La versione per attirare i turisti è decisamente allettante, e nella formula c'è proprio tutto quello che ci hanno detto serva per una vacanza perfetta: natura lussureggiante, distese selvagge, popolazione locale dedita ad attività pastorizie ed artigianali, proprio come piace al ricco europeo annoiato dalla quotidianità. Degno testimone di quel Destino Manifesto, di cui forse vi racconterò in qualche prossimo post.
Poi c'è anche questa versione della faccenda, meno edulcorata della precedente, posti di cui i turisti non vogliono sapere, luoghi che descrivono una realtà nemmeno troppo parallela, dove si riciclano a costo zero i rifiuti del ricco occidente, luoghi in cui i computer diventano utilissimi barbecue. Insomma che poi sia questa la decrescita felice, o la svolta green di cui tanto si parla?
e poi er nome
RispondiEliminavoi mette er nome????
maidacascà mai !
mai dire mai
EliminaCioè tutte le cose che buttiamo finiscono là? Noooo!
RispondiEliminamagari non tutte ma una buona parte... a questo punto mi chiedo se ci sia un posto sulla Terra non trasformato in discarica
Eliminaci sono sempre almeno due facce.
RispondiEliminaio contribuisco poco ad entrambe :)
lieto giorno
faccia da Antony 😍 o faccia da Poe 😍 ?
Eliminaun saluto ad entrambi
faccia tra il serio e il faceto :)
Eliminagrazie e ciao :)))
Da anni grido, sbraito, ripeto che l'unica giustizia giusta è quella della sostenibilità "autarchica" locale (che significa che l'intero metabolismo antropico deve essere sostenibile in quel determinato territorio - risorse, spazi, rifiuti).
RispondiEliminaEsattamente, diametralmente opposto a quanto vuole la globalizzazione e il sinistro fanatismo no-border, sì-global, della liquidità senza confini, delle migrazioni di masse sterminate verso paesi sovrappopolati che non possono che creare e aumentare i problemi dovuti al modello di questi ultimi.
l'entropia è talmente avanzata che non vedo che altra entropia in arrivo... si potrebbe dire effetto biliardo
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