lunedì 26 febbraio 2024

Le trappole e gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede

 

La scala della casa al Paese trova una nuova veste, ed io sorveglio che il mutamento non sia troppo radicale, che rimanga un po' di passato, nascosto sotto un garbato strato di calce, qualcosa che parli a chi conosceva e sa leggere indietro.

Tuttavia una sorpresa l'ho avuta da un famiglio che mi dice:
zio sai... questa è come in quella poesia di Montale che abbiamo studiato a scuola, quella sulle scale. Ed io che dopo un po' ho ripescato nella memoria, dico a questa testolina...

Ho sceso dandoti il braccio
almeno un milione di scale ...

ed ora che non ci sei
è il vuoto ad ogni gradino...


L'ultima parte l'ho taciuta, perché quella scala è stata percorsa da un numero considerevole di persone che non ci sono più e ricordarsele tutte era cosa ardua; e poi lo scopriranno da loro. Anche per avere nostalgia ci vuole l'età giusta.

9 commenti:

  1. qui comunque c'è il corrimano anche se non va bene per i mancini o sinistrorsi

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    1. è talmente ripida che probabilmente il corrimano lo metteremo anche dall'altro lato

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  2. e io ce l'ho da un pezzo quell'età.
    lieto giorno

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  3. Sai Montale nella sua poesia si riferisce allo scalone che si trova davanti all'ex albergo dei poveri. Lui stava in corso Dogali e per recararsi in centro insieme alla moglie dovevano scendere quelle scale.

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    1. Sapevo dove abitava, accanto al portone c'è una targa in memoria, e che la poesia è dedicata alla moglie cieca, ma questo aneddoto non lo conoscevo. Grazie.

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  4. Io adoro La casa dei doganieri, forse perché mi ci ritrovo. Non sono ancora sulla scala.

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