domenica 1 ottobre 2023

Ortopedia lessicale

Ovvero: Risignificare le parole per non farsi sfuggire la realtà.

Mentre si discute sul concetto di margine, come confine o come atteggiamento sociale e su molti altri aspetti che questa parola può assumere, mi distraggo e mi guardo intorno, in questa tavola rotonda o pseudo tale.

Insomma che anche questo gruppo è qualcosa da cui mi sento distante, che osservo ed in cui nemmeno ho voglia di fare volontariato, benché da diverse parti sia passato il messaggio di associarsi; anche E. vorrebbe farlo, mentre R. ne parla come di un'eventualità da valutare per una crescita culturale interiore, e bla bla bla, insomma rimanda con eleganza.

La solfa è sempre questa, ricorrente, associati dacci i soldi dell'iscrizione e poi partecipa a quello che organizziamo noi che siamo i soci anziani e decidiamo per tutti. Fine. Una sorta di socio vacca da mungere, da teleguidare per far numero e sentirsi inclusivi, perché c'è la legge dei grandi numeri, come i followers, ma più concreti.

Al contorno di questo c'è una serie di cocchi di mamma, viziati rampolli di una borghesia che si uniforma nell'abbigliamento 'alternativo' e nella frequentazione di certi locali, quelli giusti, in certe zone, di certe persone, tanto radical chic da girare in green bike, vestire indy, mangiare bio, ma quando necessario meglio il suv di papy con l'aria condizionata, gli occhiali Rayban a specchio e la camicia firmata Bonino.

Nel mucchio, bellocci beccafiga che cercano la tipa di buona famiglia, ma alternativa, non troppo snob ma nemmeno la borgatara che li metterebbe in imbarazzo alla cena in casa dei parenti. Quella che riesce a distinguere una forchetta da pesce da una da frutta e se occorre mette la collana di perle, quella che la nonna le ha regalato per la maturità, ma poi vuoi mettere la cavigliera in argento comprata in Marocco, in quel villaggio sperduto dove ha dormito nelle tende dei beduini attraversando il deserto?

Quella che la da, ma non a tutti, non come la borgatara che lo fa sapere alle amiche, lei te la da con classe, da donna emancipata, mica da affamata di cazzo. Quella che ok il tatoo, ma sulla spalla e molto discreto, bene pure il piercing alla lingua, o magari all'ombelico, ma poi lo toglie quando fa il primo colloquio di lavoro, e se non la assumono pazienza, ha sempre una scrivania pronta nell'azienda di famiglia, in cui fare la gavetta cominciando dall'amministrazione.

Decisamente quello con la maggior puzza sotto al naso sono io, e mi chiedo dove sia finita quell'indifferenza che mi permetteva di andar d'accordo quasi con tutti.

7 commenti:

  1. ancora puoi permettertelo, ma poi da vecchio, anche se non rincoglionito, me ariccomanno
    segnete, che fanno gite, vacanze, escursioni

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    1. finirò a fare le gite in pullman dove dopo il pranzo ti vendono le pentole

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  2. Insomma li lasci perdere?
    P.s. Ieri un buon ristorante a Casella!mi è piaciuto tantissimo!

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    1. decisamente la mia misantropia sta crescendo - a Casella ricordo il Ristorante in Piazza xxv aprile... gradevole e buon menù

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    2. La misantropia, il cinismo sono, come diceva Pornoromantica, degli idealisti, dei grandi amanti.
      Una persona che ama la vita non puo' che rifuggire dalle nauseanti, orribili ipocrisie che sono la moda massima, piu' ambita, tra i moralisti, in ogni tempo.

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