martedì 15 settembre 2020

L'animale più pericoloso del mondo

Lo trovarono nel 1963 e fu esposto nello zoo del Bronx per qualche tempo. Nella gabbia c'era uno specchio, in cui ogni visitatore poteva vedere il proprio riflesso.

L'omicidio di Caivano mi conferma, se ne avessi ancora bisogno, che l'Italia è un paese ostile, in cui i diritti civili e il libero pensiero sono merce rarissima. Questa faccenda si somma all'uccisione di Colleferro e ad altre notizie di cronaca su cui mi capita di soffermarmi, come le morti misteriose di Mondello o certe affermazioni dei nostri geniali politici estivi.
Vedo una nazione in difficoltà, dove alcuni (troppi) si sentono in diritto di dire agli altri ciò che devono fare, chi devono amare e come devono comportarsi. C'è il terrore di uscire dal quotidiano, di pensare soluzioni innovative, di cambiare. Il diverso per vivere sereno si deve uniformare al pensiero corrente, che significa aderire ad una normalità che non è sinonimo di libera scelta, essere normali è diventato un giudizio.

Tutto questo mi spaventa moltissimo e mi sconforta, perché è chiaro che abbiamo da tempo intrapreso una strada senza ritorno, rispolverando stereotipi e paure degne dei peggiori abissi medioevali. Conclamate o meno, una porzione sempre maggiore di persone vive nella sicurezza della superstizione, a caccia dell'eresia altrui per ricavarsi una quota di autorevolezza sociale. Su questa strada di arroganza e prepotenza le uniche discipline che consentono la sopravvivenza sono l'ignoranza e l'imbecillità.

Ma la cosa che più mi disorienta è che la colpa di tutto questo non può essere data a nessuno in particolare, non c'è famiglia, scuola, istituzione, ente o associazione che tenga, la colpa di questa precipitevole discesa di valori è della società, ossia di tutti noi, dell'accettazione di una cultura al ribasso, dei regionalismi a discapito dell'unita nazionale e di un recupero delle tradizioni che porta lo sguardo ed il pensiero poco oltre il quotidiano.


2 commenti:

  1. una nazione? mi sembra che il 'fenomeno' sia globale.
    varrebbe la pena di cominciare a cercare un 'vaccino' anche per la pazzia generale, o almeno a domandarsi cosa stia succedendo alle menti umane.
    avrebbe fatto bene cogliere l'occasione della pandemia per correggere il tiro e invece anche il covid ci mette del suo.
    per ora si osservano solo gli effetti 'neurologico-cognitivi' sui guariti, ma secondo me ci sono anche sui sani...

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    1. dici che anche all'estero sono messi male come noi? ho letto degli effetti neurologici del codiv, che si aggiunge ad altre faccende, inquinamento, cibi, medicinali... in effetti è una cosa da indagare.

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