Abita a Cornigliano, non c'è differenza!
Era la battuta, cinica ma vera, destinata a coloro che per ragioni economiche o lavorative sceglievano di trasferirsi a Cornigliano; quartiere che ancora oggi rappresenta una iattura, pure se hanno riqualificato, ripulito, sistemato, piantato alberi in luoghi improbabili, sistemato strati di erba al posto del cemento sbriciolato dall'acido dell'acciaieria, rappezzato tutto il rappezzabile, verniciato di rosso panchine che mai nessuno userà per lo scopo per cui sono preposte.
Mi sono chiesto se fosse possibile rendere questo disastro con una foto, ed avevo scelto la panoramica precedente, ma non è efficace. Poi per caso ho trovato queste due immagini che rendono esattamente quello che volevo raccontare. Tra i due scatti ci sono circa ottant'anni di distanza, in cui addensare lotte sindacali, inquinamento, lavoro e società operaie, scioperi e cortei, sviluppo, progresso, ricchezza e benessere, PIL e boom economico.
Quando attraverso Cornigliano, mi chiedo se valeva la pena distruggere una località balneare in nome del progresso.
Ma i ricordi si fermano ai racconti dei famigli, con l'arrivo degli alleati e una festa dei liberatori nei saloni del requisito castello dei Raggio, "memoria rimpianta di una bellezza svanita" come ricordano i più romantici (*cit.); quella sera in cui si respirava odore di mare, sigarette americane, sudore e dopobarba, le prozie sognavano il futuro alle dolci note di Wang Wang Blues. Era il 1946 dicono.
Mi ricordo quando mi recavo al lavoro, nella stazione ferroviaria di Cornigliano aleggiava sempre una strana nebbiolina prodotta dall'acciaieria. L'odore acre che aleggiava nell'aria impediva di respirare. Sicuramente era meglio quando i nostri antenati si recavano in quei luoghi per godere del mare. Buona domenica.
RispondiEliminapenso a tutti quegli abitanti che hanno vissuto in diretta quella mutazione, vedendo sparire la spiaggia
EliminaCornigliano, e la sua gente, vittima della più grande devastazione urbanistica industriale, forse, del mediterraneo occidentale europeo. Persone che han resistito a tutto....
Elimina... 80 anni in soli ... 80 anni? Attila non avrebbe potuto far meglio...
RispondiElimina... però alla fine non ho capito ... Lella nel frattempo è morta? ...
Eliminanon lo sappiamo, sicuramente ha dei problemi respiratori dovuti all'inquinamento - pare infatti che in quel quartiere ci sia un'alta incidenza di cancro al polmone
Eliminapil: progresso ingannevole liberista :)
RispondiEliminaciao
ciao LiberoPoe
Eliminaciao
Eliminaerano i primi insediamenti consumistici come la raffineria che avevamo vicino trastevere
RispondiEliminae adesso sperano nel turismo...
EliminaA Spezia pure ha perso i suoi stabilimenti vip, bazzicati pure dai Savoia. Il risultato è che una città sul mare, non ha il mare e gli spezzini devono andare a Lerici o in Palmaria.
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