavo chiedendo, forse potrebbe diventarlo. Intanto si celebra il terzo anniversario da quella catastrofe, ma scorrendo le cronache, i pompieri di Parigi sono intervenuti spesso per salvare dalle fiamme i preziosi edifici della città. (la loro storia in un video - click)

Era il primo giugno 1810 quando Napoleone, invitato per un ballo in suo onore all'ambasciata d'Austria, scampa ad un incendio in cui muoiono 12 invitati a causa delle carenze nei soccorsi. Volendo rimediare a questa falla, l'imperatore mette mano alle leggi ed il 18 settembre 1811 il Battaglione dei pompieri di Parigi è ufficialmente attivato ed operativo.

Ma la notizia ghiotta per questo terzo anniversario è stata l'uscita del film sull'incendio della cattedrale; come tutte le trasposizioni cinematografiche che mettono su schermo una tragedia ci sarebbe da storcere il naso per un certo cinismo nel trattare un tema cosi recente ed ancora al centro di indagini, ma non essendoci state vittime, il cinismo può stare tranquillo e quindi resta, per i posteri, una sorta di documentario romanzato su quello che è successo in quelle ore concitate, in cui agli storici dell'arte son tremate le vene e i polsi (cit.) mentre il resto dei francesi ha trattenuto il fiato e con loro pure una parte del mondo occidentale.
Servirà il lavoro di Jean-Jacques Annaud a prevenire futuri incendi? Non credo; sicuramente servirà per mostrare un lavoro spesso eroico, come hanno operato i soccorritori, e cosa è rimasto del monumento alla fine dell'incendio ed infine sarà utile per far cassa al botteghino. Perché la ricostruzione della cattedrale costa un botto e i soldi di istituzioni e donatori non bastano a coprire l'immensità della spesa. 

Il trailer è di fatto uno spoiler di quello che ci aspetta, ma poco importa, gli effetti speciali sono garantiti, non capita tutti i giorni di avere quasi in diretta l'incendio di una cattedrale millenaria come set cinematografico.

lunedì 11 aprile 2022

La torta dell'egoista

Giravo il web cercando una ricetta della torta di zucca e sono capitato su questa foto, ed ecco... eccola qui la libertà dell'egoista, dell'anticonformista che non capisce un cazzo, del bastian contrario a prescindere. Penso a questa distorsione quando qualcuno se ne esce con la frase: io voglio sentirmi libero di fare quello che voglio!

Quella fetta di torta tagliata fuori posto, non è inadatta, non è maleducata ma irragionevole, ingenua e strafottente allo stesso tempo. Un po' come quelle persone che non si rendono conto di essere maleducate semplicemente perché nessuno gli ha insegnato come ci si comporta in determinati contesti. In queste distorsioni ci metto i novax, e tutti quelli che nel nome della propria (presunta) libertà assumono atteggiamenti vistosamente lesivi della libertà altrui, ma si sentono legittimati, o meglio si auto legittimano a farlo, in virtù di non saprei bene quale regola non scritta.

Aggiungerei alla fila dei liberi imbecilli anche tutti quelli che sentono la necessità di commentare a cazzo qualsiasi cosa trovano sui social, invocando la libertà di pensiero e di espressione, senza rendersi minimamente conto delle loro farneticazioni. Un esempio potrebbero essere i commenti razzisti alla Segre, ed ultimi in ordine di tempo i commenti alle foto di Fedez, ricoverato in ospedale. Esternazioni talmente fuori contesto da risultare ributtanti a prescindere.

sabato 9 aprile 2022

Quando arrivi alla mia età essere giovane è l'unica cosa che ti manca

La prozia Elena classe 1928, festeggia il suo genetliaco, in modo quieto e con pochi e selezionati parenti. Cosa regalarle? ci ho pensato per settimane, alla fine ho risolto che le avrei consegnato un blocchetto di buoni per una serie di pomeriggi assieme, pratico, economico e utile ad entrambi.
Il blocchetto comprende varie attività, la spesa, la cura del giardino, preparazione pranzo o te del pomeriggio, forse un giro in giro se ne avrà voglia, partitona a burraco, lettura di giornali on line.
Stare con lei è interessante, mi racconta un sacco di storie della sua vita, quando ha militato nel Partito d'Azione e poi pur simpatizzando per i socialisti, finì per iscriversi al Partito Comunista ed altre faccende della politica di anni che oggi sembrano secoli fa. Ha da poco terminato la bozza del suo libro di memorie ed è impaziente di farla leggere ai famigli dopo gli ultimi ritocchi. Ha già trovato un editore compiacente ed una copertina adeguata, uno dei suoi disegni, eseguito quando frequentava un certo pittore. La parte informatica è toccata a sua figlia, ma tutta la parte narrativa l'ha impegnata per diversi mesi, a detta di alcuni erano anni che raccoglieva pensieri e sistemava frasi sui suoi quaderni di appunti, scritti e riscritti con una calligrafia inclinata che anche se fatta con la penna biro, ricorda molto gli esercizi di scrittura a stilografica delle elementari.

A volte vorrei proprio avere una bacchetta magica e tornare nel passato assieme a lei, per conoscerli meglio questi famigli, per sorprenderli a fare cose sbagliate, o semplicemente per capire come hanno fatto ad attraversare certi periodi bui uscendone indenni. Dai nonni che sfollarono dopo Caporetto, con tutti gli aneddoti, anche divertenti che ne conseguirono, a come si facevano coraggio negli anni del fascismo, le privazioni sopportate stoicamente, i bombardamenti della città, le trame con i partigiani, la speranza degli sbarchi alleati ad Anzio. Ci sarà da qualche parte il segreto della loro saggezza, un collante oggi sconosciuto che ha permesso di fare cose inimmaginabili, spericolate e forse anche eroiche.

Per adesso mi limito a leggere e rileggere le loro memorie, gli appunti, i libri o semplici lettere e fotografie, sperando di scoprirne il segreto.

mercoledì 6 aprile 2022

Il ragno non crea una tela per fare in modo che la mosca stia comoda

La guerra non è fatta per le persone intelligenti, per gli ingenui, la guerra è fatta dai pezzi di merda.
Ho semplificato ovviamente, ma nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi riporto un piccolo aneddoto, di cui avevo sentito parlare e di cui ho ritrovato notizie nel web. Nel 1940, allo scoppio della guerra, si decise di segnalare ospedali e centri culturali smilitarizzati con appositi contrassegni dipinti sui tetti. Questo per evitare che venissero colpiti dalle bombe. Ora... anche a voi questa sembra una trovata degna di Pinocchio nel Paese dei Balocchi?

Ma venne fatto.

In questa foto scattata nel 1940 si può notare il contrassegno dipinto sul tetto del municipio di Genova, palazzo costruito nel 1565.
Anche sui tetti degli ospedali civici e di tutti i musei venne dipinto lo stesso contrassegno. Ben visibile di giorno ed anche di notte nel caso il nemico avesse usato gli spezzoni incendiari per illuminare la città ed individuare gli obiettivi.



Questo è il tetto del municipio alla fine del conflitto, centrato in pieno da un paio di bombe. Stessa sorte per tutti gli altri, compresi i tetti degli ospedali, delle scuole e di buona parte dei musei.
Oggi, a me, viene quasi compassione per tanta ingenuità, pensare che sia possibile indicare al nemico dove non buttare bombe lanciate da un aereo che sorvola la città di notte ad una quota di circa 6000 metri.


Quello in foto è il teatro di Mariupol, i due cerchi rossi indicano delle scritte in russo dipinte sul piazzale davanti all'edificio, c'è scritto BAMBINI 
Sono servite? NO - oggi lo sappiamo.
Ma hanno lo stesso sapore ingenuo del contrassegno dipinto sui tetti degli ospedali genovesi, della croce rossa dipinta sulle navi ospedale della prima guerra mondiale. Un urlo di speranza, un grido di disperazione che resta inascoltato, e magari serve a prendere meglio la mira. Perché?

Perché: la guerra non è fatta per le persone intelligenti, per gli ingenui, la guerra è fatta dai pezzi di merda.

E adesso Bucha, la macelleria russa, triste nome da dare ad una città, la cerco su wikipedia e tutto sembra perfetto, eppure succede sempre così, sono in guerra ed ogni guerra è una macelleria, non prima o poi, ma da subito, perché gli uomini quando diventano soldati si trasformano in assassini, magari non tutti, ma molti di loro sì. E si sa, una mela marcia rovina l'intero cesto.
Esempi ne abbiamo a sfare, recenti o meno, nazionali o meno: Sant'Anna di Stazzema - Grugliasco e Collegno - la strage di Gorla - insomma la lista è lunga, ed è solo un piccolo assaggio.

La realtà è che l'essere umano ha bisogno della violenza, del sopruso, della merda. E' un bisogno che resta assopito, magari per anni, e magari in certe condizioni sociali non si sviluppa mai; ma non appena la situazione lo permette, germoglia, come certi semi nel deserto, che possono restare dormienti per decenni, ma alla prima goccia d'acqua si schiudono. 
La guerra annulla le regole, le leggi, annienta ogni barriera, e così i semi si schiudono.
Lo sappiamo benissimo, ma è più comodo dimenticarsene, pensare che siano cose del passato, un passato in cui eravamo più selvaggi, fingere per ipocrisia che non sia più così, voltarsi dall'altra parte, oppure aspettare che la follia si sia sfogata per controllarne la misura, come durante una manifestazione di protesta, un dopopartita allo stadio, un G8 lasciato alla gestione della questura.
Diverse misure della stessa follia.

Possiamo capirne il motivo? No. Non ragionando da persone "normali", ovvero quelle che non sentono la necessità di violentare una donna per poi ucciderla, o magari trovandosi alla guida di un carro armato avvertono l'esigenza di schiacciare dei cadaveri, uccidere dei vecchi per usare i loro letti, o ammazzare dei bambini perché il loro pianto infastidisce. Ma per un qualche motivo a me sconosciuto, queste cose accadono con una frequenza impressionante, le declinazioni della violenza sono talmente tante e subdole.

Insomma, ci sono persone, e sono tra di noi, magari anche noi stessi in determinate condizioni e sottoposti ai giusti stress, capaci di sovvertire ed infrangere le più elementari norme della convivenza civile, in grado di trasformarsi in carnefici, imprevedibili ed efferati. Senza il guinzaglio della morale, l'uomo diventa bestia feroce. 
Un lato oscuro a cui non si sfugge. E non dite: a me non accade, io sono diverso... perché per dirlo bisogna prima aver sondato l'abisso.

E sul finale Handel... in memoria di tutti quelli che sono caduti nella tela del ragno.

Fronde tenere e belle
del mio platano amato
per voi risplenda il fato.

Tuoni, lampi, e procelle
non v'oltraggino mai la cara pace,
né giunga a profanarvi austro rapace.

Ombra mai fu
di vegetabile,
cara ed amabile,
soave più.

 

domenica 3 aprile 2022

Il riso abbonda... in ore stultorum

"Pur collocando la commedia tra i generi letterari di grado inferiore Aristotele, nella Poetica, ammette il riso solo se opportunamente dosato, poiché se viene esercitato con eccessiva frequenza e reiterata abitudine risulta degradante per l'uomo".

Aristotele formula questa teoria intorno al 330 A.C. ma da allora sono in molti ad affrontare la teoria del riso, condannandone la pratica eccessiva. 

Pensavo a questa faccenda mentre scorrevo alcuni filmati su FB. Il web è pieno di video con persone che fanno delle immani cazzate o si fanno male e poi ridono, ridono e sembra siano in balia di qualche farmaco, gas esilarante o droga; ed io mi chiedo: fai una cosa che, quando va bene, ti esporrà al ridicolo, ma potresti anche riportare dei traumi, qualche ferita o peggio coinvolgere altre persone, e nonostante questo ridi? Il sorrisetto ebete dovrebbe autorizzarli a fare qualsiasi cosa perché è "divertente"?

Non trovo risposta, se non invocando un insano desiderio di punizione o istinto suicida insito in gran parte dei protagonisti, magari diffuso masochismo, anche se temo sia solo una questione di pieno possesso delle facoltà mentali. Tuttavia a quel che vedo c'è la corsa a chi ottiene più visualizzazioni e like, questa è la vera aspirazione a tutto quel postare, senza esclusione di colpi.

A questo punto ho avuto dei sentimenti molto molto simili a quelli del venerabile Jorge, ve lo ricordate? il vecchio monaco intriso di filosofia scolastica medioevale, che condanna il riso al punto da offrire un libro avvelenato agli incauti in cerca di verità, condannandoli alla morte per la loro insana curiosità e forse stoltezza. Purtroppo oggi non è legalmente possibile fare altrettanto.

Ma ecco il vero inganno dei social, puoi solo mettere like, nulla consente il dislike, i brand come gli influencer & C° sono tutti belli e buoni, l'importante è macinare visualizzazioni, un conteggio scevro dalla qualità del contenuto, al massimo lo si può ignorare, o fare commenti da hater.
Tuttavia oltre all'indifferenza, nessun veleno ci libererà da stuoli di stupidi che si sbellicano di risate dopo aver combinato le peggio coglionate ed averle condivise sui social. Resta sperare nella selezione naturale, che in alcuni casi è già una realtà.

venerdì 1 aprile 2022

Ruine de Rome

Così la chiamano i francesi, la sua origine italiana e il suo affetto per le pietre antiche gli valsero il nome volgare di rovina di Roma

E penso siano state le rovine della Roma del XVIII secolo ad aver incuriosito i viaggiatori, ed anche Joseph Gaertner, un botanico tedesco che classificò la pianticella nel 1753. Ovviamente oggi sappiamo che la rovina di Roma furono i vandali e non questo innocuo rampicante dalle radici superficiali. Nessuna tecnica colturale, niente travasi o complicate concimazioni, solo un po' d'acqua e normalissimo terriccio. E magari un edificio millenario su cui crescere liberamente.


Quindi mentre sistemavo il vaso del capelvenere nella sua nuova posizione, all'ombra delle arelle, mi sono chiesto se era necessario togliergli da sotto questo piccolo fiorellino, la cymbalaria muralis, oppure le due piante riusciranno a convivere senza soffocarsi a vicenda. Per adesso la presenza dei fiori, piccoli ma perfetti, mi ha trattenuto dal farlo. Vedremo con il progredire della crescita cosa accadrà. Alla peggio, ho pensato, visto che le foglie si possono usare per arricchire l'insalata...