(Leggere e non capire equivale a non leggere).
Dice così il motto latino che la scimmia ha sul suo libro, nonostante il dotto cappello e gli occhiali, l'animale non riesce a comprendere il significato del testo scritto.
Il monito compare in uno degli affreschi della Libreria Albèri, nel Duomo di Orvieto e risale al 1501.
Un frizzo per lettori distratti, o un ammonimento; non lo sappiamo, resta la nota curiosa di come già in antico vi fossero persone, letterati o monaci, che non comprendevano il senso di un testo e per questo erano paragonati a scimmie (*).
Oggi, a distanza di oltre 500 anni le cose sono simili, noi li chiamiamo analfabeti funzionali ed assegniamo loro diversi gradi di analfabetismo.
Ma la questione è più sottile e va oltre, come ricorda per esempio Alba Donati scrittrice, poetessa e libraia, che consiglia ai lettori di rispondere a quattro domande al termine di ogni lettura:
1) A cosa mi è servito?
2) Perché mi è piaciuto?
3) Cosa ha cambiato nella mia mente?
4) Cosa cambierà nelle mie azioni?
Quattro domande interessanti, perché anche nel caso dei libri, non è importante la quantità, ma la qualità e non solo quella. Lo dico perché mi capita spesso di parlare a coloro che macinano letture su letture, ma poi a conti fatti è come se leggessero per tutta la vita libri di barzellette.
(*) nella cultura medievale la scimmia incarna quanto ci sia di peggio: esteticamente brutta, simulatrice, falsa, lunatica e pessima madre, pronta a sacrificare i propri figli pur di salvarsi.
Io non leggo.
RispondiEliminaNon posso pormi le 4 domande.
nemmeno i volantini degli sconti al supermercato?
Eliminache bello quando leggevo quelle 3 o 4 pagine la sera, a letto per conciliarmi il sonno e riappacificarmi col mondo.
RispondiEliminaPoi la mente cominciò ad appassire, ogni volta dovevo ricominciare da capo non ricordavo più cosa avevo letto, proprio lì, nel letto
andando al lavoro in treno ho venti minuti di relax per leggere... poi spesso la storia mi prende e rischio di scendere alla seguente
EliminaI libri mi servono per essere meno sola, sono amici sinceri, li lasci ,li riprendi e loro sono sempre a tua disposizione. Mi piacciono i libri che mi emozionano e al termine mi sento più ricca. Spesso ho capito attraverso le letture cose che mi hanno aiutato a vivere meglio e soprattutto ad aprire la mente ed essere più tollerante.
RispondiEliminaLeggere è la parte più bella della mia vita.
ci sono libri che passano, senza lasciare traccia, altri invece li tengo con me gelosamente e li rileggo ogni tanto...
EliminaMonaci spocchiosi gli uni con gli altri!
RispondiEliminaun po' di goliardia c'è
EliminaMi pare di ricordare che effettivamente ci fosse questo problema.
Eliminala prima domanda a me pare decisamente brutta.
RispondiEliminaanche se comprendo il senso ispiratore.
lieto giorno
non è detto che la risposta sia meramente utilitaristica
Eliminalieta sera
l'utilitarismo era interessante come concezione.
Eliminaè proprio l'utilità, intesa come bisogno (preferisci servitù?), che non appaga.
ciao
... odio i libri brevi, non mi danno il tempo di entrare nel racconto, di diventare un personaggio, non presente nel libro, che si muove nella storia e vede e ascolta ciò che leggo...
RispondiEliminami succede una cosa simile con certi film
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