giovedì 1 ottobre 2020

Si torna sempre nel posto dove siamo stati amati


Finalmente le piogge di fine estate hanno rinverdito il prato, gli alberi aspettano l'autunno e chissà, forse anche un prossimo lockdown per riprendersi spazi normalmente destinati agli umani. 
Qui passavamo i pomeriggi giocando a pallone, a guardie e ladri ed a nascondino, quando c'erano le femmine si giocava a Napoleone dichiara guerra, a UnDueTre Stella e con i gessi rubati a scuola, a Campana. Era molto tempo che non ci tornavo e come spesso accade dei luoghi della memoria, ne avevo ricordi selettivi. 
Così non sono riuscito ad apprezzare i cambiamenti, sarà che avrei preferito saperla abbandonata dopo l'ultima volta che vi ero stato, come se il tempo si fosse fermato. In ogni caso lo stato deprecabile di abbandono in cui si trova l'intero complesso fa disperare sulla possibilità che riesca a superare il prossimo decennio. 

3 commenti:

  1. Risposte
    1. ne conosco solo un paio e un po' si assomigliano tutte, mica sono come te che riconosci anche le maniglie dei portoni di via cairoli!

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