giovedì 16 dicembre 2021

Tazze pazze e la doppia cinquina

La tazza dei pionieri - mi accompagna in ogni campeggio, anche se ha una piccola ammaccatura che la rende pericolosa; è di ferro smaltato, forgiata nelle fabbriche dell'ex Jugoslavia, mi fu regalata come ringraziamento, questo spiega i cuoricini. Molto comoda anche in cucina, per evitare di scaldare il latte nel bricco e travasarlo in tazza. Unica cautela controllare la temperatura del contenitore per evitare di scottarsi.

La tazza di Gian - un ex collega d'ufficio me la regalò per la riffa di natale. Non mi aspettavo potesse pensare a qualcosa di così casalingo, io avevo portato un banalissimo libro, credo qualcosa di Calvino. La marca è quella di una catena di case da tè nata a Bolzano e diffusa principalmente nel nord Italia. I loro prodotti sono ottimi ma costosi. Raramente mi servo da loro anche se hanno miscele molto particolari, tuttavia non sono ancora diventato un fanatico delle tisane per avere una fornitura così specializzata.

Tazza del Rex - presa coi punti del latte e copia delle tazze di bordo, ho comunque il dubbio che usassero delle mug da tisana negli anni '30. Tuttavia ne apprezzo la forma e la qualità della porcellana. In certi periodi è sempre in giro per casa, poi passa 'di moda' e torna nello scaffale a disposizione del primo che la trova utile.
Tazza in vetro - comprata all'Ikea per due euro, quando ero in vena di creare una certa diversità tra le tazze di casa, costa poco e poco vale. Il vetro si è rigato quasi subito, ed è fastidiosa da tener pulita perché il calcare la macchia e si vede subito, quindi dopo il lavaggio andrebbe asciugata. Non è proprio tra le mie preferite, ma è utile come misurino per fare i biscotti o le torte con quantità a tazza. Forse dovrebbe avere un piattino in vetro, ma non era in vendita e poco importerebbe averlo.
Tazza Ginkgo - anche questa arriva dall'Ikea, era all'angolo delle occasioni assieme a due altre compagne, sporche di vernice e polvere. L'ho presa perché la sua decorazione ricorda molto quella del bordo del soffitto del salotto, fatta con foglie di ginkgo biloba stilizzate, inoltre il verde è in tono con il dominante della cucina. Porcellana robusta, made in Thailand, è molto comoda e la uso spessissimo, la sua capienza è perfetta per la cioccolata.
Tazza Hag - la provenienza di questa tazza è sconosciuta, ma dal logo immagino sia un residuo sponsorizzato del bar di NonnoAngelo. Un po' di ricerca mi ha portato a scoprire che "nel 1905, Ludwig Roselius della Kaffee Handels Aktien Gesellschaft (HAG) di Brema, mise a punto il primo processo di eliminazione della caffeina".
Il design vintage la rende inusuale, tuttavia è troppo grande per il caffè della moka, e troppo piccola per il té. La uso per il caffè lungo, o addizionato con panna o latte. Si vede che è stata usata molto per l'opacità dello smalto.
Tazza old england - l'ho acquistata al mercatino delle pulci di Portobello Road, nell'incredibile quantità di paccottiglia che c'era in quella bancarella la trovai simpatica. Semplice ceramica con fabbricazione a stampo, immaginetta romantica, abbastanza dozzinale, penso siano le classiche tazze della aunt Mary. Ma il prezzo era talmente ridicolo che l'avrei comprata comunque. Non è stato facile portarla intera in Italia, ma ha viaggiato dentro un paio di scarpe robuste.
Tazza corsa - comprata in una bottega artigiana di Bastia, la ceramista le faceva in diretta, con argilla e tornio, esponendole assieme a tutta una serie di altre ceramiche. Lo stile è molto rozzo, quasi medioevale,  però ha una forma perfetta per stare in mano e mantiene molto bene il calore, ed è abbastanza grande per tenere caldo il caffè e permettere di viaggiare nel tempo. Assieme avevo comprato anche un barattolo per il miele e una ciotola di cui si sono perse le tracce in qualche trasloco. 
Tazza della frutta - ne ho due, e sono in ceramica ordinaria di pessima scelta, le uso poco perché sono ruvide all'interno e quindi difficili da tener pulite, ho anche pensato di buttarle per sostituirle con qualcosa di più decente. Ma aspetto l'occasione giusta, magari una permuta al mercato dell'usato dove a volte transitano occasioni spettacolari. 
Coppa hotel Dieu - copia dei boccali usati nel famoso edificio parigino, che fu ricovero per i poveri e poi ospedale in cui tanta vita è passata. Una parte è diventata museo e racconta la lunga storia della beneficenza. Bella forma e belle proporzioni,  ma è inutilizzabile con qualsiasi liquido, il metallo infatti lascia un sapore amaro in bocca. la uso per contenere i cucchiaini da portare in tavola quando ci sono ospiti.

4 commenti:

  1. La tazza Hag è deliziosa!io credo che userei sempre la tazza di Gian!

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  2. gran bei pezzi da collezione, chissà se col tempo arriveranno ai valori dei pitali

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