sabato 21 ottobre 2023

Stare in chiesa non significa essere credenti

In sostanza, l'abito non fa il monaco ed altre faccende simili.

Tuttavia c'è ancora chi ci crede, ed io nemmeno me lo spiego il fervore religioso di alcuni, pure davanti a certe evidenze razionalissime. Per esempio l'altro giorno ero in duomo e accompagnavo alcuni amici in visita ad una delle bellezze medioevali genovesi, con tutte le storie e le ricchezze che la cattedrale si tira dietro da secoli, e vedo una tipa sulla quarantina, che tocca la statua della madonna, recita una specie di breve preghiera che conclude con il segno della croce e silenziosa e se ne va. Penso felice e protetta, o va a spere quale sicurezza o certezza le ha dato fare quel rituale.

Una parte di me la ammira, una parte di me pensa ad una povera illusa, una terza parte di me si sconforta al pensiero che abbia dato potere alla Vaticano SpA.

Quindi vi racconto queste due storielle agiografiche, e poi ditemi voi.

Siamo a Serravalle in Veneto, corre l'anno 410 e nasce Augusta, ora la storia completa non ve la racconto, ma a detta degli storici questa bimbetta è già in odore di santità dalla nascita. Comunque presto diventa cristiana, in una comunità di pagani, siccome è una convertita la sua fede è ferrea, alterna la preghiera all'esercizio della carità, perché le era stato insegnato che nel Vangelo i poveri, gli ammalati, i piccoli, gli umili, occupano il primo posto. Insomma come da manuale della perfetta aspirante santa. Ma al padre l'attività non piace, perché è pagano, quindi cattivo e despota, ma quando cerca di smascherarla, lei, per dimostrare quanto fosse in odore di santità, trasforma il pane in fiori per nascondere il fatto che stava aiutando i poveri, nonostante il veto del padre pagano e quindi despota.
Così si indispettisce per la disobbedienza della figlia ai suoi ordini e la fa torturare, ma lei niente, allora la decapita risolvendo la questione disciplina in modo definitivo.

Diversi secoli dopo, a Lucca, nasce Zita, è esattamente il 1218. La bimba cresce nella povertà, ma questo non le impedisce di essere buona d'animo. Non appena trova lavoro infatti, si dedica alla carità, e qui abbiamo nuovamente il mood dell'aspirante santa, che pensa ai bisognosi anche in detrimento di se stessa. Quindi porta il pane ai poveri, prendendolo dagli avanzi della tavola del suo ricco padrone, che è cristiano, ma in quanto ricco non gode di buona fama nel Vangelo, penso per via della questione del cammello e della cruna dell'ago. Comunque sospettando di essere derubato, costringe la domestica ad aprire il grembiule e, sorpresa, al posto del pane vi trova dei fiori. A questo punto il miracolo è bello che pronto e Zita passa di tutto diritto ad essere la protettrice delle colf. 
Nota a margine: morirà di morte naturale a sessant'anni, niente torture ma tanta stima ed affetto. Il fatto che il suo corpo si sia mummificato naturalmente, poi, testimonia che è santa verace.

Cosa ci dicono queste due storielle? che la questione di rubare il pane ha moltissimo appeal sul pubblico, che i cattivi o sono pagani o sono ricchi, ma soprattutto che una donna che pensa ed agisce per i fatti suoi senza il controllo di un uomo va punita, oppure la spunta se mente.

Immagine a compendio del commento di Giovanni (*)

E vissero tutti felici e contenti.

15 commenti:

  1. La fede non chiede di essere capita. Ci sono molti ambiti della nostra vita che sono extrarazionali, ma pienamente legittimi. Vedi l'amore.

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    1. l'importante è non cadere nel fondamentalismo e troppo spesso le religioni vanno in questa direzione

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    2. il fondamentalismo è traversale a religioni, ideologie, usi e costumi. E' confortevole perché finisce credenze di certezze, spegne lo spirito critico.

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  2. il pane mi piace parecchio sulla tavola. anche i fiori mi piacciono. ma li lascio al loro posto.
    a me le due storie dicono che ci sono alcune persone caritatevoli e altre meno.
    fanno rispettivamente bene e male? mi paiono riconoscibili. non giudico.
    lieto giorno

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    1. alcuni fiori sono pure commestibili...
      di fondo in queste storielle c'è l'imposizione di volontà verso il prossimo... figlia o serva che sia.

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  3. oggi se dai meno di un euro di carità, rischi brutto, rischi eppure siamo 8 miliardi di residenti ma qui da nojos per fortuna er pan non manca, al limite se offri un panino ar derelitto de turno capace che se magna solo er companatico e butta er pane

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    1. il mendicante medio vuole il soldo, del cibo non sa cosa farsene

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  4. Il Vaticano è uno stato politico/religioso.
    Chi crede
    chi ha fede
    é un bisogno ............ che viene chiamata vigliaccheria.
    Un detto dice: aiutati che Dio ti aiuta ma prima viene aiutati .........

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    1. (*) ti rispondo con l'immagine...

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    2. Interessante. immagina un salvadanaio.

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    3. e chi più avrà donato, più avrà... nel regno dei cieli ovvio

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  5. La Chiesa é una tragedia..vorrei il Papa attivo in missione di pace..ma si limita a pregare dal balconcino..

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    1. che molto comodo contando che il Vaticano è azionario di molte fabbriche di armi

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  6. Conosco persone che frequentano la chiesa che dovrebbero vergognarsi del loro comportamento ignobile. Questo papa non lo tollero anche per i suoi trascorsi. Io sono atea ma mi comporto sicuramente meglio di certi credenti perché in me esiste l'etica e il rispetto per gli altri.

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    1. l'ipocrisia è uno dei peggiori aspetti di chi pensandosi credente si sente migliore degli altri

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