Gianluca è morto ieri notte, dopo tre mesi di ospedale. Lo racconta mamma Dina, parla con tono tranquillo, quasi sollevato. Gianluca era disabile, motorio, intellettivo e psichico, la madre lo ha cresciuto ed ha badato a lui per 56 anni. E' stata una prova durissima; crescere un figlio che non sarebbe mai stato indipendente. E nel frattempo la vita scorreva. Oggi Dina è sola, nella grande casa in cui ha vissuto con la sua famiglia, si è tolta un peso dal cuore; morire e lasciare suo figlio alle cure di estranei era qualcosa che non riusciva ad accettare. Nulla è come l'amore di una madre.
Come Dina altri, genitori anziani, affaticati, afflitti, salutano i loro figli, liberati da un corpo difettoso, una crisalide che imprigiona le loro anime. Se la morte può considerarsi un sollievo, questi sono i casi in cui lo diventa.
spero almeno il paradiso per queste creature
RispondiEliminaL'inferno lo hanno già vissuto
EliminaÈ un pensiero che invita a riflettere sulla forza interiore dei genitori che affrontano difficoltà così grandi. Un caro saluto!
RispondiEliminaSono riflessioni scomode che spesso si preferisce non fare.
EliminaCiao Marino
"Il dopo di noi" è un pensiero atroce, con cui ogni giorno, i genitori di figli disabili devono sopportare. E' una condizione tremenda e in questo caso la morte dei figli, li libera (per modo di dire) dal futuro senza di loro.
RispondiEliminanessuno si occuperà di loro come un genitore, e spesso se ne rendono conto
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