venerdì 22 dicembre 2023

Fino a che punto i buoni riflessi portano all'omicidio premeditato?

Oramai mi ritengo esperto, e posso evitarmi una cena natalizia senza alcun senso di colpa. La prima è stata quella aziendale allargata, ce ne sono infatti due versioni, quella per gli impiegati dell'ufficio sede centrale, e quella allargata per soci e gli altri dipendenti, a cui però sono invitati un po' tutti, anche mogli e mariti vari, qualcuno ci porta pure i figli, con la scusa che lasciarli soli in casa fa brutto.
Quella allargata si svolge in una genuinissima osteria dell'entroterra, posto da amatori e camionisti, per cui la cosa migliore è fare delle carovane di commensali; cosa che poi obbliga a comitive di rientro, troppo stile liceali anni '90 per poter essere tollerabili oggi.
Quella degli impiegati invece individua un ristorantino-puzza-sotto-al-naso, dove è meglio presentarsi in cravatta, e comporta una spesa che per me rappresenta una settimana di supermercato-discount-offerte tre per due, e forse qualcosa di più.
Quindi non sarei troppo rilassato a fare quelle faccende "alla romana" e men che meno a decidere uno slalom tra pietanze dai nomi stellati, accompagnate da vini ottimi, ma da centellinare a calice.

In ogni caso ho deciso che potevo fare tranquillamente a meno di entrambe, e di passare tre ore a tavola con gente che nemmeno conosco, o con cui oltre il lavoro non ho altro da condividere.
Infatti parlare di lavoro dopo il lavoro, non è una delle mie pratiche predilette; così ho almanaccato altre faccende, grazie anche al fatto che le cene erano di venerdì sera, giorno ottimo per una irrimandabile partenza per un fine settimana altrove.

A seguire ci sono state un paio di altre trovate natalizie di amici e conoscenti, perfino qualche famiglio ha ritenuto utile proporre una pizzata, una classica cuginata, che a me andare in locali già gonfi di festeggianti faceva salire il fastidio. Così ho declinato a prescindere, rinunciato ad ampio spettro, almanaccando scuse di altre cene già assegnate, che cena scaccia cena, è un alibi perfetto.

A me tutto questo improvviso desiderio di convivialità natalizia sfugge, soprattutto mi stranisce la frenesia e l'impegno che comporta, anche economico, magari con scambio di 'pensierini'. Sarà che il Covid ci ha lasciato desiderosi di tavolate affollate, ma a me sembra più ripercorribile un sano lock down natalizio.

14 commenti:

  1. Sul lock down natalizio mi trovi perfettamente d'accordo e anche l'ultimo dell'anno,sono tantissimi anni che li passo felicemente a casa.

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    1. riuscire a non farsi coinvolgere da certe menate trovo sia un sintomo di ritrovata salute mentale

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  2. gli indomabili ribelli, eppure persino gli acculturati spuzzettini si piegano a questi compromessi consolidati a dimostrare la loro grande democraticità.
    Buone feste ed a risentirci nel 24

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    1. 🎁 con buona pace dei caporioni e dei 70mila 🎅

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  3. Con la pensione, questi rituali natal/impiegatizi del ciufolo me li sono tolti dalle scatole.. auguri viscidi con gente che ti calpesta il giorno dopo.. non che quelli coi parenti siano una fiaba, ma almeno qualcuno meno ipocrita a scavar bene lo trovi pure.. Buone Feste intanto..daje che passano pure loro..

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    1. L'unico discrimine è l'aspetto diplomatico, per quelle faccende del fare squadra, spirito di gruppo, e tutte le versioni utili a giustificare il fatto che 'devi' fare come dicono gli altri: per il resto solitamente sono occasioni per sparlare degli assenti.

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  4. non esistono più quelle belle cene aziendali offerte, appunto, dall'azienda?
    e precedute dalle prelibate strenne, ricordo imperituro per tutto l'anno a venire :)
    marameodì :)))

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    1. forse in qualche multinazionale - ora al massimo ti regalano un calendario da tenere sulla scrivania

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    2. un mondo sconvolto :)
      lieto giorno

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  5. Con poche persone può essere anche piacevole, ma altrimenti concordo che sia uno spreco di tempo e di soldi per stare poi nel casino.

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    1. la confusione natalizia mi disturba, principalmente per la sua inutilità

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  6. Da alcuni anni evito la sarabanda di abbuffate pre-natalizie con mio SOMMO gaudio.
    Un vortice di mangiate tristissime che uno arriva a Natale che non ne può più. Come edonista uno scempio, un attentato rozzo ai piaceri del Natale.
    Meno è meglio!
    No grazie.

    Ottimo, Pier.
    Felicitazioni vivissime per la saggia scelta.

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    1. saggezza tardiva, avrei dovuto cominciare ad allenarmi con certe cene coi parenti

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    2. È molto importante, nella vita, saper dire di no, porre dei limiti oltre i quali il prossimo non può andare, non può manipolare nê condizionare

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