sabato 23 luglio 2022

Preferisco non fare niente ed essere felice, che fare qualcosa che non amo

Una filosofia di vita, che potrebbe essere la prosecuzione del periodo testa vuota. Ma si può passare un intero anno a sbattersene il cazzo di tutto e tutti? Ci sto provando.

Ho incontrato M&M in Via Garibaldi, erano almeno quattro anni che non ci vedevamo ed il "piccolo" che avevano al seguito, è decisamente cresciuto. Siccome non ero di fretta e loro nemmeno ci siamo messi a chiacchierare lì, davanti al meraviglioso palazzo che Tobia Pallavicino si fece costruire nel 1561, schivati da stormi di fastidiosi turisti capitanati da guide petulanti, che pretendono di far scoprire i segreti di una città secolare nel tempo risicato tra un pranzo a bordo e una cena in cabina, con visita compresa nel pacchetto.

M&M hanno subito iniziato con le domande inutili, per coprire i quattro anni di buio, le classiche domande da portinaia, abbastanza fini a se stesse; le ho abilmente eluse tutte, rispondendo vago ed in ben due casi non rispondendo proprio e cambiando argomento. Che senso ha incontrarsi per dirsi: sei fidanzato? dove lavori? cosa fai qui? preferirei mi chiedessero di un viaggio o dell'ultimo libro letto, o film visto. Ma evidentemente alcune persone preferiscono mantenersi sul mediocre, cosa di cui vanno fiere.

Durante quell'esibizione di egocentrismo e pedanteria io guardavo sorridente i passanti, che è un segnale chiarissimo di disinteresse. Così ho concluso che a me di quello che avevano fatto loro in quei quattro anni, non fregava nulla; non mi fregava della loro casa in montagna, del divano nuovo, di lui che va al lavoro a piedi facendosi 8km ogni giorno, di lei che si è stressata per organizzare le ferie, ed altre minchiate del genere. Ma me lo dicevano anche se non facevo domande. 
Insomma fastidio!
Dovendo trovare uno scorno a questi sentimenti ostili, ecco, lei era stata uno dei miei innamoramenti di quando avevo 17 anni, ma poi la madre, fastidiosa docente universitaria di matematica, aveva spinto senza mezze parole, affinché la figlia frequentasse persone del "suo livello" (testuale) e non uno spiantato come me, che di pomeriggio dopo la scuola consegnava i fiori per il chiosco della piazza. A quel punto, storia chiusa perfino per valutare un'amicizia. Così ci eravamo persi di vista, inizialmente ne fui dispiaciuto, ma a quell'età le distrazioni sono tante. Poi c'eravamo rincontrati a singhiozzo, al coro della parrocchia, a qualche incontro di volontariato. Seppi che frequentava distrattamente un violinista, sempre con il veto materno, ma che l'aveva svezzata, salvo poi, pochi anni dopo, sposare un informatico di Torino, che aveva il pregio di esibire un buon pedigree, l'auto ed una casa di proprietà e due genitori insegnanti liceali. Un buon partito insomma, uno regolare ed affidabile. Una testa di Pannocchia.

Quindi rapida conclusione, un "ci vediamo" incoerente e rimasto a mezz'aria che si incastra perfettamente tra le cornici del palazzo di Tobia e resta lì a farsi ammirare dai turisti americani come se fosse stato messo nel 1561, e la richiesta di amicizia su FB di Pannocchia, a cui non darò seguito. Piccole soddisfazioni, che mi confermano una cosa importante, ho smesso di compiacere gli altri solo per educazione. Non è poco!
E grazie anche a Tobia, perché sostare all'ombra del suo palazzo è davvero un'esperienza che consiglio.

8 commenti:

  1. a me l'educazione piace, anche se non m'interessa affatto compiacere.
    ultimo libro: la figlia unica di yehoshua. letto per colmare una lacuna. poco interessante.
    lieto giorno e grazie del consiglio. sosterò all'ombra della poesia (ora mallarmé :)

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    1. sto leggendo un libro che parla di Genova, è il primo caso in cui sono già stato nei luoghi in cui è ambientato il romanzo, di solito faccio il contrario

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  2. Genova è così bella che rende speciale ogni incontro.

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    1. dipende dalle zone, ma è bello assegnare un luogo ad un incontro, c'è una specie di poesia, come ricordare la panchina del primo bacio

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  3. tanta gente, col passar degli anni si fa sempre più schizzinosa, altri invece si riconciliano col mondo e si lasciano andare sereni verso la meta

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    1. tanta gente seleziona... io non saprei, vado a fasi, ma sto facendo decluttering ... pure con le persone

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  4. > guardavo sorridente i passanti, che è un segnale chiarissimo di disinteresse

    Sono così presi dal proprio ego parlante che neppure se ne accorgono.

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    1. meglio così, anche questo diventa un parametro di misura sulle persone da evitare

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