domenica 8 ottobre 2023

Il tempo risolve la maggior parte delle cose.

E quello che il tempo non può risolvere, lo si deve risolvere da soli

Dice così Haruki Murakami, l'ho letto su un biglietto che ho trovato come segnalibro.
E ci riflettevo mentre leggevo la notizia del ritorno delle cimici dei letti, Parigi ne è infestata, le scomode bestioline si annidano nei sedili dei cinema, in quelli dei treni o del metrò, sugli autobus, nelle camere degli alberghi. Facilissimo quindi che si attacchino sugli abiti per poi ritrovarsele in casa. La lotta prevede una minuziosa pulizia degli ambienti, il lavaggio di tutti i tessuti, l'uso di prodotti insetticidi. Da cosa siano portate per adesso non è dato saperlo, ma la questione è arrivata in parlamento, la sanità pubblica ne è preoccupata, principalmente perché una città sporca non attira turisti. 

Un mio primo pensiero è stato verso i cari vecchi sedili di legno, un tempo così diffusi e facili da pulire e mantenere. Li trovavi sui treni, negli autobus, nelle sale d'aspetto delle stazioni.
Un'altra cosa che mi sono ricordato è stato un racconto di ZiaMaria; un giorno le chiesi cosa fossero quelle bruciature sulle spalliere del letto. Lei ci pensò un po' e poi mi raccontò la storia di quando ZioAngelo tornò dal fronte per una licenza, era il 1942, e si portò nello zaino le cimici dei letti. La casa ne fu immediatamente invasa, all'epoca non era così facile trovare prodotti per debellarle, per il DDT bisognerà aspettare l'arrivo degli Americani, quindi ci si doveva arrangiare; così per eliminare le uova che si annidavano negli angoli, fu usata la fiamma della candela. Da lì le bruciature che rimasero e che ancora oggi raccontano a chi sa guardare, gli anni difficili del conflitto.

Noi che recuperiamo i ricordi, queste testiere le abbiamo care. E senza saperne la storia, quelle macchie sono solo macchie. Le cimici scomparvero, anche facendo bollire le lenzuola, lavando con il sapone di Marsiglia i vestiti e la biancheria. Le cimici dei letti, si tenevano lontane mettendo un piattino con dell'alcool o del petrolio sotto ai piedi del letto, per impedire che di notte salissero dal pavimento in legno in cui potevano essersi nascoste. E poi l'aglio, strofinato nei punti strategici per tenerle lontane. Questo e molti altri trucchi mi raccontò ZiaMaria, ed all'epoca pensavo che le sue soluzioni fossero qualcosa di inutile per un problema lontano, un racconto di rogne oramai risolte. E invece...

9 commenti:

  1. Leggendo le parole di Murakami pensavo: quello che il tempo non risolve..può fare a meno di noi.. 😁

    RispondiElimina
  2. col tempo, le cimici e le mazzate i mortidifame si elimineranno tra loro tornando a numeri più accettabili per le risorse del pianeta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. a questo punto mi aspetto una rivalutazione dell'olio di ricino

      Elimina
  3. Mi segno il post, perché non si sa mai, con l'aria che tira!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. i rimedi della nonna in certi casi restano la cosa più economica e facile da fare

      Elimina
  4. Qui siamo infestati dalle cimici grigie. Che, peraltro, si infilano anche nei tessuti. Caldo torrido, siccita' estrema, cimici xeno.
    Brutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sono ricomparse pure certe malattie che si pensava debellate, come la tubercolosi

      Elimina
    2. La scabbia, febbre gialla, cicongugna o come diavolo si scrive.
      Ah, ma signori, questo e' il progresso, il meraviglioso progresso si'-global!

      Elimina

Il vostro parere...