mercoledì 9 aprile 2025

Consigli per gli acquisti



Se non hanno quello che volete,

non ascoltate quello che dicono,

non c'è perdita di tempo più grande.

martedì 1 aprile 2025

Mamma, Tògnu u me tucche; tucchime, Tògnu, tucchime!

Siamo nel 1595 e in una camera da letto, un uomo e una giovane donna fanno il gioco dei ruoli. Lei si presenta di schiena, atteggiandosi a Venere Callipigia, che significa “dalle belle natiche”. Lui, con l’elmo in testa si atteggia a Marte, approcciandosi alle sue grazie con la tattica della mano morta, che molti secoli dopo verrà utilizzata anche in metropolitana.

Il quadro è stato dipinto da Lavinia Fontana, una delle pittrici più celebri dell'Europa rinascimentale. Prima di lei, decine di artisti si erano cimentati nell’immaginare come dar forma esplicita a questo particolare ‘lato B’ della dea, da Giorgione a Tiziano, da Paolo Veronese ad Annibale Carracci, ma nessuno aveva mai osato una trasgressione così sorprendente. Da qui l'abitudine di toccare le cose belle, siano esse quadri, statue o persone, ma con le statue risulta particolarmente facile.


(*) quanto al titolo del post (click)

sabato 29 marzo 2025

Breve storia di una coperta di lana

Al secolo: la coperta de LaGatta.

Un plaid di lana con disegno scozzese, acquistato nel 1998 a Sistiana. Il suo costo contenuto lo destinava a coperta per pic nic e campeggi, quelle cose da tenere nel bagagliaio e usare saltuariamente senza troppo riguardo, e questo fu il suo iniziale utilizzo.

A seguire fu usato per avvolgere una piccola gattina mal in arnese, recuperata per strada; e da lì LaGatta non si separò mai da quella coperta, al punto da eleggerla a sua cuccia. Complicato toglierla per lavarla, iniziava tutta una ricerca e guai a disturbarla mentre la usava.

Non ho mai capito perché LaGatta tenesse così tanto a quella coperta, la cercasse al punto di doverla portare in giro per casa. Ancora oggi, per individuarla la chiamiamo: la coperta de LaGatta (amore mio). Che a volte mi pare perfino di rivederla acciambellata sotto qualche risvolto.

mercoledì 26 marzo 2025

La velocità della luce non si può calcolare col nostro tempo


Erano le 11e30 del 26 marzo 1930 quando Guglielmo Marconi, dal suo yacht-casa-laboratorio ormeggiato nel porto di Genova, accende le luci del Municipio di Sidney dove sono le 20e30. Tutto comodamente in smart working. Da quel giorno sono passati 95 anni, ma è una ricorrenza forse inutile da celebrare. Sarà che Marconi ne ha combinate molte altre e questa è passata in sordina.

Detto ciò mi piacerebbe che qualcuno da Sidney provasse ad accendere le luci a Genova. E forse dovremo attendere 95 anni per rivedere accesi gli storici lampadari di Galleria Mazzini. Costruiti a Berlino nel 1870 e rimossi per il restauro della galleria, ad oggi non si sa che fine abbiano fatto. La questione torna periodicamente all'attenzione della stampa, perché è una notizia evergreen, sempre attuale e mai risolta. Devo ancora capire se per incapacità o per volontà, o chissà ... insomma per adesso di rimetterli dove erano non se ne parla. 
Motivo? 
I soldi per restaurarli sono finiti, eppure il conto totale del restauro dell'intera galleria da 5 è salito a 7 milioni. Troveranno gli altri soldi nel barile del PNRR? Non lo so.
Se li venderanno e tutto finirà a tarallucci e vino?
Per ora la scusa è che il soffitto in ferro della galleria non li regge in peso! 
E mi dico: ma se c'erano prima, dopo il restauro non avranno consolidato, rinforzato, ripristinato?
Pare di no. Non ci hanno pensato!
Non era previsto, non se ne sono accorti? Le domande rasentano il limite del ridicolo e mettono in discussione la professionalità di molte persone.
Per me queste cose restano inconoscibili e travalicano il mio raziocinio. 
Resta che il 'salotto buono' della città votata al turismo (di massa), non espone il suo meglio, lo tiene in soffitta, magari smontato in qualche cassa in attesa di tempi migliori, in attesa di soldi, di teste migliori, di volontà, di uno sponsor, di una promessa elettorale.
E in attesa di qualcosa o qualcuno, vi lascio una foto di com'era sperando che diventi come sarà. Magari con l'utilizzo di una lampada centenaria al posto di quelle led.


E poi, finalmente arriva il primo lampadario. Non vi nascondo una certa emozione...


giovedì 20 marzo 2025

Buttare il bambino con l'acqua sporca

Ogni tanto serve fare una bella pulizia di contatti su tutti i social e sulla rubrica del telefono. Se un tempo rovistavo nei cassetti e nelle scatole delle cartoline, per far posto, gettando lettere e biglietti di gente dimenticabile, oggi scorro FB ed un paio di altre rubriche digitali per scoprire persone di cui mi sono dimenticato semplicemente perché non hanno più risposto ai messaggi.
In queste liste trovo alcuni parenti, avendone molti e sparsi in giro per il mondo è anche facile perderseli, ma la cosa più fastidiosa sono quelli con cui c'è stata una certa interazione, anche interessante, che poi sono passati oltre. Ho pensato: magari gli sto pure sul cazzo e non lo dicono, preferendo defilarsi, salvo poi scoprire invece che mi contattavano per necessità, terminata la quale sono tornato ad essere un parente di vario grado che vive in Italia - al nord - in Liguria - a Genova - in centro - insomma geograficamente utile se parti per la Sardegna o per tutte le logistiche che mi geolocalizzano comodo. Nemmeno la soddisfazione di essere sfanculato per una qualche disfunzionalità familiare. Lo dico perché provate voi a dire la verità a certa gente e poi vedrete come svaporano risentiti.
In passato, si riallacciava, con una lettera, una cartolina, una telefonata. In tempi jurassici perfino un telegramma di condoglianze serviva a ristabilire la connessione.
Oggi lascio perdere e cancello, mi dico: non vale la pena, il tempo, il pensiero a rincorrere le persone, di qualsiasi grado siano. C'era bisogno di spazio ed è stato creato, si è creato, l'ho solo mantenuto libero questo 'spazio'.
Lo spazio serve sempre, anche nei rapporti interpersonali, posso applicare il metodo Fumio Sasaki - che diventa estendibile a quasi tutto e tutti. E passare da far posto nei cassetti, nella rubrica e poi nella vita, è un attimo. Lo consiglio.

sabato 15 marzo 2025

La nostalgia arriva quando il presente non è all'altezza delle aspettative


Ero in giro nel centro quando da una piazzetta fuorimano mi è arrivata alle orecchie la musica di una fisarmonica. Era una musica conosciuta, che non sentivo da moltissimo tempo. 
Così eccola e come d'incanto si sono materializzati nei miei ricordi, La Ninin che ballava con Sandrone, in quella pista da ballo improvvisata nel fienile di Luigiotto, quando c'era la festa del Paese e ci trovavamo tutti nell'aia grande per festeggiare San Fermo e la Madonna della Guardia.

Io li vedevo ogni giorno, La Ninin e il Sandrone, contadini dalle scarpe grosse, con i vestiti da lavoro, girare con la gerla e la zappa e poi eccoli lì, a ballare al suono della fisarmonica, leggeri come due farfalle, i volti rossi di sole e di vino, con i vestiti della festa che avevano l'eleganza semplice e la serenità del dopo guerra, il profumo di fieno, lavanda e polvere. Di legna e salsicce. 

Quale miracolo poteva mai averli trasformati, loro, per una sera, bellissimi. Tornati giovani ed innamorati e quella malinconia che gli brillava negli occhi, come di chi ha visto e sentito e rimpiange cose che altri non conoscono e mai conosceranno. Giusto il tempo di un giro di danza.

lunedì 10 marzo 2025

Anormali fantastici e dove trovarli

Potete avere paura di fare i genitori?
Ma cosa è successo negli ultimi trent’anni?
Non lo so, non capisco.
Siete genitori, una roba bella ma che impone anche avere dei superpoteri. Usateli, tranquilli.
Cercate di non avere paura di questo aspetto della vostra vita. Non dovete avere bisogno dell’approvazione dei vostri figli perché altrimenti, veramente, era meglio dedicarsi ad altro. Che so, un cane, un gatto, qualcosa di questo tipo.

Non è possibile che un genitore non riesca a muoversi in un perimetro di autorevolezza e che abbia bisogno che il figlio approvi le sue scelte: è aberrante. Non potete essere amici dei vostri figli, finitela. L’amicizia è un rapporto simmetrico.
Con voi, i vostri figli, un rapporto simmetrico non lo avranno mai».
Roberta Bruzzone

Queste parole sono tragicamente vere, ma non per una limitata porzione di genitori, per quasi tutti. Io li vedo: per strada, nei negozi, nei supermercati, all'uscita di scuola, al parco, queste madri tenute in ostaggio da bimbetti capricciosi, cresciuti in troppa bambagia e quindi rimbambiti prima del tempo geriatrico necessario. Questi padri che sembra abbiano generato un genio, lo esibiscono come fosse il figliol prodigo, pronti ad assecondare ogni richiesta. Allevano principini supponenti, addestrano principesse sul pisello, infanti esposti e farciti con i peggiori stereotipi, nella totale omologazione, nell' inconsapevolezza delle loro responsabilità. Abbandonati davanti ai furbofoni a sostituzione della babysitter. Sono patetici.

Ma a tutto questo c'è una soluzione...

"Fai di tuo figlio ciò che vuoi; e siccome sei un coglione, è giusto che tuo figlio divenga più coglione di te, un coglione perfezionato, adatto a vivere in un mondo di coglioni quale quello che tu, assieme a tutti noi, hai contribuito a creare. Non vorrai mica allevare un disadattato?"

mercoledì 5 marzo 2025

E vissero infelici e scontenti, perché costava di meno

La questione dei soldi che non fanno la felicità, diciamolo, è una bella favoletta consolatoria. Quindi? Potevo esimermi dal mettere alla prova la chatGPT con questa sconcertante verità?
Oppure è preferibile un finale da favola? dove comunque lei si sposa un principe?

Domanda: affermare che i soldi non fanno la felicità è una bugia, puoi argomentare in merito a questa frase che è solo consolatoria, usando un massimo di 100 parole?

L'affermazione che i soldi non fanno la felicità è una consolazione per chi non ne ha. La verità è che il denaro elimina stress e preoccupazioni basilari, apre porte a esperienze, cura la salute e garantisce sicurezza. Certo, un eccesso non garantisce la gioia, ma un'adeguata disponibilità economica è fondamentale per una vita dignitosa e serena, condizioni che contribuiscono in modo sostanziale al benessere. La felicità non è solo materiale, ma è innegabile che il denaro ne sia un tassello cruciale.

domenica 23 febbraio 2025

Non sono crudele, sono solo pragmatico

 

Ciao chatGPT: a cosa potrebbe pensare questa gatta di nome Nerina, che è rimasta chiusa fuori sul balcone, mentre i suoi compagni gatti stanno mangiando i croccantini?

Certo, ecco alcuni pensieri che potrebbero passare per la testa di Nerina, la gatta chiusa fuori sul balcone mentre gli altri mangiano:

Frustrazione e Immaginazione:

  • "Ma perché a me? Perché sono sempre io quella che rimane fuori?"

  • "Sentono l'odore di croccantini... li sento anche io! Mamma, perché non mi apri?"

  • "Chissà che festino si stanno facendo. Staranno spingendosi per arrivare al centro della ciotola, come al solito..."

  • "Spero che non lascino neanche una briciola per me..."

Tristezza e Solitudine:

  • "Mi sento esclusa... voglio anche io mangiare con loro."

  • "Qui fuori fa freddo, non voglio stare da sola."

  • "Magari mi dimenticano qui... non mi vogliono più bene."

Pianificazione e Speranza:

  • "Se mi metto proprio qui davanti, magari mi vedono e mi aprono."

  • "Forse se miagolo forte, la mamma si accorge che sono qui."

  • "La prossima volta mi nascondo e non mi faccio beccare fuori!"

  • "Speriamo che almeno mi facciano entrare presto."

Osservazione e Invidia:

  • "Vedo le loro codine muoversi felici... loro sì che si stanno divertendo."

  • "Oh, guardali come mangiano veloci! Non hanno proprio modi!"

  • "Almeno avessi io un piccolo croccantino..."

Un po' di Rassegnazione:

  • "Vabbè... aspetterò. Tanto prima o poi mi faranno entrare."

  • "Magari dopo mi offrono un pezzettino di quello che è avanzato."

In sintesi, Nerina è probabilmente un mix di frustrazione, tristezza e un po' di speranza. Vorrebbe tanto essere dentro con i suoi compagni a godersi la cena.

mercoledì 19 febbraio 2025

Meglio ricchi e stanchi o poveri e riposati?

Vi basterebbero 165mila dollari (euro) sul conto corrente, oppure li preferite cash?
Non so come abbia fatto i conti Olga - che trasforma gli esperti in star... ma bene così!

sabato 15 febbraio 2025

Se vedi una merda sul marciapiede la schiacci o la scansi?

E mi auguro che il tipo l'abbia scansata, perché davvero non capisco la necessità di certa gente a dover mettere i piedi ovunque, e mi chiedo: ma in casa loro faranno lo stesso? metteranno i piedi sul divano o sulle sedie della cucina?

Insomma ci siamo paranoiati per due anni, arrivando a lavare le strade con il cloro, toccando vette di disinfezione inimmaginabili e adesso che i marciapiedi sono un nastro di escrementi di cani, sputi e rifiuti di ogni genere, c'è gente che si sente a suo agio così.

Tuttavia impossibile sistemare la questione, passa il controllore e lo invita a togliere le scarpe dal sedile, si infastidisce e lo fa giusto il tempo di vederlo passare, per poi riprendere come nulla fosse. Se qualche passeggero protesta, la risposta è: è tuo il treno?

A quel punto inizia un dibattito inconcludente sulla necessità delle persone a sedersi sul pulito, poi magari un bimbo ci posa le mani e le mette in bocca. Ma nulla, loro sono liberi, creativi e contro il sistema, quindi via così, che gli arroganti conquisteranno il mondo.

lunedì 10 febbraio 2025

L'unica via di salvezza è il crimine

Nella foto si vede la chiesa di San Rocco a Camogli, accanto, sulla sinistra c'è il Castel Dragone. Tutto questo fa del luogo un posto suggestivo per i fotografi, ma anche per tutti coloro in cerca di scatti romantici. Il posto diventa ancora più affascinante durante le mareggiate invernali.
Sin qui tutto bene, ma come sempre quando gli imbecilli ci si mettono d'impegno poi le cose vanno in vacca. (Tipo come a Roccaraso, tanto per fare un esempio recente). Risultato?
L'ordinanza che vieta i selfie in caso di mareggiata. La racconta questo articolo; ma io resto sgomento. Principalmente per il tempo che un consiglio comunale è stato costretto a perdere dietro ad una questione diversamente risolvibile con il buon senso. Dopo i limiti di velocità definiti sulle capacità di guidatori minus haben, la jungla di divieti, balzelli e controlli per tutelare o reprimere atti inconsulti e stupidi, è sicuramente destinata a salire vertiginosamente. 
Ma resto scettico sull'effettiva utilità di tutto questo, che dovrebbe proteggere persone con una percezione della realtà talmente sfalsata e distorta dall'utilizzo del furbofono, da non percepire il rischio che le proprie azioni hanno sugli altri e perfino sulla loro incolumità. 

Una complessità legislativa che dimostra la perdita del raziocinio e chissà come evolveranno tutte queste ordinanze. Per parte mia inizierei a fare un po' di triage, lasciando agli aspiranti selfie-suicidi la libertà e l'onere delle loro azioni. Se volete chiamiamola selezione naturale.

martedì 4 febbraio 2025

Le tre sorelle

La Bellezza nacque nel 1563 e si capì subito che sarebbe stata la preferita. La maggiore delle tre sorelle, sin dai primi anni colpì per il suo splendore, vanto ed orgoglio, fu immortalata da molti pittori ed artisti che vollero ritrarla assieme alla sua famiglia.

La Semplicità nacque nel 1565, senza le civetterie della sorella maggiore, fu apprezzata per spontaneità e naturalezza. Una dote che mantenne nel tempo.

La Fortezza nasce nel 1567, ultimogenita ma non per questo meno amata, fu soprannominata così per il suo aspetto robusto, una tempra anche spirituale e morale. Divenne presto un punto di riferimento per coloro che la frequentarono; uno tra i tanti, Giacomo Casanova.

mercoledì 29 gennaio 2025

Il passato messo a reddito fa una certa tristezza

Ed eccola qui una delle 55 fontane che ha inaugurato Gualtieri. Che a Roma tra aprire porte e inaugurare restauri c'è solo l'imbarazzo della scelta. Cominciata nel 1732, fu infine affidata nel 1759 a Pietro Bracci aiutato da suo figlio Virginio. I due completarono l'opera, che venne inaugurata nel 1762. I lavori furono finanziati per 17.647 scudi. Questi fondi furono in parte raccolti grazie alla reintroduzione del gioco del lotto a Roma.

giovedì 23 gennaio 2025

I danni prodotti dalle persone stupide sono maggiori di quelli causati dalle persone malvagie

Dice così Robert Greene, Ma qui c'è da chiedersi se dietro alla catastrofe californiana ci sia la stupidità oppure la malvagità. Comunque sia una parte di me plaude alla grande pulizia del litorale generata dall'incendio. Era chiaro che tutte quelle case di legno costruite così attaccate prima o poi avrebbero causato qualche casino. Poi penso al grande incendio delle Hawaii del 2023, e la dinamica mi pare la stessa. C'era pure una teoria complottistica che voleva l'incendio innescato dolosamente dagli speculatori statunitensi, la mancanza di acqua negli impianti di spegnimento, i ritardi nell'intervento dei pompieri. 
E adesso invece? A chi diamo la colpa di questo disastro?

sabato 18 gennaio 2025

Barpi-Chillotti - atto finale

I palazzi di villa dei Barpi-Chillotti hanno rappresentato uno dei pilastri della storia sociale ed economica del Borgo dei Pescatori. Sin dal XVI secolo la villa divenne il simbolo del potere dell'oligarchia aristocratica e della ricca borghesia mercantile, per le quali era lo specchio del palazzo padronale: fuori le mura si portavano il lusso e la magnificenza che si vivevano nelle dimore cittadine.


Più di una decina erano le ville sul territorio del Borgo dei Pescatori, un sistema di dimore in parte andate perdute, per la maggior parte oggi in decadenza o destinate ad usi diversi, che però lasciano intravedere, l'opulenza di una famiglia divenuta incredibilmente ricca grazie alle proprie capacità imprenditoriali e politiche.

sabato 11 gennaio 2025

Barpi-Chillotti - memorie di una dinastia


Palazzo Barpi-Chillotti è un edificio probabilmente risalente a fine ‘500 (non si conosce con precisione la data di costruzione), la famiglia si insedia nel tardo ‘500 nel Borgo dei Pescatori con un gruppo di ville destinate alla villeggiatura estiva, tutte caratterizzate dalla struttura architettonica del filone alessiano diffuso dagli allievi.
Secondo una planimetria del 1757 era di proprietà del Magn.co Alessandro Pinelli, assieme ad altri edifici, passati nel corso dell'ottocento alla ditta di confetture Francesco Segalerba & Fratelli, venne poi adibito ad uffici e abitazioni private.

Posta lungo il litorale, la villa presenta un impianto cubico regolare, con caratteristico tetto a padiglione; è costituita da un piano terra con un ammezzato sopra; un piano nobile, anch’esso con un ammezzato sopra; ed un piano sottotetto. La facciata principale, rivolta verso il mare, da cui era lambita e forse anche minacciata di inondamento nei casi di mareggiata se non fosse stata eretta leggermente sopraelevata rispetto all’arenile, è senza terrazze né balconate; ha sette grandi finestre equidistanti. Sopra l’ingresso, spicca lo stemma della famiglia Barpi-Chillotti Pinelli. Anticamente la proprietà era dotata di un ampio terreno, ancora visibile nelle planimetrie del 1773, allora esteso verso monte sino alla strada collinare, coltivato con grande effetto scenografico a giardino all’italiana, orto e frutteto. 
L’apertura della ferrovia e relativa strada carrabile, tagliarono questi terreni che vennero poi invasi da costruzioni industriali della Società Fratelli Segalerba, sconvolgendo la loro naturale bellezza. Lo sbancamento del colle e, negli anni ’80, la costruzione dei grattacieli, hanno rivoluzionato l’insieme, generando uno spiazzante accostamento antico-moderno. 

L’interno del palazzo fu modificato dagli ultimi proprietari, specie il piano nobile adibito ad abitazioni, così come l’ammezzato superiore, al punto che ora è difficile leggere le antiche strutture. Vi erano due ingressi, per offrire continuità a chi entrava, tra l’interno e gli ampi spazi posteriori del giardino. Rimangono indenni lo scalone – in ardesia come da antica consuetudine genovese, a tre rampe disposte a C e sboccante al piano nobile presso la loggia, da tempo non più utilizzata e tamponata – ed in parte le cucine poste nel sottotetto; queste interamente decorate con dipinti che sottintendono cosa poteva esserci di decorativo nelle sale del piano nobile, prima delle ristrutturazioni. 
Il palazzo nel 1963 fu inserito negli edifici protetti e vincolati. Questo atto presumibilmente salvò il palazzo dalla demolizione, ma ne fermò l'utilizzo causandone il progressivo abbandono. Attualmente si presenta in uno stato di completa incuria, con un forte ed evidente degrado, denotato da caduta di calcinacci e simili.

sabato 4 gennaio 2025

Barpi-Chillotti - amabili resti

Qui giace

Maria Madd[alen]a Barpi-Chil[lotti] in Pinelli 

devota figlia di Agostino e Maria Ce[cilia]
da crudele morbo str[appata] all'affetto dei suoi
ad anni 23
il suo ric[ordo] di sposa semplice e onesta 
rimanga vivo nel rimpianto della sua famiglia 
e di quanti la [conobb]ero e l’am[arono]

Resa quasi illeggibile dal tempo e dai passi devoti dei religiosi, questa lastra pavimentale suggerisce poche righe da cui trarre alcune considerazioni.
Forse l'ultima discendente della sua nobile e laboriosa stirpe, possiamo legare la sua scomparsa alla grande peste che devastò la Repubblica due volte nel giro di venticinque anni; nel 1630 e nel 1656 e provocò la morte di più di centomila persone. Gli storici stimano che morirono in media più di mille persone al giorno: una ogni due minuti circa. Numeri impressionanti che lasciarono la Repubblica con il 75% di abitanti in meno. Ed il borgo dei pescatori non fu risparmiato, passando da 4200 anime a poco più di 1000. Altro non sappiamo, essendo il voluminoso carteggio dei Barpi-Chillotti perduto nella devastazione della IIGM. Ipotizziamo perciò che alla morte di Maddalena, l'immenso patrimonio di ville familiari all'epoca ancora esistenti, finisca in eredità ai Pinelli.