mercoledì 3 gennaio 2024

Quando ci si ammazza il tempo vola

La guerra a Gaza ha parzialmente oscurato l'attenzione su quello che accade in Ucraina, che a sua volta ha oscurato gli altri 59 conflitti in giro per il globo. Alcuni se ne dispiacciono, altri perdono tempo a conteggiare giorni e mesi quasi fosse un anniversario, altri ne ascoltano con rinnovata attenzione l'evoluzione, quasi che a parlarne nei cinegiornali di regime servisse a risolvere. A seguire varie manifestazioni per la pace, che lasciano il tempo che trovano, ma ci rendono empaticamente consapevoli, principalmente del fatto che il cittadino non conta un cazzo e deve solo curvare la schiena alle speculazioni, dirette e indirette, riconducibili ai conflitti.


A me questa faccenda della consapevolezza inizia un po' a puzzarmi di ipocrisia bella e buona, perché se tanta cognizione servisse, a questo punto le cose sarebbero risolte. Quindi penso che sia solo fuffa ed egocentrismo delle varie sigle che di volta in volta promuovono cortei, utili solo a rallentare il traffico ed innervosire le persone, che la soluzione efficace la trovò Lisistrata nel 411 a.c.

Mentre osservo gli effetti di tutta questa consapevolezza, mi accorgo che la guerra è diventata un argomento da bancone del bar, al pari del derby della Lanterna o delle tette della cassiera. Buona per il tuttologo di turno che diventato improvvisamente statista-stratega, forse per via della caffeina appena ingerita, ha la soluzione perfetta per risolvere, sistemare i confini e pure, se avanza del tempo, per andare a Mosca a dare un calcio in culo a Putin, o una pacca sulla spalla a seconda del colore politico, poi assegnare a Palestinesi ed Israeliani ipotetiche terre promesse e rispedire a casa ogni finto richiedente asilo. Tutto questo nel tempo utile per un cappuccino e olandesina. 

Disquisizioni ingenue, una parte di me le paragona alle continue esternazioni del papa, del presidente di un qualsiasi Stato membro, di qualche ministro a caso, e pure desiderio della neo eletta miss Italia, di riuscire con la sua elezione a ristabilire la pace nel mondo e la tutela degli unicorni rosa che cagano arcobaleni.

2 commenti:

  1. non credo che per i mortidifame abbia un senso prenderlo nel culo da uno o da un altro dei vari caporioni maximi, sempre mortidifame restano.
    Però i caporioni hanno l'esigenza di far sentire la loro presenza e poi si rendono conto che le risorse stanno finendo e devono assolutamente eliminare gran parte dei mortidifame che li circondano e quindi sparano i missiletti, tanto loro hanno un accordo sottointeso di non spararseli sulle loro dimore

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    1. In effetti dalle statistiche i morti civili sono assai maggiori rispetto ai soldati, paradossalmente arruolandosi ci sono piu possibilità di sopravvivere.

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