Questa storia inizia nel 1415 in prossimità del porto di Genova, con la costruzione di uno spazio coperto ad uso dei mercanti e dei cambiavalute per le loro contrattazioni. Ma nel 1455 un incendio impone una ricostruzione, così la loggia si ingrandisce ed ingloba vicoli e vecchie costruzioni.
150 anni dopo serve un rinnovamento ed arriva l'ultima versione, siamo nel 1590 ed è l'architetto ufficiale della Superba ad occuparsene, regalandoci un edificio quale è visibile attualmente, grandioso, elegante, splendidamente rinascimentale, insomma perfettamente in linea con l'ego smisurato dell'oligarchia della Repubblica.
Tutto bene sino al 1912, anno in cui le contrattazioni della borsa valori si trasferiscono nella nuova sede, più adatta e comodamente inserita nella città ottocentesca; la loggia è declassata alle sole merci, con l'aggiunta di qualche vetrata per proteggersi dalla tramontana dei freddi inverni liguri.
Nel 1942 arriva il grande cambiamento, a farlo gratis ci pensano gli inglesi con un paio di spezzoni incendiari, così scompaiono il tetto e la volta in legno, affreschi e decorazione, assieme a quasi tutti gli edifici civili circostanti. I muri resistono, ma saranno molti i consolidamenti che dovranno subire quelle fragili colonnette in marmo. Pure la statua di Cavour, il "padre dell'Italia unita" che sorvegliava i mercanti dall'alto della sua sedia, resta compromessa dall'incendio, al punto che risulterà impossibile restaurarla.
Con una pratica che andrà collaudandosi in quasi tutte le città italiane colpite dal conflitto, e che a Genova sarà spesso salvifica, nel 1950 si raccolgono i cocci, si recuperano le vecchie foto e si ricostruisce all'identico, forse anche con l'intento di recuperare l'identità cittadina frantumata dalla guerra. Le finestre e il tetto in legno sono sostituiti col metallo, le decorazioni perdute dall'intonaco bianco.
Nel 2019 dopo diversi dibattiti sul futuro dell'edificio, serve un nuovo cambiamento, le esigenze turistiche hanno sostituito quelle mercantili, ed i moli convertiti alla nautica da diporto impongono scelte coraggiose. Nasce così l'idea del museo della città, per capire l'incredibile stratificazione avvenuta in questa stretta fetta di terra tra i monti e il mare.
Scava scava nel 2022 ecco la sorpresa, sotto al pavimento ricompare la città del xv secolo, ed un pezzo di quella romana, quella coperta per ingrandire la crescita della loggia. Tutto quello che per il medioevo erano detriti e spazzatura, per gli archeologi di oggi sono testimonianze e reperti preziosi, così il grande cantiere aumenta, scopre una città immaginata solo dagli archivi, ma utile per capire e pronta per essere esposta, proprio lì dove si pensava di farlo.
Una storia ancora tutta da scrivere attende il futuro della loggia, Stay tuned...
Quanto mi manca Genova!
RispondiEliminain effetti in alcune parti, riesce ancora ad essere amabile
Eliminaecco un altro posto dove andrei volentieri ad abitare...
RispondiEliminamanco dipinto, solo al pensiero degli ambulanti che suonano l'organetto tutto il giorno...
Eliminaeh la mia Genova… se scavi poi trovi eh.
RispondiEliminaQuanto potrebbero essere ancora più belli i caruggi
oh è anche mia :P
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