sabato 15 giugno 2024

Questa non è una conquista, ma un corteo funebre

Disse circa questo l'ultimo doge di Genova, vedendo arrivare da ponente le truppe francesi che entravano in città al suono della Marsigliese. Di lì a poco dalle chiese genovesi sarebbero spariti tutta una serie di arredi ed opere d'arte; alcuni di essi potete vederli al Louvre di Parigi. Non sappiamo invece che fine abbiano fatto i Genovini d'oro custoditi nei forzieri del Banco di S.Giorgio.

Nata nel 1005 la Repubblica termina ufficialmente il 15 giugno 1797 - con l'arrivo di Bonaparte, che con un paio di cannonate cancella uno Stato Sovrano con una media di 600mila abitanti, retto da una potente ed intraprendente oligarchia, che manco le multinazionali di oggi.

Ma questa è storia vecchia vecchissima.

Oggi invece, se vogliamo scovare un luogo che ben rappresenta la fine della Repubblica, ed i passaggi di potere e governi, restando immutato nella sua bellezza, questo è Palazzo Ducale, ed in particolare questa sala...

Qui nel 1768, si prese la decisione di vendere la Corsica alla Francia, primo segnale del cedimento di una stabilità di governo che per 792 anni aveva dominato commercialmente il mediterraneo.

Quanto alla stagione napoleonica, se nel 1805 sempre in questa sala si assisteva al gran ballo in onore dell'imperatore con tanto di affresco/ricordo, pochi anni dopo, nel 1815, si salutava l'arrivo dei Savoia come nuovi proprietari. A seguire i festeggiamenti per il Regno d'Italia del 1861 e nel 1946 per la Repubblica Italiana ... tanta roba per una saletta così.

martedì 11 giugno 2024

Questa sì che sarebbe una bella sventura, trovare simpatica la persona ci si è prefissi di detestare

Lei si chiama Roberta Bruzzone, è laureata in psicologia clinica presso l'Università di Torino con tesi in ambito criminologico. Psicologa forense, è divenuta nota principalmente per il suo coinvolgimento nelle indagini sul delitto di Avetrana, quando le fu affidato il ruolo di consulente della difesa di Michele Misseri.
Compare spesso in televisione ed il suo accento ligure è inconfondibile, così come i suoi modi un po' da bulla di quartiere. Ma tolto il personaggio che si è creata, certe considerazioni hanno quasi del filosofico. Tipo individuare gente che sul pianeta consuma inutilmente ossigeno, persone di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno. Insomma cinica ma sincera.

venerdì 7 giugno 2024

Talea di rosa ed altri trapianti fantastici

Ho ripreso gli esperimenti con le piante. una cosa che non facevo da decenni. principalmente perché se qualcosa riesce e inizia a crescere non so dove metterlo. Ora con il giardino dei gatti innamorati le cose sono piazzabili - biodiversità potenziale.
Tuttavia ora l'idea è di rendere gli interni della Casa dei Pescatori una sorta di serra urbana, usando i davanzali a sud come veri e propri terrari di aromatiche. In questo ho trovato bei consigli nei video di Alice. Ed anche la filosofia di Fumio Sasaki (di cui forse scriverò) per gestire il resto della casa, mi pare percorribile e quasi in linea con la mia idea di rinnovamento conseguente al trasloco nel borgo dei pescatori.

Le talee di Potos hanno prodotto belle radici, per ora stazionano in acqua in attesa di nuova destinazione. Ma forse le lascerò in idrocoltura che pare sia la scelta più facile e meno impegnativa a livello gestione piante quando sei in ferie.

La talea di Rosa bianca rampicante invece è in stasi, sono ancora in zona 30-40 giorni per radicare o morire. Molti anni fa ne ottenni una per sbaglio e venne fuori una piantina robusta che devo aver regalato a qualcuno. Ora ne voglio una tutta per me, e ci tengo particolarmente. Avendo deciso che le rose bianche rampicanti fanno parte di quei residui di giardini romantici di inizio '900 che caratterizzavano i quartieri collinari, insomma mi sembra di fare archeologia botanica. Anche se la questione storia delle rose è ancora un argomento da indagare meglio.

La piantina di Campanula ha preso, d'altra parte è una pianta che si può considerare infestante e cresce ovunque senza troppi riguardi. Mi piace molto il colore dei fiori e soprattutto il fatto che abbia una fioritura abbondante e prolungata. Potevo comprarla per un paio di euro, ma vuoi mettere la soddisfazione di vederla crescere da pochi steli?

Invece posso definitivamente salutare le talee di Asparagina. Un esperimento con una pianta che non è proprio il massimo dell'estetica, solitamente cresce a spelacchio e difficilmente produce fiori gradevoli. Quindi ero preparato ad un tentativo senza troppo impegno. Insomma che anche per le piante ci vuole una sorta di affinità e con certe non funziona e basta.

La talea di Rosmarino ha prodotto subitissimo radici e il secondo travaso nel vaso finale ha rinvigorito gli steli. Dopo la bella fioritura primaverile, ora dovrò sorvegliarne il terriccio per evitare che l'afa estiva gli dia il colpo di grazia. Nell'attesa ho coperto di paglia tutta la terra; nel farlo ci sono finiti dei semini di papavero che mi hanno regalato una fioritura violetta purtroppo abbastanza effimera.

Talea di Timo era ferma dallo scorso anno. Due rametti che davo papabili e un pezzo di ramo secco inserito per distrazione e lasciato per non buttarlo. Ha preso il ramo secco, gli altri due sono morti.
Ora sta crescendo, nel vasetto piccolo piccolo, che siccome nemmeno speravo attecchisse avevo buttato un po' di terra dentro il contenitore delle mozzarelle ciliegine.

sabato 1 giugno 2024

La casa dei Pescatori

La casa dei pescatori è fatta con ciottoli di mare, massi cavati dalla battigia per costruire i muri. Il tetto invece lo hanno fatto con i legni del cantiere navale. Le tavole della tolda, consumate dal sale del mar ligure, formano i solai. Al piano fondi le rimesse aspettano i gozzi, con gli anelli per le cime e il pavimento fatto a chiglia. Bocche vuote presto misteriose.


Oggi, odore di asfalto e benzina, auto estere, rassicurante globalizzazione. Il sole abbaglia, ma non c'è mare per rinfrescarsi. I gabbiani volano altrove, le reti e i tuffi estivi un ricordo, resta l'afa e forse un sogno. Alcuni ancora lo raccontano, per esserci stati.
Memoria rimpianta di una bellezza perduta.