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*) Lo dice Dante e lo prendo come un consiglio politico per superare certe paludi che altri paesi prima di noi hanno attraversato. Un interessante libro di Tommaso Cerno, porta sconfortanti considerazioni sull'Italia post fascista, si potrebbe dire dal '48 a oggi, un post fascismo che a quanto pare
fatica a lasciarci. Una
malattia mai guarita; tedeschi e spagnoli hanno superato, elaborato, l'Italia no, ne è ancora affetta. Il fascismo come qualcosa di endemico, oramai entrato nel DNA. Patetica giustificazione per certe derive? Alibi?
Ciniche considerazioni, ma vere. Cerno parte da un aspetto poco conosciuto, la finestra del balcone di Palazzo Venezia, chiusa con un lucchetto le cui chiavi sono nella tasca di Mattarella. Primo grande scheletro nell'armadio.
Pensavano di aver finito la partita con Piazzale Loreto, ma non è così. E allora Cerno si fa una domanda:
Non sarà forse che le cose non sono poi così tanto cambiate da allora?
L’assenza in Italia di un processo simile a quello di Norimberga, la censura iconografica ad opera della Rai di quanto accaduto nei campi di concentramento e lo stesso lucchetto intoccabile di palazzo Venezia, dimostrano la paura di rinvangare e conseguentemente accettare il passato.
Ma l'analisi va oltre, così scopro che tutti quelli che avevano sostenuto il duce non solo non vengono puniti, ma iniziano a ricoprire le cariche del governo appena formatosi. In pratica, lo Stato, che si propone come democratico, ricicla i gerarchi, offrendo al popolo solo un’illusione di cambiamento.
Ma nel libro il vero protagonista sono gli italiani, i quali hanno dato vita a nuove generazioni di persone “geneticamente, forse inconsciamente, fasciste” come lo stesso Cerno sottolinea. Viviamo in un paese in cui la manifestazione del pluralismo politico é data dalla dimissione dell’oppositore e non da un confronto parlamentare che permetterebbe la vera democrazia.
La scelta di non andare a votare riduce la passione politica a una forma primordiale di tifo da stadio e conferma come gli italiani siano emozionalmente coinvolti dalle parole e dalle immagini attraverso le quali i singoli movimenti si sponsorizzano. Parole e immagini che, come ai tempi del duce, influenzano le nostre vite quotidiane in base non più a delle precise ideologie ma a delle necessità che, se non rispettate, sono matrice di dissenso.
Ne emerge una classe politica incapace di assumersi le proprie responsabilità, che anzi governa e decide come farebbe una dittatura, imponendo leggi non condivise, spesso a detrimento dei cittadini, spesso a vantaggio di pochi, una classe in cui corruzione, malaffare e parentopoli varie sono all'ordine del giorno, esattamente come nelle migliori dittature. Quanto al pensiero dell'italiano medio, aggiungo io, basta scorrere le cronache ed eccolo che emerge, nemmeno troppo infiocchettato, direttamente dal ventennio, il tabu del fascismo mai superato o risolto e per questo ancora presente sottopelle. Altro che
riaprire il balcone di Palazzo Venezia senza farsi venire la pelle d'oca, o il passo.
E poi c'è tutta la
questione coloniale che viene abilmente insabbiata, taciuta, un'omertà che non è uno scheletro nell'armadio, è qualcosa che sta ancora lavorando nella cultura dell'Italia di oggi.
Che poi a pensarci bene, noi italiani, o meglio certe istituzioni che comunque rappresentano una certa maggioranza, queste incongruenze le commette ancora oggi, magari promuovendo un criticatissimo Vannacci per 'competenza di ruolo'. Che non è una promozione dicono, ma nemmeno una punizione. Quindi cos'è? Non lo sappiamo e forse nemmeno serve saperlo.
i piccoli mafioncelli beneficiati dal condono prima confessionale e poi eucaristico, stanno ancora nel loro alveo, nulla cambia, le leggi aumentano così come il debito ed il fallimento, ma solo per i mortidifame è prossimo
RispondiEliminaci illudiamo/illudono che le cose stiano migliorando ma quando escono queste analisi vedo solo un precipizio
EliminaCi sono state estrazioni nel dopoguerra, ma non credo che siano state condotte ovunque con la stessa intensità.
RispondiEliminaa Roma la politica è vissuta in modo molto differente che nel resto d'Italia
Elimina... condivido sempre le analisi di Cerno...
RispondiEliminanon lo conoscevo! una lettura interessante
Eliminavannacci l'ho sentito nominare.
RispondiEliminama sono poco curioso.
pur avendo delle opinioni son blandamente tifoso :)
serene feste
sarà per via della tua mistagoghità
Eliminasarà semplicemente per via :)
Eliminae dove vada nessun lo sa :)
si dice-scrive mistagoghità o mistagogicità? :)))
ciao
Premesso che la maggioranza dei post comunisti considerano parte di loro stessi non sufficientemente puri e quindi fascisti e pure tutto il resto, direi che il ritornello fasci Vs comunisti è una trappola per sciocchi per mantenerli bloccati in un dualismo privo di senso.
RispondiEliminaBasta spostarsi di qualche km ad oriente, dove hanno vissuto le delizie del comunismo da cui il fascismo ci salvò (!) e questa pagina potrebbe essere riscritta scambiando i due termini.
La narrazione dei vincitori (il processo di Norimberga) non è la storia.
Infine, non è affatto un caso che TUTTI i paesi nei quali le sx hanno imposto e realizzato la distopia di multiculturalismo e islamizzazione divengano "fasciofassisti": alle mie amiche del tango non garba essere stuprate da nordafricani, io non amo.la banlieue che mi hanno imposto, la maggior parte delle persone preferisce Notre Dame alla moschea che ti dice che ti applicheranno la sharia.
È fassista? Mi dispiace, cazzi vostri.
Rientriamo nell'incubo comunista dello spostamento a tavolino di popoli contro la loro volontà. Dopo una bevuta di vodka, Kruscev si alza all'indomani e decide di regalare la russa Crimea all'Ucraina. Cosine così!
Poche ore di auto, nella ex Jugoslavia, molte persone possono spiegare bene ciò che subirono.
I problemi sono i postcomunisti, non i postfasci.
Le cose non cambiate per nulla con decisioni prese da castalie genuinamente antipopolari, antidemocratiche contro.paesani e cittadini. Hesse descrisse bene il parassitaggi degli illumiinati sugli zotici sottostanti.
EliminaLe cose non sono cambiate per nulla neppure la hybris di voler realizzare le distopie del Nuovo Mondo contro la volontà di coloro che lo dovrà subire.