domenica 7 agosto 2022

Molto rumore per nulla

 «Chi ha paura di se stesso ricerca compagnie chiassose e rumori strepitosi, per scacciare i demoni. (I primitivi si servono a questo scopo di urla, musica, tamburi, fuochi d’artificio, scampanii ecc.) Il rumore infonde un senso di sicurezza, come la folla; per questo lo si ama e si ha timore di contrastarlo, perché istintivamente si percepisce la magia apotropaica che ne emana. Il rumore ci protegge da penose riflessioni, distrugge i sogni inquietanti, ci assicura che siamo tutti quanti insieme e facciamo un tale chiasso che nessuno oserà aggredirci. Il rumore è così immediato, così prepotentemente reale che tutto il resto diventa pallido fantasma. Esso ci risparmia la fatica di dire o fare qualsiasi cosa perché persino l’aria vibra della potenza della nostra indomabile vitalità.

L’altra faccia della medaglia è la seguente: non avremmo il rumore se, sotto sotto, non lo volessimo. Non è soltanto inopportuno o addirittura nocivo, ma è un mezzo inconfessato e incompreso, volto allo scopo, una compensazione cioè dell’ansia che invece è motivata fin troppo bene. Nel silenzio infatti l’angoscia porterebbe gli uomini a riflettere e non si può prevedere che cosa allora potrebbe affiorare alla coscienza.

La maggior parte degli uomini teme il silenzio, per cui quando cessa il brusio costante, per esempio di un ricevimento, bisogna sempre fare, dire, fischiare, cantare, tossire o mormorare qualcosa. Il bisogno di rumore è quasi insaziabile, anche se talvolta il rumore diventa insopportabile. E’ comunque pur sempre meglio di niente. Quello che si definisce, significativamente, “silenzio di tomba”, rende terribilmente inquieti. Perché? Vi si aggirano forse i fantasmi? Non credo; in realtà si teme ciò che potrebbe venire fuori dal proprio intimo e quello cioè che abbiamo tenuto alla larga con il rumore.»
Carl Gustav Jung, Esperienza e mistero (pag. 137)


E' indubbio, nelle nostre città c'è troppo rumore, spesso inutile ed evitabile. Ma a farmi riflettere sulla questione, oltre le parole di Jung è l'ordinanza del Comune di Ischia; sarà che nel mio stereotipato immaginario delle città del sud, vedo tarantelle e caciare di comari. Ma la cosa pare estendersi un po' ovunque, da Ibiza a Ischia e in tutti i luoghi dove 'ci si diverte'. Così, ad un certo punto la misura è colma, quindi ben vengano le ordinanze restrittive, che restrittive poi non sono, ma che a quanto pare scatenano le scompensazioni di molti, perché la regola è: tutto quello che non è vietato per legge è concesso, e fanculo l'assennatezza, l'educazione ed il senso civico.

Anche Genova sconta quella che viene chiamata Movida Notturna, da alcuni Movida Violenta, che vuol dire: pisciate ovunque che manco li cani, vetri e spazzatura ad ogni angolo, scritte sui muri e su ogni oggetto raggiungibile da una bomboletta, vandalismo, urla, bestemmie, coltellate; io che sono una persona semplice la chiamo rottura di coglioni. E quello che più mi fa incazzare è che il Comune sia costretto a stanziare sette milioni di euro per porre rimedio a questi comportamenti incivili.

Le parole ricorrenti in quasi tutti gli articoli pro e contro il 'divertimento' sono:
assistenti sociali, polizia locale, servizio steward di supporto per la sicurezza, disagio giovanile, divertimento garantito, alcol, droghe, urla, musica, violenza, vandalismo.

4 commenti:

  1. Pubblicare le generalità di quelli che beccato a fare i dementi in giro, potrebbe essere un buon inizio.

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    1. non so come la metterebbero con la privacy, ma sono quasi certo che farebbero a gara per comparire in blacklist

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  2. Purtroppo la nostra Genova è stata stravolta da questa movida sudamericana, che il Comune non riesce a tenere sotto controllo. Domenica al campo del Lagaccio c'è stata una loro festa, che è durata fino alle 2 di notte. Io amo il silenzio che purtroppo è diventato raro. Mi riferisco anche a quello condominiale. Non stare bene nella propria casa è terribile!

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    1. non passa giorno in cui non ci siano lamentazioni contro i rumori sia condominiali che di quartiere, per parte mia non mi risparmio le lamentele agli interessati, ma spesso con pochi risultati

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