martedì 3 dicembre 2024

Cervelli umani fritti alla fermata del treno

Questo video, ve lo consiglio proprio tutto; è tratto da un seminario di Daniela Lucangeli, laureata in psicologia dello sviluppo, e spiega in dieci minuti il meccanismo che ci rende dipendenti dagli smartphone.

In Italia il primo smartphone è stato venduto nel 1999, quindi sono 25 anni che li abbiamo in tasca, o in mano. 

Personalmente trovo che l'impatto di questi dispositivi sul cervello umano sia stato devastante. Quindi se circolano più imbecilli del necessario, il merito è anche degli smartphone. A seguire mi sono chiesto se un effetto del genere si poteva prevedere prima di metterli sul mercato.

Due ipotesi si contendono la risposta:                                                                                          Complottista - - ma al potere servono persone malleabili.                                                         Generica - No - come per la maggior parte delle cose in vendita il profitto annulla ogni remora.

La cosa tragica è che molte persone non si rendono conto di come questo dispositivo abbia cambiato la loro vita. Vivono in questa inconsapevolezza colposa. A volte mi guardo attorno per strada e vedo gente che lo tiene appeso al collo, o perennemente in mano, appena si siedono sul treno o sull'autobus, o si fermano al semaforo, lo consultano, se lo hanno in tasca lo estraggono appena possono, come dovessero ricevere con urgenza una notizia importantissima, e chi spedisce si aspetta un riscontro immediato, come alla comunicazione di un'effettiva emergenza.

Insomma questa faccenda ci ha travolto e le conseguenze si vedono. Venti anni sono un periodo di tempo sufficiente per rincoglionire almeno un paio di generazioni. Altrettanti sono utili a chi ne ha i mezzi per studiare il fenomeno.

Quello che ne vien fuori è preoccupante, principalmente perché non pare degno di proposte risolutive; se ne prende atto come di un'eclisse lunare. Viene anche da pensare che non sia necessario risolvere il problema, a chi gioverebbe? E non iniziate con quelle giustificazioni da crocerossine dell'umanità.

Tralasciando i problemi fisici che l'uso continuo dello smartphone, si aggiungono anche quelli cognitivi: approccio superficiale all'apprendimento, disattenzione,  stanchezza, sbalzi d'umore, isolamento, perdita di controllo, ansia e depressione

Tutto questo espone al rischio di sviluppare malattie psichiatriche, abuso di alcol, disturbi ossessivo-compulsivi, abuso di sostanze, una minore concentrazione e una maggiore tendenza alla distrazione. La somma anche blanda di questi effetti la ritrovo ogni giorno, nelle fragilità emotive e comportamentali delle persone, e potrei farne una lista dettagliata. Cosa che mi riservo di fare in qualche post futuro, ma dopo una ricerca sul campo più attenta. 

Questo fenomeno, in Italia, riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni, 13.774.066 milioni di persone, circa il 23% della popolazione italiana. Ora se questo numero sia da mettere in relazione, o da sommare, alla percentuale di coloro affetti dall'analfabetismo funzionale (28% della popolazione) che si sommano a quello dell'analfabetismo di ritorno (47% della popolazione) non mi è dato saperlo. Rimane un fatto oggettivo, una quantità sempre maggiore di persone è imbecille in maniera irreversibile, il sistema scolastico depotenziato non è in grado nemmeno lontanamente di porre un freno a questa slavina. Insomma i pochi senzienti finiranno per rifugiarsi in qualche fortezza del sapere in attesa di tempi migliori, così come intraprendenti abati salvarono la cultura e i libri nell'epoca buia del medioevo?

Altre preoccupanti novità sul furbofono che abbiamo in dotazione, si trovano in questo libro - lettura poco piacevole, che vi attiverà la consapevolezza di cagare in un campo di ortiche.

giovedì 28 novembre 2024

Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa

Dice così Pennac. E viene da crederci, il tempo passato a leggere distrae dalle peggiori sciagure.

Ma perché si legge, solo per pensare ad altro? da cosa dobbiamo salvarci noi che leggiamo i libri?

Escludendo la letteratura scolastica e perfino quegli autori consigliati e obbligati da qualche professore di lettere, i manuali e tutto quello che si legge per uno scopo preciso, ecco, fuori da queste regole del buon lettore che vuole raggiungere un qualsiasi riconoscimento educativo, è possibile affermare che si legge per curiosità?

Mi accorgo che molti, leggono perché a scuola gli dicono di fare così, per costrizione, poi terminati gli studi alcuni proseguono a farlo, per abitudine, per molti invece l'unico altro scritto che prendono in mano, se va bene, è il manuale di istruzioni della macchinetta del caffè. 

Tempo fa la commessa di una libreria del centro, mi disse: negli anni '80 vendevamo editoria giuridica ed anche romanzi, perché gli avvocati leggevano cose di qualità. Oggi le Gazzette Ufficiali le consultano on line e nei loro uffici hanno solo pratiche e faldoni. I giovani avvocati non leggono più romanzi. Ed io mi chiedevo: perché anche chi leggeva ha smesso di farlo?

Io leggo a singhiozzo, sul treno, a casa o dove capita se il libro mi prende, poi posso passare mesi senza sfogliare una pagina, mi dedico al blog, sistemo i post, faccio ricerche disparate nel web. In questo momento per 400 post pubblicati ho circa 300 bozze in attesa, che rimesto e riscrivo. Perché succede? non lo so, ma lo trovo divertente, il resto conta poco. Qualcuno legge, qualcuno commenta, altri pensano di dirmi quello che secondo loro dovrei scrivere nel mio blog. Scrivetevelo voi invece di dire agli altri cosa devono pensare. Principalmente leggo in cerca di ispirazione e notizie curiose.

C'è tuttavia un aspetto su cui rifletto spesso, ovvero scrivere mostrando realmente il proprio animo, senza vergognarsi o preoccuparsi di cosa diranno gli altri, i lettori. Agli scrittori famosi succede raramente, sono più impegnati a mostrare qualche capacità lessicale, formalismi ottocenteschi che ancora si trascinano dietro, per via di un'istruzione scolastica arretrata, che livella al ribasso, impegnata a formare menti ubbidienti ed ottuse, utili al regime. Insomma la scuola, nel senso più esteso del termine, forma i perfetti imbecilli che si vedono in giro, al resto delle patologie psichiatriche ci pensano le famiglie disfunzionali e gli smarphone.

Poi c'è chi scrive per lucidare il proprio ego, autocelebrandosi. Generalmente li riconosci sui social con velleità da influencer. I loro scritti sono mongolfiere di paroloni. E perché allora qualcuno li legge?

Ma tolte queste speculazioni, perché chi legge - legge? Avete anche voi in casa un'antibiblioteca che vi attende?

domenica 24 novembre 2024

Come evitare una Panda piena di suore

NON si può!

Invece oggi la Gallina Olandese litigava con suo Gallo, non saprei per cosa, ma si poteva sentire anche a finestra chiusa. Io ci godevo a sentirla cigolare con la sua vocetta acuta che attraversa mattoni e intonaco, e pensavo alla rottura di coglioni che deve rappresentare avere in casa una donnetta così, che strilla ininterrottamente dal mattino a colazione, sino a che non esci per disperazione verso le 10. Altro che uxoricidio.

Tuttavia ho scoperto che saperla agitata mi mette di buon umore e questa è una cosa inusuale, sarà pure che mi sta sul cazzo anche quando ride, per il suo sghignazzo isterico e più acuto della stizza e poi persistente più del necessario. 

Già, ma qual è il 'necessario' in una risata? Non mi risultano regole, oltre quella del buon senso, tuttavia sempre più spesso quando sento ridere divento come il venerabile Jorge, la penso esattamente come lui; e non credo sia acrimonia, perché spesso il riso non è accompagnato da una sana ilarità, ma soltanto dall'esibizione di una giulività fittizia, esposta per generare invidia, quindi vuota della serenità che si dovrebbe accompagnare alla gioia.

domenica 17 novembre 2024

Merda o miele?

Le api raccolgono il nettare, lo metabolizzano, e lo trasformano in una sostanza Superiore, il miele.
La mosca invece si ciba di cacca, la metabolizza, e produce altra cacca.
Questo vale (nell'uomo) per ogni suo centro: intellettuale, emotivo, sessuale, fisico/istintivo. Se siamo più simili alle api o alle mosche dipende dalla nostra Essenza, dal nostro livello di informazioni e di lavoro sull'Essere.

Leandro Lucas Gualtieri


Questa cosa dovevano già averla capita i Barberini, quando nel XVI secolo scelsero di mettere tre laboriose api d'oro sul loro stemma al posto degli originari tafani. Ma la sto prendendo troppo alla lontana, quindi...

Tornando alla frase di Gualtieri, condividere solo "cacca", insignificanze, cose a caso, fake news, prodotti di scarto del nostro metabolismo psichico irrisolto, ci fa diventare mosche. Ed è una condizione difficile da abbandonare. Serve essere senzienti.

Saremmo invece api se utilizzassimo le nostre intuizioni, virtù, visioni e comprensioni per instaurare dialoghi costruttivi, per crescere spiritualmente ed in consapevolezza. Producendo miele.

Ma l'umanità si può suddividere così, api e mosche?
Troppo facile, persino Hesse nella sua Metamorfosi di Piktor, descrive la possibilità che l'essere umano possa avere infinite forme, e dice di Piktor: “Diventò cervo, pesce, uomo e biscia, nuvola e uccello. In ogni sua forma però costituiva una coppia, sole e luna, uomo e donna, scorreva come un fiume binario attraverso le lande, era una stella doppia nel cielo”. 

Quindi non solo ape e mosca, angelo o diavolo, santo o peccatore, killer o giudice, ladro o poliziotto, ci sono più sfumature. Poi arriva Jung, che colloca nell'inconscio la figura dell'ombra, antagonista della nostra dimensione egoica, che si contrappone quindi all'ape. In ogni persona quindi c'è l'ape e la mosca, in proporzioni diverse, la santa e la puttana, il bene e il male, ed esse si alternano e prevalgono in base alle nostre scelte. Un magma in perenne evoluzione.

Resto sempre perplesso dalle semplificazioni assunte come regola e non come... sintesi di un pensiero più ampio e una visione meno stretta. Snellire un concetto più complesso per renderlo comprensibile nell'immediato lo trovo lecito, ma poi fermarsi al giudizio affrettato è rischioso. E poi c'è lei, che possedeva questa straordinaria capacità di sintesi, pur senza nulla togliere alla complessità dell'espressione.

martedì 12 novembre 2024

La natura non fa nulla di inutile

Dice così, Aristotele - e verrebbe da aggiungere qualcosa in merito all'utilità delle opere dell'uomo. In questo post parlerò di quattro dighe, e... spoiler, non finisce benissimo. Ma la cosa che più mi ha stupito è la perseveranza, l'incaponirsi a voler fare, anche quando l'evidenza mostra che è meglio lasciar perdere, non costruire, o se proprio si vuole, farlo con tutte le opportune cautele. Ma tant'è.

Insomma ecco cosa ho trovato in rete.

1923 - La Diga del Gleno - il disastro prevedibile - Risultato 356 morti

Il 4 luglio 1927 il Tribunale di Bergamo condannò Virgilio Viganò e l'ingegner Santangelo a tre anni e quattro mesi di reclusione più 7 500 lire di multa. Verrà poi scontata la pena a due anni di reclusione e revocata la multa. Secondo alcuni abitanti del luogo, il disastro era prevedibile: chi aveva lavorato nel cantiere della diga diffondeva la voce che il materiale usato non era buono e raccontava dell'imperizia dei lavori; il controllo da parte del Genio civile era stato svolto in maniera approssimativa e superficiale, chi poteva, a Dezzo, dormiva altrove.

1935 - La Diga di Molare - un crollo senza responsabili - Risultato 111 morti

Per oltre due anni alcuni periti studiarono il disastro di Molare, giungendo alla conclusione che il terreno non era idoneo a sopportare la costruzione di una diga. Ciononostante, La Società costruttrice declinò ogni responsabilità, respingendo le accuse mosse dal podestà di Ovada che chiedeva all'azienda il risarcimento dei danni.

Il processo coinvolse dodici tra ingegneri, dirigenti e direttori dell'OEG. Il 4 luglio 1938 la Corte d'appello di Torino assolse tutti gli imputati poiché l'impianto era stato edificato senza violare alcuna legge e l'eccezionalità della precipitazione del 13 agosto 1935 avrebbe reso inutile anche il funzionamento degli scaricatori. Ai familiari delle vittime fu recapitato dallo Stato un indennizzo di 30.000 lire.

1963 - La Diga del Vajont - una tragedia annunciata - Risultato 2000 morti

Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti e processi, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell'opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico.

Nel 1999: Enel e Montedison chiudono definitivamente il contenzioso Vajont pagando rispettivamente 18 miliardi e 200 milioni di lire (ne beneficiarono i Comuni di Vajont e di Erto e Casso) e 77 miliardi (ai Comuni bellunesi Longarone e Castellavazzo).

1985 - La Diga della Val di Stava - la redditività al posto della sicurezza  - Risultato 267 morti

Il procedimento penale si concluse nel giugno 1992 con la condanna di 10 imputati dei reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.

Al di là delle azioni e omissioni penalmente rilevanti, concorsero al disastro di Stava una serie di comportamenti che vanno oltre la sfera giuridica e si caratterizzarono principalmente nell'aver anteposto alla sicurezza dei terzi la redditività economica degli impianti sia da parte delle società concessionarie sia degli Enti pubblici istituzionalmente preposti alla tutela del territorio e della sicurezza delle popolazioni.

II sec. d.C. - Dopo tali disastri, chiudo con una bella notizia; era molto tempo fa, diciamo 2000 anni fa per far prima, gli ingegneri romani decidono di costruire una diga. Siamo in Spagna, precisamente nella città di Almonacid de la Cuba. Ebbene quella diga è ancora al suo posto, e funziona perfettamente. Lo sappiamo perché recentemente è diventata famosa per aver salvato molte vite; le acque straripanti della diga, vengono deviate lungo il fianco della collina, lontano dalla città, evitando l'inondazione e danni alle case. E la diga non è crollata nonostante tutto.

domenica 10 novembre 2024

Non si può regnare innocentemente

Siamo in ostaggio delle destre
!

Dice così il barista che di politica pare ne capisca. A me non piace parlare di politica e politicanti nei bar, con sconosciuti. Sarà che quando mi interesso di sollevare il chiusino trovo sempre una rogna, e questo indipendentemente dalla bandiera che sventola in quel momento.
Insomma... c'era la Vincenzi ed ecco che da Sindaca è passata ai servizi socialmente utili, e alla domenica la trovi al museo tra i custodi, mesta, che scrive chissà cosa sul taccuino di tela nera. A me ha fatto tenerezza, lì in mezzo ai quadri dei fiamminghi, poi perché è politica di Sinistra, che condannarla è come picchiare un panda albino.

Ora Toti che è in attesa di giudizio, già patteggia; chissà dove lo mandano a far canossa, in qualche R.S.A. forse. Però lui mi fa meno pietà, sarà che è maschio di Destra, cosa che non accresce il reato, ma in qualche modo, nella mia testa diventa un monito universale a tutti i suoi compari destrorsi - non fate gli intrallazzoni che la magistratura vi punisce. (stronzi!!)
Sarà vero?
Ma poi i democristi pescati con le dita nella marmellata, sono stati puniti tutti? 
E i socialisti delle monetine a Craxi, hanno scontato? 
E lo scandalo delle CoopRosse è servito ad arginare il fenomeno mafioso?
E i 49 milioni di Salvini, da restituire alle casse di Camera e Senato sono rientrati? 

NO - NO - NO - NO

Quindi finirà che per uno pizzicato altri dieci ti scappano, con buona pace degli idealisti di regime. E poi dicono che il crimine non paga.

Ora per alcuni la buona notizia è che Bucci non sarà più sindaco della città. Estensione di potere al Doge - arriverà dove altri hanno fallito. Ma se è vero come dicono che questi due erano già culo&camicia ai tempi della prima elezione di entrambi, chi potrà mai spezzare il sodalizio?

D'altra parte certi politici fuori dal ruolo riescono ad essere pure simpatici e non solo come acchiappavoti. Insomma a me poi, pochissimo frega del colore del culo e della camicia, a me serve che le cose vengano fatte bene, sono un cittadino semplice, se pago le tasse voglio che vengano tutte spese per fare cose concrete, che posso vedere dove, non voglio sapere che poi sono finite in mazzette o strani intrallazzi. Poi ci sarebbe anche da fare quel discorso sulle competenze, che dicono la Sinistra è brava a spenderli, ma non sa far tesoretto. La Destra al contrario. Ma per queste considerazioni basta un governo tecnico ogni tot legislature.

Io faccio il suddito ignorante, quello che si aspetta la botte piena e la moglie ubriaca. Guardo il mio orticello. Poi mi ricordo che siamo in Italia, e che ogni chiusino nasconde una fogna, e non c'è mai certezza della pena, che la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale che per altri.

giovedì 7 novembre 2024

I migliori alla fine se ne vanno sempre

Premetto che non ho seguito la maratona elettorale, principalmente perché non me ne frega un cazzo. Diciamolo, la vita dell'italiano medio non migliorerà se hanno eletto Donald al posto della Kamala. Sarebbe stata la prima donna alla CasaBianca. Ma anche così poco m'importava.
Invece importa molto ai politici degli Stati sudditi, il nostro Presidente ha tenuto a ripetere, caso nessuno lo avesse ancora capito, che l'Italia è un paese amico dell'America. Amicizia e collaborazione ha detto.
A me solo a sentirlo viene lo sconforto, sarà che Mattarella lo ritengo uno serio, anche se si è fatto rieleggere, lo stesso scoramento che mi prende quando vedo qualcuno che lecca troppi culi, anche inutilmente ed in modo spudorato.
Non dico che sia questione di orgoglio nazionale, oramai è chiaro che stiamo sempre più con le pezze al culo e (perdonatemi i paragoni) siamo più assimilabili ad un qualsiasi paese del terzo mondo che alle superpotenze europee, quelle che (pensano) di decidere le loro sorti.
Tuttavia sudditanza adesso si dice: amicizia e collaborazione.

Ma poi l'avete sentito come chiamano Trump certi media? il tycoon dicono. Lo dicevano già durante la campagna elettorale, e mi pareva una sonora presa per il culo, adesso dovrò sentire questo appellativo per altri 4 anni. Sempre che qualcuno non riesca a far centro prima. Se invece avessero eletto Kamala ci sarebbe stato tutto un remescio lessicale per decidere come sarebbe stato meglio definirla. Una cosa tipo Meloni. Insomma pare che il vero problema dei media italici sia chiamare le cose con la grammatica corretta, mica la sostanza.

In ogni caso mi sono informato e tycoon significa letteralmente: il magnate, il capitano d'industria.

Quindi se ci fossero dubbi sulle doti richieste ad un leader politico, e meglio ancora al presidente di una nazione che ci tiene tutti per le palle, ecco, spoiler, non sono le doti morali o la capacità diplomatica, come si legge in certi studi universitari
Ora serve più un magnate, che a me viene in mente un bravo venditore di pentole, oppure Zio Paperone, poi poco importa se ha precedenti penali, processi, condanne e prescrizioni... basta che faccia soldi.

Nel cercare in rete notiziole per questo post sono anche capitato sul discorso di Pericle agli ateniesi, roba vecchia di 2455 anni fa. Si parla di democrazia, ed altre fregnacce su cui ci siamo impigriti, ma a giudicare dai risultati direi che era tutta fuffa. Il meglio rimane la monarchia, un po' come in Spagna, che almeno hai qualcuno di riferimento a cui tirare il fango dopo aver perso tutto. 
Insomma: liberté - égalité - fraternité.

venerdì 25 ottobre 2024

Perché dovrei usare la cera sui miei diamanti

Fine.

Lo scolaretto disciplinato e preciso, puntuale ed affidabile oltre il limite della devozione è scomparso.
Saluti e baci e vaffanculo a tutti quelli che non solo se lo aspettavano, ma anzi lo pretendevano.
Questa guadagnata consapevolezza, così facile da scrivere ma complessa da realizzare, è finalmente un dato di fatto, è come aver perso la verginità con una scopata da favola, una di quelle che ti ricorderai per tutta la vita e che potrai ripetere, magari migliorandola... insomma la prima è sempre la scopata col botto che resta nella storia.
Ecco, una roba così, senza rimorsi, nemmeno per le recriminazioni degli altri, per altro interessate.


Aggiornamento di sintesi - 29 ottobre 2024

domenica 20 ottobre 2024

La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti

Lui su chiama Tomáš Slavík ed è un mountain biker professionista, specializzato nel Four-Cross. Ha vinto i Campionati del mondo ed è stato scelto da RedBull come testimonial per il suo spot. Per diversi giorni ha circolato per Genova con la sua mountain bike, causando non pochi disagi al traffico, creando zone interdette al pubblico per le riprese. Ma ora tutto quel fare e girare ha un suo perché, e devo dire, il montaggio mi piace un sacco.

mercoledì 16 ottobre 2024

Un tempo qui era tutta campagna

C'è voluta la siccità dell'estate del 2022 per far affiorare lo scolmatore del lago artificiale più utile per Genova: 25 milioni di metri cubi di acqua per dissetare una città che ha patito una sete cronica sino al 1959.
La gita al Lago artificiale era una tradizione imperdibile dell'estate al Paese. E non passava anno in cui i vecchi non ci raccontassero la leggenda del paese di Frinti, scomparso sotto 70 metri di acqua, ma con il campanile (fantasma) ancora in funzione. Una baggianata a suo modo affascinante, almeno quanto l'invenzione di Nessie, che ha portato nel 2004 ad alcune verifiche, per stabilire che a Frinti non esisteva nessuna chiesa e che le poche case sommerse erano oramai dei cumuli di pietre.

Ma tolte le leggende, questo prodigio idraulico compie oggi 65 anni, durante tutto questo tempo non ha mai smesso di funzionare. Il padre, in realtà più di uno, si chiamava Vittorio Sardo, e all'epoca del progetto della diga aveva 24 anni. Orgoglio ingegneristico della sua epoca, la diga è meta di visite guidate sia per scuole che per privati. In questi giorni di piogge abbondanti la scorta di acqua potabile, che viene condivisa con Piacenza, è al completo e si rende necessario uno svuotamento controllato dell'eccesso, dimostrando come la manutenzione dell'impianto sia fondamentale per la sicurezza, non solo dell'intero bacino idrico, oggi zona faunistica compresa nel Parco Regionale dell'Antola, ma anche della qualità dell'acqua che esce dai rubinetti dei genovesi. La famosa acqua del sindaco.


 

lunedì 14 ottobre 2024

Un tempo qui era tutto biscotti

Un lago artificiale, presto maledetto, per tutta una serie di ragioni, per prima cosa perché la sua acqua alimentava le fontane del Doria, soldato di ventura, condottiero senza scrupoli, despota e dittatore. Poi ci si mise pure il fato a far vittime, che quelle acque limacciose e stagnanti erano una trappola per ragazzetti spericolati. Quindi LagaccioA risolvere la questione ci penserà dopo 450 anni la speculazione degli anni '60, che interrerà tutto trasformando l'acqua in parcheggi, campi di calcio e suolo edificabile.

E i biscotti? quelli ce li mangiamo ancora anche se il lago è scomparso, e li producono altrove, ma posso dirvi che sono buonissimi.


giovedì 10 ottobre 2024

Chi muore giace, chi vive si da pace

Gianluca è morto ieri notte, dopo tre mesi di ospedale. Lo racconta mamma Dina, parla con tono tranquillo, quasi sollevato. Gianluca era disabile, motorio, intellettivo e psichico, la madre lo ha cresciuto ed ha badato a lui per 56 anni. E' stata una prova durissima; crescere un figlio che non sarebbe mai stato indipendente. E nel frattempo la vita scorreva. Oggi Dina è sola, nella grande casa in cui ha vissuto con la sua famiglia, si è tolta un peso dal cuore; morire e lasciare suo figlio alle cure di estranei era qualcosa che non riusciva ad accettare. Nulla è come l'amore di una madre.

Come Dina altri, genitori anziani, affaticati, afflitti, salutano i loro figli, liberati da un corpo difettoso, una crisalide che imprigiona le loro anime. Se la morte può considerarsi un sollievo, questi sono i casi in cui lo diventa.

lunedì 7 ottobre 2024

Genova e quell'insana attitudine all'alluvione

Qui siamo in allerta gialla e poi arancione, ed il pensiero dei genovesi quando arrivano i temporali autunnali corre a quel fatidico 7 ottobre. Sono passati 54 anni dalla grande alluvione, quella cantata da De Andrè per capirci, quella di Dolcenera per capirci meglio. Cosa è stato fatto in questo mezzo secolo per ridurre il rischio? Nulla. O poco.

In questa foto del 1970 si intravede il tristemente noto ponte Morandi, inaugurato da soli tre anni già assisteva al primo di una serie di disastri più o meno naturali.

Eppure grandi opere, pure costosissime sono state intraprese, portate a termine perfino; ma le alluvioni si sono susseguite lo stesso, causando la morte di molte persone, danni stimati in milioni di lire e poi euro, e poi chissà. Resta la fragilità di un territorio ingannato dalla speculazione e dalla politica, frainteso dai geologi e mal tenuto dai suoi abitanti. Tutte queste concatenazioni generano ancora oggi disastri ad ogni temporale, e poco importa se ci si consola scomodando inondazioni centenarie a cui si sarebbe potuto mettere un riparo semplicemente facendo scelte serie ed oculate, ma siamo in Italia il paese della sciatteria, della mezza botta e della botticina, dell'accomodamento, del rattoppo, della faciloneria, della manutenzione carente invocata continuamente come malessere cronico. E poi parole e disposizioni certe certissime a cui non fanno quasi mai seguito i fatti.

E noi aspettiamo che le nuvole scompaiano, che i tombini otturati dall'incompetenza si asciughino e che l' "Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira, bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente".

giovedì 3 ottobre 2024

Hic et ubique - qui e ovunque

Le case dei sestresi che con i loro polmoni hanno alimentato la Fincantieri e poi i reparti oncologici, oggi diventano appetibili per nuove etnie. Altre braccia si apprestano, desiderando le stesse stanze, incastrate in scatole di cemento, simili ai dormitori loro assegnati dai colonizzatori e forse per questo rifugi rassicuranti, bastanti per sfuggire al destino di popoli soggiogati da governanti troppo impegnati al lucro personale per occuparsi del bene comune.

lunedì 30 settembre 2024

Con il senno di poi saremmo tutti fantastici

Ovvero la consapevolezza tardiva di come sarebbe stato meglio agire. A volte mi prende, e penso a quante occasioni ho perso, noi, io e i famigli tutti. Roba che verrebbe da scriverci un poema epico. Ma poi risolvo: è così che doveva andare.
Lo pensavo l'altro giorno passando in stazione, tra le mille storie personali dei viaggiatori attorno a me, immaginavo le loro vite e una frase sentita in qualche film: l'Universo ha voluto che tu fossi qui, proprio in questo momento, non prima e nemmeno dopo. Ma in questo istante preciso.
A quel punto mi sono sentito giusto, appropriato, puntuale. Mi sono sentito adatto come se qualcuno mi aspettasse o fossi in una fortunatissima coincidenza. Tutti i miei pianeti si erano allineati.
Insomma le cose dovevano andare proprio così... esattamente così... il resto non ha importanza!

mercoledì 25 settembre 2024

Imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza

Che sembrerebbe da stronzi, però poi a rifletterci... bene così!

Leggere in giro frasi del genere mi fa bene. Arriva un momento in cui inizi a fare i conti, chi ti cerca e chi cerchi e infine pensi: mi risponde per educazione o vai a sapere perché, ma tutto si risolve in uno sterile colloquio, talmente superficiale da diventare una parodia.

Quindi ecco la regola che può diventare aurea. Personale. Soggettiva. POV insomma. Ma sempre di buon consiglio si tratta. Che volendo riassumere in sintesi comprensibile è: ma vaffanculo!

venerdì 20 settembre 2024

I cani hanno dei padroni, i gatti hanno del personale

Anche quest'anno il giardino dei gatti innamorati ha superato l'estate africana. D'altra parte in primavera ha piovuto abbastanza per sistemare le fioriture e poi con la questione del giardino indomito, ho smesso le frivolezze giardinicole, quindi il rustico e il mediterraneo vegetano senza troppe manutenzioni, la pacciamatura di paglia e foglie viene rinnovata e il resto lo lascio fare alla natura. Pure GattaLuna ha apprezzato la libertà di poter imperversare su aiuole e cespugli, il prato invece è sempre stato suo e le lotte con gli intrusi nei cespugli di rose, quest'anno ce le siamo risparmiate. Qui la vediamo in un momento di stizza per essere stata beccata a cagare fuori dalla sua isola di sabbia. Quindi era più il giardino dei gatti incazzati, ma è durato poco.
La situazione talee è in aggiornamento ed adesso mi sono messo in testa di fare una parete verde all'interno della casa dei pescatori, cosa da valutare attentamente, ma forse con il ficus pumila potrei fare un tentativo sulla parete più luminosa che affaccia a sud. 
E se poi si attacca al muro? fa molto giardino d'inverno....

lunedì 16 settembre 2024

Prendo tutto con ironia - perché non posso permettermi 30anni di carcere

Dopo due settimane di mutua e due giorni di ferie, rientro in ufficio e mi vedo trattato da Anacleto come se fossi stato un mese ai Caraibi con la carta di credito aziendale. Succede ogni volta che qualcuno prende ferie o per un motivo qualsiasi che preveda tre giorni di assenza.

Mentre LUI ha remato anche in nostra assenza, anzi ha pure remato di più. Che guarda un po' quando sono assente, succedono tutte le rogne di questo mondo e perfino le scadenze programmate diventano disgrazie. Ma lui, l'eroe, ha tenuto duro, dimostrando che il bene dell'azienda è superiore a tutto.

Per me il bene aziendale è un'entità astratta, e mi chiedo: e quindi?
Guadagnerai di più? No.
Avrai un premio di produzione a fine anno per questo? Nemmeno.
Il Capo - Mr.Meraviglia - ti darà una pacca sulla spalla? Manco quella.
Insomma non avrai un cazzo più del solito. Quindi perché ti scaldi tanto?
Ma soprattutto questo atteggiamento da represso a cos'è dovuto?

Già avergli snocciolato queste verità lo hanno scompensato, ma tant'è.
Sapete già come la penso, ho una vita privata, che guarda un po', ha la priorità su tutto e principalmente sul lavoro, e quindi la mia salute ed il mio benessere, il mio tempo libero, tutto il mio tempo libero, vengono prima di qualsiasi altra faccenda lavorativa.

Così stamattina al rientro, mentre Anacleto sfoderava la consueta faccia bimbetto imbronciato e relativa frigna di circostanza, ergendosi a salvatore dell'azienda, dell'etica lavorativa e di altre questioni archiviabili come: cavaliere del lavoro spostati - enumerando ad alta voce le cose che ha dovuto fare in mia assenza, aspettandosi da me un:

Grazie Anacleto, scusami se sono stato in mutua e poi ho preso ferie, mentre tu invece (non avendo una vita tua) eri qui in ufficio a svolgere il tuo lavoro (che per altro fai in due ore, quando gli altri lo fanno in mezz'ora) magari facendoti pure pagare lo straordinario...

Stop - discorso troppo lungo - Anacleto è un disfunzionale, non capirebbe.

Quindi versione breve - ok tranquillo, sono qui - ora puoi tornare a scodinzolare sotto alla scrivania di MrMeraviglia.

Anacleto è diventato rosso come se avesse mangiato una cucchiaiata di wasabi, ma è stato zitto per tutta la mattina. Questa cosa dovrò farla più spesso.

martedì 10 settembre 2024

Le donne scopano chi vogliono, gli uomini chi riescono

La cosa diventa via via più evidente più ci si avvicina a qualche social di incontri. Le chat grondano di fuchi febbricitanti in cerca dell'ape regina. Gente che lo infilerebbe anche nel buco della serratura. Lo stesso accade nelle palestre, nelle balere delle divorziate che al sabato sculettano ai ritmi latinoamericani, nelle discoteche e vari altri luoghi in cui spesso si va a divertirsi, ma alcuni solo per risolvere il loro chiodo fisso. Svuotare le palle dentro qualcosa. 
A quanto pare il macho latino, il pappagallo italico, il morto di fica nostrano, non passa mai di moda e ci sono schiere di padri orgogliosi, che auspicano mirabolanti conquiste amorose per i loro pargoli, certezza di mascolinità e 'normalità'. E ci sono stuoli di madri fiere di aver allevato un impollinatore. E se ne vantano con gli amici come avessero generato dei prodigi del sesso, tutto cazzo e testosterone.

Ultimo in ordine di tempo il vicino, che ha preso al figlio la moto da cross, e lo rassicurava sul fatto che arrivando a scuola sulla due ruote opportunamente smarmittata: tutte le 'ragazzine' si gireranno a guardarti.
Gli diceva così e a me saliva la nausea per un padre che riesce a pensare in questi termini, che l'unico metodo di conquista trasmissibile è l'esibizione, e chissà con quante e quali altre puttanate avrà farcito la testa di quell'adolescente.


 

lunedì 2 settembre 2024

Vedi a volte la vita come ti rigira la frittata

Passavo mentre il bus si era fermato e chi ti trovo alla discesa, la mamma della Bea. Ai tempi d'oro era un gancio, di quelle che facevano la cresta su tutto ciò che vendevano. Erano gli anni felici in cui un bottegaio se era scaltro, si comprava un appartamento all'anno; che me lo ricordo quando ero piccolo, mi rifilava pane e mortadella e poi nel conto ci aggiungeva una merenda in più. Era lei che fregava sul pane e su tutto quello che si poteva pesare sfuso. La carta del sacchetto ti costava come il prosciutto e un etto di formaggio arrivati a casa era 10 grammi di meno. E via così, che a fine settimana quella ruberia la metteva da parte per la vecchiaia. E la mamma della Bea ora che ha suonato gli 88, ha più case che denti in bocca. Tolto questo a vederla così è una vecchietta che pare di vetro, con la vocetta stridula e quell'andamento ciondolante e cifotico, che trova sostegno in un piccolo bastone.

Insomma era lì che faticava a scendere dal predellino e l'ho aiutata ad arrivare al marciapiede. E così mi son detto: vedi un po', per anni fai la bottegaia bastarda, freghi soldi a mezzo quartiere e oggi eccoti qua. Ma l'ho aiutata lo stesso. Però la vita è una gran puttana, ed anche se certe cose non le meriti, ti arrivano lo stesso, nel bene e nel male. Quindi che fare? Leoni in bianco&nero o pecore a colori...

martedì 27 agosto 2024

Si dovrebbe essere sempre un po’ improbabili (*)

Era d'estate e tu eri con meEra d'estate poco tempo faE sul tuo viso lacrime chiare

Era il mese delle spose e delle rose, e la Bea andava all'altare; tra tutte le foto questa è quella che preferisco, perché c'è lei, il padre, i due puppy davanti con i cestini di petali, e le mille emozioni che accompagnavano tutti loro prima di varcare quel portale. Che ci si potrebbe scrivere un intero libro solo su quei pochi istanti, tre passi prima della soglia millenaria, uno scrittore bravo lo farebbe. Pochi passi per cambiare tutto il resto della propria vita. Quando mi dicono che un luogo può raccogliere emozioni e memorie, ecco io penso a questa foto ed a tutte le spose che dal 1025 ad oggi hanno varcato quella soglia con un sogno nel cuore.



(*) Oscar Wilde in (Oscar Wilde – Frasi e Filosofie a uso dei giovani)

mercoledì 21 agosto 2024

Il vero potere ti strozza con nastri di seta

Le piante che vedete in foto sono pini secolari, messi lì ad ombreggiare i viali che portano alla stazione ferroviaria; presto si potrà dire di questa foto: i pini secolari che vedete erano lì per ombreggiare la strada verso la stazione. Quindi basta-fine-stop-alt-chiuso-finita la salubrità e decoro urbano. Tuttavia nel tempo i viali sono diventati trafficate strade per autobus e auto, ed a qualcuno, in particolare alle pubbliche amministrazioni, gli alberi non piacciono.
Il fenomeno degli alberi in città è cosa discussa e dibattuta ovunque. Improvvisamente sembra che l'ambiente cittadino non sia compatibile con la natura, gli alberi sono pericolosi. Quindi? tagliamo tutto - queste le intenzioni di chi gestisce il verde pubblico a Genova. Si inizia con questi 15 ma il totale prevede 200 tagli.
Le argomentazioni sono tante: innanzitutto le piante vanno messe in sicurezza, da cosa o chi? da se stesse, perché se per decenni fai potature a cazzo di cane poi è ovvio che qualcosa di spiacevole succede. Poi le radici, accidenti a tutte quelle radici che ogni volta che fai un buco, un lavoro alle reti sotterranee, le devi tagliare e poi far finta di niente e ricoprire alla svelta. Poi gli aghi dei pini, che intasano i tombini, e se una vecchina ci scivola sopra attraversando? 
Per non parlare delle malattie; la processionaria per esempio, debellarla è un bel costo, e poi sull'albero malato deve intervenire una persona competente, mica il raccomandato di turno che al massimo ha competenza per strappare l'erba dal marciapiede.

Il risultato di tutti questi pensieri è che l'albero è un disturbo da eliminare, e se non è possibile farlo subito, si può aspettare, lo si può fare comodamente nel giro di un paio di anni, con interventi inadeguati, o con nessun intervento. Sperando che nessuno se ne accorga e venga a rompere le uova nell'ennesimo paniere degli amici degli amici a cui affidare la gestione di emergenze fatte e create ad arte. A cui poi far seguire costosissime ripiantumazioni. 
Insomma la filastrocca dell'intrallazzo all'italiana oramai la conoscete. (QUI)

Resta da capire come mai in tutte le città europee i municipi stiano apprestando misure atte a favorire le zone verdi, le de-cementificazioni del suolo, nuove alberature, creazione dei boschi urbani ed anche in tempi molto rapidi e con evidente successo.
E noi invece, in direzione ostinata e contraria, tagliamo tutto, prepariamo distese di cemento e asfalto soddisfatti per aver prodotto reddito ai soliti noti, voti e poltrone ai cambiabandiera, quelli pronti a salire sul carro del vincitore a qualsiasi costo. Insomma ancora una volta il politico medio mediocre fornisce dimostrazione della sua incapacità coinvolgendo tecnici e amministratori vari.
E producendo danno alla comunità.
In questo caso specifico il labirinto ed il rimbalzo di incompetenze e favoreggiamenti è talmente vasto ed intricato che è perfino difficile ravvisare un reato punibile, sempre poi che di reato si possa parlare, perché non c'è un 'dolo' evidente, io ravvedo più una serie di omissioni e sciatterie, che certo producono quel famoso 'favoreggiamento' utile per chi poi deve mantenersi a galla nella fogna della politica locale e chissà magari aspirare a qualcosa di romano, che sempre di reddito di tratta.

E poi ci sono i cittadini, che capiscono, oppure sentono solo puzza di bruciato e voltano il naso altrove. Per parte mia posso solo constatare che in tutti i posti in cui si crea tensione sociale e disservizio, scava scava si trova sempre la rogna, il mezzo reato, l'intrallazzetto medio borghese, il guadagno da bottegaio disonesto, dimostrazione di come tutte le favolette che ci hanno raccontato su Mani Pulite fossero appunto, solo favolette.

domenica 18 agosto 2024

Qui non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato

E' il 18 agosto 1928 quando Guglielmo Baldassini aziona la sua cinepresa 9,5mm, nel porto di Genova.
Un breve filmato amatoriale (visibile su HomeMovies100 - Archivio Nazionale del film di famiglia). Si vede una nave che entra in porto, la cinepresa la segue. Baldassini poi passa in rassegna alcune poppe di diverse barche a vela, riprese da una barca in movimento.
Ad un certo punto vicino ad una bitta compare il figlio Luciano, con un cappello da marinaretto saluta il babbo.

Poi un gruppo di portuali che avanzano su una barca a remi. Ma queste barche appaiono come nani in confronto al transatlantico Giulio Cesare, attraccato in attesa del prossimo viaggio sulla rotta Genova-Buenos Aires.
Qualche mese dopo, proprio a bordo del Giulio Cesare, partiranno da Genova, Giovanni Bergoglio con la moglie Rosa e il figlio ventunenne Mario, rispettivamente nonni e padre di Jorge Mario Bergoglio, al secolo Papa Francesco.

E così, oggi mentre cammino per il porto, scansando i turisti distratti, cerco nel mio tempo parallelo le tracce di questo passaggio, la bitta di Luciano, e di chissà quanti altri bimbetti che negli anni se ne sono appropriati. In fondo cento anni, per una città millenaria non sono che un battito di ciglia. E poi a ben scorgere, con occhio attento, ci sono altri indizi, dettagli dimenticati dal continuo rosicchiare del tempo, superstiti e testimoni.
Qui nulla ci appartiene, il tempo è fermo, è l'uomo che passa.


Reference: Il porto di Genova - su www.homemovies100.it & Biblioteca Salaborsa.

giovedì 8 agosto 2024

giovedì 1 agosto 2024

L'arte è la sola traccia del nostro passaggio sulla Terra

Il bel tempo e l'aria di mare fan venir voglia di sbirciare tra le case, e quindi ecco il mare, il porto e quel 'solito' paesaggio che scorre ogni giorno e che spesso mi dimentico perfino di guardare. Il super bonus 110%, oltre ad aver sviluppato tutta una serie di attività per cui la finanza avrà da spulciare e rincorrere, da queste parti ha avuto il grande risultato di veder rifiorire decorazioni che davo per perdute. Tutto finto fintissimo su queste facciate, che senza sarebbero banalissimi scatoloni di speculazione ottocentesca.
Ma poi li vedi così, e apprezzi, un muretto coronato di ardesia, un paio di alberi sfuggiti alla motosega, bei colori che il sole mattutino abbina all'azzurro del cielo che quasi dici: ecco la vedi la Corsica là in fondo?

domenica 28 luglio 2024

Il sogno è l'infinita ombra del vero

E' un sogno ricorrente, e si protrae negli anni, come ampliandosi. Immaginate di vivere in una città e scoprirne le vie giorno per giorno, ecco lo stesso nel sogno. In questo sogno a puntate scopro un quartiere abbandonato. La cosa è talmente credibile che ci sono momenti in cui lo scambio perfino per un'esperienza reale, come se il quartiere esistesse davvero, anche perché dentro ci metto case e particolari del mondo reale.
Nel sogno esco da una improbabile fermata della metropolitana in stile Paris Vintage e inizio a camminare verso casa, ad un certo punto da una traversa di una via esistente, mi ritrovo in una strada immaginaria che dovrebbe abbreviarmi il percorso per casa e che attraversa un quartiere completamente disabitato.
Belle case antiche come mi capita di vederne anche nella realtà, ma tutto silenzioso e deserto;
cammino e scopro dettagli, ritrovo i segni dei vecchi abitanti, giardini incolti, persiane chiuse, balconi in rovina. Poi svolto all'incrocio e ritorno nella città vissuta, reale ed esistente, e mi sveglio.

Il sogno riprende dopo vario tempo, ripercorro la stessa strada e scopro altri dettagli, un negozietto con la vetrina polverosa che avevo solo intravisto la volta prima, un parco con una fontana, mi soffermo in un portone davanti a cui avevo tirato dritto. Come spesso accade, ripassando per la stessa strada noto dettagli che prima avevo trascurato. Poi la stagione cambia e le piante infestanti nascondono i marciapiedi, nei giardini un albero ha messo le foglie, i rampicanti fioriscono. Altre volte il sogno mi porta in autunno e il panorama muta ancora, stesso albero che ricordavo ma spoglio, il cielo è nuvoloso, oppure la strada è lucida di pioggia. In un altro sogno passo dopo un temporale estivo e tutto è fradicio, le grondaie rotte allagano la strada, ci sono pozzanghere enormi. Poi scopro dettagli della città reale, ma riveduti come sarebbe dopo decenni di abbandono... ed anche qui il confine sogno-realtà diventa labile.

lunedì 22 luglio 2024

Testa di gigante in corpo di nano

Lo diceva la prof. di storia parlando di Vienna, un tempo capitale del Regno Austro-Ungarico che si estendeva per 676.615 km² e dopo capitale dell'Austria, solo 83.871 km² di territorio.

Una considerazione simile si potrebbe fare per Roma Imperiale, e moltissimi la stanno facendo per Genova. A muovere la curiosità in direzione della misura è stato il progetto della nuova diga, che nonostante le polemiche è in costruzione.



Quindi altro cemento per una costa che da oltre un centinaio di anni soccombe all'interesse commerciale. Si potrebbe dire che l'intera città sia a servizio di questa testa da gigante, la cui crescita è alimentata continuamente dai finanziamenti pubblici. In parallelo il corpo diventa sempre più nano, il calo degli abitanti è oramai un fenomeno cronico e a detta di quelli che ne sanno, di impossibile inversione. A questo sopperisce il turismo, che tuttavia come si è visto bene altrove non rappresenta la cura, ma un cerotto poi difficile da togliere senza danno.
Che poi mi chiedo, ma l'obiettivo quale sarebbe? la crescita continua di case-abitanti-economia-commerci, su un territorio che ha già dato tutto quello di cui era capace e si è trasformato in un unico di raccordi autostradali, svincoli e depositi. Tutto questo a vantaggio di chi?

Perché poi uno se lo chiede, di chi era il vantaggio quando a Cornigliano c'erano le acciaierie che sputavano veleno e mangiavano chilometri di spiaggia e polmoni? 
E di chi è il vantaggio oggi, che il porto è un unico pezzo monolitico dal Porto Antico a Voltri e si è mangiato 700 ettari di territorio, 500 hm² di specchi acquei e fauna marina, estendendosi per 22 km di banchine, masticando nel suo sviluppo tutto quello che incontra, occupando lo spazio con depositi, magazzini retro porto, nautica, linee di navigazione e movimentazione container. Sarà per un ipotetico bene comune nazionale e sovranazionale - ma il gioco vale la candela?
La testa di gigante non ucciderà il nano prima o poi?

mercoledì 17 luglio 2024

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni

Quindi...

Basta - regalare piante e talee alla Elena, che tanto le fa morire nell'arco di un mese. Poi però si sente in colpa e le tiene secche sul davanzale, oppure le butta in qualche angolo di casa in balia del gatto. Dice di amare una casa piena di piante, per via delle belle energie positive che portano e tutte quelle puttanate freak, poi puntuale si dimentica di annaffiarle, le lascia in posizioni inadatte. Un cimitero.

Bloccato su whatsapp - un collega, il Cazzaro. mi scrive solo per chiedermi se hanno consegnato le buste paga e se hanno pagato gli stipendi; quando va in ferie pensa che senza di lui l'ufficio vada in rovina, e che il capo si strappi i capelli dal rimpianto. Poi mi tiene informato su quanto sia meglio il SUO nuovo secondo lavoro, con lo stipendio miracoloso che ha ottenuto. Archiviato.

Non sono andato - al matrimonio di Roby, che tanto conoscevo solo lui e poco la tipa, e forse un paio di altri invitati, e ti pare che passo una giornata a spaccarmi il cazzo a parlare con gente che non ho mai visto e mai più rivedrò, solo per far piacere allo sposo? Risparmio pure il regalo.

Regola generale - basta rincorrere la gente, messaggiare, telefonare, proporre aperitivi, caffè in pausa pranzo, pomeriggi in centro per fare shopping. Li contatti e ti dicono pure: eh! dove eri finito? non ti sei più fatto sentire! che dico: cazzo, sai che i cellulari funzionano anche a chiamare? Quindi scatta la regola: dopo due volte di mio interesse, la situa finisce! Neeext!

Antipatia selettiva - ottima tattica con i nuovi vicini, lei con i suoi occhi da polpo e la perenne smorfia di chi ha pestato una merda con le scarpe di velluto nuove, lui sempre distratto e di corsa come se fosse costantemente impegnato a scoprire il vaccino per l'ebola in garage. Fanculo gemellare.