lunedì 13 novembre 2023

Il rito della chiusura dell'acqua

La chiusura dell'acqua era la certificazione della chiusura della casa al Paese e dell'arrivo dell'inverno. La procedura prevedeva che ZiaMaria salisse alla presa con uno straccio e dello spago, e la chiave dello sportello nella tasca del grembiale. Una volta chiuso il rubinetto lo avvolgeva con cura nello straccio e legava il tutto con un nodo suo personalissimo per scoprire se qualcuno ci aveva messo le mani.
A seguire in casa si potevano aprire i rubinetti per svuotare i tubi, contemporaneamente la figlia di ZiaMaria, la Enzina, metteva un poco di paraflu nella vaschetta del wc e negli scarichi dei lavandini.

A questo punto il rito era completo, i rubinetti si lasciavano aperti e la casa era pronta per affrontare i freddi ed umidi inverni del Paese.
LaTilde che pativa abbastanza queste situazioni, recriminava sempre di dover lasciare la casa senza riscaldamento, che le case fredde chiamano le muffe e l'umido diceva. Quindi rimpiangeva i vecchi tempi in cui le stufe asciugavano i solai e rendevano eterna la ghisa del ronfò e tutta una serie di altre faccende da vecchi montanari, come sciogliere la neve dal tetto o levarla dall'aia, dai davanzali e dalle porte. Per LaTilde lasciare la casa era come abbandonare un cucciolo nel bosco, un delitto. Ma poi chi sarebbe rimasto a vivere al Paese per tutto l'inverno? Con la neve che blocca la strada e magari la tormenta che ti lascia al buio per settimane intere?
E fece bene LaTilde ad andarsene a vivere in città, lasciando al tempo ed agli inverni la sua casa, che ancora oggi aspetta il suo ritorno.


15 commenti:

  1. ma la Tilde che c'entra co zi Maria e la enzina

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    1. nei paesi son tutti parenti in qualche modo, e se non lo sono amano farsi gli affari degli altri... Quanto alla Tilde, pare che pure lei prima di lasciare la casa svolgesse un attento rito della chiusura dell'acqua e sono certissimo che se apri lo sportello della presa della Tilde ci trovi ancora il rubinetto ben fasciato nel panno di lana legato stretto stretto

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  2. e la chiave dello sportello adesso chi ce l'ha?
    mi piacciono assai questi racconti-ricordi.
    ciao

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    1. alcuni la appendevano dietro alla porta della cucina, assieme a quelle della stalla e del seccatoio

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  3. Racconto breve ma assai evocativo. Quando lasciamo la casa della mamma, nel remoto paesino del Trentino, è proprio ciò che viene fatto prima dell'inverno e, pure, dopo la permanenza nel periodo di ferie tra Natale ed Epifania.

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    1. è fondamentale per non avere brutte sorprese dalle temperature sotto lo zero

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  4. > la ghisa del ronfò

    Cosa sarebbero i ronfò che hanno parti in ghisa?

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    1. si potrebbe definire come l'antenato delle cucine in muratura (QUI)

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    2. Interessante. Antesignano, direi, delle cucine economiche che, a differenza dei runfò, furono un grande passo in avanti anche in termini di efficienza.

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  5. Che bel racconto!! Sa di buono! ❤️

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    1. abitudini quiete, un lavorare giornaliero che però non stanca ma fa parte della giornata

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  6. Donna accorta! È bello però avere una casa per le vacanze estive al fresco.

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    1. visti i tempi di riscaldamento globale, è un'opportunità da non sprecare

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  7. ... bel racconto, quasi mi sembra di vederla la Tilde, penso avesse le mani un pò nodose, tipiche di chi ha lavato i panni a mano nel lavatoio del paese ...

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    1. tra le tante cose che ricordo della Tilde è che suonava la fisarmonica per il gineceo del Paese

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