martedì 15 settembre 2020

MadamaDorè e le regole del mago

« Le persone sono stupide, esse crederanno ad una menzogna perché lo vogliono, o perché hanno paura che possa essere vera. La testa delle persone è piena di fatti, notizie e credenze che nella maggior parte dei casi sono false, tuttavia continuano a crederci.
Le persone sono stupide, raramente riescono a distinguere tra il vero ed il falso, tuttavia hanno tanta fiducia in loro stessi che credono di poterlo fare sempre, ecco perché è così facile ingannarle. »

(da La Spada della Verità, di Terry Goodkind)

Mentre MadamaDorè si pavoneggiava sul divano in crettonne di lino stampato a fiori, in una posa che mi ha ricordato molto la Lilli Gruber dei tempi d'oro, pensavo a questa frase, la prima regola del mago; prima di undici interessanti regole che Goodking pone quale traccia della sua saga.

In un improbabile dopocena di brainstorming, con dialoghi ritagliati su un copione consunto, lei mi parla della sua attività e di come sia in-di-spen-sa-bi-le affrontare assieme alcuni aspetti dei suoi ultimi progetti. La lascio dire pensando che se fossi un vecchio filibustiere potrei quasi recitare un timido corteggiamento, fingendomi un goffo ed intimorito adulatore. Alle donne manager piace avere il controllo della situazione.

Ma il tempo raramente è galantuomo con le belle donne e con MadamaDorè non ha fatto eccezione, ed un estivo prêt à porter di Pescetto non riesce a sostenere il suo seno cadente.
Ma fingere non è nel mio carattere, nemmeno per motivi pseudo letterari, sarà per questo che non ho mai terminato il Corso di Recitazione 1° livello, così declino l'invito al 'Tennis', il club dove, un giorno della prossima settimana, dovremmo ritrovarci per colazione, così MadamaDorè ama chiamare la sua pausa pranzo.

Tuttavia per un istante, uno solo, ho pensato a quanto sarebbe stato divertente farglielo credere. Scrutare la sua pelle vizza, abbronzata al sole del Lido, con occhio languido, fingendomi ammaliato dai modi vezzosi di chi ama recitare la parte della ricca ereditiera capricciosa, lei si che ha finito anche il livello avanzato.
Perché? 
Non per cinica cattiveria, ma per pura e semplice curiosità, un esperimento sociale, tutto qui.
Chissà magari sarei arrivato a farle da segretario, avrei avuto accesso al suo quartierino coi soffitti affrescati dal Piola; quali pruderie avrei scoperto entrando in intimità con un'attempata e malinconica borghese?

C'è anche da aggiungere che gli ambienti della società bene non mi appartengono, ho già assorbito abbastanza ipocrisia quando con i miei colleghi del tempo, assecondavo il capo pranzando allo Yachting Club.
Cosa non fa fare l'ambizione e la competizione.
Che epoca assurda a ripensarci oggi, ci saremmo divertiti di più alla panineria del molo, a guardare i  bacini di carenaggio, anziché fare i cortigiani a quel pallone gonfiato che passava tutto il pranzo a spiegarci quanto fosse difficile scegliere tra un Riva e un Ferretti.
Ma all'epoca le regole del mago mi erano sconosciute e persino il desiderio di collezionare esperimenti sociali era ancora latente.

A cosa è servito tutto questo? mi sono chiesto... semplice, a scoprire i Pink Martini; MadamaDorè li adora! anche se i Gotan Project sono più nelle mie corde, ma questa è un'altra storia.
Nulla meglio di un tango appassionato dopo un paio di calici di Berlucchi Cuvée Imperiale per concludere l'estate 20 20.



2 commenti:

  1. mi hai fatto ripensare ai tempi 'd'oro' in cui però (nel mio caso) certe frequentazioni le consideravo parte dei doveri da assolvere e nulla più... in fondo ho sempre abbastanza aderito alla mia indole di snaturata misantropa... che forse mi ha dato il vantaggio di decadere con filosofia...

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    1. la Genova Bene ha ancora il sapore di un ottocento mai terminato... come un marron glacé di Romanengo con retrogusto muffa. Troppo noiosa per risultare interessante.

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