mercoledì 25 maggio 2022

La guerra dei Nandi

I patti erano chiari. Al primogenito Fernando, sposatosi in fretta, il padre aveva concesso una ricca dote, permettendogli di sistemarsi con la sua sposa nella proprietà confinante, un rustico da ristrutturare con tanto terreno quanto bastava alle coltivazioni in serra. Al secondogenito Armando, restio al matrimonio, navigante e perennemente scapolo con un'occupazione intermittente, aveva promesso la sicurezza della casa paterna, nella convinzione che nessuno avrebbe patito ingiustizie.

L'equilibrio aveva resistito sino alla sua morte, quando, aperto il testamento, si era scoperto che la casa era davvero del "piccolo" ma con l'usufrutto alla madre, e nulla invece al "grande" che aveva già avuto il suo con una serie di lasciti-premio per la nascita dei nipoti. A gettare benzina sul fuoco poi ci aveva pensato la vedova, unica vera danneggiata da quella ripartizione ingrata. Avida di proprietà si era intestardita nel possesso totale, maledicendo il consorte reo di averla truffata. A complicare la situazione poi era arrivato l'amore, il "piccolo" si era inaspettatamente promesso ad una poco gradita ma intraprendente cameriera, ed in breve la famiglia era cresciuta, mettendo fine alle speranze che un single potesse rinunciare all'eredità in favore della madre. 

Così scoppiò la scintilla che avrebbe impegnato i Nandi in una guerra senza esclusione di colpi, impugnazioni e denunce non si erano fatte attendere, un tutti contro tutti che aveva portato soltanto acredine e malanimo, travolgendo nella battaglia nuore, figli e consuoceri, tutti preparati per affondare le unghie su un patrimonio che in realtà era inalienabilmente definito dal patriarca.
Così i Nandi proseguono la loro battaglia, una faida ventennale che ha arricchito solo gli avvocati, ma quanto orgoglio ed arroganza sono stati scomodati per questa farsa.

4 commenti:

  1. Una storia italiana. Non si vive bene così.

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    1. eredi troppo rapaci, quando il buon senso è ottenebrato dall'avidità

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  2. ma in genere la moglie è in comproprietà col marito, oppure se il marito era unico proprietario e ci sono 2 figli allora lei ha diritto ad 1/4 della proprietà ma siccome ha anche l'usufrutto sarà solo lei a decidere se vendere la casa o no

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    1. in genere quando c'è un testamento, la volontà del de cuius sopravanza ogni disposizione legislativa

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