martedì 31 dicembre 2024
Brindiamo a quelli che abbiamo perso per strada
sabato 28 dicembre 2024
Se muori da solo in casa il gatto ti mangia
martedì 24 dicembre 2024
E' famoso quello di Troia 🐎
Figlio!
Ho idea che tra qualche tempo anche questo tipo di battute diventerà sessista, ma siccome parlerò di medioevo, ci sta.
In questa immagine si vede il dettaglio di un manoscritto miniato; è raffigurato un monaco che seduce una suora, o forse è la suora che seduce il fraticello. Comunque sia andata, lei rimane incinta, perché nessuno ha spiegato al religioso il salto della quaglia e la monaca non ha tutte le astuzie delle meretrici della sua epoca. Robe che manco la MonacaDiMonza. Tuttavia la soluzione è presto suggerita, la suora getta il neonato nel cesso. Poi va a confessarsi dalla MadreSuperiora che le commina una raffica di PaterNoster, un paio di AveMaria ed alla fine si assicura il paradiso.
Pensate che tutto questo sia usanza del buio medioevo-vergogna? una cosa tipo:Invece NO, le antiche tradizioni sono rispettate anche nel nuovo millennio.
28 gennaio 2024 - Neonato abbandonato ad Aprilia (qui)
1 febbraio 2024 - Neonato abbandonato in un androne (qui)
28 maggio 2024 - Neonato abbandonato sugli scogli (qui)
12 settembre 2024 - Era vivo il neonato abbandonato a Vignale di Traversetolo (qui)
La storia del neonato abbandonato due volte in cinque giorni. (qui)
My little brother! Penitenziagite!
venerdì 20 dicembre 2024
A cosa serve essere belle dentro se poi non entra nessuno
A cosa serve essere belli dentro se poi non entra nessuno? La domanda mi tormenta, si insinua tra i miei pensieri come un'erbaccia infestante. Ho letto libri sulla crescita personale, seguito corsi di autostima, cercato di amare me stessa incondizionatamente. Ma a che pro, se la mia autenticità, la mia genuinità, sembrano passare inosservate? Se il mio sorriso, sincero e raggiante, non riesce a conquistare un sorriso in cambio?
Forse la nonna aveva ragione solo a metà. Forse la bellezza interiore è fondamentale, è la base su cui costruire una vita appagante e significativa. Ma da sola non basta. Serve anche sapersi mostrare, sapersi valorizzare, saper comunicare la bellezza che portiamo dentro. Serve trovare il modo di farla brillare, di farla vedere, anche se questo significa uscire dalla nostra zona di comfort, affrontare le nostre paure e lasciare che la nostra luce si diffonda.
Non si tratta di diventare qualcun altro, di indossare una maschera. Si tratta di trovare il modo di esprimere al meglio la nostra essenza, di condividere la nostra bellezza interiore con il mondo, trovando il linguaggio più adatto per farlo. Magari non tutti vedranno il nostro splendore interiore, ma qualcuno, prima o poi, lo farà. E quel qualcuno, varrà la pena di aspettare. La battaglia per far conoscere il nostro giardino interiore è lunga, ma la ricompensa, ne sono certa, è immensa. E allora, continuiamo a coltivare i nostri fiori selvatici, sperando che le farfalle, un giorno, imparino ad apprezzarne la delicata bellezza.
Considerazioni:
martedì 17 dicembre 2024
E' talmente sbagliato che non so nemmeno da che parte cominciare
venerdì 13 dicembre 2024
Normalmente odio la gente, figurati quella con cui devo lavorare
Anche quest'anno tira aria di cena aziendale, ne ho sentito parlare in pausa caffè, astenendomi dal commentare. Chi la desidera normalmente si aspetta che venga organizzata dagli altri, perché prendere l'iniziativa richiede tempo e pazienza. Innanzitutto serve stabilire il numero dei partecipanti, cosa non facile da ottenere, c'è chi pensa sia necessario presenziare con moglie e figli, ma devono chiedere. Quindi sino all'ultimo non sanno quanti sono, se potranno o magari arriva a sovrapporsi la cena aziendale dell'ufficio della moglie.
Poi bisogna decidere il locale in cui prenotare. E qui inizia una cernita ai limiti dell'incidente diplomatico, tra quelli che la vorrebbero nella pizzeria sotto casa, nell'osteria dietro l'ufficio o nel ristorantino del cognato. Poi quelli che: si ok ma sono: vegetariano-intollerante al glutine-al lattosio-sono a dieta-sono vegano o altre paranoie alimentari e quindi pretendono un menù che tenga conto delle loro patologie.
Per parte mia ho deciso di semplificare, non andrò mai e poi mai alle cene aziendali. Per arrivare a questa conclusione me ne sono bastate un paio. Non importa in quale azienda, sono tutte identiche. La tavolata diventa uno sciorinamento di lamentazioni, su ristorante, sui commensali (quelli distanti ovvio, i prossimi sono tutti simpatici) sui capi, sui cibi, su quanto e cosa mangiano i colleghi. In alternativa si continua a parlare di lavoro, a parlar male degli assenti, dei partner concorrenti e soci, il tutto condito dai soliti pettegolezzi da portineria.
Al termine arriva la questione conto, sono finiti i tempi in cui l'azienda offriva e per semplicità si paga alla romana, quindi ci sarà sempre chi si strafoga con la tagliata di manzo e chi paga a prezzo super pieno una margherita e una coca. Altre discussioni infinite.
Lo scorso anno pareva che partisse una nuova tradizione, coinvolgendo pure ex colleghi e gente andata in pensione, famiglie e qualche simpatizzante. Roba che manco l'ultima cena sul Monte Sion. Poi una serie di astensioni dell'ultimo momento ha bloccato ogni velleità ed è saltato tutto prima ancora che si accordassero sul locale. Che poi mi chiedo, ma se la cena aziendale degli apostoli è finita come sappiamo, perché mai accanirsi.
martedì 10 dicembre 2024
L'acqua si apprezza quando il pozzo si secca
sabato 7 dicembre 2024
Soddisfatti o rimborsati 🚘
Il suv da donna esiste: si chiama Xy e lo produce XPresentato nel 2024, Xy è il suv perfetto per te donna che lavora e che si deve muovere nel traffico cittadino: ampia abitabilità, maneggevolezza comfort di guida, bagagliaio capace.
Dice così la presentazione di una casa automobilistica (che non cito) in merito al nuovo arrivato in concessionaria, il suv da donna.
Spoiler non è rosa e nemmeno glitterato, non ha il pizzo sui sedili o la tappezzeria leopardata, e aggiungerei: per te donna che lavori (invece di stare a casa a lucidare le padelle) e devi portare i figli alla scuola sotto casa e poi andare al supermercato a fare la spesa, sei impedita a parcheggiare e non usi quello di tuo marito perché iddu, è maskio alfa e il suo Suv, come le mutande, non lo presta a nessuno.
Parafraso ed esagero, ma la moda del city suv ci ha preso la mano - le case automobilistiche lo spacciano con tutta una serie di favolose caratteristiche, paroline magiche per invogliare all'acquisto:
quattro ruote motrici = più sicurezzaassetto rialzato = superiorità
carrozzeria voluminosa = senso di protezione
E adesso, avendo esautorato il maschile, approdano al mercato femminile, quindi utilizzano un linguaggio psicologicamente convincente, che attinge a piene mani dai peggiori stereotipi di genere. Neanche a dirlo l'automobilista babbeo, che è diretto discendente del consumatore babbeo, appena riesce lo compra.
Il tutto da abbinare opportunamente a qualche tatuaggio tribale sull'avambraccio e l'immancabile smartwatch di ordinanza, l'abbigliamento è facoltativo, ma è importante atteggiarsi come Gianluca Vacchi anche senza possedere il suo patrimonio (stimato in diversi milioni di euro) e il suo ego (inestimabile).
Resta un fatto importante a mio avviso, i suv di qualunque tipo siano, sono molto più alti, larghi ed ingombranti delle normali automobili.
Per esempio la vecchia 500 misura 2,90 x 1,30 metri ed è alta 1,3 m, ma accanto ad un suv di 4,40 x 1,80 metri e alto 1,60 diventa un giocattolino, una scatoletta fragile e 'pericolosa da guidare' nel traffico frenetico; quindi il conto degli ingombri su strada è presto fatto. Tutto questo per dire che mentre le auto in circolazione sono sempre più grandi ed ingombranti, gonfie e lievitate come dei pandori, le nostre strade ed i nostri posteggi sono sempre della stessa misura.
martedì 3 dicembre 2024
Cervelli umani fritti alla fermata del treno
Questo video, ve lo consiglio proprio tutto; è tratto da un seminario di Daniela Lucangeli, laureata in psicologia dello sviluppo, e spiega in dieci minuti il meccanismo che ci rende dipendenti dagli smartphone.
In Italia il primo smartphone è stato venduto nel 1999, quindi sono 25 anni che li abbiamo in tasca, o in mano.
Personalmente trovo che l'impatto di questi dispositivi sul cervello umano sia stato devastante. Quindi se circolano più imbecilli del necessario, il merito è anche degli smartphone. A seguire mi sono chiesto se un effetto del genere si poteva prevedere prima di metterli sul mercato.
Due ipotesi si contendono la risposta: Complottista - Sì - ma al potere servono persone malleabili. Generica - No - come per la maggior parte delle cose in vendita il profitto annulla ogni remora.
La cosa tragica è che molte persone non si rendono conto di come questo dispositivo abbia cambiato la loro vita. Vivono in questa inconsapevolezza colposa. A volte mi guardo attorno per strada e vedo gente che lo tiene appeso al collo, o perennemente in mano, appena si siedono sul treno o sull'autobus, o si fermano al semaforo, lo consultano, se lo hanno in tasca lo estraggono appena possono, come dovessero ricevere con urgenza una notizia importantissima, e chi spedisce si aspetta un riscontro immediato, come alla comunicazione di un'effettiva emergenza.
Insomma questa faccenda ci ha travolto e le conseguenze si vedono. Venti anni sono un periodo di tempo sufficiente per rincoglionire almeno un paio di generazioni. Altrettanti sono utili a chi ne ha i mezzi per studiare il fenomeno.
Quello che ne vien fuori è preoccupante, principalmente perché non pare degno di proposte risolutive; se ne prende atto come di un'eclisse lunare. Viene anche da pensare che non sia necessario risolvere il problema, a chi gioverebbe? E non iniziate con quelle giustificazioni da crocerossine dell'umanità.
Tralasciando i problemi fisici che l'uso continuo dello smartphone, si aggiungono anche quelli cognitivi: approccio superficiale all'apprendimento, disattenzione, stanchezza, sbalzi d'umore, isolamento, perdita di controllo, ansia e depressione.
Altre preoccupanti novità sul furbofono che abbiamo in dotazione, si trovano in questo libro - lettura poco piacevole, che vi attiverà la consapevolezza di cagare in un campo di ortiche.
giovedì 28 novembre 2024
Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa
Ma perché si legge, solo per pensare ad altro? da cosa dobbiamo salvarci noi che leggiamo i libri?
Escludendo la letteratura scolastica e perfino quegli autori consigliati e obbligati da qualche professore di lettere, i manuali e tutto quello che si legge per uno scopo preciso, ecco, fuori da queste regole del buon lettore che vuole raggiungere un qualsiasi riconoscimento educativo, è possibile affermare che si legge per curiosità?
Mi accorgo che molti, leggono perché a scuola gli dicono di fare così, per costrizione, poi terminati gli studi alcuni proseguono a farlo, per abitudine, per molti invece l'unico altro scritto che prendono in mano, se va bene, è il manuale di istruzioni della macchinetta del caffè.
Tempo fa la commessa di una libreria del centro, mi disse: negli anni '80 vendevamo editoria giuridica ed anche romanzi, perché gli avvocati leggevano cose di qualità. Oggi le Gazzette Ufficiali le consultano on line e nei loro uffici hanno solo pratiche e faldoni. I giovani avvocati non leggono più romanzi. Ed io mi chiedevo: perché anche chi leggeva ha smesso di farlo?
Io leggo a singhiozzo, sul treno, a casa o dove capita se il libro mi prende, poi posso passare mesi senza sfogliare una pagina, mi dedico al blog, sistemo i post, faccio ricerche disparate nel web. In questo momento per 400 post pubblicati ho circa 300 bozze in attesa, che rimesto e riscrivo. Perché succede? non lo so, ma lo trovo divertente, il resto conta poco. Qualcuno legge, qualcuno commenta, altri pensano di dirmi quello che secondo loro dovrei scrivere nel mio blog. Scrivetevelo voi invece di dire agli altri cosa devono pensare. Principalmente leggo in cerca di ispirazione e notizie curiose.
C'è tuttavia un aspetto su cui rifletto spesso, ovvero scrivere mostrando realmente il proprio animo, senza vergognarsi o preoccuparsi di cosa diranno gli altri, i lettori. Agli scrittori famosi succede raramente, sono più impegnati a mostrare qualche capacità lessicale, formalismi ottocenteschi che ancora si trascinano dietro, per via di un'istruzione scolastica arretrata, che livella al ribasso, impegnata a formare menti ubbidienti ed ottuse, utili al regime. Insomma la scuola, nel senso più esteso del termine, forma i perfetti imbecilli che si vedono in giro, al resto delle patologie psichiatriche ci pensano le famiglie disfunzionali e gli smarphone.
Poi c'è chi scrive per lucidare il proprio ego, autocelebrandosi. Generalmente li riconosci sui social con velleità da influencer. I loro scritti sono mongolfiere di paroloni. E perché allora qualcuno li legge?
Ma tolte queste speculazioni, perché chi legge - legge? Avete anche voi in casa un'antibiblioteca che vi attende?
domenica 24 novembre 2024
Come evitare una Panda piena di suore
NON si può!
Invece oggi la Gallina Olandese litigava con suo Gallo, non saprei per cosa, ma si poteva sentire anche a finestra chiusa. Io ci godevo a sentirla cigolare con la sua vocetta acuta che attraversa mattoni e intonaco, e pensavo alla rottura di coglioni che deve rappresentare avere in casa una donnetta così, che strilla ininterrottamente dal mattino a colazione, sino a che non esci per disperazione verso le 10. Altro che uxoricidio.
Tuttavia ho scoperto che saperla agitata mi mette di buon umore e questa è una cosa inusuale, sarà pure che mi sta sul cazzo anche quando ride, per il suo sghignazzo isterico e più acuto della stizza e poi persistente più del necessario.
Già, ma qual è il 'necessario' in una risata? Non mi risultano regole, oltre quella del buon senso, tuttavia sempre più spesso quando sento ridere divento come il venerabile Jorge, la penso esattamente come lui; e non credo sia acrimonia, perché spesso il riso non è accompagnato da una sana ilarità, ma soltanto dall'esibizione di una giulività fittizia, esposta per generare invidia, quindi vuota della serenità che si dovrebbe accompagnare alla gioia.
domenica 17 novembre 2024
Merda o miele?
Leandro Lucas Gualtieri
martedì 12 novembre 2024
La natura non fa nulla di inutile
Dice così, Aristotele - e verrebbe da aggiungere qualcosa in merito all'utilità delle opere dell'uomo. In questo post parlerò di quattro dighe, e... spoiler, non finisce benissimo. Ma la cosa che più mi ha stupito è la perseveranza, l'incaponirsi a voler fare, anche quando l'evidenza mostra che è meglio lasciar perdere, non costruire, o se proprio si vuole, farlo con tutte le opportune cautele. Ma tant'è.
Insomma ecco cosa ho trovato in rete.
1923 - La Diga del Gleno - il disastro prevedibile - Risultato 356 morti
1935 - La Diga di Molare - un crollo senza responsabili - Risultato 111 morti
1963 - La Diga del Vajont - una tragedia annunciata - Risultato 2000 morti
1985 - La Diga della Val di Stava - la redditività al posto della sicurezza - Risultato 267 morti
II sec. d.C. - Dopo tali disastri, chiudo con una bella notizia; era molto tempo fa, diciamo 2000 anni fa per far prima, gli ingegneri romani decidono di costruire una diga. Siamo in Spagna, precisamente nella città di Almonacid de la Cuba. Ebbene quella diga è ancora al suo posto, e funziona perfettamente. Lo sappiamo perché recentemente è diventata famosa per aver salvato molte vite; le acque straripanti della diga, vengono deviate lungo il fianco della collina, lontano dalla città, evitando l'inondazione e danni alle case. E la diga non è crollata nonostante tutto.
domenica 10 novembre 2024
Non si può regnare innocentemente
giovedì 7 novembre 2024
I migliori alla fine se ne vanno sempre
sabato 2 novembre 2024
venerdì 25 ottobre 2024
Perché dovrei usare la cera sui miei diamanti
Fine.
Aggiornamento di sintesi - 29 ottobre 2024
domenica 20 ottobre 2024
La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti
venerdì 18 ottobre 2024
mercoledì 16 ottobre 2024
Un tempo qui era tutta campagna
lunedì 14 ottobre 2024
Un tempo qui era tutto biscotti
E i biscotti? quelli ce li mangiamo ancora anche se il lago è scomparso, e li producono altrove, ma posso dirvi che sono buonissimi.
giovedì 10 ottobre 2024
Chi muore giace, chi vive si da pace
Come Dina altri, genitori anziani, affaticati, afflitti, salutano i loro figli, liberati da un corpo difettoso, una crisalide che imprigiona le loro anime. Se la morte può considerarsi un sollievo, questi sono i casi in cui lo diventa.
lunedì 7 ottobre 2024
Genova e quell'insana attitudine all'alluvione
In questa foto del 1970 si intravede il tristemente noto ponte Morandi, inaugurato da soli tre anni già assisteva al primo di una serie di disastri più o meno naturali.
Eppure grandi opere, pure costosissime sono state intraprese, portate a termine perfino; ma le alluvioni si sono susseguite lo stesso, causando la morte di molte persone, danni stimati in milioni di lire e poi euro, e poi chissà. Resta la fragilità di un territorio ingannato dalla speculazione e dalla politica, frainteso dai geologi e mal tenuto dai suoi abitanti. Tutte queste concatenazioni generano ancora oggi disastri ad ogni temporale, e poco importa se ci si consola scomodando inondazioni centenarie a cui si sarebbe potuto mettere un riparo semplicemente facendo scelte serie ed oculate, ma siamo in Italia il paese della sciatteria, della mezza botta e della botticina, dell'accomodamento, del rattoppo, della faciloneria, della manutenzione carente invocata continuamente come malessere cronico. E poi parole e disposizioni certe certissime a cui non fanno quasi mai seguito i fatti.
E noi aspettiamo che le nuvole scompaiano, che i tombini otturati dall'incompetenza si asciughino e che l' "Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira, bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente".
giovedì 3 ottobre 2024
Hic et ubique - qui e ovunque
lunedì 30 settembre 2024
Con il senno di poi saremmo tutti fantastici
mercoledì 25 settembre 2024
Imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza
Leggere in giro frasi del genere mi fa bene. Arriva un momento in cui inizi a fare i conti, chi ti cerca e chi cerchi e infine pensi: mi risponde per educazione o vai a sapere perché, ma tutto si risolve in uno sterile colloquio, talmente superficiale da diventare una parodia.
Quindi ecco la regola che può diventare aurea. Personale. Soggettiva. POV insomma. Ma sempre di buon consiglio si tratta. Che volendo riassumere in sintesi comprensibile è: ma vaffanculo!
venerdì 20 settembre 2024
I cani hanno dei padroni, i gatti hanno del personale
lunedì 16 settembre 2024
Prendo tutto con ironia - perché non posso permettermi 30anni di carcere
martedì 10 settembre 2024
Le donne scopano chi vogliono, gli uomini chi riescono
lunedì 2 settembre 2024
Vedi a volte la vita come ti rigira la frittata
Insomma era lì che faticava a scendere dal predellino e l'ho aiutata ad arrivare al marciapiede. E così mi son detto: vedi un po', per anni fai la bottegaia bastarda, freghi soldi a mezzo quartiere e oggi eccoti qua. Ma l'ho aiutata lo stesso. Però la vita è una gran puttana, ed anche se certe cose non le meriti, ti arrivano lo stesso, nel bene e nel male. Quindi che fare? Leoni in bianco&nero o pecore a colori...
martedì 27 agosto 2024
Si dovrebbe essere sempre un po’ improbabili (*)
Era d'estate poco tempo fa
E sul tuo viso lacrime chiare