giovedì 2 giugno 2022

Speriamo che il destino sia in ascolto

Quando il trattato venne ratificato da tutti i paesi pareva già troppo tardi, tuttavia il governo dell'UE fece abbastanza in fretta a ripartire tra gli Stati debitori i territori che da tempo controllavano economicamente. Con un debito pubblico prossimo ai 2700 miliardi di euro, la situazione dell'Italia era talmente al collasso che nessuno avanzò altre soluzioni, nessuno era disposto a concedere proroghe, tantomeno ulteriori prestiti. I politici italiani non avevano più alcuna credibilità e tutti i presenti non vedevano l'ora di chiudere quell'incontro per tornare alle loro occupazioni nazionali.

Così alla Confederazione Elvetica, la prima che si presentò con un piano di recupero credito ben definito e coerente, venne assegnata la Lombardia e parte dell'Emilia, le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena e Bologna.

Alla Francia fu naturale assegnare Piemonte e Val d'Aosta, regioni che un tempo erano già state sotto l'influenza francese, e tutta la Liguria con l'esclusione di Spezia, che venne assegnata al Vaticano, su precisa richiesta.

Ad est, Veneto, Friuli e Trentino passarono all'Austria; si aggiunsero a quello che parve un plebiscito anche le province di Ferrara e Ravenna. Finalmente Vienna non fu più la capitale testa di gigante in corpo di nano, come ci avevano insegnato all'ora di storia, e il sogno della Mitteleuropa tornò a luccicare.

Lo Stato del Vaticano, si vide assegnare: Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, e come omaggio ebbe anche la provincia di Spezia. All'U.E. non sembrò vero che si sarebbero accontentati di così poco, soprattutto in virtù dell'ingerenza che la Chiesa aveva sempre avuto nelle faccende politiche italiane, e nelle finanze dell'oramai ex Repubblica Italiana. Ma desiderosi di concludere il prima possibile quella fastidiosa questione, l'assegnazione fu approvata all'unanimità, con la sola esclusione della Repubblica di San Marino che rimase autonoma.

Il sud Italia non interessava a nessuno, così venne concessa un'autonomia che aveva il sapore di un abbandono, ma che fu presentata come una grande vittoria dei partiti separatisti, con esultanza dei neo Borbonici. La cosa funzionò ed alla chiusura del congresso, anche alla Sardegna venne garantita la piena autonomia politica, territoriale ed economica.

Terminava così, il 2 giugno 2046, al compimento esatto dei 100 anni dalla fondazione, la triste e tormentata storia della Repubblica Italiana.

Nel piazzale antistante Palazzo Europa, in attesa della conclusione dell'incontro, alcuni dimostranti ascoltavano la lettura di un brano di Dostoevskij ...

«Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale».
«I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano».
«La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno dì second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, (…) un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unita mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!».
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
(Diario di uno scrittore - 1877)

13 commenti:

  1. speriamo non sia solo un presentimento :)
    buon giorno

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    1. ciao Poe... te lo so dire con certezza tra 24 anni

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    2. io non ci sarò. nel 2039 me ne vado :)
      ciao

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  2. NOI del partito degli under 70.000 abbiamo nel programma il referendum per essere annessi dalla germania e governati cin le sue leggi.
    Però andrà deserto come quelli del 12 prossimo venturo e saranno altri soldi buttati ad ingrossare il debito. Con NOI però la nazione non sarebbe smembrata

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    1. 2700 miliardi di euro oggi, ma nel 2046 sarà sicuramente più alto... i tuoi 70k dovranno sbrigarsi

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  3. In realtà pare che fossero gli spezzini a non voler stare dove i genovesi...

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    1. quella zona è sempre stata sotto i Malaspina, discendente dagli Obertenghi, marchesi di Toscana - quindi più toscana che ligure

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    2. Si vede da come si preparano i muscoli ( cozze), con la mortadella, come in Toscana.

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    3. In effetti le ricette sono molto simili: per le cozze alla viareggina e per quelle ripiene alla spezzina.
      Chissà quante altre similitudini ci sono.

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  4. ... io gli spezzini li lascerei a Genova ...
    ... comunque saltando di palo in frasca e andando fuori tema ...
    ... sono stato a Statale e a Cassagna in questi giorni e, seppur gentilissimi, alle mie domande mi rispondevano in portoghese ... quindi questa zona la affiderei al Portogallo ...

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    1. credo che in quanto a debito il Portogallo sia messo peggio di noi... ma portoghese alias brasiliano...

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  5. Destra, sinistra, sopra, sotto, di giorno e di notte è tutta una richiesta, politicanti ed elettori, di più deficit e debito per tutti.
    Ina follia collettiva!

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