La casa dei pescatori è fatta con ciottoli di mare, massi cavati dalla battigia per costruire i muri. Il tetto invece lo hanno fatto con i legni del cantiere navale. Le tavole della tolda, consumate dal sale del mar ligure, formano i solai. Al piano fondi le rimesse aspettano i gozzi, con gli anelli per le cime e il pavimento fatto a chiglia. Bocche vuote presto misteriose.
Oggi, odore di asfalto e benzina, auto estere, rassicurante globalizzazione. Il sole abbaglia, ma non c'è mare per rinfrescarsi. I gabbiani volano altrove, le reti e i tuffi estivi un ricordo, resta l'afa e forse un sogno. Alcuni ancora lo raccontano, per esserci stati.
Memoria rimpianta di una bellezza perduta.
se i gabbiani preferiscono le discariche, un motivo ci sarà e nota bene che loro, porelli, non godono nemmeno della rete (quella internettiana)
RispondiEliminai gabbiani sono passati dal peschereccio alla discarica - tranne a Roma che li trovi ovunque
Elimina... spero sia un fotomontaggio ...
Eliminapensa ... qualche pivello potrebbe pensare che il fotomontaggio sia la prima foto
EliminaPensa che ricordi simili ce l'ho anche di luoghi in teoria immuni alla cementificazione e alla vandalizzazione del turismo di massa. A Scauri, vicino Gaeta, certi bagni in calette isolate sono divenuti impossibili col proliferare anche solo di villette e stabilimenti.. :(
RispondiEliminaa volte mi chiedo se esista un luogo che nel tempo è migliorato anziché soccombere alla speculazione
Eliminai gabbiani vengono qui :)
RispondiEliminalieto giorno
🐦 migrazioni al contrario
EliminaCiao MovimentoPoe