La scala della casa al Paese trova una nuova veste, ed io sorveglio che il mutamento non sia troppo radicale, che rimanga un po' di passato, nascosto sotto un garbato strato di calce, qualcosa che parli a chi conosceva e sa leggere indietro.
Tuttavia una sorpresa l'ho avuta da un famiglio che mi dice:
zio sai... questa è come in quella poesia di Montale che abbiamo studiato a scuola, quella sulle scale. Ed io che dopo un po' ho ripescato nella memoria, dico a questa testolina...
Ho sceso dandoti il braccio
almeno un milione di scale ...
ed ora che non ci sei
è il vuoto ad ogni gradino...
L'ultima parte l'ho taciuta, perché quella scala è stata percorsa da un numero considerevole di persone che non ci sono più e ricordarsele tutte era cosa ardua; e poi lo scopriranno da loro. Anche per avere nostalgia ci vuole l'età giusta.
qui comunque c'è il corrimano anche se non va bene per i mancini o sinistrorsi
RispondiEliminaè talmente ripida che probabilmente il corrimano lo metteremo anche dall'altro lato
Eliminae io ce l'ho da un pezzo quell'età.
RispondiEliminalieto giorno
ciao NostalgicoPoe
Eliminaperò non sono nostalgico.
Eliminalieto giorno
Sai Montale nella sua poesia si riferisce allo scalone che si trova davanti all'ex albergo dei poveri. Lui stava in corso Dogali e per recararsi in centro insieme alla moglie dovevano scendere quelle scale.
RispondiEliminaSapevo dove abitava, accanto al portone c'è una targa in memoria, e che la poesia è dedicata alla moglie cieca, ma questo aneddoto non lo conoscevo. Grazie.
EliminaIo adoro La casa dei doganieri, forse perché mi ci ritrovo. Non sono ancora sulla scala.
RispondiEliminaè molto malinconica
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