La prozia Ilda era nata il 18 agosto del 1899; tutte le sue foto da ragazza parlano di una vita serena, almeno sino al 1917, quando gli austriaci sfondano il fronte a Caporetto, costringendola a sfollare a Napoli, dove lavorerà alla manifattura tabacchi, assieme a sua sorella Laura.
Vivranno di sussidio sino all'armistizio del 4 novembre del 1918. Terminava la Grande Guerra, con un bilancio di 1.240.000 morti e tolto l'indennizzo governativo, la sua famiglia dovette rimboccarsi le maniche e ricominciare da zero. Fu a questo punto che la prozia Ilda decise di diventare crocerossina per aiutare i reduci negli ospedali militari.
Poco dopo, nel 1920, apparve l'influenza spagnola, la pandemia mondiale che in Italia ucciderà circa 600.000 persone. Lei nel frattempo aveva terminato la scuola per infermiere e si era fidanzata con un giovane medico inglese.
Si sposeranno nel 1922, anno in cui in Italia inizia il 'ventennio', l'epoca più buia della politica, celebrata con la marcia su Roma.
Nel 1929 la bancarotta del padre, grazie alla crisi economica iniziata con il crollo della Borsa di New York, pone fine ad ogni sogno di recuperare l'agio borghese in cui era vissuta da ragazza, e mentre inflazione e disoccupazione dilagavano, lei ed il marito sorridevano in posa tra le ortensie del giardino di Grugliasco con i loro due figli.
Nel 1933 i figli erano tre, in Germania Hitler saliva al potere e l'Italia si avvicina pericolosamente al nazismo. La giovane coppia si chiedeva, non senza preoccupazione, quale futuro avrebbero avuto. Così quando nel 1938 vennero promulgate le leggi razziali, la decisione di trasferirsi a vivere in Inghilterra sembrò l'unica via percorribile.
Mentre in una cittadina del West Midlands ricominciano da zero, scoppia la Seconda Guerra Mondiale che terminerà sei anni dopo con un bilancio complessivo di 54 milioni di morti, di cui circa 14 milioni assassinati nei campi di concentramento.
Nel 1946 l'Europa, compresa l'Inghilterra, è un cumulo di macerie e la prozia Ilda prende la cittadinanza inglese, chiudendo definitivamente i suoi rapporti con l'Italia.
La prozia Ilda non si è mai lamentata della sua vita, avendo due certezze, la fede in Dio e l'amore del marito e della sua famiglia. Ed a quanto pare le bastarono per superare tutto questo.
Ci lascerà nel 1997, dopo aver conosciuto nipoti e pronipoti, senza più essere ritornata in Italia.
in effetti il viso fa trasparire qualcosa delle peripezie passate e pure future, però 98 anni è un bel traguardo per una nata in quel periodo...
RispondiEliminaè vissuta molto e bene, ricordo i suoi consigli per una salute ferrea; altre donne della sua famiglia hanno avuto la fortuna di passare i 90 in buona salute.
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