martedì 31 dicembre 2024

Brindiamo a quelli che abbiamo perso per strada


L'origine del brindisi è intrecciata a importanti valori come quello della condivisione e dell'amicizia
Ecco perché non capita mai di brindare da soli, ma in compagnia.

sabato 28 dicembre 2024

Se muori da solo in casa il gatto ti mangia

Ma per fortuna a GattaLuna piace il tonnetto con alicette della Schesir.
Quello:
in acqua di cottura, in deliziosa salsa e gustosa gelatina. Con componenti 100% naturali e completamente privo di coloranti e conservanti aggiunti.

Nulla a che fare con un cadavere in putrefazione.

martedì 24 dicembre 2024

E' famoso quello di Troia 🐎

 

Figlio!

Ho idea che tra qualche tempo anche questo tipo di battute diventerà sessista, ma siccome parlerò di medioevo, ci sta.

In questa immagine si vede il dettaglio di un manoscritto miniato; è raffigurato un monaco che seduce una suora, o forse è la suora che seduce il fraticello. Comunque sia andata, lei rimane incinta, perché nessuno ha spiegato al religioso il salto della quaglia e la monaca non ha tutte le astuzie delle meretrici della sua epoca. Robe che manco la MonacaDiMonza. Tuttavia la soluzione è presto suggerita, la suora getta il neonato nel cesso. Poi va a confessarsi dalla MadreSuperiora che le commina una raffica di PaterNoster, un paio di AveMaria ed alla fine si assicura il paradiso.

Pensate che tutto questo sia usanza del buio medioevo-vergogna? una cosa tipo:

Penitenziagite! Watch out for the draco who cometh in futurum to gnaw on your anima! La morte est supra nobis! You contemplata me apocalypsum, eh? La bas! Nous avons il diabolo! Ugly come Salvatore, eh? My little brother! Penitenziagite!

Lo pensavo pure io; che ingenuo eh?

Invece NO, le antiche tradizioni sono rispettate anche nel nuovo millennio.

28 gennaio 2024 - Neonato abbandonato ad Aprilia (qui)

1 febbraio 2024 - Neonato abbandonato in un androne (qui)

28 maggio 2024 - Neonato abbandonato sugli scogli (qui)

12 settembre 2024 - Era vivo il neonato abbandonato a Vignale di Traversetolo (qui)

La storia del neonato abbandonato due volte in cinque giorni. (qui)

My little brother! Penitenziagite!

venerdì 20 dicembre 2024

A cosa serve essere belle dentro se poi non entra nessuno

Primo esperimento con l'Intelligenza Artificiale; e vi anticipo subito che ne seguiranno altri. Per il titolo ho utilizzato una frase-battuta detta da Amanda Lear durante un'intervista. Ho chiesto all'AI di scrivere un racconto di 250 parole utilizzando il titolo come ispirazione.

Ecco il risultato.



La nonna diceva sempre: "La bellezza interiore è ciò che conta davvero". E io, brava nipotina obbediente, ho coltivato la mia gentilezza, la mia empatia, la mia generosità. Ho innaffiato il mio giardino interiore con pazienza e dedizione, convinta che prima o poi i fiori avrebbero sbocciato e attirato le farfalle. Ma le farfalle, a quanto pare, hanno un debole per i fiori appariscenti, per quelli che ostentano petali sgargianti e profumi intensi. E io? Io sono un piccolo fiorellino selvatico, discreto, quasi invisibile.

A cosa serve essere belli dentro se poi non entra nessuno? La domanda mi tormenta, si insinua tra i miei pensieri come un'erbaccia infestante. Ho letto libri sulla crescita personale, seguito corsi di autostima, cercato di amare me stessa incondizionatamente. Ma a che pro, se la mia autenticità, la mia genuinità, sembrano passare inosservate? Se il mio sorriso, sincero e raggiante, non riesce a conquistare un sorriso in cambio?

Forse la nonna aveva ragione solo a metà. Forse la bellezza interiore è fondamentale, è la base su cui costruire una vita appagante e significativa. Ma da sola non basta. Serve anche sapersi mostrare, sapersi valorizzare, saper comunicare la bellezza che portiamo dentro. Serve trovare il modo di farla brillare, di farla vedere, anche se questo significa uscire dalla nostra zona di comfort, affrontare le nostre paure e lasciare che la nostra luce si diffonda.

Non si tratta di diventare qualcun altro, di indossare una maschera. Si tratta di trovare il modo di esprimere al meglio la nostra essenza, di condividere la nostra bellezza interiore con il mondo, trovando il linguaggio più adatto per farlo. Magari non tutti vedranno il nostro splendore interiore, ma qualcuno, prima o poi, lo farà. E quel qualcuno, varrà la pena di aspettare. La battaglia per far conoscere il nostro giardino interiore è lunga, ma la ricompensa, ne sono certa, è immensa. E allora, continuiamo a coltivare i nostri fiori selvatici, sperando che le farfalle, un giorno, imparino ad apprezzarne la delicata bellezza.

Considerazioni:

Il testo è gradevole, scorrevole, forse manca di carattere, ma devo rifletterci meglio. Una cosa certa è che senza alcuna richiesta precisa, l'AI ha deciso che la bellezza interiore è una questione tra donne, creando un dialogo nonna-nipote, con un finale in stile libro Cuore. L'utilizzo di parole come: speranza, ricompensa, affrontare le paure, è indicativo di chi vuol trasmettere un atteggiamento fattivo e motivazionale. Insomma ci trovo un certo buonismo che non appartiene allo stile di questo blog. Ma essendo un esperimento si presta ad altre valutazioni ed infinite varianti. E poi l'AI è buona, gentile e positiva, per adesso pure amica degli umani. Quasi una crocerossina del web.

martedì 17 dicembre 2024

E' talmente sbagliato che non so nemmeno da che parte cominciare

14 dicembre 2024 - fonte QUI

Secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari 'tecnici' aumenterebbe di 7.193,11euro al mese: 3.503,11 euro in più rispetto alla diaria e altri 3.690 euro di rimborsi per l'esercizio del mandato.



24 ottobre 2024 - fonte QUI 

Se si guarda all'importo la pensione minima passa dai 614,77 euro attuali a 617,9 nel 2025 con un aumento di appena tre euro.

venerdì 13 dicembre 2024

Normalmente odio la gente, figurati quella con cui devo lavorare

Anche quest'anno tira aria di cena aziendale, ne ho sentito parlare in pausa caffè, astenendomi dal commentare. Chi la desidera normalmente si aspetta che venga organizzata dagli altri, perché prendere l'iniziativa richiede tempo e pazienza. Innanzitutto serve stabilire il numero dei partecipanti, cosa non facile da ottenere, c'è chi pensa sia necessario presenziare con moglie e figli, ma devono chiedere. Quindi sino all'ultimo non sanno quanti sono, se potranno o magari arriva a sovrapporsi la cena aziendale dell'ufficio della moglie.

Poi bisogna decidere il locale in cui prenotare. E qui inizia una cernita ai limiti dell'incidente diplomatico, tra quelli che la vorrebbero nella pizzeria sotto casa, nell'osteria dietro l'ufficio o nel ristorantino del cognato. Poi quelli che: si ok ma sono: vegetariano-intollerante al glutine-al lattosio-sono a dieta-sono vegano o altre paranoie alimentari e quindi pretendono un menù che tenga conto delle loro patologie.

Per parte mia ho deciso di semplificare, non andrò mai e poi mai alle cene aziendali. Per arrivare a questa conclusione me ne sono bastate un paio. Non importa in quale azienda, sono tutte identiche. La tavolata diventa uno sciorinamento di lamentazioni, su ristorante, sui commensali (quelli distanti ovvio, i prossimi sono tutti simpatici) sui capi, sui cibi, su quanto e cosa mangiano i colleghi. In alternativa si continua a parlare di lavoro, a parlar male degli assenti, dei partner concorrenti e soci, il tutto condito dai soliti pettegolezzi da portineria. 

Al termine arriva la questione conto, sono finiti i tempi in cui l'azienda offriva e per semplicità si paga alla romana, quindi ci sarà sempre chi si strafoga con la tagliata di manzo e chi paga a prezzo super pieno una margherita e una coca. Altre discussioni infinite.

Lo scorso anno pareva che partisse una nuova tradizione, coinvolgendo pure ex colleghi e gente andata in pensione, famiglie e qualche simpatizzante. Roba che manco l'ultima cena sul Monte Sion. Poi una serie di astensioni dell'ultimo momento ha bloccato ogni velleità ed è saltato tutto prima ancora che si accordassero sul locale. Che poi mi chiedo, ma se la cena aziendale degli apostoli è finita come sappiamo, perché mai accanirsi.

martedì 10 dicembre 2024

L'acqua si apprezza quando il pozzo si secca

Siamo nel 2008 e sul pianeta Terra, precisamente in Inghilterra, compare un virus simile all'influenza, che però in tre giorni muori. All'inizio dell'epidemia sull'isola ci sono 57milioni di abitanti, ma poi le persone cadono come mosche, ne sopravvive soltanto 1%, quindi 570mila persone. 
E cosa fanno? 
Per ingannare il tempo, saccheggiano, viaggiano e si ammazzano tra di loro. Ma alcuni, con metodi non proprio legali, provano a trovare un vaccino, scoprendo che il virus viene trasmesso dagli uccelli, oltre che tra persone infette. Un virus che si è sviluppato in Cina a seguito di un esperimento riuscito male malissimo. Gli effetti 'imprevisti' alcuni li sapevano e si sono isolati in tempo.

Questa è la trama sommaria di Survivors, con tutta una serie di sotto trame che aprono un sipario degno dei migliori film horror. Una serie TV creata da Adrian Hodges con Julie Graham e Max Beesley, ispirata al cult  anni '70 di Terry Nation.

Trasmessa in Italia per la prima volta nel 2009 su RaiTre, questa serie potrebbe essere perfetta per ogni ipotesi complottista. E che dire? era un grande spoiler di ciò che sarebbe accaduto?

A compendio, ecco tutta una scelta di corsi dedicati a chi si paranoia sulla fine della civiltà e del mondo. Devo confessare che un pensierino sulla frequenza di uno di questi corsi l'ho fatto. Principalmente perché sono molto curioso di vedere il tipo di persone che li organizzano e che li frequentano. Sicuramente non sarà una skill da spendersi nel CV, ma da come gira in Congo non si sa mai...

sabato 7 dicembre 2024

Soddisfatti o rimborsati 🚘

Il suv da donna esiste: si chiama Xy e lo produce X

Presentato nel 2024, Xy è il suv perfetto per te donna che lavora e che si deve muovere nel traffico cittadino: ampia abitabilità, maneggevolezza comfort di guida, bagagliaio capace.

Dice così la presentazione di una casa automobilistica (che non cito) in merito al nuovo arrivato in concessionaria, il suv da donna. 

Spoiler non è rosa e nemmeno glitterato, non ha il pizzo sui sedili o la tappezzeria leopardata, e aggiungerei: per te donna che lavori (invece di stare a casa a lucidare le padelle) e devi portare i figli alla scuola sotto casa e poi andare al supermercato a fare la spesa, sei impedita a parcheggiare e non usi quello di tuo marito perché iddu, è maskio alfa e il suo Suv, come le mutande, non lo presta a nessuno.

Parafraso ed esagero, ma la moda del city suv ci ha preso la mano - le case automobilistiche lo spacciano con tutta una serie di favolose caratteristiche, paroline magiche per invogliare all'acquisto:

quattro ruote motrici = più sicurezza
assetto rialzato = superiorità
carrozzeria voluminosa = senso di protezione
e poi tanto automotive utile al marketing emozionale

Tattiche oramai consolidate dai venditori di auto per l'uomo che non deve chiedere mai.

E adesso, avendo esautorato il maschile, approdano al mercato femminile, quindi utilizzano un linguaggio psicologicamente convincente, che attinge a piene mani dai peggiori stereotipi di genere. Neanche a dirlo l'automobilista babbeo, che è diretto discendente del consumatore babbeo, appena riesce lo compra.

Il tutto da abbinare opportunamente a qualche tatuaggio tribale sull'avambraccio e l'immancabile smartwatch di ordinanza, l'abbigliamento è facoltativo, ma è importante atteggiarsi come Gianluca Vacchi anche senza possedere il suo patrimonio (stimato in diversi milioni di euro) e il suo ego (inestimabile).

Resta un fatto importante a mio avviso, i suv di qualunque tipo siano, sono molto più alti, larghi ed ingombranti delle normali automobili. 

Per esempio la vecchia 500 misura 2,90 x 1,30 metri ed è alta 1,3 m, ma accanto ad un suv di 4,40 x 1,80 metri e alto 1,60 diventa un giocattolino, una scatoletta fragile e 'pericolosa da guidare' nel traffico frenetico; quindi il conto degli ingombri su strada è presto fatto. Tutto questo per dire che mentre le auto in circolazione sono sempre più grandi ed ingombranti, gonfie e lievitate come dei pandori, le nostre strade ed i nostri posteggi sono sempre della stessa misura.

martedì 3 dicembre 2024

Cervelli umani fritti alla fermata del treno

Questo video, ve lo consiglio proprio tutto; è tratto da un seminario di Daniela Lucangeli, laureata in psicologia dello sviluppo, e spiega in dieci minuti il meccanismo che ci rende dipendenti dagli smartphone.

In Italia il primo smartphone è stato venduto nel 1999, quindi sono 25 anni che li abbiamo in tasca, o in mano. 

Personalmente trovo che l'impatto di questi dispositivi sul cervello umano sia stato devastante. Quindi se circolano più imbecilli del necessario, il merito è anche degli smartphone. A seguire mi sono chiesto se un effetto del genere si poteva prevedere prima di metterli sul mercato.

Due ipotesi si contendono la risposta:                                                                                          Complottista - - ma al potere servono persone malleabili.                                                         Generica - No - come per la maggior parte delle cose in vendita il profitto annulla ogni remora.

La cosa tragica è che molte persone non si rendono conto di come questo dispositivo abbia cambiato la loro vita. Vivono in questa inconsapevolezza colposa. A volte mi guardo attorno per strada e vedo gente che lo tiene appeso al collo, o perennemente in mano, appena si siedono sul treno o sull'autobus, o si fermano al semaforo, lo consultano, se lo hanno in tasca lo estraggono appena possono, come dovessero ricevere con urgenza una notizia importantissima, e chi spedisce si aspetta un riscontro immediato, come alla comunicazione di un'effettiva emergenza.

Insomma questa faccenda ci ha travolto e le conseguenze si vedono. Venti anni sono un periodo di tempo sufficiente per rincoglionire almeno un paio di generazioni. Altrettanti sono utili a chi ne ha i mezzi per studiare il fenomeno.

Quello che ne vien fuori è preoccupante, principalmente perché non pare degno di proposte risolutive; se ne prende atto come di un'eclisse lunare. Viene anche da pensare che non sia necessario risolvere il problema, a chi gioverebbe? E non iniziate con quelle giustificazioni da crocerossine dell'umanità.

Tralasciando i problemi fisici che l'uso continuo dello smartphone, si aggiungono anche quelli cognitivi: approccio superficiale all'apprendimento, disattenzione,  stanchezza, sbalzi d'umore, isolamento, perdita di controllo, ansia e depressione

Tutto questo espone al rischio di sviluppare malattie psichiatriche, abuso di alcol, disturbi ossessivo-compulsivi, abuso di sostanze, una minore concentrazione e una maggiore tendenza alla distrazione. La somma anche blanda di questi effetti la ritrovo ogni giorno, nelle fragilità emotive e comportamentali delle persone, e potrei farne una lista dettagliata. Cosa che mi riservo di fare in qualche post futuro, ma dopo una ricerca sul campo più attenta. 

Questo fenomeno, in Italia, riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni, 13.774.066 milioni di persone, circa il 23% della popolazione italiana. Ora se questo numero sia da mettere in relazione, o da sommare, alla percentuale di coloro affetti dall'analfabetismo funzionale (28% della popolazione) che si sommano a quello dell'analfabetismo di ritorno (47% della popolazione) non mi è dato saperlo. Rimane un fatto oggettivo, una quantità sempre maggiore di persone è imbecille in maniera irreversibile, il sistema scolastico depotenziato non è in grado nemmeno lontanamente di porre un freno a questa slavina. Insomma i pochi senzienti finiranno per rifugiarsi in qualche fortezza del sapere in attesa di tempi migliori, così come intraprendenti abati salvarono la cultura e i libri nell'epoca buia del medioevo?

Altre preoccupanti novità sul furbofono che abbiamo in dotazione, si trovano in questo libro - lettura poco piacevole, che vi attiverà la consapevolezza di cagare in un campo di ortiche.

giovedì 28 novembre 2024

Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa

Dice così Pennac. E viene da crederci, il tempo passato a leggere distrae dalle peggiori sciagure.

Ma perché si legge, solo per pensare ad altro? da cosa dobbiamo salvarci noi che leggiamo i libri?

Escludendo la letteratura scolastica e perfino quegli autori consigliati e obbligati da qualche professore di lettere, i manuali e tutto quello che si legge per uno scopo preciso, ecco, fuori da queste regole del buon lettore che vuole raggiungere un qualsiasi riconoscimento educativo, è possibile affermare che si legge per curiosità?

Mi accorgo che molti, leggono perché a scuola gli dicono di fare così, per costrizione, poi terminati gli studi alcuni proseguono a farlo, per abitudine, per molti invece l'unico altro scritto che prendono in mano, se va bene, è il manuale di istruzioni della macchinetta del caffè. 

Tempo fa la commessa di una libreria del centro, mi disse: negli anni '80 vendevamo editoria giuridica ed anche romanzi, perché gli avvocati leggevano cose di qualità. Oggi le Gazzette Ufficiali le consultano on line e nei loro uffici hanno solo pratiche e faldoni. I giovani avvocati non leggono più romanzi. Ed io mi chiedevo: perché anche chi leggeva ha smesso di farlo?

Io leggo a singhiozzo, sul treno, a casa o dove capita se il libro mi prende, poi posso passare mesi senza sfogliare una pagina, mi dedico al blog, sistemo i post, faccio ricerche disparate nel web. In questo momento per 400 post pubblicati ho circa 300 bozze in attesa, che rimesto e riscrivo. Perché succede? non lo so, ma lo trovo divertente, il resto conta poco. Qualcuno legge, qualcuno commenta, altri pensano di dirmi quello che secondo loro dovrei scrivere nel mio blog. Scrivetevelo voi invece di dire agli altri cosa devono pensare. Principalmente leggo in cerca di ispirazione e notizie curiose.

C'è tuttavia un aspetto su cui rifletto spesso, ovvero scrivere mostrando realmente il proprio animo, senza vergognarsi o preoccuparsi di cosa diranno gli altri, i lettori. Agli scrittori famosi succede raramente, sono più impegnati a mostrare qualche capacità lessicale, formalismi ottocenteschi che ancora si trascinano dietro, per via di un'istruzione scolastica arretrata, che livella al ribasso, impegnata a formare menti ubbidienti ed ottuse, utili al regime. Insomma la scuola, nel senso più esteso del termine, forma i perfetti imbecilli che si vedono in giro, al resto delle patologie psichiatriche ci pensano le famiglie disfunzionali e gli smarphone.

Poi c'è chi scrive per lucidare il proprio ego, autocelebrandosi. Generalmente li riconosci sui social con velleità da influencer. I loro scritti sono mongolfiere di paroloni. E perché allora qualcuno li legge?

Ma tolte queste speculazioni, perché chi legge - legge? Avete anche voi in casa un'antibiblioteca che vi attende?

domenica 24 novembre 2024

Come evitare una Panda piena di suore

NON si può!

Invece oggi la Gallina Olandese litigava con suo Gallo, non saprei per cosa, ma si poteva sentire anche a finestra chiusa. Io ci godevo a sentirla cigolare con la sua vocetta acuta che attraversa mattoni e intonaco, e pensavo alla rottura di coglioni che deve rappresentare avere in casa una donnetta così, che strilla ininterrottamente dal mattino a colazione, sino a che non esci per disperazione verso le 10. Altro che uxoricidio.

Tuttavia ho scoperto che saperla agitata mi mette di buon umore e questa è una cosa inusuale, sarà pure che mi sta sul cazzo anche quando ride, per il suo sghignazzo isterico e più acuto della stizza e poi persistente più del necessario. 

Già, ma qual è il 'necessario' in una risata? Non mi risultano regole, oltre quella del buon senso, tuttavia sempre più spesso quando sento ridere divento come il venerabile Jorge, la penso esattamente come lui; e non credo sia acrimonia, perché spesso il riso non è accompagnato da una sana ilarità, ma soltanto dall'esibizione di una giulività fittizia, esposta per generare invidia, quindi vuota della serenità che si dovrebbe accompagnare alla gioia.

domenica 17 novembre 2024

Merda o miele?

Le api raccolgono il nettare, lo metabolizzano, e lo trasformano in una sostanza Superiore, il miele.
La mosca invece si ciba di cacca, la metabolizza, e produce altra cacca.
Questo vale (nell'uomo) per ogni suo centro: intellettuale, emotivo, sessuale, fisico/istintivo. Se siamo più simili alle api o alle mosche dipende dalla nostra Essenza, dal nostro livello di informazioni e di lavoro sull'Essere.

Leandro Lucas Gualtieri


Questa cosa dovevano già averla capita i Barberini, quando nel XVI secolo scelsero di mettere tre laboriose api d'oro sul loro stemma al posto degli originari tafani. Ma la sto prendendo troppo alla lontana, quindi...

Tornando alla frase di Gualtieri, condividere solo "cacca", insignificanze, cose a caso, fake news, prodotti di scarto del nostro metabolismo psichico irrisolto, ci fa diventare mosche. Ed è una condizione difficile da abbandonare. Serve essere senzienti.

Saremmo invece api se utilizzassimo le nostre intuizioni, virtù, visioni e comprensioni per instaurare dialoghi costruttivi, per crescere spiritualmente ed in consapevolezza. Producendo miele.

Ma l'umanità si può suddividere così, api e mosche?
Troppo facile, persino Hesse nella sua Metamorfosi di Piktor, descrive la possibilità che l'essere umano possa avere infinite forme, e dice di Piktor: “Diventò cervo, pesce, uomo e biscia, nuvola e uccello. In ogni sua forma però costituiva una coppia, sole e luna, uomo e donna, scorreva come un fiume binario attraverso le lande, era una stella doppia nel cielo”. 

Quindi non solo ape e mosca, angelo o diavolo, santo o peccatore, killer o giudice, ladro o poliziotto, ci sono più sfumature. Poi arriva Jung, che colloca nell'inconscio la figura dell'ombra, antagonista della nostra dimensione egoica, che si contrappone quindi all'ape. In ogni persona quindi c'è l'ape e la mosca, in proporzioni diverse, la santa e la puttana, il bene e il male, ed esse si alternano e prevalgono in base alle nostre scelte. Un magma in perenne evoluzione.

Resto sempre perplesso dalle semplificazioni assunte come regola e non come... sintesi di un pensiero più ampio e una visione meno stretta. Snellire un concetto più complesso per renderlo comprensibile nell'immediato lo trovo lecito, ma poi fermarsi al giudizio affrettato è rischioso. E poi c'è lei, che possedeva questa straordinaria capacità di sintesi, pur senza nulla togliere alla complessità dell'espressione.

martedì 12 novembre 2024

La natura non fa nulla di inutile

Dice così, Aristotele - e verrebbe da aggiungere qualcosa in merito all'utilità delle opere dell'uomo. In questo post parlerò di quattro dighe, e... spoiler, non finisce benissimo. Ma la cosa che più mi ha stupito è la perseveranza, l'incaponirsi a voler fare, anche quando l'evidenza mostra che è meglio lasciar perdere, non costruire, o se proprio si vuole, farlo con tutte le opportune cautele. Ma tant'è.

Insomma ecco cosa ho trovato in rete.

1923 - La Diga del Gleno - il disastro prevedibile - Risultato 356 morti

Il 4 luglio 1927 il Tribunale di Bergamo condannò Virgilio Viganò e l'ingegner Santangelo a tre anni e quattro mesi di reclusione più 7 500 lire di multa. Verrà poi scontata la pena a due anni di reclusione e revocata la multa. Secondo alcuni abitanti del luogo, il disastro era prevedibile: chi aveva lavorato nel cantiere della diga diffondeva la voce che il materiale usato non era buono e raccontava dell'imperizia dei lavori; il controllo da parte del Genio civile era stato svolto in maniera approssimativa e superficiale, chi poteva, a Dezzo, dormiva altrove.

1935 - La Diga di Molare - un crollo senza responsabili - Risultato 111 morti

Per oltre due anni alcuni periti studiarono il disastro di Molare, giungendo alla conclusione che il terreno non era idoneo a sopportare la costruzione di una diga. Ciononostante, La Società costruttrice declinò ogni responsabilità, respingendo le accuse mosse dal podestà di Ovada che chiedeva all'azienda il risarcimento dei danni.

Il processo coinvolse dodici tra ingegneri, dirigenti e direttori dell'OEG. Il 4 luglio 1938 la Corte d'appello di Torino assolse tutti gli imputati poiché l'impianto era stato edificato senza violare alcuna legge e l'eccezionalità della precipitazione del 13 agosto 1935 avrebbe reso inutile anche il funzionamento degli scaricatori. Ai familiari delle vittime fu recapitato dallo Stato un indennizzo di 30.000 lire.

1963 - La Diga del Vajont - una tragedia annunciata - Risultato 2000 morti

Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti e processi, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell'opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico.

Nel 1999: Enel e Montedison chiudono definitivamente il contenzioso Vajont pagando rispettivamente 18 miliardi e 200 milioni di lire (ne beneficiarono i Comuni di Vajont e di Erto e Casso) e 77 miliardi (ai Comuni bellunesi Longarone e Castellavazzo).

1985 - La Diga della Val di Stava - la redditività al posto della sicurezza  - Risultato 267 morti

Il procedimento penale si concluse nel giugno 1992 con la condanna di 10 imputati dei reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.

Al di là delle azioni e omissioni penalmente rilevanti, concorsero al disastro di Stava una serie di comportamenti che vanno oltre la sfera giuridica e si caratterizzarono principalmente nell'aver anteposto alla sicurezza dei terzi la redditività economica degli impianti sia da parte delle società concessionarie sia degli Enti pubblici istituzionalmente preposti alla tutela del territorio e della sicurezza delle popolazioni.

II sec. d.C. - Dopo tali disastri, chiudo con una bella notizia; era molto tempo fa, diciamo 2000 anni fa per far prima, gli ingegneri romani decidono di costruire una diga. Siamo in Spagna, precisamente nella città di Almonacid de la Cuba. Ebbene quella diga è ancora al suo posto, e funziona perfettamente. Lo sappiamo perché recentemente è diventata famosa per aver salvato molte vite; le acque straripanti della diga, vengono deviate lungo il fianco della collina, lontano dalla città, evitando l'inondazione e danni alle case. E la diga non è crollata nonostante tutto.

domenica 10 novembre 2024

Non si può regnare innocentemente

Siamo in ostaggio delle destre
!

Dice così il barista che di politica pare ne capisca. A me non piace parlare di politica e politicanti nei bar, con sconosciuti. Sarà che quando mi interesso di sollevare il chiusino trovo sempre una rogna, e questo indipendentemente dalla bandiera che sventola in quel momento.
Insomma... c'era la Vincenzi ed ecco che da Sindaca è passata ai servizi socialmente utili, e alla domenica la trovi al museo tra i custodi, mesta, che scrive chissà cosa sul taccuino di tela nera. A me ha fatto tenerezza, lì in mezzo ai quadri dei fiamminghi, poi perché è politica di Sinistra, che condannarla è come picchiare un panda albino.

Ora Toti che è in attesa di giudizio, già patteggia; chissà dove lo mandano a far canossa, in qualche R.S.A. forse. Però lui mi fa meno pietà, sarà che è maschio di Destra, cosa che non accresce il reato, ma in qualche modo, nella mia testa diventa un monito universale a tutti i suoi compari destrorsi - non fate gli intrallazzoni che la magistratura vi punisce. (stronzi!!)
Sarà vero?
Ma poi i democristi pescati con le dita nella marmellata, sono stati puniti tutti? 
E i socialisti delle monetine a Craxi, hanno scontato? 
E lo scandalo delle CoopRosse è servito ad arginare il fenomeno mafioso?
E i 49 milioni di Salvini, da restituire alle casse di Camera e Senato sono rientrati? 

NO - NO - NO - NO

Quindi finirà che per uno pizzicato altri dieci ti scappano, con buona pace degli idealisti di regime. E poi dicono che il crimine non paga.

Ora per alcuni la buona notizia è che Bucci non sarà più sindaco della città. Estensione di potere al Doge - arriverà dove altri hanno fallito. Ma se è vero come dicono che questi due erano già culo&camicia ai tempi della prima elezione di entrambi, chi potrà mai spezzare il sodalizio?

D'altra parte certi politici fuori dal ruolo riescono ad essere pure simpatici e non solo come acchiappavoti. Insomma a me poi, pochissimo frega del colore del culo e della camicia, a me serve che le cose vengano fatte bene, sono un cittadino semplice, se pago le tasse voglio che vengano tutte spese per fare cose concrete, che posso vedere dove, non voglio sapere che poi sono finite in mazzette o strani intrallazzi. Poi ci sarebbe anche da fare quel discorso sulle competenze, che dicono la Sinistra è brava a spenderli, ma non sa far tesoretto. La Destra al contrario. Ma per queste considerazioni basta un governo tecnico ogni tot legislature.

Io faccio il suddito ignorante, quello che si aspetta la botte piena e la moglie ubriaca. Guardo il mio orticello. Poi mi ricordo che siamo in Italia, e che ogni chiusino nasconde una fogna, e non c'è mai certezza della pena, che la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale che per altri.

giovedì 7 novembre 2024

I migliori alla fine se ne vanno sempre

Premetto che non ho seguito la maratona elettorale, principalmente perché non me ne frega un cazzo. Diciamolo, la vita dell'italiano medio non migliorerà se hanno eletto Donald al posto della Kamala. Sarebbe stata la prima donna alla CasaBianca. Ma anche così poco m'importava.
Invece importa molto ai politici degli Stati sudditi, il nostro Presidente ha tenuto a ripetere, caso nessuno lo avesse ancora capito, che l'Italia è un paese amico dell'America. Amicizia e collaborazione ha detto.
A me solo a sentirlo viene lo sconforto, sarà che Mattarella lo ritengo uno serio, anche se si è fatto rieleggere, lo stesso scoramento che mi prende quando vedo qualcuno che lecca troppi culi, anche inutilmente ed in modo spudorato.
Non dico che sia questione di orgoglio nazionale, oramai è chiaro che stiamo sempre più con le pezze al culo e (perdonatemi i paragoni) siamo più assimilabili ad un qualsiasi paese del terzo mondo che alle superpotenze europee, quelle che (pensano) di decidere le loro sorti.
Tuttavia sudditanza adesso si dice: amicizia e collaborazione.

Ma poi l'avete sentito come chiamano Trump certi media? il tycoon dicono. Lo dicevano già durante la campagna elettorale, e mi pareva una sonora presa per il culo, adesso dovrò sentire questo appellativo per altri 4 anni. Sempre che qualcuno non riesca a far centro prima. Se invece avessero eletto Kamala ci sarebbe stato tutto un remescio lessicale per decidere come sarebbe stato meglio definirla. Una cosa tipo Meloni. Insomma pare che il vero problema dei media italici sia chiamare le cose con la grammatica corretta, mica la sostanza.

In ogni caso mi sono informato e tycoon significa letteralmente: il magnate, il capitano d'industria.

Quindi se ci fossero dubbi sulle doti richieste ad un leader politico, e meglio ancora al presidente di una nazione che ci tiene tutti per le palle, ecco, spoiler, non sono le doti morali o la capacità diplomatica, come si legge in certi studi universitari
Ora serve più un magnate, che a me viene in mente un bravo venditore di pentole, oppure Zio Paperone, poi poco importa se ha precedenti penali, processi, condanne e prescrizioni... basta che faccia soldi.

Nel cercare in rete notiziole per questo post sono anche capitato sul discorso di Pericle agli ateniesi, roba vecchia di 2455 anni fa. Si parla di democrazia, ed altre fregnacce su cui ci siamo impigriti, ma a giudicare dai risultati direi che era tutta fuffa. Il meglio rimane la monarchia, un po' come in Spagna, che almeno hai qualcuno di riferimento a cui tirare il fango dopo aver perso tutto. 
Insomma: liberté - égalité - fraternité.

venerdì 25 ottobre 2024

Perché dovrei usare la cera sui miei diamanti

Fine.

Lo scolaretto disciplinato e preciso, puntuale ed affidabile oltre il limite della devozione è scomparso.
Saluti e baci e vaffanculo a tutti quelli che non solo se lo aspettavano, ma anzi lo pretendevano.
Questa guadagnata consapevolezza, così facile da scrivere ma complessa da realizzare, è finalmente un dato di fatto, è come aver perso la verginità con una scopata da favola, una di quelle che ti ricorderai per tutta la vita e che potrai ripetere, magari migliorandola... insomma la prima è sempre la scopata col botto che resta nella storia.
Ecco, una roba così, senza rimorsi, nemmeno per le recriminazioni degli altri, per altro interessate.


Aggiornamento di sintesi - 29 ottobre 2024

domenica 20 ottobre 2024

La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti

Lui su chiama Tomáš Slavík ed è un mountain biker professionista, specializzato nel Four-Cross. Ha vinto i Campionati del mondo ed è stato scelto da RedBull come testimonial per il suo spot. Per diversi giorni ha circolato per Genova con la sua mountain bike, causando non pochi disagi al traffico, creando zone interdette al pubblico per le riprese. Ma ora tutto quel fare e girare ha un suo perché, e devo dire, il montaggio mi piace un sacco.

mercoledì 16 ottobre 2024

Un tempo qui era tutta campagna

C'è voluta la siccità dell'estate del 2022 per far affiorare lo scolmatore del lago artificiale più utile per Genova: 25 milioni di metri cubi di acqua per dissetare una città che ha patito una sete cronica sino al 1959.
La gita al Lago artificiale era una tradizione imperdibile dell'estate al Paese. E non passava anno in cui i vecchi non ci raccontassero la leggenda del paese di Frinti, scomparso sotto 70 metri di acqua, ma con il campanile (fantasma) ancora in funzione. Una baggianata a suo modo affascinante, almeno quanto l'invenzione di Nessie, che ha portato nel 2004 ad alcune verifiche, per stabilire che a Frinti non esisteva nessuna chiesa e che le poche case sommerse erano oramai dei cumuli di pietre.

Ma tolte le leggende, questo prodigio idraulico compie oggi 65 anni, durante tutto questo tempo non ha mai smesso di funzionare. Il padre, in realtà più di uno, si chiamava Vittorio Sardo, e all'epoca del progetto della diga aveva 24 anni. Orgoglio ingegneristico della sua epoca, la diga è meta di visite guidate sia per scuole che per privati. In questi giorni di piogge abbondanti la scorta di acqua potabile, che viene condivisa con Piacenza, è al completo e si rende necessario uno svuotamento controllato dell'eccesso, dimostrando come la manutenzione dell'impianto sia fondamentale per la sicurezza, non solo dell'intero bacino idrico, oggi zona faunistica compresa nel Parco Regionale dell'Antola, ma anche della qualità dell'acqua che esce dai rubinetti dei genovesi. La famosa acqua del sindaco.


 

lunedì 14 ottobre 2024

Un tempo qui era tutto biscotti

Un lago artificiale, presto maledetto, per tutta una serie di ragioni, per prima cosa perché la sua acqua alimentava le fontane del Doria, soldato di ventura, condottiero senza scrupoli, despota e dittatore. Poi ci si mise pure il fato a far vittime, che quelle acque limacciose e stagnanti erano una trappola per ragazzetti spericolati. Quindi LagaccioA risolvere la questione ci penserà dopo 450 anni la speculazione degli anni '60, che interrerà tutto trasformando l'acqua in parcheggi, campi di calcio e suolo edificabile.

E i biscotti? quelli ce li mangiamo ancora anche se il lago è scomparso, e li producono altrove, ma posso dirvi che sono buonissimi.


giovedì 10 ottobre 2024

Chi muore giace, chi vive si da pace

Gianluca è morto ieri notte, dopo tre mesi di ospedale. Lo racconta mamma Dina, parla con tono tranquillo, quasi sollevato. Gianluca era disabile, motorio, intellettivo e psichico, la madre lo ha cresciuto ed ha badato a lui per 56 anni. E' stata una prova durissima; crescere un figlio che non sarebbe mai stato indipendente. E nel frattempo la vita scorreva. Oggi Dina è sola, nella grande casa in cui ha vissuto con la sua famiglia, si è tolta un peso dal cuore; morire e lasciare suo figlio alle cure di estranei era qualcosa che non riusciva ad accettare. Nulla è come l'amore di una madre.

Come Dina altri, genitori anziani, affaticati, afflitti, salutano i loro figli, liberati da un corpo difettoso, una crisalide che imprigiona le loro anime. Se la morte può considerarsi un sollievo, questi sono i casi in cui lo diventa.

lunedì 7 ottobre 2024

Genova e quell'insana attitudine all'alluvione

Qui siamo in allerta gialla e poi arancione, ed il pensiero dei genovesi quando arrivano i temporali autunnali corre a quel fatidico 7 ottobre. Sono passati 54 anni dalla grande alluvione, quella cantata da De Andrè per capirci, quella di Dolcenera per capirci meglio. Cosa è stato fatto in questo mezzo secolo per ridurre il rischio? Nulla. O poco.

In questa foto del 1970 si intravede il tristemente noto ponte Morandi, inaugurato da soli tre anni già assisteva al primo di una serie di disastri più o meno naturali.

Eppure grandi opere, pure costosissime sono state intraprese, portate a termine perfino; ma le alluvioni si sono susseguite lo stesso, causando la morte di molte persone, danni stimati in milioni di lire e poi euro, e poi chissà. Resta la fragilità di un territorio ingannato dalla speculazione e dalla politica, frainteso dai geologi e mal tenuto dai suoi abitanti. Tutte queste concatenazioni generano ancora oggi disastri ad ogni temporale, e poco importa se ci si consola scomodando inondazioni centenarie a cui si sarebbe potuto mettere un riparo semplicemente facendo scelte serie ed oculate, ma siamo in Italia il paese della sciatteria, della mezza botta e della botticina, dell'accomodamento, del rattoppo, della faciloneria, della manutenzione carente invocata continuamente come malessere cronico. E poi parole e disposizioni certe certissime a cui non fanno quasi mai seguito i fatti.

E noi aspettiamo che le nuvole scompaiano, che i tombini otturati dall'incompetenza si asciughino e che l' "Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira, bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente".

giovedì 3 ottobre 2024

Hic et ubique - qui e ovunque

Le case dei sestresi che con i loro polmoni hanno alimentato la Fincantieri e poi i reparti oncologici, oggi diventano appetibili per nuove etnie. Altre braccia si apprestano, desiderando le stesse stanze, incastrate in scatole di cemento, simili ai dormitori loro assegnati dai colonizzatori e forse per questo rifugi rassicuranti, bastanti per sfuggire al destino di popoli soggiogati da governanti troppo impegnati al lucro personale per occuparsi del bene comune.

lunedì 30 settembre 2024

Con il senno di poi saremmo tutti fantastici

Ovvero la consapevolezza tardiva di come sarebbe stato meglio agire. A volte mi prende, e penso a quante occasioni ho perso, noi, io e i famigli tutti. Roba che verrebbe da scriverci un poema epico. Ma poi risolvo: è così che doveva andare.
Lo pensavo l'altro giorno passando in stazione, tra le mille storie personali dei viaggiatori attorno a me, immaginavo le loro vite e una frase sentita in qualche film: l'Universo ha voluto che tu fossi qui, proprio in questo momento, non prima e nemmeno dopo. Ma in questo istante preciso.
A quel punto mi sono sentito giusto, appropriato, puntuale. Mi sono sentito adatto come se qualcuno mi aspettasse o fossi in una fortunatissima coincidenza. Tutti i miei pianeti si erano allineati.
Insomma le cose dovevano andare proprio così... esattamente così... il resto non ha importanza!

mercoledì 25 settembre 2024

Imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza

Che sembrerebbe da stronzi, però poi a rifletterci... bene così!

Leggere in giro frasi del genere mi fa bene. Arriva un momento in cui inizi a fare i conti, chi ti cerca e chi cerchi e infine pensi: mi risponde per educazione o vai a sapere perché, ma tutto si risolve in uno sterile colloquio, talmente superficiale da diventare una parodia.

Quindi ecco la regola che può diventare aurea. Personale. Soggettiva. POV insomma. Ma sempre di buon consiglio si tratta. Che volendo riassumere in sintesi comprensibile è: ma vaffanculo!

venerdì 20 settembre 2024

I cani hanno dei padroni, i gatti hanno del personale

Anche quest'anno il giardino dei gatti innamorati ha superato l'estate africana. D'altra parte in primavera ha piovuto abbastanza per sistemare le fioriture e poi con la questione del giardino indomito, ho smesso le frivolezze giardinicole, quindi il rustico e il mediterraneo vegetano senza troppe manutenzioni, la pacciamatura di paglia e foglie viene rinnovata e il resto lo lascio fare alla natura. Pure GattaLuna ha apprezzato la libertà di poter imperversare su aiuole e cespugli, il prato invece è sempre stato suo e le lotte con gli intrusi nei cespugli di rose, quest'anno ce le siamo risparmiate. Qui la vediamo in un momento di stizza per essere stata beccata a cagare fuori dalla sua isola di sabbia. Quindi era più il giardino dei gatti incazzati, ma è durato poco.
La situazione talee è in aggiornamento ed adesso mi sono messo in testa di fare una parete verde all'interno della casa dei pescatori, cosa da valutare attentamente, ma forse con il ficus pumila potrei fare un tentativo sulla parete più luminosa che affaccia a sud. 
E se poi si attacca al muro? fa molto giardino d'inverno....

lunedì 16 settembre 2024

Prendo tutto con ironia - perché non posso permettermi 30anni di carcere

Dopo due settimane di mutua e due giorni di ferie, rientro in ufficio e mi vedo trattato da Anacleto come se fossi stato un mese ai Caraibi con la carta di credito aziendale. Succede ogni volta che qualcuno prende ferie o per un motivo qualsiasi che preveda tre giorni di assenza.

Mentre LUI ha remato anche in nostra assenza, anzi ha pure remato di più. Che guarda un po' quando sono assente, succedono tutte le rogne di questo mondo e perfino le scadenze programmate diventano disgrazie. Ma lui, l'eroe, ha tenuto duro, dimostrando che il bene dell'azienda è superiore a tutto.

Per me il bene aziendale è un'entità astratta, e mi chiedo: e quindi?
Guadagnerai di più? No.
Avrai un premio di produzione a fine anno per questo? Nemmeno.
Il Capo - Mr.Meraviglia - ti darà una pacca sulla spalla? Manco quella.
Insomma non avrai un cazzo più del solito. Quindi perché ti scaldi tanto?
Ma soprattutto questo atteggiamento da represso a cos'è dovuto?

Già avergli snocciolato queste verità lo hanno scompensato, ma tant'è.
Sapete già come la penso, ho una vita privata, che guarda un po', ha la priorità su tutto e principalmente sul lavoro, e quindi la mia salute ed il mio benessere, il mio tempo libero, tutto il mio tempo libero, vengono prima di qualsiasi altra faccenda lavorativa.

Così stamattina al rientro, mentre Anacleto sfoderava la consueta faccia bimbetto imbronciato e relativa frigna di circostanza, ergendosi a salvatore dell'azienda, dell'etica lavorativa e di altre questioni archiviabili come: cavaliere del lavoro spostati - enumerando ad alta voce le cose che ha dovuto fare in mia assenza, aspettandosi da me un:

Grazie Anacleto, scusami se sono stato in mutua e poi ho preso ferie, mentre tu invece (non avendo una vita tua) eri qui in ufficio a svolgere il tuo lavoro (che per altro fai in due ore, quando gli altri lo fanno in mezz'ora) magari facendoti pure pagare lo straordinario...

Stop - discorso troppo lungo - Anacleto è un disfunzionale, non capirebbe.

Quindi versione breve - ok tranquillo, sono qui - ora puoi tornare a scodinzolare sotto alla scrivania di MrMeraviglia.

Anacleto è diventato rosso come se avesse mangiato una cucchiaiata di wasabi, ma è stato zitto per tutta la mattina. Questa cosa dovrò farla più spesso.

martedì 10 settembre 2024

Le donne scopano chi vogliono, gli uomini chi riescono

La cosa diventa via via più evidente più ci si avvicina a qualche social di incontri. Le chat grondano di fuchi febbricitanti in cerca dell'ape regina. Gente che lo infilerebbe anche nel buco della serratura. Lo stesso accade nelle palestre, nelle balere delle divorziate che al sabato sculettano ai ritmi latinoamericani, nelle discoteche e vari altri luoghi in cui spesso si va a divertirsi, ma alcuni solo per risolvere il loro chiodo fisso. Svuotare le palle dentro qualcosa. 
A quanto pare il macho latino, il pappagallo italico, il morto di fica nostrano, non passa mai di moda e ci sono schiere di padri orgogliosi, che auspicano mirabolanti conquiste amorose per i loro pargoli, certezza di mascolinità e 'normalità'. E ci sono stuoli di madri fiere di aver allevato un impollinatore. E se ne vantano con gli amici come avessero generato dei prodigi del sesso, tutto cazzo e testosterone.

Ultimo in ordine di tempo il vicino, che ha preso al figlio la moto da cross, e lo rassicurava sul fatto che arrivando a scuola sulla due ruote opportunamente smarmittata: tutte le 'ragazzine' si gireranno a guardarti.
Gli diceva così e a me saliva la nausea per un padre che riesce a pensare in questi termini, che l'unico metodo di conquista trasmissibile è l'esibizione, e chissà con quante e quali altre puttanate avrà farcito la testa di quell'adolescente.


 

lunedì 2 settembre 2024

Vedi a volte la vita come ti rigira la frittata

Passavo mentre il bus si era fermato e chi ti trovo alla discesa, la mamma della Bea. Ai tempi d'oro era un gancio, di quelle che facevano la cresta su tutto ciò che vendevano. Erano gli anni felici in cui un bottegaio se era scaltro, si comprava un appartamento all'anno; che me lo ricordo quando ero piccolo, mi rifilava pane e mortadella e poi nel conto ci aggiungeva una merenda in più. Era lei che fregava sul pane e su tutto quello che si poteva pesare sfuso. La carta del sacchetto ti costava come il prosciutto e un etto di formaggio arrivati a casa era 10 grammi di meno. E via così, che a fine settimana quella ruberia la metteva da parte per la vecchiaia. E la mamma della Bea ora che ha suonato gli 88, ha più case che denti in bocca. Tolto questo a vederla così è una vecchietta che pare di vetro, con la vocetta stridula e quell'andamento ciondolante e cifotico, che trova sostegno in un piccolo bastone.

Insomma era lì che faticava a scendere dal predellino e l'ho aiutata ad arrivare al marciapiede. E così mi son detto: vedi un po', per anni fai la bottegaia bastarda, freghi soldi a mezzo quartiere e oggi eccoti qua. Ma l'ho aiutata lo stesso. Però la vita è una gran puttana, ed anche se certe cose non le meriti, ti arrivano lo stesso, nel bene e nel male. Quindi che fare? Leoni in bianco&nero o pecore a colori...

martedì 27 agosto 2024

Si dovrebbe essere sempre un po’ improbabili (*)

Era d'estate e tu eri con meEra d'estate poco tempo faE sul tuo viso lacrime chiare

Era il mese delle spose e delle rose, e la Bea andava all'altare; tra tutte le foto questa è quella che preferisco, perché c'è lei, il padre, i due puppy davanti con i cestini di petali, e le mille emozioni che accompagnavano tutti loro prima di varcare quel portale. Che ci si potrebbe scrivere un intero libro solo su quei pochi istanti, tre passi prima della soglia millenaria, uno scrittore bravo lo farebbe. Pochi passi per cambiare tutto il resto della propria vita. Quando mi dicono che un luogo può raccogliere emozioni e memorie, ecco io penso a questa foto ed a tutte le spose che dal 1025 ad oggi hanno varcato quella soglia con un sogno nel cuore.



(*) Oscar Wilde in (Oscar Wilde – Frasi e Filosofie a uso dei giovani)