venerdì 25 ottobre 2024

Perché dovrei usare la cera sui miei diamanti

Fine.

Lo scolaretto disciplinato e preciso, puntuale ed affidabile oltre il limite della devozione è scomparso.
Saluti e baci e vaffanculo a tutti quelli che non solo se lo aspettavano, ma anzi lo pretendevano.
Questa guadagnata consapevolezza, così facile da scrivere ma complessa da realizzare, è finalmente un dato di fatto, è come aver perso la verginità con una scopata da favola, una di quelle che ti ricorderai per tutta la vita e che potrai ripetere, magari migliorandola... insomma la prima è sempre la scopata col botto che resta nella storia.
Ecco, una roba così, senza rimorsi, nemmeno per le recriminazioni degli altri, per altro interessate.

Fine.

domenica 20 ottobre 2024

La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti

Lui su chiama Tomáš Slavík ed è un mountain biker professionista, specializzato nel Four-Cross. Ha vinto i Campionati del mondo ed è stato scelto da RedBull come testimonial per il suo spot. Per diversi giorni ha circolato per Genova con la sua mountain bike, causando non pochi disagi al traffico, creando zone interdette al pubblico per le riprese. Ma ora tutto quel fare e girare ha un suo perché, e devo dire, il montaggio mi piace un sacco.

mercoledì 16 ottobre 2024

Un tempo qui era tutta campagna

C'è voluta la siccità dell'estate del 2022 per far affiorare lo scolmatore del lago artificiale più utile per Genova: 25 milioni di metri cubi di acqua per dissetare una città che ha patito una sete cronica sino al 1959.
La gita al Lago artificiale era una tradizione imperdibile dell'estate al Paese. E non passava anno in cui i vecchi non ci raccontassero la leggenda del paese di Frinti, scomparso sotto 70 metri di acqua, ma con il campanile (fantasma) ancora in funzione. Una baggianata a suo modo affascinante, almeno quanto l'invenzione di Nessie, che ha portato nel 2004 ad alcune verifiche, per stabilire che a Frinti non esisteva nessuna chiesa e che le poche case sommerse erano oramai dei cumuli di pietre.

Ma tolte le leggende, questo prodigio idraulico compie oggi 65 anni, durante tutto questo tempo non ha mai smesso di funzionare. Il padre, in realtà più di uno, si chiamava Vittorio Sardo, e all'epoca del progetto della diga aveva 24 anni. Orgoglio ingegneristico della sua epoca, la diga è meta di visite guidate sia per scuole che per privati. In questi giorni di piogge abbondanti la scorta di acqua potabile, che viene condivisa con Piacenza, è al completo e si rende necessario uno svuotamento controllato dell'eccesso, dimostrando come la manutenzione dell'impianto sia fondamentale per la sicurezza, non solo dell'intero bacino idrico, oggi zona faunistica compresa nel Parco Regionale dell'Antola, ma anche della qualità dell'acqua che esce dai rubinetti dei genovesi. La famosa acqua del sindaco.


 

lunedì 14 ottobre 2024

Un tempo qui era tutto biscotti

Un lago artificiale, presto maledetto, per tutta una serie di ragioni, per prima cosa perché la sua acqua alimentava le fontane del Doria, soldato di ventura, condottiero senza scrupoli, despota e dittatore. Poi ci si mise pure il fato a far vittime, che quelle acque limacciose e stagnanti erano una trappola per ragazzetti spericolati. Quindi LagaccioA risolvere la questione ci penserà dopo 450 anni la speculazione degli anni '60, che interrerà tutto trasformando l'acqua in parcheggi, campi di calcio e suolo edificabile.

E i biscotti? quelli ce li mangiamo ancora anche se il lago è scomparso, e li producono altrove, ma posso dirvi che sono buonissimi.


giovedì 10 ottobre 2024

Chi muore giace, chi vive si da pace

Gianluca è morto ieri notte, dopo tre mesi di ospedale. Lo racconta mamma Dina, parla con tono tranquillo, quasi sollevato. Gianluca era disabile, motorio, intellettivo e psichico, la madre lo ha cresciuto ed ha badato a lui per 56 anni. E' stata una prova durissima; crescere un figlio che non sarebbe mai stato indipendente. E nel frattempo la vita scorreva. Oggi Dina è sola, nella grande casa in cui ha vissuto con la sua famiglia, si è tolta un peso dal cuore; morire e lasciare suo figlio alle cure di estranei era qualcosa che non riusciva ad accettare. Nulla è come l'amore di una madre.

Come Dina altri, genitori anziani, affaticati, afflitti, salutano i loro figli, liberati da un corpo difettoso, una crisalide che imprigiona le loro anime. Se la morte può considerarsi un sollievo, questi sono i casi in cui lo diventa.

lunedì 7 ottobre 2024

Genova e quell'insana attitudine all'alluvione

Qui siamo in allerta gialla e poi arancione, ed il pensiero dei genovesi quando arrivano i temporali autunnali corre a quel fatidico 7 ottobre. Sono passati 54 anni dalla grande alluvione, quella cantata da De Andrè per capirci, quella di Dolcenera per capirci meglio. Cosa è stato fatto in questo mezzo secolo per ridurre il rischio? Nulla. O poco.

In questa foto del 1970 si intravede il tristemente noto ponte Morandi, inaugurato da soli tre anni già assisteva al primo di una serie di disastri più o meno naturali.

Eppure grandi opere, pure costosissime sono state intraprese, portate a termine perfino; ma le alluvioni si sono susseguite lo stesso, causando la morte di molte persone, danni stimati in milioni di lire e poi euro, e poi chissà. Resta la fragilità di un territorio ingannato dalla speculazione e dalla politica, frainteso dai geologi e mal tenuto dai suoi abitanti. Tutte queste concatenazioni generano ancora oggi disastri ad ogni temporale, e poco importa se ci si consola scomodando inondazioni centenarie a cui si sarebbe potuto mettere un riparo semplicemente facendo scelte serie ed oculate, ma siamo in Italia il paese della sciatteria, della mezza botta e della botticina, dell'accomodamento, del rattoppo, della faciloneria, della manutenzione carente invocata continuamente come malessere cronico. E poi parole e disposizioni certe certissime a cui non fanno quasi mai seguito i fatti.

E noi aspettiamo che le nuvole scompaiano, che i tombini otturati dall'incompetenza si asciughino e che l' "Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira, bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente".

giovedì 3 ottobre 2024

Hic et ubique - qui e ovunque

Le case dei sestresi che con i loro polmoni hanno alimentato la Fincantieri e poi i reparti oncologici, oggi diventano appetibili per nuove etnie. Altre braccia si apprestano, desiderando le stesse stanze, incastrate in scatole di cemento, simili ai dormitori loro assegnati dai colonizzatori e forse per questo rifugi rassicuranti, bastanti per sfuggire al destino di popoli soggiogati da governanti troppo impegnati al lucro personale per occuparsi del bene comune.

lunedì 30 settembre 2024

Con il senno di poi saremmo tutti fantastici

Ovvero la consapevolezza tardiva di come sarebbe stato meglio agire. A volte mi prende, e penso a quante occasioni ho perso, noi, io e i famigli tutti. Roba che verrebbe da scriverci un poema epico. Ma poi risolvo: è così che doveva andare.
Lo pensavo l'altro giorno passando in stazione, tra le mille storie personali dei viaggiatori attorno a me, immaginavo le loro vite e una frase sentita in qualche film: l'Universo ha voluto che tu fossi qui, proprio in questo momento, non prima e nemmeno dopo. Ma in questo istante preciso.
A quel punto mi sono sentito giusto, appropriato, puntuale. Mi sono sentito adatto come se qualcuno mi aspettasse o fossi in una fortunatissima coincidenza. Tutti i miei pianeti si erano allineati.
Insomma le cose dovevano andare proprio così... esattamente così... il resto non ha importanza!

mercoledì 25 settembre 2024

Imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza

Che sembrerebbe da stronzi, però poi a rifletterci... bene così!

Leggere in giro frasi del genere mi fa bene. Arriva un momento in cui inizi a fare i conti, chi ti cerca e chi cerchi e infine pensi: mi risponde per educazione o vai a sapere perché, ma tutto si risolve in uno sterile colloquio, talmente superficiale da diventare una parodia.

Quindi ecco la regola che può diventare aurea. Personale. Soggettiva. POV insomma. Ma sempre di buon consiglio si tratta. Che volendo riassumere in sintesi comprensibile è: ma vaffanculo!

venerdì 20 settembre 2024

I cani hanno dei padroni, i gatti hanno del personale

Anche quest'anno il giardino dei gatti innamorati ha superato l'estate africana. D'altra parte in primavera ha piovuto abbastanza per sistemare le fioriture e poi con la questione del giardino indomito, ho smesso le frivolezze giardinicole, quindi il rustico e il mediterraneo vegetano senza troppe manutenzioni, la pacciamatura di paglia e foglie viene rinnovata e il resto lo lascio fare alla natura. Pure GattaLuna ha apprezzato la libertà di poter imperversare su aiuole e cespugli, il prato invece è sempre stato suo e le lotte con gli intrusi nei cespugli di rose, quest'anno ce le siamo risparmiate. Qui la vediamo in un momento di stizza per essere stata beccata a cagare fuori dalla sua isola di sabbia. Quindi era più il giardino dei gatti incazzati, ma è durato poco.
La situazione talee è in aggiornamento ed adesso mi sono messo in testa di fare una parete verde all'interno della casa dei pescatori, cosa da valutare attentamente, ma forse con il ficus pumila potrei fare un tentativo sulla parete più luminosa che affaccia a sud. 
E se poi si attacca al muro? fa molto giardino d'inverno....

lunedì 16 settembre 2024

Prendo tutto con ironia - perché non posso permettermi 30anni di carcere

Dopo due settimane di mutua e due giorni di ferie, rientro in ufficio e mi vedo trattato da Anacleto come se fossi stato un mese ai Caraibi con la carta di credito aziendale. Succede ogni volta che qualcuno prende ferie o per un motivo qualsiasi che preveda tre giorni di assenza.

Mentre LUI ha remato anche in nostra assenza, anzi ha pure remato di più. Che guarda un po' quando sono assente, succedono tutte le rogne di questo mondo e perfino le scadenze programmate diventano disgrazie. Ma lui, l'eroe, ha tenuto duro, dimostrando che il bene dell'azienda è superiore a tutto.

Per me il bene aziendale è un'entità astratta, e mi chiedo: e quindi?
Guadagnerai di più? No.
Avrai un premio di produzione a fine anno per questo? Nemmeno.
Il Capo - Mr.Meraviglia - ti darà una pacca sulla spalla? Manco quella.
Insomma non avrai un cazzo più del solito. Quindi perché ti scaldi tanto?
Ma soprattutto questo atteggiamento da represso a cos'è dovuto?

Già avergli snocciolato queste verità lo hanno scompensato, ma tant'è.
Sapete già come la penso, ho una vita privata, che guarda un po', ha la priorità su tutto e principalmente sul lavoro, e quindi la mia salute ed il mio benessere, il mio tempo libero, tutto il mio tempo libero, vengono prima di qualsiasi altra faccenda lavorativa.

Così stamattina al rientro, mentre Anacleto sfoderava la consueta faccia bimbetto imbronciato e relativa frigna di circostanza, ergendosi a salvatore dell'azienda, dell'etica lavorativa e di altre questioni archiviabili come: cavaliere del lavoro spostati - enumerando ad alta voce le cose che ha dovuto fare in mia assenza, aspettandosi da me un:

Grazie Anacleto, scusami se sono stato in mutua e poi ho preso ferie, mentre tu invece (non avendo una vita tua) eri qui in ufficio a svolgere il tuo lavoro (che per altro fai in due ore, quando gli altri lo fanno in mezz'ora) magari facendoti pure pagare lo straordinario...

Stop - discorso troppo lungo - Anacleto è un disfunzionale, non capirebbe.

Quindi versione breve - ok tranquillo, sono qui - ora puoi tornare a scodinzolare sotto alla scrivania di MrMeraviglia.

Anacleto è diventato rosso come se avesse mangiato una cucchiaiata di wasabi, ma è stato zitto per tutta la mattina. Questa cosa dovrò farla più spesso.

martedì 10 settembre 2024

Le donne scopano chi vogliono, gli uomini chi riescono

La cosa diventa via via più evidente più ci si avvicina a qualche social di incontri. Le chat grondano di fuchi febbricitanti in cerca dell'ape regina. Gente che lo infilerebbe anche nel buco della serratura. Lo stesso accade nelle palestre, nelle balere delle divorziate che al sabato sculettano ai ritmi latinoamericani, nelle discoteche e vari altri luoghi in cui spesso si va a divertirsi, ma alcuni solo per risolvere il loro chiodo fisso. Svuotare le palle dentro qualcosa. 
A quanto pare il macho latino, il pappagallo italico, il morto di fica nostrano, non passa mai di moda e ci sono schiere di padri orgogliosi, che auspicano mirabolanti conquiste amorose per i loro pargoli, certezza di mascolinità e 'normalità'. E ci sono stuoli di madri fiere di aver allevato un impollinatore. E se ne vantano con gli amici come avessero generato dei prodigi del sesso, tutto cazzo e testosterone.

Ultimo in ordine di tempo il vicino, che ha preso al figlio la moto da cross, e lo rassicurava sul fatto che arrivando a scuola sulla due ruote opportunamente smarmittata: tutte le 'ragazzine' si gireranno a guardarti.
Gli diceva così e a me saliva la nausea per un padre che riesce a pensare in questi termini, che l'unico metodo di conquista trasmissibile è l'esibizione, e chissà con quante e quali altre puttanate avrà farcito la testa di quell'adolescente.


 

lunedì 2 settembre 2024

Vedi a volte la vita come ti rigira la frittata

Passavo mentre il bus si era fermato e chi ti trovo alla discesa, la mamma della Bea. Ai tempi d'oro era un gancio, di quelle che facevano la cresta su tutto ciò che vendevano. Erano gli anni felici in cui un bottegaio se era scaltro, si comprava un appartamento all'anno; che me lo ricordo quando ero piccolo, mi rifilava pane e mortadella e poi nel conto ci aggiungeva una merenda in più. Era lei che fregava sul pane e su tutto quello che si poteva pesare sfuso. La carta del sacchetto ti costava come il prosciutto e un etto di formaggio arrivati a casa era 10 grammi di meno. E via così, che a fine settimana quella ruberia la metteva da parte per la vecchiaia. E la mamma della Bea ora che ha suonato gli 88, ha più case che denti in bocca. Tolto questo a vederla così è una vecchietta che pare di vetro, con la vocetta stridula e quell'andamento ciondolante e cifotico, che trova sostegno in un piccolo bastone.

Insomma era lì che faticava a scendere dal predellino e l'ho aiutata ad arrivare al marciapiede. E così mi son detto: vedi un po', per anni fai la bottegaia bastarda, freghi soldi a mezzo quartiere e oggi eccoti qua. Ma l'ho aiutata lo stesso. Però la vita è una gran puttana, ed anche se certe cose non le meriti, ti arrivano lo stesso, nel bene e nel male. Quindi che fare? Leoni in bianco&nero o pecore a colori...

martedì 27 agosto 2024

Si dovrebbe essere sempre un po’ improbabili (*)

Era d'estate e tu eri con meEra d'estate poco tempo faE sul tuo viso lacrime chiare

Era il mese delle spose e delle rose, e la Bea andava all'altare; tra tutte le foto questa è quella che preferisco, perché c'è lei, il padre, i due puppy davanti con i cestini di petali, e le mille emozioni che accompagnavano tutti loro prima di varcare quel portale. Che ci si potrebbe scrivere un intero libro solo su quei pochi istanti, tre passi prima della soglia millenaria, uno scrittore bravo lo farebbe. Pochi passi per cambiare tutto il resto della propria vita. Quando mi dicono che un luogo può raccogliere emozioni e memorie, ecco io penso a questa foto ed a tutte le spose che dal 1025 ad oggi hanno varcato quella soglia con un sogno nel cuore.



(*) Oscar Wilde in (Oscar Wilde – Frasi e Filosofie a uso dei giovani)

mercoledì 21 agosto 2024

Il vero potere ti strozza con nastri di seta

Le piante che vedete in foto sono pini secolari, messi lì ad ombreggiare i viali che portano alla stazione ferroviaria; presto si potrà dire di questa foto: i pini secolari che vedete erano lì per ombreggiare la strada verso la stazione. Quindi basta-fine-stop-alt-chiuso-finita la salubrità e decoro urbano. Tuttavia nel tempo i viali sono diventati trafficate strade per autobus e auto, ed a qualcuno, in particolare alle pubbliche amministrazioni, gli alberi non piacciono.
Il fenomeno degli alberi in città è cosa discussa e dibattuta ovunque. Improvvisamente sembra che l'ambiente cittadino non sia compatibile con la natura, gli alberi sono pericolosi. Quindi? tagliamo tutto - queste le intenzioni di chi gestisce il verde pubblico a Genova. Si inizia con questi 15 ma il totale prevede 200 tagli.
Le argomentazioni sono tante: innanzitutto le piante vanno messe in sicurezza, da cosa o chi? da se stesse, perché se per decenni fai potature a cazzo di cane poi è ovvio che qualcosa di spiacevole succede. Poi le radici, accidenti a tutte quelle radici che ogni volta che fai un buco, un lavoro alle reti sotterranee, le devi tagliare e poi far finta di niente e ricoprire alla svelta. Poi gli aghi dei pini, che intasano i tombini, e se una vecchina ci scivola sopra attraversando? 
Per non parlare delle malattie; la processionaria per esempio, debellarla è un bel costo, e poi sull'albero malato deve intervenire una persona competente, mica il raccomandato di turno che al massimo ha competenza per strappare l'erba dal marciapiede.

Il risultato di tutti questi pensieri è che l'albero è un disturbo da eliminare, e se non è possibile farlo subito, si può aspettare, lo si può fare comodamente nel giro di un paio di anni, con interventi inadeguati, o con nessun intervento. Sperando che nessuno se ne accorga e venga a rompere le uova nell'ennesimo paniere degli amici degli amici a cui affidare la gestione di emergenze fatte e create ad arte. A cui poi far seguire costosissime ripiantumazioni. 
Insomma la filastrocca dell'intrallazzo all'italiana oramai la conoscete. (QUI)

Resta da capire come mai in tutte le città europee i municipi stiano apprestando misure atte a favorire le zone verdi, le de-cementificazioni del suolo, nuove alberature, creazione dei boschi urbani ed anche in tempi molto rapidi e con evidente successo.
E noi invece, in direzione ostinata e contraria, tagliamo tutto, prepariamo distese di cemento e asfalto soddisfatti per aver prodotto reddito ai soliti noti, voti e poltrone ai cambiabandiera, quelli pronti a salire sul carro del vincitore a qualsiasi costo. Insomma ancora una volta il politico medio mediocre fornisce dimostrazione della sua incapacità coinvolgendo tecnici e amministratori vari.
E producendo danno alla comunità.
In questo caso specifico il labirinto ed il rimbalzo di incompetenze e favoreggiamenti è talmente vasto ed intricato che è perfino difficile ravvisare un reato punibile, sempre poi che di reato si possa parlare, perché non c'è un 'dolo' evidente, io ravvedo più una serie di omissioni e sciatterie, che certo producono quel famoso 'favoreggiamento' utile per chi poi deve mantenersi a galla nella fogna della politica locale e chissà magari aspirare a qualcosa di romano, che sempre di reddito di tratta.

E poi ci sono i cittadini, che capiscono, oppure sentono solo puzza di bruciato e voltano il naso altrove. Per parte mia posso solo constatare che in tutti i posti in cui si crea tensione sociale e disservizio, scava scava si trova sempre la rogna, il mezzo reato, l'intrallazzetto medio borghese, il guadagno da bottegaio disonesto, dimostrazione di come tutte le favolette che ci hanno raccontato su Mani Pulite fossero appunto, solo favolette.

domenica 18 agosto 2024

Qui non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato

E' il 18 agosto 1928 quando Guglielmo Baldassini aziona la sua cinepresa 9,5mm, nel porto di Genova.
Un breve filmato amatoriale (visibile su HomeMovies100 - Archivio Nazionale del film di famiglia). Si vede una nave che entra in porto, la cinepresa la segue. Baldassini poi passa in rassegna alcune poppe di diverse barche a vela, riprese da una barca in movimento.
Ad un certo punto vicino ad una bitta compare il figlio Luciano, con un cappello da marinaretto saluta il babbo.

Poi un gruppo di portuali che avanzano su una barca a remi. Ma queste barche appaiono come nani in confronto al transatlantico Giulio Cesare, attraccato in attesa del prossimo viaggio sulla rotta Genova-Buenos Aires.
Qualche mese dopo, proprio a bordo del Giulio Cesare, partiranno da Genova, Giovanni Bergoglio con la moglie Rosa e il figlio ventunenne Mario, rispettivamente nonni e padre di Jorge Mario Bergoglio, al secolo Papa Francesco.

E così, oggi mentre cammino per il porto, scansando i turisti distratti, cerco nel mio tempo parallelo le tracce di questo passaggio, la bitta di Luciano, e di chissà quanti altri bimbetti che negli anni se ne sono appropriati. In fondo cento anni, per una città millenaria non sono che un battito di ciglia. E poi a ben scorgere, con occhio attento, ci sono altri indizi, dettagli dimenticati dal continuo rosicchiare del tempo, superstiti e testimoni.
Qui nulla ci appartiene, il tempo è fermo, è l'uomo che passa.


Reference: Il porto di Genova - su www.homemovies100.it & Biblioteca Salaborsa.

giovedì 8 agosto 2024

giovedì 1 agosto 2024

L'arte è la sola traccia del nostro passaggio sulla Terra

Il bel tempo e l'aria di mare fan venir voglia di sbirciare tra le case, e quindi ecco il mare, il porto e quel 'solito' paesaggio che scorre ogni giorno e che spesso mi dimentico perfino di guardare. Il super bonus 110%, oltre ad aver sviluppato tutta una serie di attività per cui la finanza avrà da spulciare e rincorrere, da queste parti ha avuto il grande risultato di veder rifiorire decorazioni che davo per perdute. Tutto finto fintissimo su queste facciate, che senza sarebbero banalissimi scatoloni di speculazione ottocentesca.
Ma poi li vedi così, e apprezzi, un muretto coronato di ardesia, un paio di alberi sfuggiti alla motosega, bei colori che il sole mattutino abbina all'azzurro del cielo che quasi dici: ecco la vedi la Corsica là in fondo?

domenica 28 luglio 2024

Il sogno è l'infinita ombra del vero

E' un sogno ricorrente, e si protrae negli anni, come ampliandosi. Immaginate di vivere in una città e scoprirne le vie giorno per giorno, ecco lo stesso nel sogno. In questo sogno a puntate scopro un quartiere abbandonato. La cosa è talmente credibile che ci sono momenti in cui lo scambio perfino per un'esperienza reale, come se il quartiere esistesse davvero, anche perché dentro ci metto case e particolari del mondo reale.
Nel sogno esco da una improbabile fermata della metropolitana in stile Paris Vintage e inizio a camminare verso casa, ad un certo punto da una traversa di una via esistente, mi ritrovo in una strada immaginaria che dovrebbe abbreviarmi il percorso per casa e che attraversa un quartiere completamente disabitato.
Belle case antiche come mi capita di vederne anche nella realtà, ma tutto silenzioso e deserto;
cammino e scopro dettagli, ritrovo i segni dei vecchi abitanti, giardini incolti, persiane chiuse, balconi in rovina. Poi svolto all'incrocio e ritorno nella città vissuta, reale ed esistente, e mi sveglio.

Il sogno riprende dopo vario tempo, ripercorro la stessa strada e scopro altri dettagli, un negozietto con la vetrina polverosa che avevo solo intravisto la volta prima, un parco con una fontana, mi soffermo in un portone davanti a cui avevo tirato dritto. Come spesso accade, ripassando per la stessa strada noto dettagli che prima avevo trascurato. Poi la stagione cambia e le piante infestanti nascondono i marciapiedi, nei giardini un albero ha messo le foglie, i rampicanti fioriscono. Altre volte il sogno mi porta in autunno e il panorama muta ancora, stesso albero che ricordavo ma spoglio, il cielo è nuvoloso, oppure la strada è lucida di pioggia. In un altro sogno passo dopo un temporale estivo e tutto è fradicio, le grondaie rotte allagano la strada, ci sono pozzanghere enormi. Poi scopro dettagli della città reale, ma riveduti come sarebbe dopo decenni di abbandono... ed anche qui il confine sogno-realtà diventa labile.

lunedì 22 luglio 2024

Testa di gigante in corpo di nano

Lo diceva la prof. di storia parlando di Vienna, un tempo capitale del Regno Austro-Ungarico che si estendeva per 676.615 km² e dopo capitale dell'Austria, solo 83.871 km² di territorio.

Una considerazione simile si potrebbe fare per Roma Imperiale, e moltissimi la stanno facendo per Genova. A muovere la curiosità in direzione della misura è stato il progetto della nuova diga, che nonostante le polemiche è in costruzione.



Quindi altro cemento per una costa che da oltre un centinaio di anni soccombe all'interesse commerciale. Si potrebbe dire che l'intera città sia a servizio di questa testa da gigante, la cui crescita è alimentata continuamente dai finanziamenti pubblici. In parallelo il corpo diventa sempre più nano, il calo degli abitanti è oramai un fenomeno cronico e a detta di quelli che ne sanno, di impossibile inversione. A questo sopperisce il turismo, che tuttavia come si è visto bene altrove non rappresenta la cura, ma un cerotto poi difficile da togliere senza danno.
Che poi mi chiedo, ma l'obiettivo quale sarebbe? la crescita continua di case-abitanti-economia-commerci, su un territorio che ha già dato tutto quello di cui era capace e si è trasformato in un unico di raccordi autostradali, svincoli e depositi. Tutto questo a vantaggio di chi?

Perché poi uno se lo chiede, di chi era il vantaggio quando a Cornigliano c'erano le acciaierie che sputavano veleno e mangiavano chilometri di spiaggia e polmoni? 
E di chi è il vantaggio oggi, che il porto è un unico pezzo monolitico dal Porto Antico a Voltri e si è mangiato 700 ettari di territorio, 500 hm² di specchi acquei e fauna marina, estendendosi per 22 km di banchine, masticando nel suo sviluppo tutto quello che incontra, occupando lo spazio con depositi, magazzini retro porto, nautica, linee di navigazione e movimentazione container. Sarà per un ipotetico bene comune nazionale e sovranazionale - ma il gioco vale la candela?
La testa di gigante non ucciderà il nano prima o poi?

mercoledì 17 luglio 2024

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni

Quindi...

Basta - regalare piante e talee alla Elena, che tanto le fa morire nell'arco di un mese. Poi però si sente in colpa e le tiene secche sul davanzale, oppure le butta in qualche angolo di casa in balia del gatto. Dice di amare una casa piena di piante, per via delle belle energie positive che portano e tutte quelle puttanate freak, poi puntuale si dimentica di annaffiarle, le lascia in posizioni inadatte. Un cimitero.

Bloccato su whatsapp - un collega, il Cazzaro. mi scrive solo per chiedermi se hanno consegnato le buste paga e se hanno pagato gli stipendi; quando va in ferie pensa che senza di lui l'ufficio vada in rovina, e che il capo si strappi i capelli dal rimpianto. Poi mi tiene informato su quanto sia meglio il SUO nuovo secondo lavoro, con lo stipendio miracoloso che ha ottenuto. Archiviato.

Non sono andato - al matrimonio di Roby, che tanto conoscevo solo lui e poco la tipa, e forse un paio di altri invitati, e ti pare che passo una giornata a spaccarmi il cazzo a parlare con gente che non ho mai visto e mai più rivedrò, solo per far piacere allo sposo? Risparmio pure il regalo.

Regola generale - basta rincorrere la gente, messaggiare, telefonare, proporre aperitivi, caffè in pausa pranzo, pomeriggi in centro per fare shopping. Li contatti e ti dicono pure: eh! dove eri finito? non ti sei più fatto sentire! che dico: cazzo, sai che i cellulari funzionano anche a chiamare? Quindi scatta la regola: dopo due volte di mio interesse, la situa finisce! Neeext!

Antipatia selettiva - ottima tattica con i nuovi vicini, lei con i suoi occhi da polpo e la perenne smorfia di chi ha pestato una merda con le scarpe di velluto nuove, lui sempre distratto e di corsa come se fosse costantemente impegnato a scoprire il vaccino per l'ebola in garage. Fanculo gemellare.

domenica 14 luglio 2024

La moglie di Anselmo non lo deve sapere

Noi correvamo in spiaggia con CaneBico, che ogni tanto finiva in acqua e ci rincorreva scrollandosi, mentre nella vicina chiesa di Sant'Antonio, NonnaCecilia snocciolava il rosario pregando anche per noi, che il Santo è protettore dei bambini, pure di quelli discoli ed irrequieti. Gli zii invece trottavano tra le barche, in attesa che le mogli uscissero dalla messa ed arrivasse l'ora di accendere la radiolina per ascoltarsi le partite. 
Sino alla metà del '900 era questa la vista da cartolina del celebre borgo di pescatori. Poi sotto alla chiesa fu costruito un ingombrante scatolone con dentro il più rinomato ristorante della zona, e si preferì guardare dall'altra parte della baia, a dimostrazione che certa edilizia non merita la vista-cartolina. Quindi oggi seppur intasata h24 da turisti e foresti di ogni ridda, chi arriva guarda le semplici case dei pescatori divenute ambitissime dimore dal mercato immobiliare, sempre sold-out in tutti i portali di turismo fai da te.

mercoledì 10 luglio 2024

(*) Dell'Italia mi manca tutto - per questo sono felice

Servivano proprio i soldi del PNRR per risolvere la questione. Premetto subito che nel centro storico di Genova le aree abbandonate esistono e sono il regalo della Liberazione dal Nazi-Fascismo. Quindi l'area che vedete nella foto ha pure un valore storico. Durante questo periodo si sono conservate le macerie e tutto quello che contenevano dei palazzi crollati. Poi negli anni qualcuno ha pensato di aggiungere spazzatura, erbacce e fauna varia.

La riqualificazione che inizierà a giorni prevede di rifunzionalizzare l'area per renderla accessibile alla comunità. Perché dire: per togliere le macerie ci abbiamo impiegato dalla nascita della Repubblica Italiana ad oggi, pare troppo crudo come lessico da pubblica amministrazione.

Ora senza entrare nel merito delle questioni irrisolte sulle proprietà, sugli espropri ed altre faccende, mi chiedo: com'è concepibile che una zona in pieno centro sia letteralmente dimenticata e abbandonata a se stessa, ma soprattutto che il recupero sia etichettato come qualcosa di fuori dall'ordinario, difficile, insomma l'elefante partorisce un topolino e ci mette 80anni. 

E poi a dire: vedi che bravi siamo stati? oltre al pacchetto ti abbiamo fatto anche il fiocco, e se avanzano soldi pure il biglietto. E fatto ancora più notevole, non è l'unico residuo di ciò che era il centro storico appena terminato il conflitto. Insomma alla fin fine dietro a queste faccende vedo spuntare la solita sciatta gestione all'italiana, e mi viene da pensare a quella frase detta da molti emigrati... (*)

sabato 6 luglio 2024

Teleferiche urbane - la nuova tendenza per guardare le case dall'alto

Ed eccola qui, la funivia che solleva tante discussioni. Tre sole fermate: Principe - Lagaccio - Begato; contestatissima da coloro che ci vivranno sotto, ma non abbastanza, visto che da Roma (dove cacciano i soldi) è arrivato l'ok-si-può-fare. Che sia moda, tendenza o semplice scoperta della comodità, le teleferiche urbane sono una realtà in molte città, per esempio i francesi le gradiscono non solo in montagna per raggiungere le piste da sci, ma anche in città per andare al lavoro o a fare la spesa. E' simpatica, dicono, come se si trattasse della cuginetta.
Personalmente resto perplesso e sgomento per molti motivi: costi, manutenzione, eco sostenibilità, e mille altre questioni che mi vedono più affine al medioevo ed alle cose che non impattano visivamente sul paesaggio urbano, e soprattutto non servono solo per spostare i turisti, che oggi ci sono in overtourism e domani chissà.

Anche Genova progetta la sua belinata teleferica, chiamandola funivia, che a me viene l'orticaria al solo pensarci, perché trovo sempre situazioni in cui i soldi potrebbero essere spesi meglio, dove serve insomma, che stiamo parlando di 40 milioni di euro, usati per creare disagio, cantieri, altro cemento e opere dal dubbio ritorno economico e soprattutto ... visto lo stato di sciatteria degli impianti esistenti ... chi garantirà manutenzione e decoro a tutte queste opere nuovissime?

Nel frattempo cerco di farmi un'idea di come potrebbe essere guardando questo video, ma anche così il colpo di fulmine non scatta... c'è poco da fare sono un conservatore!


mercoledì 3 luglio 2024

Non tutti siamo nati e abbiamo trovato la gallina già con l'uovo in culo

Sto attraversando una fase di concretezza e quindi ogni faccenda è ricondotta alla ragione. In queste forche caudine ci sono finite le case museo, le ricche dimore di chi è nato nella bambagia, e si è potuto permettere lussi inimmaginabili. Oggi inutili baracconi di un modo di vivere superato, sia culturalmente che esteticamente, spesso vuote per estinzione degli stessi proprietari. 
Testimonianze del passato glorioso? forse.

Gli artigiani capaci di tanto laborioso saper fare sono estinti assieme alle loro tecniche, ai loro attrezzi e perfino i materiali usati, oggi in buona parte, non esistono più.
Insomma la fiera dell'inutilità, che è come andare allo zoo a vedere gli animali in estinzione, o anche al museo di storia naturale per scoprire quelli impagliati.
Ma preservare il loro ambiente naturale?

Quindi dimore belle, gradevoli, volendo pure fiore all'occhiello per ex nazioni che un tempo governavano il mondo, bancomat stipendiali per qualche conservatore, trappole acchiappa turisti ed alimento per stuoli di restauratori che campano mummificando segatura, ragnatele e polvere.

L'Italia è disseminata da centinaia, migliaia, di palazzi, castelli, ville, che occupano migliaia di metri quadrati, ingombrati di oggetti inutilizzati ed inutilizzabili, con l'unica funzione di esporre se stessi. Luoghi spesso in fase terminale di conservazione, o in semi abbandono, che è come avere la dispensa piena di barattoli di marmellata scaduta. Testimoni incancreniti della ricchezza perduta. Servono?

In questa foto una delle tante camere da letto di Carlo Alberto di Savoia nel Castello di Racconigi.
Bellissima.
Ma pensateci, entri, la guardi, non puoi toccare nulla, tappezzerie improbabili da riprodurre oggi, così come tutto il resto della stanza, per altro illuminata con la solita lucetta verso la volta che è oramai lo standard dell'esposizione museale a buon mercato. Un baldacchino acchiappa polvere, l'odore tipico di tappeto ammuffito, un allestimento ben lontano dalla disposizione originale, con meno della metà degli oggetti che componevano la camera al tempo in cui i suoi illustri occupanti ci dormivano.
Un museo ha uno scopo didattico, ma qui mi sfugge il senso, forse un rimpianto di qualcosa che nemmeno ben sappiamo e che viene perpetuato per inerzia o peggio per costipazione mentale.

Insomma ... non è meglio una cosa così?

venerdì 28 giugno 2024

I topi non costruirebbero mai trappole per topi - versione reale

Tranne che nell'esperimento Universo 25, detto anche la Fogna del comportamento. 
Nel 1973, meno di cinque anni dopo l'inizio dell'esperimento, la popolazione è passata da 2.200 topi a nessuno. I giovani che nascevano in quell'ambiente caotico dominato dalla violenza non ricevevano protezione e nessun legame si instaurava con loro. Ciò portò quella piccola società di topi all'estinzione totale.

Ma adesso passiamo agli esseri umani. Freud affermava che l'umanità è solo una masnada di assassini, e a ben guardare i programmi di storia scolastici sono una successione di guerre. Quindi che altro ci si può aspettare se alle nuove generazioni insegniamo che l'evoluzione della società è fatta da una sequenza di massacri?

Stando ad alcune statistiche, nel mondo ci sono 15.000 ordigni nucleari. Tuttavia per distruggere il pianeta ne basterebbero 50.
Gli altri li hanno costruiti per sicurezza, metti che qualcuno non funziona, o magari sono in scadenza, e fanno cilecca. In ogni caso se usano le prime 50 bombe, le altre non servono, quindi soldi sprecati. 
O forse ben spesi? Dipende dai punti di vista.
C'è anche una teoria; forse bislacca, che vuole l'estinzione dei Sumeri causata da una guerra nucleare. Secondo alcuni spiegherebbe perché aree oggi desertiche, un tempo fossero fertili e rigogliose. Alcuni archeologi sostengono infatti che non ci sia nulla della loro civiltà perché una serie di bombe nucleari, una sull'altra, non lasciano molti reperti ai posteri. Poi c'è la questione della radioattività di certi scheletri trovati in Pakistan. Insomma che a cercare prove di quanto fossero coglioni i nostri antenati qualcosa lo trovi. Ma non serve a molto, se non a rassicurare che stiamo rispettando tradizioni millenarie - ammazzarci fino all'estinzione, anzi di più, che un botto solo è poco. Ammazzarci lentamente per morire male deve essere quello a cui aspirano la maggior parte degli uomini di potere.

A spiegarci la questione post nucleare questa volta non ci sono scienziati, ma l'Intelligenza Artificiale, che simula in base alle sue conoscenze quello che potrebbe accadere. Quindi se volete deprimervi ancora un po' eccovi il tutorial che potrebbe diventare uno spoiler oppure un documentario per i posteri, sempre che ne rimangano. Perché quando devi sganciare sul pianeta una bomba nucleare un posto vale l'altro, l'importante è il pensiero.

venerdì 21 giugno 2024

Questa è solo una piccola parte di un piano più ampio

E' arrivata l'onda nera sull'Europa, la chiamano così la rimonta della destra, su quasi tutte le nazioni, la Francia capofila ed altre meno improbabili a seguire, le ultime elezioni più che un'onda danno idea di un'alta marea della cui durata nessuno può dire. Lo spauracchio di una qualsiasi dittatura viene sventolato, soprattutto dalle sinistre che si trovano all'angolo. Ma ho sempre più l'impressione di sentire chi grida al lupo per accaparrarsi voti.

Per parte mia dopo la candidatura e conseguente elezione della Salis, che pur stando ai domiciliari approda al seggio europeo con un'indennità lorda di 10.075,18 euro mensili... ecco mi passa ogni velleità di sentirla in rappresentanza del popolo sovrano e tutte quelle puttanate raccontate sui candidati, il voto dei cittadini e aggiungete voi qualche altra fregnaccia elettorale.

Sarà anche che dalle mie parti il nuovo che avanza alla fine aveva gli stessi vizi del vecchio che se ne andava e che tutti prima o poi te li trovi con le dita nella marmellata, talmente occupati a fare l'interesse privato da dimenticarsi quello pubblico, che tanto poi tra domiciliari, immunità, prescrizione e chissà che altro, passato il tempo giusto se ne tornano a casa con il vitalizio, e avanti il prossino che tanto l'italiano medio-mediocre ha la memoria corta.

sabato 15 giugno 2024

Questa non è una conquista, ma un corteo funebre

Disse circa questo l'ultimo doge di Genova, vedendo arrivare da ponente le truppe francesi che entravano in città al suono della Marsigliese. Di lì a poco dalle chiese genovesi sarebbero spariti tutta una serie di arredi ed opere d'arte; alcuni di essi potete vederli al Louvre di Parigi. Non sappiamo invece che fine abbiano fatto i Genovini d'oro custoditi nei forzieri del Banco di S.Giorgio.

Nata nel 1005 la Repubblica termina ufficialmente il 15 giugno 1797 - con l'arrivo di Bonaparte, che con un paio di cannonate cancella uno Stato Sovrano con una media di 600mila abitanti, retto da una potente ed intraprendente oligarchia, che manco le multinazionali di oggi.

Ma questa è storia vecchia vecchissima.

Oggi invece, se vogliamo scovare un luogo che ben rappresenta la fine della Repubblica, ed i passaggi di potere e governi, restando immutato nella sua bellezza, questo è Palazzo Ducale, ed in particolare questa sala...

Qui nel 1768, si prese la decisione di vendere la Corsica alla Francia, primo segnale del cedimento di una stabilità di governo che per 792 anni aveva dominato commercialmente il mediterraneo.

Quanto alla stagione napoleonica, se nel 1805 sempre in questa sala si assisteva al gran ballo in onore dell'imperatore con tanto di affresco/ricordo, pochi anni dopo, nel 1815, si salutava l'arrivo dei Savoia come nuovi proprietari. A seguire i festeggiamenti per il Regno d'Italia del 1861 e nel 1946 per la Repubblica Italiana ... tanta roba per una saletta così.

martedì 11 giugno 2024

Questa sì che sarebbe una bella sventura, trovare simpatica la persona ci si è prefissi di detestare

Lei si chiama Roberta Bruzzone, è laureata in psicologia clinica presso l'Università di Torino con tesi in ambito criminologico. Psicologa forense, è divenuta nota principalmente per il suo coinvolgimento nelle indagini sul delitto di Avetrana, quando le fu affidato il ruolo di consulente della difesa di Michele Misseri.
Compare spesso in televisione ed il suo accento ligure è inconfondibile, così come i suoi modi un po' da bulla di quartiere. Ma tolto il personaggio che si è creata, certe considerazioni hanno quasi del filosofico. Tipo individuare gente che sul pianeta consuma inutilmente ossigeno, persone di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno. Insomma cinica ma sincera.

venerdì 7 giugno 2024

Talea di rosa ed altri trapianti fantastici

Ho ripreso gli esperimenti con le piante. una cosa che non facevo da decenni. principalmente perché se qualcosa riesce e inizia a crescere non so dove metterlo. Ora con il giardino dei gatti innamorati le cose sono piazzabili - biodiversità potenziale.
Tuttavia ora l'idea è di rendere gli interni della Casa dei Pescatori una sorta di serra urbana, usando i davanzali a sud come veri e propri terrari di aromatiche. In questo ho trovato bei consigli nei video di Alice. Ed anche la filosofia di Fumio Sasaki (di cui forse scriverò) per gestire il resto della casa, mi pare percorribile e quasi in linea con la mia idea di rinnovamento conseguente al trasloco nel borgo dei pescatori.

Le talee di Potos hanno prodotto belle radici, per ora stazionano in acqua in attesa di nuova destinazione. Ma forse le lascerò in idrocoltura che pare sia la scelta più facile e meno impegnativa a livello gestione piante quando sei in ferie.

La talea di Rosa bianca rampicante invece è in stasi, sono ancora in zona 30-40 giorni per radicare o morire. Molti anni fa ne ottenni una per sbaglio e venne fuori una piantina robusta che devo aver regalato a qualcuno. Ora ne voglio una tutta per me, e ci tengo particolarmente. Avendo deciso che le rose bianche rampicanti fanno parte di quei residui di giardini romantici di inizio '900 che caratterizzavano i quartieri collinari, insomma mi sembra di fare archeologia botanica. Anche se la questione storia delle rose è ancora un argomento da indagare meglio.

La piantina di Campanula ha preso, d'altra parte è una pianta che si può considerare infestante e cresce ovunque senza troppi riguardi. Mi piace molto il colore dei fiori e soprattutto il fatto che abbia una fioritura abbondante e prolungata. Potevo comprarla per un paio di euro, ma vuoi mettere la soddisfazione di vederla crescere da pochi steli?

Invece posso definitivamente salutare le talee di Asparagina. Un esperimento con una pianta che non è proprio il massimo dell'estetica, solitamente cresce a spelacchio e difficilmente produce fiori gradevoli. Quindi ero preparato ad un tentativo senza troppo impegno. Insomma che anche per le piante ci vuole una sorta di affinità e con certe non funziona e basta.

La talea di Rosmarino ha prodotto subitissimo radici e il secondo travaso nel vaso finale ha rinvigorito gli steli. Dopo la bella fioritura primaverile, ora dovrò sorvegliarne il terriccio per evitare che l'afa estiva gli dia il colpo di grazia. Nell'attesa ho coperto di paglia tutta la terra; nel farlo ci sono finiti dei semini di papavero che mi hanno regalato una fioritura violetta purtroppo abbastanza effimera.

Talea di Timo era ferma dallo scorso anno. Due rametti che davo papabili e un pezzo di ramo secco inserito per distrazione e lasciato per non buttarlo. Ha preso il ramo secco, gli altri due sono morti.
Ora sta crescendo, nel vasetto piccolo piccolo, che siccome nemmeno speravo attecchisse avevo buttato un po' di terra dentro il contenitore delle mozzarelle ciliegine.

sabato 1 giugno 2024

La casa dei Pescatori

La casa dei pescatori è fatta con ciottoli di mare, massi cavati dalla battigia per costruire i muri. Il tetto invece lo hanno fatto con i legni del cantiere navale. Le tavole della tolda, consumate dal sale del mar ligure, formano i solai. Al piano fondi le rimesse aspettano i gozzi, con gli anelli per le cime e il pavimento fatto a chiglia. Bocche vuote presto misteriose.


Oggi, odore di asfalto e benzina, auto estere, rassicurante globalizzazione. Il sole abbaglia, ma non c'è mare per rinfrescarsi. I gabbiani volano altrove, le reti e i tuffi estivi un ricordo, resta l'afa e forse un sogno. Alcuni ancora lo raccontano, per esserci stati.
Memoria rimpianta di una bellezza perduta.

domenica 26 maggio 2024

La cosa più bella di Milano è il treno per Genova

Davvero questa adorazione per Milano non la capisco, eppure sembra che Genova voglia diventare una sorta di città satellite, al pari di altre che sono capitolate, inghiottite nell'interland milanese, perdendo la loro identità e diventando dormitori a basso costo. Che tristezza mi son detto.

Poi per dare il colpo anche al cerchio - Milano, mi dico: è vivace culturalmente, gradevole per iniziative, top di gamma per un sacco di cose, negozi, moda, belle persone, lo Sforzesco, Brera, le chiese medioevali, il duomo. Ma non sarà sopravvalutata? costosa, snob, sporca, piena di borseggiatrici e ladri d'auto; insomma c'è anche il peggio che gravita attorno alla crema della società. Tutto merita menzione.

Milano non mi attrae per nulla, caldo in estate, umida d'inverno, puzza e nebbia, inquinamento, gente isterica e arrogante. Che posto è uno che per fare il week end devi scappare altrove? A Milano quando il cielo è limpido, per un genovese c'è foschia. Scendi dal treno e dici: ma che è sta puzza di uovo marcio? e tutti i milanesi: quale puzza?

Gli stessi che arrivano a Genova e appena scendono dal treno a Nervi ti dicono: oh che profumo di mare! e noi genovesi: quale profumo?

domenica 19 maggio 2024

Tanto va la gatta al lardo che ...

La chat di quartiere a volte riserva delle chicche spassosissime, altre volte invece mi permette di scoprire che vivo accanto a perfetti imbecilli, ed anche questo può essere utile.

Ultima in ordine di tempo questo tipo che scrive:

Buongiorno ho trovato questo gatto nel mio giardino. Mi sembra molto affettuoso, e abituato a stare con le persone. Non so se gira in giro o si è perso.

Dopo una serie di commenti inutili al limite del teatro dell'assurdo, finalmente ecco che arriva Lei...

Confermo è il NOSTRO GATTO! Si chiama Pinky Pie, è vaccinato e curato e gira libero perché è stato impossibile non farlo uscire dal giardino. A casa è super coccolato da noi ma soprattutto dal suo fratello Rainbow molto più schivo. Sono inseparabili a casa non si staccano un secondo, ma Pinky è uno spirito libero (e anche molto affettuoso, si fa fare coccole da chiunque)
Chiedo a tutti di spargere voce e invitare auto e motorini ad a dare piano nelle nostre vie. Oltre agli umani, ci sono anche tanti mici che girano e certe accelerate le eviterei in vie che dovrebbero essere considerate di fatto pedonali.

La risposta non si è fatta attendere molto...

Ok allora mi faccia sapere quando il mio cane, pure lui spirito libero che si chiama Birillo ed è molto affettuoso, può venire a raspare le aiuole e cagare nel suo giardino.

Nessuna replica pervenuta

Che poi a me un paio di pensieri arrivano: dunque... la tipa ha due gatti, li lascia liberi di uscire ed andare ovunque, perché rispetta la loro natura di Gatto dallo Spirito Libero, quindi gli altri devono fare attenzione, ospitarli nei loro giardini e magari pure in casa, e se girano in auto o in moto, visto che la proprietaria ha deciso che in virtù dello Spirito Libero del SUO gatto, tutto il quartiere deve considerarsi isola pedonale, devono andare piano per non rischiare di investirlo.

Ma che visione del mondo ha questa persona?

lunedì 13 maggio 2024

La felicità non è essere felici, ma avere cose che ci rendono felici

La verità è che sono cattivo, ma tutto questo cambierà, metto la testa a posto. 

Diventerò uno serio, lavoro, orario ufficio, straordinari, giacca e cravatta.

Polizza vita, orologio elettronico d'ordinanza, smartphone, televisore maxi schermo, suv.

Mutuo, matrimonio, coi figli a spasso nel parco, natale dai suoceri, capodanno a Courmayeur.

Pensione integrativa, colesterolo basso, cibo sano e biologico, smetto di fumare.

Tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirò.



Vi siete ritrovati nei pensieri ispirati da Irvine Welsh?

mercoledì 8 maggio 2024

Il pesce marcisce dalla testa

I Giapponesi quando un'azienda va male, prima diminuiscono lo stipendio al direttore generale, poi se prosegue, lo licenziano. In Italia quando un'azienda va male, prima diminuiscono lo stipendio agli operai, poi se prosegue, li licenziano.

A seguire P.O.V. (*)
Entrereste mai in un negozio così? A vederlo potrebbe sembrare perfino abbandonato, e invece...
Interno buio, serranda a mezz'asta, una serie di fogli e avvisi attaccati a cazzo alla vetrina (sporca), la parte espositiva interna è rimasta spoglia, ma c'è uno strato di polvere, fa perfino pensare che il negozio sia in ristrutturazione, e poi la porta, che ha vistosamente bisogno di manutenzione (dal 1960?).
Insomma ecco quello che chiamo: sciatteria italiana, una faccenda toccata di sponda nel post dell'UUiC, qui espressione della mentalità del dipendente pubblico, dell'incapacità a pensare ed attuare soluzioni per migliorare il proprio posto di lavoro, la qualità e un certo decoro che nemmeno è percepito come indispensabile per vivere in armonia. E non parlo di quella faccenda da ossessivo-compulsivi.
Questo negozio non è fatto per attirare clienti, chi entra lo fa perché c'è costretto dalla necessità. Questa è la forza degli uffici pubblici, degli ospedali, delle stazioni di Polizia, degli uffici ministeriali, la necessità che spazza via ogni altra esigenza del cittadino, e dei lavoratori, ad avere un servizio adeguato, chiaro, degno.
Una mediocrità che vince a mani basse, persino se li chiamano U.R.P.



(*) POV è l'acronimo di "Point of View”, che si può tradurre letteralmente in “Punto di vista”. Questa dicitura indica quindi che il contenuto che stiamo vedendo è un punto di vista preciso nella storia raccontata sui social.